|Capitolo IX•|
«Non me ne andrò, non di nuovo» disse in risposta Katsuki sentendo il cuore stringersi nel petto, odiava quella sensazione, quel dolore che aveva percepito per appena un mese, ma al quale aveva stupidamente ed in parte involontariamente costretto Midoriya per gran parte della sua via.
«Fa quello che preferisci, non mi fermerò » ringhiò allora il ragazzo dalla chioma smeralda abbassando il capo sul collo scoperto del biondo, accarezzando con le labbra la sua pelle procurandogli brividi infiniti, di un pacere indescrivibile che obbligarono tutto il suo corpo a contrarsi a causa di quella sensazione che dei beta non avrebbero capito mai, che chiunque non avesse un partner scelto dal destino ignorava e avrebbe per sempre ignorato.
Sospirò piano, tentando di non farsi udire, ma dal sorriso sadico che sentì contro la sua pelle ne dedusse che aveva fallito, tuttavia, mentre aveva la mente annebbiata dal suo calore, dall'odore del ragazzo e dal piacere, un attimo fugace di lucidità attraversò la sua mente, erano tutti fuori da quella stanza, ma era quasi certo che fossero rimasti lì davanti e se qualcosa fosse successo, sarebbero stati sentiti.
«Ti ho già dato la tua occasione di scappare, Katsuki» disse con voce rauca e graffiante facendolo tremare, era la prima volta che chiamava il suo nome, che non usava quel nomignolo che gli aveva affibbiato quando erano dei bambini e il suono del suo nome, pronunciato da quella voce lussuriosa fece sparire ogni altra cosa.
Nulla importava eccetto lui, non voleva perderlo, sentiva che non sarebbe riuscito a sopravvivere a qualcosa del genere, sentiva che sarebbe crollato e finito in pezzi, tanto che non gli sarebbe più stato possibile rialzarsi.
Tentò di ribaltare le posizioni, non voleva che succedesse qualcosa che andasse senza l'intervento della loro coscienza e certamente non desiderava essere in balia di quel ragazzo senza ribellarsi, dopotutto rimaneva sempre Katsuki Bakugou, colui che odiva perdere.
Fece appello alla sua forza muscolare per tentare di liberarsi da quella piacevole presa dura che era esercitata su di lui, tuttavia per quanto forte potesse essere rimaneva pur sempre in balia di quel ragazzo e della sua forza fisica schiacciante.
Un ringhio pericoloso squarciò il silenzio in quella stanza, la gola di Midoriya tremò e con essa il suo pomo d'Adamo mentre le sue mani bramose come chi le possedeva scivolarono lungo il busto muscoloso di Katsuki, sfiorarono il tessuto facendolo fremere sebbene il tocco non fosse stato diretto.
Strappò i bottoni della camicia, la giacca grigia non oppose resistenza poiché Bakugou la teneva sempre aperta e fece scivolare le sue labbra lungo i suoi addominali perfetti e di tanto in tanto si fermava stringendo fra i denti dei succulenti lembi di quella pelle pallida.
Katsuki inarcò la schiena con occhi lucidati dalla lussuria, si morse vigorosamente la lingua per non gemere sotto quelle scariche continue che stavano, senza pietà, attraversando il suo corpo muscoloso e maschile.
Il respiro era spezzato, violento, seguito dalle contrazioni brusche del suo addome, Katsuki, come ogni altro giovane salutare aveva già sperimentato il piacere fisico, ma quello che stava provando, sebbene non fosse ancora nel mezzo dell'ondata più travolgende di piacere che avrebbe potuto sperimentare era certo che non fosse minimamente comparabile.
Il piacere che provava, era completamente insano, irresistibile e spaventosamente disarmante e non riusciva a pensare, non succedeva neppure nel parlare e tremava, come una foglia al vento mentre era in balia di quel ragazzo predatorio.
Tuttavia Katsuki era comunque un genio, qualcuno di straordinario nelle proprie abilità e lasciarsi sopraffare non era qualcosa che poteva concedere, non poteva farlo in nome del suo orgoglio che non si spezzava mai.
Mosse le sue mani, minacciosamente, portandole ad afferrare la stoffa del tessuto del ragazzo dai capelli smeraldo con impeto, cosa che fece sollevare il volto eccitato di Midoriya che, con i capelli umidi sul viso, gli occhi affilati e dominatori e quel sorriso malizioso sulle labbra ridacchiò a denti stretti, si sporse in avanti con il collo e leccò lentamente il palmo del biondo, avendo un assaggio del sapore della nitroglicerina.
