15
Mi svegliai di soprassalto, Jade dormiva di fianco a me, beata col respiro regolare. Era così dolce eppure, secondo me, nascondeva qualcosa di profondo e di malvagio
Cercai di fare piano quando mi alzai dal letto e presi le mutande rimaste per terra. Poi andai in cucina per prendere il cellulare. E riguardai per la milionesima volta il suo ultimo accesso. L'altro ieri.
Mi passai una mano sulla faccia con disinvoltura, cercando di ricordare ciò che mi aveva spiegato del suo passato: era stata adottata e maltrattata 24 ore su 24 e io non c'ero stato. Non volevo caricarmi tutta la colpa addosso, perchè io non centravo assolutamente niente in quella storia, ma il mio sesto senso mi diceva che ero legato a lei come non mai, come se fossimo anime gemelle dalla nascita. Anche se ero stato bocciato due volte, ovvio.
Dopo essere andato in bagno, ritornai nella stanza in cui mi aspettava Jade che in quel momento era seduta dandomi le spalle.
"Siediti" disse facendomi cenno di sedermi vicino a lei.
Iniziai a camminare verso il letto con passo spedito e timoroso.
Notai quasi subito che si era rivestita e che aveva la testa chinata verso il basso, lo sguardo fisso sulle sue mani che giocherellavano con la manica della sua felpa grigia.
"So cosa provi" annunciò, mentre mi sedetti accanto a lei e provando a mettere le mie mani intorno alle sue, ma lei le ritirò entrambi.
La guardai confuso mentre continuava a parlare. "So che vuoi partire perchè ci tieni a lei, ma non credo che ci tieni solo" disse con disinvoltura.
"Di cosa stai parlando?" chiesi curioso.
"Io non credo che ci sia solo del bene tra voi due" commentò guardandomi per la prima volta negli occhi.
"E cosa c'è allora?" domandai.
"Amore"
"Impossibile" sbottai.
"Ho visto come ti guarda e come tu guardi lei. Secondo me dovresti rifletterci su" si passò una mano tra i capelli.
"Se non l'amassi, non andresti in giro per il mondo per cercarla" disse.
"Io tengo a lei, ma non l'amo" spiegai ancora.
"Hai... Hai provato qualcosa quando..." lasciò la frase in sospeso e subito presi il concetto al volo.
Non avevo provato le farfalle nello stomaco come quando sfiorai per la prima volta le mani di Sasha mentre prendevo la sigaretta. Non avevo provato quella specie di scossa elettrica nella spina dorsale quando mi aveva rivolto per la prima volta, E non avevo sentito battere forte il cuore quando si era seduta vicino a me nella lezione di biologia.
Dannazione.
Io non potevo essere innamorato. La parola amore non esisteva nel mio dizionario. Io non mi innamoravo così facilmente, ma con Sasha... Con lei era diverso. Provavo cose nuove, mi sentivo come se fossi in paradiso quando mi rivolgeva la parola, quando muoveva quelle labbra così carnose e dolci...
Era tutto così sfocato... Come se non sapessi la direzione che avrebbe preso il mio cuore, la mia mente e tutto ciò che avevo.
Ma sapevo che sarebbe stato tutto molto difficile.
Non potevo cambiarle il passato e sapevo che era più complicato di quanto sembrava.
Ogni giorno speravo di trovarmi davanti ai quei suoi occhi penetranti e azzurri come il cielo.
"Hai ragione" ammisi timidamente
Mi passai una mano tra i capelli tirandoli per la tensione.
"La ami?" sussurrò con lo sguardo perso nel vuoto.
"Si" sussurrai sconcertato.
Io amavo Sasha.
Era questa la verità, ora non potevo più mascherare tutti i miei sentimenti per lei, avrei dovuto affrontarli senza paure e timori.
"La troveremo insieme. Ovunque lei sia, la troveremo" mi rassicurò lei mettendomi una mano sulla spalla.
"Ci siamo fatti prendere subito dalla passione e mi dispiace molto Jade" mi scusai.
"Dovrei chiederti, io scusa, Dylan. Non avrei dovuto dirle quelle cose in faccia, appena la troveremo, le chiederò subito scusa. Non sapevo che avesse... Dei problemi" mi sorrise.
"Non potevi saperlo" ribattei.
"Andiamo a dormire, sono le quattro e domani dobbiamo alzarci presto" sbadigliò mentre iniziava a sdraiarsi sul letto.
Mi alzai dal letto e chiusi la porta della camera subito dopo che fui uscito per poi dirigermi nella camera degli ospiti.
***
Non riuscii a dormire e non fu un'impresa facile abbandonare il letto.
Adesso dovevo andare a recuperare i miei amici e non avevo neanche le forze di alzare un dito.
Ma dovevo farlo, dovevo farlo per lei.
Avrei perso tutte le forze, ma ne valeva la pena.
Lei ne valeva la pena.
Mi costrinsi comunque ad alzarmi dal letto e ad andarla a recuperare, perchè la volevo, volevo vederla sorridere perchè era così bella...
"Dylan, devi girare a sinistra" disse Jade al mio fianco.
Svoltai rapidamente e imboccai il viale per andare a prendere Riley, Cole e Cameron.
Quando furono tutti sistemati chiudemmo tutte le tende e andammo in luogo più apparato per fare la lista dei posti da visitare.
"Lei ama pattinare sul ghiaccio ed è una ragazza solitaria..." iniziò Cole.
"Pattinare..." rifletté Riley.
"Non potrebbe essere dove sono stati vinti i mondiali?" chiese Cameron
"Si, potrebbe" concluse Jade.
"Secondo me è da un'altra parte..." iniziai. "e se fosse in un posto più isolato? Magari in una pista di pattinaggio abbandonata?" chiesi.
Cameron sbuffò passandosi una mano sul viso con fare impacciato e guardandomi negli occhi disse: "Prima o poi tornerà a casa... è inutile iniziarla a cercare ora, non potrà stare via a lungo".
"Sasha è imprevedibile. Non si sa quando ritornerà a casa e non si sa se ritornerà a casa" dissi.
Jade, di fianco a me, prese un lungo respiro. "dobbiamo trovarla prima che faccia delle cavolate" ammise anche lei.
"Confermo" si aggiunse Riley.
"Partiamo per questa avventura o no?"sbottò spazientito Cole.
"Dobbiamo farlo. Vero ragazzi?" li fulminai tutti con uno sguardo truce.
Tutti alzarono le mani in segno di resa e mi guardarono.
"Allora, da cosa iniziamo?" chiese Jade.
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