*28*
"Vuoi qualcosa da mangiare?" Mi chiede Shawn avvicinandosi.
"No, grazie, non ho fame." Rispondo alzandomi a sedere.
mi stropiccio gli occhi stanchi, e bevo un pò d'acqua.
"Cosa vuoi fare, allora?" comincia a dire rompendo il silenzio.
Mi guarda malizioso.
"Non saprei..." dico cercando di evitare il contatto visivo. Spero non sia quello che penso, se mi vedesse mia madre... mi caccerei in un bel pasticcio.
Neanche il tempo di aprire bocca che mi fa voltate delicatamente, e quando i nostri sguardi si incrociano mi bacia.
Mi tocca la coscia e l'ansia che possa entrare qualcuno, si impossessa di me.
"Shawn... la porta non è chiusa." Mormoro allontanandolo.
"E quindi?"
"Se ti vede mia madre ti rispedisce a casa a calci,perció cerca di smetterla..."gli spiego, sperando abbia capito il concetto.
"Okay..." mi da un bacio nella guancia e mi mette i capelli dietro l'orecchio.
Si apre la porta di scatto.
Non so perchè ma me lo sentivo che sarebbe entrato qualcuno.
"Scusate il disturbo, ma signorina, dobbiamo farle un'intervento al femore,venga con noi perfavore."dice un infermiere a brucia pelo.
Il mio cervello va in escandescenza.
Avró capito male, devo aver capito male,sicuramente. Io non voglio operarmi.
Comincio a tremare.
"Ch-che cosa?" dico sull'orlo di piangere.
"Calmati, Jen. Andrà tutto bene." dice Shawn tenendomi la mano.
Annuisco.
"Non voglio, ho paura, la prego..." dico chiudendo gli occhi trattenendo le lacrime.
"È rotto, si deve operare. Per forza." continua l'infermiere facendomi andare nel panico.
"Staró con te,Tranquilla." afferma Shawn.
"Ehm. No mi spiace. L'operazione non ha bisogno di qualcuno che le stia accanto." Dice severamente.
"La prego, venga, la stiamo aspettando." aggiunge.
Dette queste parole, lancia un'occhiataccia a Shawn, per poi uscire con un bloc-notes.
Mi alzo con difficoltà, e vado con lui.
Ho tanta,tanta,paura. Non ho mai fatto in vita mia un'operazione, e ho paura di sentire dolore, come se non ne avessi già sentito abbastanza, e ho anche paura di come andrà a finire.
"Tranquilla, andrà bene." Mi ridice
"Lo spero." dico stringendo i denti.
Le lacrime scendono velocemente sul viso ed eccoci arrivati nella stanza "del terrore".
Ma io dico, come puó essere che il danno più grande l'ho fatto io, e Cameron e Shawn non si sono fatti nulla?
CAMERON
Cazzo. Cazzo, l'ha baciata.
Sto scoppiettando come dei pop corn. Come ha potuto farlo!!?
Metto in moto diretto verso casa.
Non andró più in quell'ospedale, neanche se mi ammazzano... ma poi
perchè dovrei, farlo? Per vedere la faccia di merda che ha Shawn? O per vedere come Jen si fa prendere per il culo da uno come lui?
Chiamo Nash per dirgli di uscire, ho bisogno di distrarmi, e una bella festa in una confraternita, bevendo un pò insieme agli amici, ci sta.
Prendo lo zainetto nel sedile davanti intento a prendere il telefono ma qualcosa va storto.
Porca puttana.
"Dove cazzo è il mio cellulare?" Dico agitandomi.
Cerco come un pazzo nel cruscotto, nello zaino, nella tasca, sotto il sedile.
Sono sicurissimo di essere diventato come un fantasma in faccia, non posso averlo perso... non puó essere. Alzo improvvisamente lo sguardo come bloccato da qualcosa.
Anzi da un pensiero.
"No, no,no..." biascico.