Nuovamente afferrò i suoi polsi di scatto con una scintilla di folle eccitazione ad illuminare quello sguardo verde come gli smeraldi più belli, lo costrinse bruscamente al suolo tenendolo fermo con una sola mano, mentre con l'altra si liberava della cravatta per utilizzarla come costrizione per i suoi polsi pallidi.
Poi abbassò la sua schiena che torreggiava su di lui, lasciò che le sue ciocche smeralde accarezzassero il volto del biondo prima che la sua voce, inaspettatamente profonda in quella situazione, facesse fremere il ragazzo che teneva immobilizzato.
«Non sarò clemente, sebbene sia ancora sotto controllo ora, quando lo perderò te ne renderai conto... » soffiò contro quelle sue labbra morbide e calde che poco dopo imprigionò in un umido bacio, incarnazione della lussuria che infestava quelle quattro mura.
Spinse con le sue labbra contro quelle del biondo, con forza spingendolo a dischiudere le sue, poi con la lingua impaziente e bagnata della sua stessa salita ne accarezzò il labbro inferiore con fare provocatorio e lascivo, poi la fece scivolare nella bocca dell'altro dominandolo persino in quel modo, con un semplice bacio.
In quel momento Bakugou ne fu sicuro, a scatenare quelle emozioni soffocanti, quel suo cambiamento repentino quanto dolorosamente spaventoso era stato proprio lui, non che no avesse davvero dubitato.
Non ci furono parole, solo il silenzio spezzato dal suono di bacio turbolenti, solo il suono del tessuto dell'uniforme di Katsuki che andava in pezzi, solo il suono degli ansimi soffocati del biondo mentre Midoriya percepiva il cuore palpitargli nel petto.
Lo aveva reso nudo sotto di sé, poteva osservarne la pelle pallida come neve appena caduta essere macchiata su collo e addome dai segni della sua ossessiva gelosia, poteva delineare i contorni perfetti dei suoi muscoli scolpiti e l'imbarazzo con il quale le sue gambe toniche tentassero di coprire il suo membro.
Il ragazzo dalla chioma smeralda sentiva che non sarebbe riuscito ancora per molto a mantenere la calma, si sfilò velocemente i pantaloni, con essi i boxer ed il resto degli indumenti, poi si posizionò sopra Bakugou che lo osservata con quel suo sguardo impenetrabile, rosso come sangue appena versato.
«Vuoi farlo sul serio?» chiese il biondo con il respiro spezzato, lo sguardo lussurioso ed umido, con le labbra rosse e gonfie ed il corpo immerso nel sudore «Credi che stia scherzando?» rispose l'altro infastidito portando il suo viso davanti a quello di Katsuki «Oh, non sperare che mi fermi, hai idea - ringhiò come se si stesse sforzando oltremodo per riuscire a parlare- di quanto tempo io mi sia trattenuto, uh?» chiese con tono pungente facendo spalancare gli occhi all'atto che non si sarebbe aspettato tale parole.
«Tu... » bisbigliò il biondo prima che le mani bollenti del ragazzo dalla chioma smeralda si posassero nel punto superiore del membro e con fare lascivo risalissero lungo tutta la lunghezza, poi lungo il busto ed in fine sotto al mento, strappando un gemito lussurioso dal ragazzo ansante sotto di sé «Credi che avrei sopportato tutto questo se non fossi stato fottutamente innamorato di te? Dio, non chiedermi come ma so solo che è così, da sempre e lo sono anche io » ringhiò ancora una volta.
«Perché lo hai fatto allora? » rispose Bakugou rabbioso, se era come Midoriya diceva perché non si era ribellato, perché gli aveva permesso di trattarlo in quel modo deplorevole per tutti quegli anni, perché non lo aveva fermato?
Una risata amara venne fuori dalle labbra morbide del ragazzo dalla chioma smeralda «Perchè, perché ero disposto a tutto pur di non essere tagliato fuori » «Non avresti dovuto » rispose ancora con voce aspra Katsuki.
«Mi detesti così tanto?» «Sei un coglione, Deku » ringhiò in risposta il biondo con una terribile rabbia che minacciava di divorare il suo animo, rabbia che nutriva verso sé stesso e nessun altro «Sei... un... fottuto... idiota » bisbigliò mentre le lacrime che non riusciva più a trattenere avevano cominciato a bagnare il suo viso e lo odiava, odiava farsi vedere così vulnerabile, odiava sentirsi così debole e certamente odiava il suo essere stato incapace di rendersi conto dei sentimenti che aveva serbato per fin troppo tempo nel petto. Odiava il modo in cui aveva tentato inconsciamente di spezzare i suoi stessi sentimenti e odiava ancora di più il dolore che pervadeva il suo petto ogni volta che ci ripensava, nonostante si fosse ripromesso di essere forte.
Quelle lacrime sconvolsero Midoriya che tra l'altro non ne comprese la natura, non fino a quando Bakugou spezzò quel silenzio che aveva tenuto per anni rivelando per la prima volta la sua personalità e con essa i suoi reali sentimenti.
«Non avesti dovuto lasciarmi comportare in quel modo, idiota, non avresti dovuto lasciarti trattare in quel modo» urlò senza curarsi più del fatto che quella conversazione sarebbe potuta essere udita, in quel momento non importava altro se non il fatto che riuscisse a comunicare i suoi sentimenti.
«Credi fosse odio, allora ripeto che sei un incapace perché io ero spaventato, da te, perché sapevo che se mi avessi abbandonato avrei sofferto e non volevo ma ero così cieco da non rendermi conto nemmeno dei miei sentimenti! » disse tentando di nascondere il suo volto piangente mentre Izuku percepiva il cuore correre con una velocità inaudita nel suo petto.
Costrinse allora Bakugou a liberare il suo volto perché lo vedesse e asciugò le sue lacrime, non aveva mai voluto esserne la causa, anzi, lui si era sempre ripromesso che lo avrebbe protetto eppure quel trenta gennaio lo aveva costretto al pianto, sotto di sé, in preda alla sua folle gelosia.
Lo strinse fra le sue braccia senza poter mandare via dal suo volto quel sorriso luminoso che gli si era imposto «Dimmelo chiaramente, Kacchan» «Mi sono innamorato di te, Deku» disse il ragazzo sapendo che, per quanto il suo imbarazzo ed il suo orgoglio si stessero opponendo non poteva sottrarsi a quella confessione o avrebbe perso ogni cosa, per sempre.
A quel punto Midoriya sciolse i polsi del biondo sollevandolo afferrando le sue cosce, lo appoggiò sulla cattedra e cominciò a baciarlo tanto passionalmente da farlo gemere solo in quel modo, mentre le sue mani accarezzavano ed esploravano quel corpo che, da quel giorno, gli sarebbe appartenuto e che non avrebbe permesso mai a nessuno di toccare.
La sue mani bramose, affamate di quella pelle perfetta che era stata coperta da macchie scure erano scivolate fra le cosce del biondo, il quale con le gote arrossate, aveva fatto scivolare le sue mani sotto il tessuto della sua camicia, visto che la giacca era stata già abbandonata da Midoriya stesso, aveva stretto la presa su quelle sue spalle inaspettatamente forti e muscolose, molto più di quanto fosse riuscito a notare durante gli allenamenti.
Strinse più forte la sua presa quando percepì le dita del ragazzo penetrare il suo antro, lentamente, poi con movimenti circolari muoversi dentro di lui alla ricerca del suo punto più sensibile e non ci mise molto a trovarlo, fu palese quando lo fece.
Un piacere mai provato prima invase mente e copro del giovane biondo, tutto di lui tremò preso alla sprovvista e perse persino il controllo della sua unicità, tanto che qualche scintilla venne inavvertitamente fuori dai suoi palmi ruvidi contro la pelle umida dell'altro.
Katsuki aveva spalancato gli occhi rossi come i più pregiati dei rubini, tanto sconvolto da quel piacere indescrivibile che innumerevoli lacrime di piacere avevano cominciato ad abbandonarli e non era riuscito a trattenere un urlo di piacere delle più acute tonalità, tanto che sembrò che tale voce fosse stata sprigionata da una ragazza, non certamente da lui.
I capelli verdi di Izuku stavano sfiorando la guancia del ragazzo mentre con la lingua bollente ed ansimi torturava l'orecchio sinistro del ragazzo, con la mano libera, lasciando l'altra a stimolare le sue interiora scivolose a causa del calore e della tremenda eccitazione nella quale aveva gettato il biondo cominciò a stimolare il suo membro finché il ragazzo non venne.
Quando Bakugou fu portato all'apice del piacere il suo corpo fu scosso come da una scarica elettrica elevatissima, le sue mani graffiarono la schiena del ragazzo lasciando solchi nella sua pelle, urlò il suo nome quasi fosse l'unica cosa che avesse nella mente, svuotata di tutto e, una volta terminato, sembrava non essere capace di riprendersi da quel piacere travolgente.
Ansimava come se avesse corso una maratona, il suo volto aveva quasi raggiunto un tono violaceo, le lacrime non erano cessate, le labbra erano rimaste dischiuse e la sua lingua umida sembrava non volerne sapere di riprendere il suo legittimo posto nella sua bocca.
«Katsuki, sei venuto davvero molto velocemente, ma io ancora devo entrare, riuscirai a sopravvivere? » chiese beffardo l'altro con uno sguardo simile a quello di una bestia selvaggia, affilato, rilucente di una luce di lussuria voglia dominatrice che lo rendeva quasi minaccioso, con un sorriso sadico stampato sulle labbra mentre gli mostrava la sua enorme intimità completamente turgida.
Katsuki deglutì a vuoto, era quasi spaventato dal membro esageratamente grande del ragazzo, pensava che una cosa di quelle spropositate dimensioni non sarebbe entrata, ma non gli fu concesso di proferire parola che venne penetrato dal membro del ragazzo, il quale ringhiò sensualmente sopraffacendolo in un bacio tentatore.
Bakugou, che ancora tentava di aggrapparsi a quel poco orgoglio al quale poteva fare ancora appello, tentò di non urlare troppo, ma più il membro turgido di Midoriya colpiva quel punto dannatamente sensibile più la sua ragione scemava lasciando il passo ad un sé stesso disdicevole e lussurioso che non riusciva a contenere una voce imbarazzante per un uomo.
Le spinte del ragazzo dai capelli scuri erano vigorose e brutali, repentine ed insaziabili nel affondare nelle sue carni avvertendo le pareti in preda dell'altro che si avvolgevano provocanti attorno al suo membro, segno evidente della sua eccitazione e questa volta il biondo venne senza che il suo membro fosse stato stimolato.
I loro petti erano stati entrambi sporcati dal liquido seminale di Bakugou, il biondo ancora una volta mostrava quella versione di se terribilmente imbarazzata ed ansante, scossa dal piacere, tanto che la sua mente sembrava essere sul punto di abbandonarlo, ma il sorrisetto sempre più maligno e sadico sul volto dell'altro non sembrava promettergli riposo.
«Oh, sei venuto ancora? Credi che ora possa entrare completamente, Katsuki? » chiese provocatorio con voce calda e vibrante accanto al suo orecchio, con tono divertito sapendo che l'altro non era abbastanza lucido da elaborare quello che stava dicendo, tuttavia la cosa non importò granché, in fin dei conti sapeva che, da lì a poco, anche lui avrebbe perso completamente ogni granello di raziocinio che gli restava ancora.
Riprese a muoversi, questa volta spingendo il suo membro mostruosamente vigoroso ancora più a fondo, questa volta la voce di Bakugou ne risultò così alta da essere udita anche nelle classi adiacenti, ma non poteva davvero farci nulla mentre si aggrappava disperatamente alla schiena di Midoriya ed involontariamente ne bruciava la pelle con la sua unicità.
«Izuku se continui così mi romperò~» disse urlando venendo ancora una volta sui loro petti sentendo il membro del ragazzo fremere e liberarsi, tuttavia il liquido caldo di Izuku non affondò in lui, questo perché quando ancora aveva del controllo aveva indossato un preservativo, giusto per evitare che il biondo potesse uscirne accidentalmente gravido.
Midoriya aveva perso ogni briciolo di raziocinio, ringhiava e mugugnava come un predatore affamato, con la lingua umida leccava il collo di Bakugou, soffiava impaziente ed insoddisfatto sulla sua pelle pallida per poi lasciarvi sopra evidenti segni di morsi. Tutto questo andò avanti per molto tempo prima che i due riuscissero ad esaurire le loro energie.
Alla fine Bakugou era rimasto stretto nella morsa indistruttibile costituita dalle forti braccia di Midoriya che continuava a leccare insistentemente la sua nuca, facendo ridacchiare il biondo, privo di forze.
«Oi, nerd di merda, predi una fottuta decisione, se vuoi farlo, fallo e non rompere le palle» disse rosso in viso incapace di comunicare in maniera più sincera i suoi sentimenti, troppo imbarazzato a causa del cuore che gli batteva forte nel petto, ma all'altro non importava, non si era innamorato di lui perché cambiasse, ma amava già inesorabilmente ogni parte di quel ragazzo e così, nella penombra della stanza, accompagnati dal cielo sempre più scuro divennero compagni per la vita.
Quello fu solo l'inizio, quel morso era solo l'apice di ogni altra cosa che sarebbe poi avvenuta.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro