Iniziai a pentirmene di essere scappata. Come avevo fatto a fare tutti quei chilometri in poche ore?

"Tutto bene Sasha?" chiese Dylan.

Io annuii e lo guardai mentre guidava, con la mascella serrata e le mani strette sul volante. Sembrava stesse pensando a qualcosa di brutto, forse di orribile viti i suoi bruschi movimenti con la macchina.

"E tu Dylan? Tutto bene?" chiesi anche io per fargli sputare fuori tutto quello a cui stava pensando.

"Si, si tutto bene" disse acido stringendo ancora di più le mani al volante.

"M-mi ami ancora?" balbettai.

Forse si era stancato di me. Anche se non era neanche passato un giorno da quando ci eravamo messi insieme, si è subito stufato. Come ho potuto essere così ingenua da mettermi insieme a una persona cosi? Mi avrà tradito sicuramente.

Lui sbarrò gli occhi e mi guardò con aria di rimprovero. "Sei pazza Sasha? Il mio amore per te non ha confini".

"Okay Dylan. Però, se tieni così tanto a me, devi anche darmi fiducia e dirmi ciò che senti. Non puoi chiuderti come un riccio. Devi imparare a far uscire le tue emozioni in qualsiasi modo".

Aspettò qualche minuto prima di rispondermi: "Mi stanno sorgendo alcuni dubbi che non vorrei che diventassero reali. Sarebbe un casino. Un enorme casino."

Volevo capire cosa stesse succedendo nella sua testa, ma non avevo il potere di leggere nel pensiero, perciò non potevo fare più di tanto.

Avevo voglia di baciarlo e prenderlo a pugni contemporaneamente,Volevo prenderlo a pugni perché non mi diceva la verità, sapevo che era solo una piccola parte di quello che voleva raccontarmi. Sapevo perfettamente qual dubbi potevano sorgere da uno come lui: la usiamo?
Questo mi fece riflettere, non volevo essere usata da uno come lui, perché era il primo ragazzo che aveva conquistato il mio cuore, l'aveva fatto innamorare e ora era pronto a distruggerlo. Ma non volevo che finisse così, volevo una storia lunga fra noi, non che durasse solo un giorno, ma una vita intera. Forse mi stavo facendo dei film mentali assurdi o forse qualcosa di vero infondo c'era.

"Sasha, tutto bene?" chiese Dylan.

Aprii gli occhi e mi trovai con le gambe contro il petto e la testa fra le ginocchia. Ero diventata psicopatica? No era questo ragazzo che mi stava facendo impazzire ogni giorno di più.

Avevo la testa fra le nuvole e i pensieri che sorpassavano l'infinito.

Annuii per non farlo preoccupare.

---

"BASTA!!!" urlò la giovane donna.

Alzai la testa di scatto e il pennarello che avevo in mano mi scivolò e finì sul pavimento.

"Vuoi scappare per sempre dalla realta?!" disse mr. Brown rivolto alla sua fidanzata. "Nostro figlio è scappato, lo vuoi capire?! Non possiamo farci assolutamente niente. Mettitelo bene in testa, cogliona" continuò.

"Chissà il perchè, vero?" gridò la signora strattonandosi i capelli.

"Dai dimmelo. Dillo adesso. Perchè nostro figlio è scappato?" urlò ancora più forte il signore.

"Perchè no ce la faceva più okay? Io gli davo sempe le cose che desiderava di più, ma tu venivi a casa sempre ubriaco e lo lasciavi picchiare dai tuoi amici. Sai una cosa? Me ne vado." disse la signora andando al piano di sopra piangendo. Si chiuse a chiave in bagno mentre l'uomo ceraca di aprire la porta a calci.

---

Dylan mi guardava preoccupato con quegli occhi cosi scuri che a guardarli mi sembrava di essere già a casa.

"Mi spieghi a cosa stai pensando?" mi chiese appoggiando una mano sulla mia coscia.

"Dimmelo prima tu" dissi sorridendogli per tranquillizzarlo.

"Sasha... non voglio metterti cose in testa che poi non so neanche se possano essere vere." disse girandosi verso di me e stringendomi la coscia.

"Non mi metterò nessuna idea in testa" promisi, ma se era una cosa grossa sapevo già che fine avrei fatto.

"Dobbiamo fare un test del DNA, Sasha." disse. "Non voglio ancora chiederti niente sulle cose che hai passato in tutti questi anni. Perchè potrebbero coincidere con le mie cose del passato e non voglio che salti fuori una cosa del genere. Non ora. Ora che ho trovato la persona giusta per me, non voglio lasciarla andare e so che se verrebbe a galla una cosa più grande di te, tu scapperesti, come fai sempre." disse tutto in un fiato.

"Quando lo dobbiamo fare?" chiesi io abbassando gli occhi per non fargli vedere che ero confusa, frustata e stavo per mettermi a piangere.

"Quando ti sentirai pronta, piccola" disse.

Mille farfalle iniziarono a svolazzare nel mio stomaco appena sentii come mi aveva chiamata.

Lo baciai sulla guancia e proseguimmo con il ritorno a casa.

-spazio me-
Ciao a tutti! Come vi avevo detto ho avuto molti problemi con wattpad e non sono riuscita a risolverli, quindi ho dovuto riscrivere i capitoli, ma ora eccomi qua.
Questa domenica faccio 9 mesi col mio ragazzo 😍😍😍
A parte questo, come vi sembra la storia?❤️
Princesses