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Ti ammira...

- S...scusatemi, devo aver sbagliato stanza, mi dispiace tanto- mi inchinai, nascondendo il mio imbarazzo. -Tranquilla, immagino che tu sia Suzuki Tasukida, lei è qui accanto, ti stava aspettando- annuii - la ringrazio signora e scusatemi ancora- mi inchinai nuovamente, per poi uscire e chiudermi la porta alle spalle. Mi spostai davanti alla porta affianco, lèssi la targhetta con su scritto "Kazuki Itsuna stanza 112" presi un respiro profondo e mi sedetti per terra, appoggiando la schiena contro il muro.

Dopo una ventina di minuti Todoroki uscì dalla stanza della madre, ma non ci feci caso. - Cosa fai?- mi chiese con quel suo tono neutro che aveva. - Mi preparo psicologicamente, cosa sennò?!- esclamai, alzandomi in piedi e cominciando a camminare avanti e indietro, gesticolando. - Certo... comunque mia madre mi ha detto che la signora qui accanto sarà la tua tutrice, quindi questo significa che...- mi fermai, mentre gli davo le spalle - che sono orfana, ma tranquillo, sono morti circa sette anni sa, è da allora vengo rimbalzata da un tutore psicopatico all'altro, come sostegno morale immagino...- dissi, completanti quello che voleva dire. Mi girai verso di lui, stava fissando il pavimento. Mi si gonfiarono gli occhi - visto, sono egoista- mormorai, per poi entrare nella stanza 112 senza pensarci due volte.

Parlai con la signora Itsuna per una decina di minuta, il tempo minimo per metterci d'accordo. Io sarei andata a vivere nel suo appartamento, come in realtà facevo già, e poi sarei andata due volte alla settimana a farle visita e a portarle dei resoconti sulle mie giornate. Avevo provato a convincerla del fatto che le mie giornata non erano per niente interessanti, però lei aveva insistito. Quando uscii Todoroki era ancora lì. - Cosa stai facendo! Potevi tornartene a casa!- esclamai arrabbiata, spingendolo verso l'ascensore. - Senti Suzuki, credo che in fondo, possiamo essere amici- osservò lui, non prestando attenzione a quello che facevo.

Quando fummo fuori Todoroki cominciò a camminarmi affianco, come seguendomi. - Sai,   Io odio mio padre, perché ha costretto mia madre a sposarlo e a dare vita a me e ai miei fratelli, cercando di creare qualcuno capace di sorpassare All Might, per smettere di essere l'eterno secondo, mia madre, quando ero piccolo, odiava il mio lato sinistro, perché ero quello con il quirk di mio padre, mi ha lanciato l'acqua bollente in faccia per questo motivo, fino a poco fa non volevo utilizzare il fuoco, perché mi faceva schifo, quanto mi faceva schifo mio padre - raccontò lui, infilandosi le mani nelle tasche dei jeans - grazie a Midoriya ho capito che questo è il mio potere, è mio e mio padre non deve immischiarsi, cercherò di comprenderlo, non dico di averlo perdonato, forse non lo farò, ma voglio sapere tutta la verità- mi fermai di colpo, con lo sguardo cupo. Gli afferrai la manica del giubbotto, costringendolo a fermarsi. Non appena di voltò verso di me gli saltai alle spalle, abbracciandolo. Cominciai a piangere silenziosamente, mentre lui rimase pietrificato. Dopo un paio di minuti di staccai, inchinandomi. - Scusami se sono stata invasiva, non riesco a resistere agli abbracci. E poi, adesso che so che anche tu hai una storia triste, sono molto più diffidente a raccontarti la mia, perché non voglio essere egoista, non voglio addossarti il peso della mia vita, anche se involontariamente, l'ho già fatto. Spero potrai perdonarmi per questo- quando alzai lo sguardo lui sembrava essere imbronciato - ma scherzi? E tu ti consideri egoista? Se fossi veramente egoista, non soffriresti, e fidati che si vede che soffri, te lo dice chi capisce questi sentimenti- poi cominciò a camminare velocemente, distanziandomi. - Todoroki, credi veramente che io, se non credessi disperatamente che ho dei peccati da espiare, sarei qui a parlarti, lo credi veramente?- chiesi, stringendo i pugni. Lui si bloccò improvvisamente - e tu? Tu lo credi?- sorrisi e scossi la testa - neanche lontanamente- lui fece dietro front e mi raggiunse, avvicinandosi e riducendo drasticamente le distanze. - Prima o poi scoprirò la tua storia, prima o poi, capirò perché ti comporti così, fino ad allora, cerca di... hai capito- sbuffai, nascondendo il mio disagio - ma se non mi conosci nemmeno, perché dovrebbe importarti?- gli chiesi, distogliendo lo sguardo. Lui sorrise con la faccia di chi ne sa una in più del diavolo - Deku mi ha parlato davvero tanto di te, ti ammira per la persona che sei, e io voglio capire chi sei tu, per distogliere la sua attenzione perfino dà All Might- poi se ne andò, lasciandomi lì, da sola a riflettere.

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