Cameron,non dirmi che lo hai lasciato lì... incustodito in quella stupida stanza, dove tutti possono prenderlo e curiosare lì dentro!
Non ci posso credere.
Quello stupido bacio tra il coglione e Jen mi ha fatto perdere completamente la testa.
Allora, devo stare calmo, spero che nessuno abbia visto lì dentro o gli finirà male, soprattutto spero vivamente che non c'è l'abbia Shawn, perchè se lo vedo con il mio Iphone lo uccido.
Sono quasi arrivato a casa, e devo rifarmi altri 30 minuti di strada per andare in quel fottuto ospedale.
Come non detto, dovró riandarci.
"Ma che scemo che sono." Borbotto fra me e me.
Giro indietro e per mia sfortuna trovo una coda lunghissima.
Macchine che suonano il calcson,si sentono persone gridare, i fari delle macchine in lontananza. Ci sarà stato un incidente sicuramente.
Ci mancava questa.
Sento le sirene della polizia rimbombarmi nelle orecchie. Questo suono mi fa ricordare l'incidente di due giorni fa. Un caos totale...
Do un colpo al volante dalla rabbia, ci mancava soltanto questa. Il bello è che, se mi chiama mia madre, e vede che non rispondo, chiama Quarto Grado insieme a Barbara d'Urso.
Credo che i miei programmi siano andati a fanculo per stasera.
Passano 20 minuti e ci siamo liberati da questo traffico.
Faccio un respiro di sollievo, spingo l'accelleratore al massimo, andando oltre i 100 km/h.
Mi sta salendo un'adrenalina pazzesca.
JENNIFER.
"Cavolo, fa male!" gemo entrando nella stanza.
"Sei contenta? L'operazione è riuscita bene!" mi dice Shawn abbracciandomi.
"Infatti." Socchiudo gli occhi.
L'operazione è appena finita e non mi sono mai sentita così debole come adesso.
Mi sento come se 40 elefanti mi siano saltati addosso, sono stordita.
"Vieni, siediti." Mi ordina.
Obbedisco e poggio la testa nel cuscino.
"Quando me ne andró di qui?" Dico asciugandomi una lacrima.
"Non piangere, ti prego,il tempo che tu ti riprenda."
"Ma quando!?È da due giorni che sto qui, e mi sembra di esserci da una vita! È un'inferno." Dico piangendo.
"Certo, con il solo pensiero che starai altri 3-4 giorni ancora qui, è normale che sei stressata..."
"Non mi stai aiutando." Gli dico facendo un'espressione imbronciata.
"Sh, tranquilla ti rimetteranno presto."
Odio questa frase.
Sono solo bugie.
Tutte bugie.
"Per te e facile, non ti sei fatto nulla, non stai soffrendo come me." dico buttando tutto quello che ho dentro.
"Ma..."
"Ma niente! Vorrei, soltanto che tu potessi essere dentro il mio corpo, anche soltanto per un secondo, per farti provare tutto quello che sto passando..." lo interrompo singhiozzando.
"Io ti capisco, e sono più che sicuro che tutto ció passerà, te lo prometto."
Una frase.
15 parole.
Tutte menzogne.
"Non è così facile come sembra, Shawn, non è: un semplice ti rimetterai presto,non è un stai tranquilla, e nemmeno riposati un pò e ti sentirai meglio, a cambiare le cose." dico chiudendo la conversazione.
"Jen. Pensi che io e lo stron... e Cameron, non ci siamo fatti nulla? Io ho battuto la testa forte e per fortuna non mi è successo nulla, a Cameron è uscito del sangue dal naso, ma non ha fatto lo stesso danno tuo,perchè era con la cintura di sicurezza..."
"Non centra nulla, Shawn..." sbatto le mani nel letto dalla rabbia.
Lui mi guarda senza dire una parola.
"puoi andare adesso perfavore? Voglio stare da sola." Dico infine.
"Come vuoi." si alza comprensivo.
Le luci del corridoio dopo un pò si spengono lasciandomi in penombra.
Qui è tutto monotono.
Alle 9:00 le luci si spengono, la mattina non devo mangiare fino alle analisi, a cena minestrina, le visite non più di mezz'ora, gli stessi infermieri, tutti i santi giorni.
Provo a chiudere gli occhi ma non ce la faccio. Il dolore è fortissimo, è come se qualcuno mi pugnalasse.
Noto un'ombra dietro la porta. Qualcuno sta entrando... chi è?
La maniglia della porta si abbassa, ed entra un ragazzo vestito di nero.
Perchè tutti entrano quando vogliono in questo ospedale? Non c'è qualcuno che sorveglia?
Faccio finta di dormire, e quando lui si gira verso di me, vedo Cameron.
Che ci fa ancora qui?
Shawn lo ha visto?
Perchè è venuto?
Chiudo gli occhi, non ho voglia, di parlare con lui.
"So che non stai dormendo, sei una pessima attrice." Dice ridacchiando.
"Non è vero, stavo dormendo, e tu mi hai svegliata."
"Ops." Dice quasi dispiaciuto.
Mi giro dall'altro lato stringendo i pugni dal dolore.
Fa un respiro e cerca qualcosa nelle mensole, sembra agitato e molto ansioso.
"Cosa cerchi?" gli domando.
"Il mio cellulare, lo hai visto?" Domanda illuminandosi.
"No." Dico subito.
Lui mi guarda e annuisce cercando ancora.
"Mi stai mettendo le mensole sottosopra." dico guardando la situazione come se fosse un film.
"Non avevi sonno?" Mi dice girandosi.
Aiai, qui qualcuno ha la luna storta...mi ricorda tanto me stessa nel mio periodo di allarme rosso.
"Come scusa?"
"Niente, sono solo nervoso. Ho paura di averlo perso...dove cazzo è?"
Lancia un calcio una scatola, e si mette le mani nel ciuffo.
Quanto puó essere bello? Poi con quella maglietta nera, devo ammettere che gli dona...
Basta Jen, calmati, hai già un ragazzo. Non puoi fare questi pensieri su Cameron.
Passano diversi minuti e dopo aver elaborato un pò di cose da dirgli decido di aprire bocca.
"Perchè te ne sei andato così oggi pomeriggio?" Mi alzo a sedere interessata.
Mi guarda perplesso, non se l'aspettava, ora vediamo cosa risponde.
"Non era il caso rimanere ancora,non ti pare?"
Abbasso lo sguardo.
Ha ragione.
"Non sapevo me lo avrebbe dato..." dico guardando da un'altra parte.
"Cosa?"
"Sai cosa" affermo stranita.
C'è o ci fa? Ha avuto anche lui una perdita di memoria temporanea come me? O lo fa per farmi sentire pazza?
"Non lo so e non voglio ricordarlo, perchè non me ne importa." Mi dice aprendo un armadio.
"Allora perchè te ne sei andato?"
"Avevo di meglio da fare."
"Tipo?" dico curiosa.
So che mente,infatti devo scoprire perchè...
"Uscire."
"Con chi?"
"Con Nash." Risponde guardandosi intorno.
"Perchè?" Insisto.
"La smetti?" Mi urla.
"Smettila tu!" Grido appoggiando la testa nel cuscino seccata.
"Tu non fare il finto tonto, non sono pazza, so che te ne sei andato per quel bacio. " aggiungo seccata
"Ma poi davanti a tutti, io mi vergognerei." Dice facendo un'espressione schifata.
"Ti ho detto che non sapevo mi avrebbe baciata!" esclamo sbuffando come un rinoceronte.
Questa discussione mi sta dando parecchio sui nervi...
"Ti senti dispiaciuta o sbaglio?" Dice spiazzandomi.
"Non cambiare discorso." Aggiungo evitando quella domanda.
Puó darsi che io sia dispiaciuta per questo, ma,lo sono soprattutto,perchè mi ha baciata davanti a tutta quella gente, e anche perchè c'era Cameron davanti...
Aspetta Jen, da quando ti interessa il parere di Cameron?
"Rispondi a me." Insiste lui.
"Non lo sono, e solo che.." mi mordo un labbro non sapendo cosa dire.
"Tu non lo ami."
Boom.
Mi pare abbia fatto centro sull'obbiettivo. So che è così, ma il cervello mi dice di non crederci.
Sto zitta per un pò non sapendo cosa dire ma qualcosa devo pur dirla.
Ecco che sto per sparare la cazzata.
"Forse, non lo so, sono così confusa."
"Immaginavo."
Va verso la porta intento ad accendere la luce, ma lo fermo in tempo.
"Non accendere la luce. I medici saranno in allerta. E informeranno mia madre che non sto dormendo...Loro alle 9:30 passano per controllare che sia tutto okay. E se accidentalmente passassero di qui adesso finirei nei guai." Gli spiego.
"Okay." Dice accendendo una torcia.
"Ahi, cazzo..." alzo la testa dal dolore.
"Che succede?" Dice preoccupato facendo cadere la torcia a terra.
"Mi hanno appena operato al femore. Sto sentendo un dolore indescrivibile..." dico gemendo.
"E il tuo cagnolino dov'è in queste circostanze?" Domanda mettendosi a braccia conserte.
"Smettila.." lo riprendo.
"Scherzo dai, dimmi dove ti fa male."
In un decimo di secondo lui si catapulta nel mio letto guardandomi la gamba.
"Lascia fare a me." Si mette in ginocchio.
"Che?" Dico dubbiosa.
"Ho avuto a che fare con queste cose. Mio padre è un medico." Mi sorride.
"Anche mio papà lo era. Era davvero bravo..." abbasso lo sguardo.
"Ahi, papi.. mi fa male." Dico sedendomi nel tavolo della cucina.
Sono appena caduta dall'altalena, e sono felice, visto che la mamma non era in casa ad avere mio papà che se ne sia accorto...
"Tranquilla mettiamo un bel cerotto, e guarirai presto." Mi dice mettendomelo.
Mi accarezza la guancia e mi sorride.
"Grazie papà!" Esclamo.
"Adesso dopo pochi giorni ti passerà questa brutta ferita al ginocchio."
"Sicuro?" Dico incredula.
"Si, io sono un dottore, guarisco le persone che si sono fatte male... sai?" Mi dice dandomi un bacio.
"Come un mago con i poteri magici?" ipotizzo.
"Una specie..." alziamo lo sguardo nello stesso momento e ridiamo a crepapelle.
"Ci sei?" Mi dice Cameron.
"Si, lì mi fa malissimo..." sussurro chiudendo gli occhi.
"Ookay.."
Noto che cerca in tutti i modi di non farmi sentire dolore e questo mi fa tanto piacere.
Certo che ti fa piacere Jen, ma sai cosa di più? Averlo accanto... ammettilo...
Dice la vocina dentro di me.
"Adesso ti massaggio la gamba verso su,per alleviare il dolore..." mi comunica.
Annuisco e lo lascio fare.
Mi spunta un bel sorrisone davanti a quella scena. È strano vederlo così premuroso, da quando ho perso la memoria,ho visto di lui solo gli aspetti negativi...
Devo ammettere che mi ha ipnotizzata completamente.
Non riesco pur volendo a staccare gli occhi da lui.
Come farai adesso? Digli di farti fare una foto così lo ammiri quando ne hai voglia.
Basta. Questa vocina, ora deve smetterla. Ho già un ragazzo. Lui è un'amico.
Ma chi vuoi prendere in giro?
Cameron improvvisamente alza gli occhi verso di me, e mi sorride.
Cavolo, se non ha il più bel sorriso del mondo.
Baciaglielo. Bacia quel meraviglioso sorriso, Jen, sappiamo entrambe che lo vuoi.
Questa vocina adesso ha proprio rotto.
Io e Cam ci avviciniamo come calamite e a quel punto.........
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