Capitolo 7
Non ero abituata a passeggiare per le città di sera, ma era uno spettacolo incredibile. Soprattutto in una metropoli come Chicago. Le luci, la musica, la gente. Era tutto così nuovo e diverso. Mi affascinavano, mi tentavano come solo un barattolo di nutella riesce ad ammaliare una ragazza a dieta.
Bastava così poco per finire nella strada sbagliata e io me ne rendevo conto, solo che avevo il desiderio di evitare questo avvertimento. Volevo solo provare a spassarmela, almeno una volta nella vita.
-È bella, non è vero? A me è riuscita ad affascinare fin dal primo momento in cui ci ho messo piede. Ammalia molte persone, che poi non riescono più ad andarsene.- Tyler era così strano in quel momento. Sembrava quasi che fosse agitato per chissà quale motivo, e che stesse cercando in ogni modo possibile di distrarsi.
-Sì, è fantastica.- Le sue parole erano riuscite comunque a distogliere me dai miei pensieri.
-Eccoci, siamo arrivati.- Tyler indicò un di quei pub vecchio stile dal quale proveniva musica jazz e un odore forte di Bourbon, Jack Daniels e Whiskey.
Pareva più un locale da vecchi, e quando entrai constatai che era proprio così. Perfino la band che faceva musica dal vivo era composta da gente che sarebbe dovuta andare in pensione da un bel pezzo.
C'erano solo uomini. Seduti su divanetti e poltrone attorno a bassi tavolini ovali. Bisbigliavano, così che solo chi si potesse trovare al proprio tavolo potesse udirli. Non sapevo cosa pensare quando vidi tutta quella gente, solo questo mi passava per la testa: "che razza di lavoro fa Tyler per entrare a contatto con gente del genere?"
Ovviamente non riuscii a formulare la mia domanda ad alta voce, non ne ebbi l'opportunità, e poi mi passò semplicemente di mente.
Tyler mi condusse fino al bancone. Io mi sedetti quando lui ordinò del Whiskey per sé e un Long Island per me. Poi prese il suo bicchiere, mi mise una mano sulla schiena con fare protettivo e avvicinò la bocca al mio orecchio. -Devo lasciarti per qualche minuto. Questione di affari. Non ci metterò molto. Io comunque sarò laggiù a tenerti d'occhio.-
"D'accordo" mimai con le labbra, per poi concentrarmi sul mio cocktail.
Quando mi voltai lui era già lontano. Lo spiai di sottecchi mentre si avvicinava a un gruppo di vecchi, stringeva qualche mano e si sedeva a discutere con loro.
Improvvisamente il suo viso si era fatto serio. Non lo avevo mai visto così prima di allora, eppure lui sembrava così a suo agio, come se fosse quello il suo vero habitat naturale. Io mi sentivo esclusa da tutto quello, potevo solo osservare senza capire quello che guardavo. In fondo non mi dava così fastidio in quel momento, ero solo un po' curiosa, volevo sapere di più sul mio "fratellone".
Stavo quasi finendo il mio drink quando entrò un ragazzo non molto più grande di me. Rimasi sorpresa nel vedere un giovane a parte me e Tyler, ma ciò che più mi sconvolse era la sua bellezza disarmante. Dal modo in cui si muoveva era ovvio che era consapevole del fascino che emanava e del rispetto che tutta quella gente gli portava.
I capelli, neri come la pece sembravano non avere un ordine apparente, e gli occhi, anche quelli scuri come una notte senza luna erano incantevoli. Girovagarono per la stanza per qualche secondo, come se stessero cerando qualcosa, si soffermarono un attimo su di me, per poi continuare quello che avevano iniziato.
Quando cominciò a muoversi verso di me afferrai il bicchiere e buttai giù quello che rimaneva.
Si sedette a due sedie di distanza, ma anche da lì, e nonostante la musica riuscii a sentire le sue parole. -Del vino rosso per me e un altro drink per la signorina.- Fece un breve cenno verso di me e poi tornò ai suoi pensieri.
