Capitolo 14
Andreas's pov
Non facevo altro che pensare a quel bacio in macchina dell'altra sera, non sapevo che cosa mi aveva spinto a farlo ma sentivo qualcosa dentro di me che mi aveva dato il coraggio di baciarla
«Ah ma allora sei vivo, è da giorni che non ti fai sentire», esclamò Alessio, il mio migliore amico, vedendomi entrare al teatro dopo due giorni di assenza
«Si, sono stato un po male»
«Si, mal d'amore»
«Fanculo», lasciai lo zaino per terra e mi andai a sedere sulle sedie e Alessio mi raggiunse, «Dai scusa non volevo...com'è andata il concerto l'altra sera?», chiese
«Bene»
«E con Azzurra?»
-Ci siamo baciati... quando l'ho riportata casa»
«E lo dici così, com'è stato?»
«Strano...ma mi è piaciuto»
«E lei che ne pensa?»
«Non lo so, sono giorni che non la vedo», la porta si aprii ed entrano Azzurra e Virginia, ci raggiunsero da noi «È da un po che non vieni», mi disse
«Si, stavo male»
«Ah mi dispiace», poi entrarono gli altri e tra cui anche Giuliano
«Dai su iniziamo», disse e cosi ci preparammo e inizammo le prove
«Andreas e Azzurra iniziamo con voi», ci disse, lo guardammo e salimmo sul palco.
***
«Dovresti parlare con lei», mi disse Alessio mentre prendevo il mio zaino
«Tu dici?»
«Almeno ti togli tutti i dubbi»
«Amore», mi disse Elena
«Magari più tardi», dissi
«Dai vieni che papà ha una sorpresa per noi», disse Elena
«Arrivo...ci vediamo più tardi», dissi ad Alessio
«Devi parlare anche con lei, lo sai , mi disse prima che andai, annuii e raggiunsi Elena. Dovevo parlare con troppe persone.
«Dai andiamo che ci sta aspettando in macchina», andammo verso l'uscita ma durante il breve tragitto incrociammo Azzurra, «Dovrei parlarti», disse
«Ora non posso, facciamo un'altra volta, va bene?»
«Ah okay, ho capito...scusami se ti ho disturbato», se ne andò dalla sua amica e io invece segui Elena, anche se volevo andare da lei.
Azzurra's pov
Vidi Andreas che se ne stava andando con Elena, e cosi la mia idea di parlargli, confessargli tutto svanisce. Avevo deciso di dirgli tutto quello che provavo, non mi interessava delle conseguenze.
«Azzurra, vieni con noi?», mi chiese Virginia
«Perché dove andate?», chiesi
«A mangiare una cosa tutti insieme»
«No...non mi sento tanto bene, vado a casa, grazie per avermi invitato comunque»
«Mi spiace, ci vediamo domani», poi lei raggiunse gli altri mentre io andai a prendere il motorino e tornai a casa.
Rientrai a casa e non c'era nessuno, sul tavolo trovai un biglietto da parte di Olivia
Sono dovuta partire di fretta per una cosa di lavoro a Milano. Ci vediamo domani sera
Baci Oli.
Perfetto, ero anche a casa da sola. Lasciai la borsa al fianco al divano e andai in cucina per prepararmi qualcosa da mangiare, ma il frigorifero era mezzo vuoto e l'unica cosa che era uno yogurt alla fragola e una mela, presi quest'ultima e poi andai a mettermi sdraiata sul divano e accesi la televisione e guardai la prima cosa che passano anche se non prestai molta attenzione.
Mi sentivo tanto sola, mi mancava mia madre. Senza pensarci due volte presi il telefono e provai a chiamarla, mi dava libero ma non rispose, stavo per mettere giù quando sentii la sua voce
*Azzurra, sei tu?*mi chiese
*Ciao mamma, volevo solo sentirti, disturbo?
*Certo che no...ma va tutto bene?*
*Più o meno...le solite cose...*
*Centra la danza?*
*No...la danza non c'entra nulla...*
*È per un ragazzo?*
*Diciamo di si*
*Dai vedrai che si risolverà tutto per il meglio*
*Grazie...mi ha fatto bene parlare con te. Penso che andrò a dormire. Buonanotte*
*Buonanotte, riposati e domani andrà meglio*, poi riattaccai, spensi la televisione, e andai in camera mia, mi misi il pigiama e poi sotto le coperte. Spesi il telefono e mi misi a dormire.
***
Il giorno dopo andai al teatro e incontrai Andreas, l'ultima persona che volevo incontrare
«Ciao», disse
«Ciao»
«Come stai? Virginia mi ha detto che non stavi tanto bene ieri sera»
«Ah si sto un po meglio, grazie»
«Possiamo parlare? Ieri non abbiamo avuto tempo»
«È arrivata Veronica, parliamo dopo», dissi raggiungendol
«Scusate ragazzi se siete venuti qua ma oggi non si possono fare le prove», ci disse
«Perché? Che succede?»
«Niente di preoccupante...ci vediamo domani», e cosi se ne andò nello studio, «Niente prove, che facciamo quindi?», chiese Andreas
«Io me ne torno a casa...tu fai quello che vuoi», camminando verso casa mia visto che sono venuta a piedi ma lui mi seguii, «Non vuoi nemmeno un passaggio a casa?», lo guardai, in realtà di camminare non è che mi andava molto e così accettai il passaggio in macchina.
Davanti casa mia, si parcheggiò e scese con me, «Che intenzione hai?», gli chiesi
«Beh pensavo che potevamo pranzare insieme...sono un ottimo cuoco», non risposi ma andai direttamente ad aprire la porta di casa, lo feci accomodare, «Allora vediamo che cosa hai in frigo», disse entrando in cucina
«Non molto»
«Lo vedo...dovremo iniziare al supermercato, sempre se non vuoi un yogurt per pranzo»
«No grazie...non è nemmeno mio, è Olivia che mangia yogurt», e cosi uscimmo di nuovo da casa diretti al primo supermercato li vicino.
Mezz'ora dopo, stavamo ritornando con le buste della spesa, entrammo in casa e poggiammo le buste sul tavolo della cucina
«Sei davvero un ottimo cuoco? O mi farai scoppiare tutta casa?», chiesi
«Fidati di me»
«Okay...vado a cambiarmi e poi ti aiuto», andai in camera mia, mi spogliai e indossai un felpa lunga e poi ritornai in cucina. Andreas si era preparato, aveva tolto la giacca ed era rimasto con la canotta che metteva in evidenza i suoi addominali, deglutii
«Vuoi un mano?», chiesi legandomi i capelli in una sorta di chignon
«Inizia a tagliere le patate»
«Si...», presi il tagliere, il cortello e cominciai a tagliare, ma la cucina non era il mio forte e Andreas mi fece vedere come si tagliano, mettendo una mano sulla mia, «Capito?», chiese
«Si»
«Bene...adesso continua tu», e si allontanò per andare a girare il sugo sul fuoco, tagliai per un po quando «Ahia», mi ero tagliata, misi il dito sotto l'acqua
«Sono un disastro in cucina...mia madre l'ha sempre detto», dissi medicandomi il dito, suonarono alla porta, «Ma chi è a quest'ora? Io non aspettavo nessuno», dissi
«Beh apri e vedi», cosi andai alla porta sistemandomi i capelli, e mi trovai davanti mia madre, «Mamma che ci fai qua?», chiesi
«È questo il modo di salutare tua madre?»
«Si scusa, ciao mamma, è che non ti aspettavo...che ci fai qua?»
«Ieri sera ti ho sentito molto triste e pensavo di venirti a trovare...beh non mi fa entrare?»
«Certo», mi spostai e lei entrò, in quel momento sopraggiunse Andreas
«Non pensavo avessi compagnia», disse mia madre
«No mamma, non è come pensi...solo perché non c'erano le prove»
«Salve signora, io sono Andreas»
«Ti prego non chiamarmi signora che mi fa sentire vecchia...ma un momento non ci siamo già visti?»
«Si, al compleanno di sua figlia...sono quello che è venuto a prenderla alla stazione»
«Ah si, mi ricordo...quel bel faccino non si dimentica facilmente»
«Bene mamma, noi stavamo per mangiare...ti unisci a noi?», chiesi
«Se volete»
«Perfetto, circa una ventina di minuti e siamo pronti», disse Andreas tornando in cucina
«É lui il ragazzo di cui mi parlavi al telefono ieri sera? Per cui stavi tanto male», mi sussurrò mia madre quando eravamo rimaste sole
«Non sono cose che ti riguardano...»
«Dai sono tua madre e certe cose le capisco»
«Il bagno è di là, se ti serve», dissi prima di raggiungere Andreas,
«Manca tanto?», chiesi
«No, ho appena buttato la pasta»
«Beh allora apparecchio», presi la tovaglia e ritornai in soggiorno, poi i bicchieri, le posate e poi ci mettiamo a tavola.
Il pranzo passò bene, mia madre come suo solito fece domande inopportune e nonostante le feci segno di smettere, lei non mi diede retta
«Grazie di tutto, ma adesso devo andare», disse Andreas alzandosi
«Ti accompagno alla porta», alzandomi con lui
«Ti chiedo scusa da parte di mia madre, a volte è un po invadente», gli dissi
«Non c'è nessun problema..ci vediamo domani», mi diede un bacio sulla guancia e poi se ne andò, «Ciao», dissi quando ormai era lontano, chiusi la porta e ritornai da mia madre, «Non pensi di essere stata un po troppo invadente?», le chiesi iniziando a sparecchiare
«Erano solo delle semplice domande...e poi dai dillo, che è lui quello che ti fa stare cosi male»
«Mamma, sono contenta che tu sia venuta ma adesso voglio stare da sola», prendendo le sue cose e poi la condusse verso la porta
«Pensaci però...prima che sia troppo tardi»
«Grazie del consiglio ma adesso vai», aprendo la porta
«Ti voglio bene», e poi se ne andò, chiusi la porta e sospirai. Finii di sistemare e poi andai in camera mia, mi sdraiai sul letto e presi il telefono, mi ritrovai senza volerlo sul contatto di Andreas, volevo chiamarlo per ringraziarlo per quello che aveva fatto per me oggi, ma poi cambiai idea. Chiusi tutto e lo appoggiai sul comodino e mi sdraiai di nuovo. Di riposare proprio non se parlava, avevo troppo pensieri per la testa.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro