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12

Era l'una di notte e non sentivo rumori nella casa, quindi, più furtivamente possibile, presi la valigia che avevo preparato la sera precedente e scesi le scale. Ma non me ne andai subito, non volevo che Tay si preoccupasse per me. Presi un foglio bianco e mi misi sul tavolo a pensare a tutto ciò che volevo dire, una volta scappata.
"So che ora vi state alzando, so che ora state sbadigliando e so che ora state leggendo ad alta voce con la vostra voce roca del mattino. So tutto di voi e voi sapete tutto di me, ma a quanto pare non tutti sanno ciò che ho passato e si limitano a pensare che io sia muta. Tutto ciò che mi circonda, tutto ciò che tocco e osservo, marcisce. Vorrei urlare al mondo che io so parlare, che io so cosa significa muovere le labbra e fare uscire la voce dalla bocca. Si, lo so, ora vi stare te chiedendo il perché di questo bigliettino... beh, andate a controllare in camera mia, io non ci sono. Poof, sparita, starete pensando. C'è un motivo se ho fatto quello che ho fatto, ma ve lo spiego tra pochi istanti, intanto voglio dirvi alcune cose di me... Non sono personali, non sono da persone normali.
Tutto ha un significato, ricordatevelo.
Ora io sono qui a scrivere tutto ciò che sento e che provo, io so per certo che il passato, anche se mi avete messo lo psicologo, non lo dimenticherò mai, e lo sapete il perché? Perché io preferisco il male. Tutto ciò che mi circonda diventa nero e scuro come il carbone e io non voglio farvi diventare così.
Ogni giorno devo ringraziare il cielo che io sia ancora viva. Non sapete cosa ho passato per tutti questi anni dentro una casa in cui c'erano di bottiglie di vino tutte vuote al posto di sano cibo.
E ora sto scappando, si è vero, è da codardi, lo so. Ma non posso rimanere se non mi volete veder soffrire.
Non mi cercate, perché quando non voglio che mi trovate, è inutile esplorare.
Vi voglio bene"
Posai la penna sul bancone della cucina, insieme al foglio e tirai su con il naso rumorosamente mentre mi asciugavo una lacrima traditrice.
Eppure volevo spaccare ancora qualcosa. Tutti dicono che dormire aiuta a dimenticare, pensai, ma non è del tutto vero.
Presi la mia valigia e attraversai il salone, aprendo di scatto la porta e richiudendola alle mie spalle.
Corsi fino alla macchina con la mia valigia e con il mio zainetto sulle spalle.
Caricai velocemente i bagagli nell'auto e appena mi sedetti al posto guidatore, iniziai il mio interminabile viaggio.

-spazio me-
Ciao a tutti e scusate se il capitolo è un po' troppo corto, ma per farmi perdonare i prossimi 10 o più capitoli saranno scritti con il DYLAN'S POV.
Detto questo, volevo ringraziarvi di cuore per tutte le visualizzazioni.

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