Quando il barista poggiò i nostri drink sul bancone, il ragazzo misterioso tornò a guardarmi. -Alla salute.- Alzò il bicchiere nella mia direzione, io feci lo stesso e poi bevvi un lungo sorso.
Provai più volte ad evitare di fissarlo, ma non era in mio potere, ogni volta il mio sguardo ricadeva su quell'adone bellissimo e inconquistabile.
Il mio bicchiere era ancora mezzo pieno quando Tyler mi raggiunse. Si mise tra me e lo sconosciuto, dandogli le spalle. Sembrava quasi intenzionale, come se non lo sopportasse e volesse farlo innervosire.
-Ehi, Tyler è un piacere vederti di nuovo da queste parti. Cos'è successo nelle ultime settimane? Sei stato in vacanza con la tua nuova amica?- Il suo tono deciso e autoritario era senza dubbio smorzato dalla sua strana ironia.
-Sono stato impegnato. Tutto qui.- Era ovvio che Tyler non si sentiva molto a suo agio adesso. Odiava quel tipo, ma in un certo senso era costretto a dargli il rispetto che, a quanto pareva, si era meritato.
-Capisco. Spero che tu sia pronto a rimetterti in carreggiata subito, non vorrei che gli affari ti andassero male.- Rispose quello per provocarlo.
-Non devi preoccuparti dei miei compiti, per quelli ci penso già io.- Sembrava quasi un testa a testa. Come in una partita di ping-pong, la pallina rimbalzava a destra e a sinistra senza mai fermarsi.
-Meglio così, perché non posso sempre pensare a tutto io.-
-Quando mai l'hai fatto? Quando hai rovinato tutto con...?- Tyler avrebbe voluto continuare, ma non lo fece, per qualche strano motivo si trattenne, e lo sconosciuto colse l'occasione al balzo.
-Ohh, adesso ho capito. Non vuoi parlare davanti a lei. Non vi conoscete abbastanza per rivelarle tutti i tuoi segretucci? Ma dai Tyler, sappiamo entrambi come andrà a finire. Non sei mai riuscito ad avere una ragazza fissa.- Adesso giocava con il fuoco.
-Parli proprio tu. Sam, sappiamo benissimo come sei fatto. E comunque, lei non è la mia ragazza, e mia.. sorella.- Gli costò un po' dirlo, ma poi si sentì quasi liberato da un grosso peso.
-Un attimo, non mi dire che lei...?- Si alzò, e si fermò a guardarmi per un momento. -Non posso crederci. È proprio la figlia di Michael, è tale e quale a lui. Anche se l'ho conosciuto quando ero piccolo ricordo ancora la sua faccia.- Non sapeva se essere sconvolto o piacevolmente sorpreso.
-Sì, è lei.- Tyler, vedendo il mio viso corrucciato, mi prese per un braccio e cominciò a camminare. -Adesso, è meglio che noi andiamo, potrai rimanere a bocca aperta un altro giorno Sam.-
Seguii Tyler fuori dal locale, e quando uscii potei finalmente rilassarmi di nuovo. Dopo qualche passo, lo guardai curiosa. Era preoccupato, chissà per quale motivo, ma come faceva sempre, non voleva darlo a vedere. In fondo stavo cominciando a conoscerlo.
-Mi sembra che tu abbia fatto colpo su tutti, non è così?- La sua domanda mi spiazzò per un secondo, non sapevo cosa pensare. L'unica cosa che fui capace di fare fu sorridergli imbarazzata.
_______________
Ehii:) Eccomi con un altro nuovo capitolo, vorrei sapere cosa ne pensate, se volete lasciate un commento, o votate. Comunque, piano piano si andranno scoprendo varie cose, e se c'è qualcosa che vi lascia perplessi fatemi sapere. Con questo ho chiuso, alla prossima :)
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro