|Capitolo X•|
Quando uscirono dalla classe notarono i corridoi vuoti e la totale assenza di suoni, come di persone fatta eccezione per quell'anaiana donna adorabile che aveva un dolce sorriso dipinto sul volto segnato dalle rughe, espressioni degli anni che non erano stati affatto indulgenti su si lei.
Disse al ai due di seguirla in infermeria, che era d'obbligo per lei controllare le condizioni fisiche dei suoi amati studenti e quando fu certa che ogni cosa fosse perfettamente in odierne, con un dolce sorriso disse a Midoriya che, anche se in futuro avessero voluto dei figli, era troppo presto per averne e che sarebbe stato meglio utilizzare i preservativi per le volte seguenti.
A quelle parole Katsuki divenne rosso in volto come un pomodoro, mentre il ragazzo dalla chioma smeralda, riacquistata la sua aria gentile ed ingenua spensieratezza su quel viso spruzzato sa tenere lentiggini mostrò un dolce sorriso alla donna prima di congedarsi accompagnando il suo fidanzato al dormitorio.
Quando Midoriya tentò di aprire la porta della sua stanza trovò piuttosto insolito il fatto che non gli fosse stato possibile, cosa che lo spinse a chiedere informazioni al custode dell'edificio, il quale con un sorriso cordiale fece del suo meglio per spiegare il più delicatamente possibile la situazione ai due ragazzi anche se, a dire il vero, sembrava piuttosto preoccupato.
«Ecco, vedete, siete stati spostati in una camera matrimoniale poiché abbiamo bisogno di posti a causa dell'affluenza si nuovi iscritti sempre maggiore e, a dire il vero, questa situazione particolare è dovuta anche al fatto che gli altri studenti si siano spaventati parecchio quest'oggi...» tentò di rimanere vago ma gli insulti e la poca delicatezza nel linguaggio del biondo che voleva solo riposarsi non glielo permisero.
«Urgh... tutti quanti, per istinto, sono stati pervasi da un terrore terribile quando Midoriya Izuku ha perso il controllo sui suoi ormoni da alfa e quindi tutti gli studenti sono entrati in shock e dato che non è possibile prevedere quale reazione fisiologica tu, Midoriya, possa avere durante... uh... quel tipo di situazione è stato optato per questa situazione, sono davvero spiacente per il cambiamento improvviso » «Uh?? Che significa questa merda, vuoi forse morire eh!? Voi stupide comparse come vi permettete di prendere decisioni senza il mio consenso, tsk. Non so se abbiate fegato o voglia di morire» ringhiò rabbioso il biondo che tentava di combattere l'imbarazzo aggrappandosi alla sua maschera di rabbia, che però l'altro non impiegò molto a far sbriciolare.
Midoriya infatti con un sorriso un po' meschino che Bakugou non notò gli strinse delicatamente le mani fra le sue spingendolo a guardarlo negli occhi, fece la faccia più dispiaciuta della quale fosse possibile facendo tremare il suo labbro inferiore, poi con voce incerta parlò «Eh? Forse Kachan non vuole stare con me?».
A quelle parole, a quello sguardo e a quel suo modo di fare Katsuki scoprì essere del tutto debole, cosa che lo spinse ad accettare a farsi condurre a quel piccolo appartamento distaccato dai dormitori ma pur sempre nel perimetro scolastico e si meravigliò riguardo a quanto velocemente era stato allestito, ma poi ai rese conto dell'effettivo ammontare di ore che aveva trascorso in preda al piacere e divenne scarlatto in viso, tentando di non farlo notare.
Quando furono lasciati soli, davanti alla porta, il ragazzo dalla chioma smeralda si avvicinò all'orecchio del biondo «Non è meglio così, avrebbero potuto sentirti urlare il mio nome in futuro se fossimo rimasti al dormitorio » sussurrò con voce calda e suadente mentre si chiudeva la porta alle spalle.
Bakugou rabbrivudì, la sua schiena venne attraversata da numerosi brividi a quelle parole, dette con quel tono tanto provocante e sensuale ma riuscì a combattere il calore che si era propagato sulle sue gote normalmente bianche come il latte; doveva ancora abituarsi a quel lato inaspettato della personalità di Midoriya Izuku e dove ancora conoscere la sua estrema possessività.
I due passarono il resto della giornata a riporre le cose che erano state spostate dalle loro vecchie stanze in quel piccolo appartamento, finché si fece un'ora tarda, quando terminarono ed il biondo prese un cambio di vestiti per fare il bagno.
Il ragazzo dai capelli smeraldo riuscì a scivolare nella stanza prima che Bakugou la chiudesse, motivo per il quale finirono nella vasca insieme, con Izuku che stringeva a se il corpo dell'altro mentre lasciava piccoli baci sul suo collo con un grosso sorriso sulle labbra che fece imporporare lievemente le guance del biondo.
«Kachan, ti amo moltissimo sai?» bisbigliò con voce bassa prendendo il suo viso fra pollice ed indice, obbligandolo a voltarsi verso si lui per potergli strappare un bacio da capogiro.
Le labbra del ragazzo dalla chioma scura spinsero veementi contro quelle fine dell'altro spingendolo a dischiuderle, con la lingua umida scivolò fra di esse accarezzandole leggermente nella parte interna facendolo gemere, poi finalmente invase la bocca bollente di Katsuki alla ricerca del suo muscolo che trovò senza troppa difficoltà e con il quale cominciò una guerra movimentata che portò l'altro alla completa dominazione in quel bacio bollente, più dell'inferno stesso.
I loro respiri parevano essersi fusi in uno soltanto, si erano fatti più corti ed irregolari, seguendo l'alzarsi e l'abbassarsi convulso dei loro petti muscolosi ancora bagnati dall'acqua che, mano a mano, diventava sempre più fredda.
Fu Bakugou a interrompere quel bacio quando percepì il suo corpo ardere di quella passione che, appena qualche ora prima, lo aveva condotto quasi completamente alla pazzia, conscio che si sarebbe potuta ripetere la stessa situazione e la cosa non gli dispiaceva certamente, il piacere che aveva provato era stato così folgorante che sarebbe rimasto impresso a fuoco nella sua mente, ma non era certo che il suo corpo sarebbe riuscito a sopportare tale sforzo e poi aveva ancora un po' di orgoglio ed essere completamente sopraffatto non gli andava molto a genio.
Si staccò lentamente dalle labbra voraci e tentatrici dell'altro che per lui avevano un sapore ignoto ma certamente irresistibile e lasciò che le braccia mascoline e forti del suo ragazzo cingessero il suo corpo pallido come porcellana, che lo scaldassero con quella passione ardente che nascondevano.
Midoriya non disse una parola, semplicemente nascose il viso lentigginoso nell'incavo del collo dell'altro sospirando leggermente, beandosi della sensazione delle loro pelli che si sfioravano, delle lunghe dita maschili di Katsuki che accarezzavano indecise ed inesperte con fare timido la sua schiena ricurva e non si mosse per un paio di minuti, lasciando che solo il silenzio fosse padrone di quel momento.
Bakugou trovò che tale comportamento fosse piuttosto bizzarro, gli sembrava strano per quanto imprevedibile avesse scoperto essere davvero il ragazzo che ora lo stringeva a sé come se fosse stato la cosa più preziosa fra tutte, gli parve di scorgere in quel gesto una parvenza di malinconia cosa che, non poté nasconderlo lo turbava e proprio pe questo non poté affrontare la situazione come era solito.
Lasciò che le sue mani inesperte nell'agire con gentilezza scivolassero incerte ed un po' tremanti fra quelle ciocche scure ed umide accarezzando il suo capo con gentilezza, puntando i suoi occhi scarlatti su quella figura che aveva avuto un cambio improvviso nel suo modo di comportarsi e che ancora non poteva comprendere appieno.
Midoriya fu piuttosto sorpreso da quel gesto, soprattutto perché era stato il biondo a compierlo e in risposta lo strinse ancora più forte e possessivamente a sé senza segnarsi di parlare, quasi avesse paura che quel momento, al minimo rumore, si sarebbe potuto spezzare in mille piccoli pezzi che non sarebbero mai tornati insieme.
«Cosa c'é che non va, stupido nerd invece di stare zitto e pretendere che io ti legga nella mente puoi muovere quella cazzo di bocca» disse quelle parole in netto contrasto con il tono di voce gentile e calmo, tuttavia quando notò che non stava ricevendo alcun tipo di reazione lasciò che un lieve sospiro accarezzasse le sue labbra prima di rinunciare, seppure per un breve lasso di tempo, al suo orgoglio avendo in parte capito quello che probabilmente si aggirava nella contornata mente del ragazzo che si era ritrovato ad amare tanto profondamente.
«Se hai paura che ti volerò le spalle di nuovo non lo farò e non ti biasimo se lo pensi, ancora mi chiedo come tu possa non odiarmi dopo quello che ho fatto perché io, ancora, non riesco a perdonare me stesso per quello che ho fatto, per quelle ferite che ho lasciato nel tuo cuore e che non sembrano voler guarire...» a quelle parole Izuku scattò dritto con la schiena baciandolo, asciugando con i pollici quelle due bellissime gocce salate che inaspettatamente i suoi occhi scarlatti avevano lasciato fuggire.
«Kachan, io ti amo, ti amo profondamente, così tanto che anche se morisse questi miei sentimenti sopravvivrebbero senza mai spegnersi e sento che se non sfogo questi miei sentimenti, se non ti dico queste parole riduttive rispetto all'uragano di emozioni che ho dentro impazziró, tutto qui, non hai nulla di preoccuparti, io sto bene, seriamente» disse marcando l'ultima parte della frase uscendo dalla vasca insieme al suo ragazzo.
Il giorno dopo tutti gli occhi erano puntati sui due, sulle loro mani strette gentilmente, ma non erano guardi pieni di giudizio o disprezzo, non che ai due sarebbe importato comunque, ma erano occhi pieni di terrore.
Una volta in classe tutti fecero del loro meglio per comportarsi normalmente ed il risultato fu esilarante, soprattutto quando alcuni fra i ragazzi non badarono troppo alla personalità del biondo, mettendolo così in imbarazzo facilmente.
«Farlo in classe e urlare così forte, non ti facevo il tipo passivo Bakugou » disse Kaminari tirando una pacca sulla spalla all'amico «Farlo fra due ragazzi è innaturale eppure mi sento così geloso per qualche ragione, dalla tua voce sembrava piacevole » disse Mineta con irruenza mente si mordeva la lingua tanto da farla sanguinare e poi fu il turno di Kisrishima.
Il fulvo spostò la sedia così da poter chiacchierare più agevolmente con l'amico prima dell'inizio della lezione; gli fece i suoi complimenti comportandosi come era solito, ridacchiando di tanto in tanto sul rosso appena visibile sulle gote di Katsuki a causa delle parole dei compagni di casse e sembravano davvero molto affiatati, nel bel mezzo di una fitta conversazione sotto lo sguardo tagliente di Midoriya.
Lui stava parlando con i suoi amici rispondendo con nuova audacia alle battute spinte che gli venivano oste riguardo agli avvenimenti del giorno precedente quando la matita che stringeva fra le sue dita si sbriciolò, sul suo volto pose un sorriso tirato ed inespressivo mentre i suoi occhi trasudavano un intento omicida di tale portata da far apparire come agnelli indifesi i villains che avevano prima di quel momento affrontato.
I feromoni che stava trattenendo tanto ardentemente, ma che stavano comunque fuoriuscendo sal suo corpo sebbene in minima parte fecero rabbrividire tutti quanti in quella stanza e tutti sbiancarono quando lo videro alzarsi dal suo posto e dirigersi verso quello del suo ragazzo.
Era normale essere spaventati dopo che avevano assistito a quanto repentinamente il suo umore potesse precipitare e quanto terribile potesse divenire quel ragazzo solitamente estremamente gentile e cordiale se giungeva al punto di perdere il controllo che aveva per tutta la vita imposto a sé stesso.
Sfruttò lo scorcio di un discorso che aveva appena udito per calmare se stesso e volgere la situazione come la desiderava, era ora che tutti comprendessero che non potevano avere ciò che non apparteneva loro, che non dovevano avvicinarsi a lui.
«Sembra che ancora non credono a quello che è successo ieri, Kachan, che cosa facciamo a riguardo? » il suo tono di voce risultò leggermente cupo mentre gli occhi smeraldo riflettevano tutta la sua gelosia e la possessività che circolava nel suo corpo teso, il biondo poteva vedere quell'emozione dirompente riflettersi in quelle bellissime gemme e la cosa gli fece in un certo modo piacere, certo, non era contento di quel tipo di reazione esagerata, ma per qualche strana ragione non poté fare a meno di adorare quanto fosse amato.
Allora Midoriya afferrò il mento dell'altro con pollice ed indice senza timore nel cominciare un bacio bollente e lussurioso, ben fuori dalla portata di quei ragazzini ancora inesperti, un bacio tanto travolgente che Bakugou ne uscì con gli occhi lucidati, le gote che bruciavano, qualche gemito strozzato, le labbra gonfie e rosse mentre il suo corpo fremeva, desideroso di percepire ancora il calore dell'altro.
A quella visione molti arrossirono, altri invece, troppo imbarazzati, si coprirono gli occhi e Izuku, con un sorriso sadico in viso, si sporse accanto all'orecchio del ragazzo che aveva stravolto con un singolo bacio per sussurrare con voce calda queste parole «Sei così irresistibile ora, è un vero peccato che stiano per cominciare le lezioni, ti avrei volentieri assaporato, Kachan» poi si ritrasse soddisfatto guardando in modo gelido il fulvo che comprese la tacita minaccia che gli era appena stata rivola.
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