La stanza 112
Mi portai le mani dietro alla testa, ridendo malinconicamente, senza che il ragazzo al mio fianco se ne rendesse conto. - Io e Deku siamo amici solo perché ci siamo sempre sostenuti a vicenda, perché andiamo d'accordo, però io sono egoista a confronto suo, io sono molto egoista...- entrai in biblioteca accelerando il passo. Afferrai un libro di scacchi appoggiato malamente su uno scaffale e mi sedetti per cominciare a leggerlo. - Non dovevi studiare per un test?- chiese Todoroki, sedendosi davanti a me con un libro in mano. - Era solo una scusa, non mi piace stare in mezzo a tanta gente, che mi fissa come se fossi un oggetto da laboratorio...- replicai, arrossendo. - Mi dispiace averti trascinato in questa bugia...- continuai dopo, nascondendo il volto tra le pagine del libro. Lo vidi scrollare le spalle e mi tranquillizzai. - Egoista dicevi, eh?- borbottò, ironico. - Sai, credo che se un giorno diventeremo amici, tu saresti la persona a cui confiderei tutto; sei la persona a cui affiderei la mia vita- affermai, sorridendo al solo pensiero. - Come fai a dire una cosa del genere, nemmeno ci conosciamo- ridacchiai - capisco quando ne vale la pena, ho una certa esperienza- lo lasciai nel mistero delle mie parole, cominciando ad immergermi completamente nella lettura del mio libro.
Dopo un'ora mi alzai dalla poltrona e mi stiracchiai, per poi andare a mettere apposto il libro. - Se hai voglia di restare qui a leggere fai pure, adesso io torno in classe, immagino che abbiamo finito- dissi, avviandomi verso la porta della biblioteca, seguita a ruota da Todoroki. - No, non voglio che mi mettano in punizione per una sciocchezza del genere...- annuii comprensiva per poi sorridere - sai, mi chiedevo se vorresti provare ad essere mio amico, come ti ho già detto, secondo me, saresti perfetto!- esclamai felice, dandogli una pacca sulla spalla. - Certo, perché no. E poi, sono curioso di capirti...- rispose, perdendosi poi nei suoi pensieri.
Quando arrivai davanti alla mia classe salutai con un gesto della mano il ragazzo, per poi andarmi a sedere al mio posto, aspettando il ritorno dei miei compagni di classe.
Il mattino seguente venni affiancata da Deku, Ochaco e Tenya. - Buongiorno ragazzi!- esclamai raggiante, portando un braccio attorno alle spalle del mio migliore amico. - Sentite ragazzi, potreste andare avanti? Dovresti parlare di una cosa importante con Suzu, vi raggiungo subito- i suoi amici annuirono e accelerarono il passo, lasciandoci da soli. Il mio viso si incupì, presi a preoccuparmi per quello che Deku stava per dirmi. - Suzu, Todoroki ci ha detto che gli hai chiesto di essere amici, è strano che tu chieda a qualcuno una cosa del genere, intendevi amici come io e te?- annuii - allora mi raccomando, aiutalo come si deve, aiutalo perché sono convinto che ne abbia bisogno!- esclamò, sorridendo. - Certo! Sarò un'amica eccezionale, te lo prometto Deku!- gli diedi un colpetto amichevole sul braccio, per poi lasciargli raggiungere i suoi amici. - E se fossi io quella che ha bisogno di aiuto?- mormorai, ridendo, mentre gli occhi mi gonfiavano. - Lui sarebbe affianco a te. Conosco abbastanza Midoriya da poter affermare che lui sarebbe affianco a te.- la voce di Todoroki mi fece saltare dallo spavento. - Potevi anche evitare eh!- gli diedi un debole schiaffo sul petto - e comunque, non potrei mai fare una cosa del genere a Deku o a Kacchan se è per questo, non potrei mai fare loro una cosa così cattiva...- strinsi ferocemente i pugni, infilando le unghie nella carne. - Ogni volta che parlo con te, diventi sempre più...- non finì la frase che lo interruppi - cupa? Felice? Falsa? Le scelte sono tante!- dissi, sorridendo. Lui scosse la testa - triste e altruista- poi accelerò il passo, entrando a scuola.
Quel pomeriggio dopo le lezioni mi fermai davanti alla classe della prima A. Quando uscirono mi guardarono stupiti, cominciando a mormorare. Kacchan si diresse a grandi passi verso di me - cosa ci fai qui Suzu?- chiese in tono quasi amabile. Ridacchiai - era da tanto che non ci parlavamo!- lo avvolsi in un abbraccio, facendolo arrossire. - Bakugo che è gentile, questa è nuova!- esclamò Sero, uno dei suoi compagni. - Stai zitto!- urlò Kacchan di rimando. - Dai, andiamo a mangiare qualcosa!- esclamai, trascinandolo fuori dall'edificio, prima che potesse anche solo pensare di urlare "crepa!" Al prima che passava. Mi fermai solo quando fummo seduti nel nostro locale preferito. - Allora Kacchan, come va a scuola? Da quanto ho capito sei il migliore, anche se con il tuo comportamento non fai proprio una bella figura...- dissi, dopo aver ordinato un the alla pesca. - È tutta colpa di quel nerd...- scossi la testa - no Kacchan, è colpa tua. Sai, dopo tutto questo tempo, dopo tutto quello che gli hai fatto e detto, lui ammira ancora il tuo senso di vittoria, quello che ti spinge a fare tutto pur di vincere, quando invece lui, è ancora capace di mollare tutto pur di diventare un eroe, per carità, non è una brutta caratteristica, lui riconosce le sue debolezze e le odia, mentre tu riconosci solo i tuoi punti di forza,sareste perfetti come squadra se solo, vi lasciaste alle spalle quelli che è successo. Deku è pronto a farlo, tu? Vuoi fare l'eroe? Comportati da tale!- esclamai, gesticolando come se fossi pazza. Kacchan si alzò di colpo, senza guardarmi in faccia. - Non credo...ci penserò, per te lo farò Suzu- sorrisi - aspetterò allora, non vedo l'ora di vederti di nuovo combattere per un motivo nobile!- poi lui uscì dal locale, dirigendosi chissà dove.
Dopo mezz'ora me ne andai anche io, pagando ciò che Kacchan aveva ordinato, ma che alla fine aveva lasciato a me. Ringraziai le gentili cameriere e me ne andai. Presi a passeggiare senza una meta precisa, con la mente persa fra i pensieri. Senza che me ne accorgessi mi ritrovai davanti ad un'ospedale. Lèssi come si chiamava l'ospedale, attraverso i miei spessi occhiali, è per poca non svenni. Capii che quello era l'ospedale in cui era ricoverata la mia nuova tutrice. Senza quasi accorgermene ero dentro, a chiedere informazioni. Afferrai automaticamente il telefono, guardando l'ultimo messaggio lasciatomi dagli assistenti sociali: "lei si trova in questo ospedale" e poi c'era la posizione. Erano un paio di giorni che dovevo andare a farle visita, ma non ne avevo il coraggio. Presi l'ascensore, per poi dirigermi verso al stanza 112. Senza nemmeno guardare se fosse la stanza giusta bussai. Sentii una voce femminile dire - avanti!- aprii la porta, preparandomi a chiedere scusa per non averla avvisata, quando mi bloccai sul posto, alla sola vista di Todoroki Shoto nella stanza.
Angolo autrice
Scusate se il numero della stanza non è giusto, non me lo ricordo e sinceramente non ho molta voglia di cambiarlo...
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