Capitolo 30
Andai a fare una doccia e me la presi con comodo, e quando uscii, il vetro dello specchio era tutto appannato a causa del vapore. Andai nella mia stanza e aprii l'armadio.
Non avevo assolutamente intenzione di mettere un vestitino questa sera. Stavo più comoda con i pantaloni. Misi un paio di jeans chiari e una maglietta nera a pipistrello.
Ero quasi pronta quando sentii il telefono squillare, guardai l'ora. Erano le 19:55.
-Sarah, sono qui sotto con la macchina accesa. Scendi veloce.- Evelyn sembrava avere fretta.
-Arrivo.- Risposi io e staccai la chiamata.
Afferrai un paio di tacchi neri, le banconote che mi aveva lasciato Tyler e le chiavi. Scesi di corsa, o almeno con la massima velocità che mi permettevano i tacchi e, quando fui fuori, andai dritta nella macchina di Evelyn.
Non avevo nemmeno chiuso la portiera che lei era partita a razzo. Era un vero pericolo quando guidava. Amava la velocità e ogni occasione era buona per sfrecciare per la città.
Quando passammo davanti un locale, che sembrava già abbastanza affollato a quell'ora, Evelyn cercò un posto e parcheggiò l'auto.
Una volta dentro io presi un Long Island, come al solito, la mia amica, invece, preferì un Sex On the Beach.
Passammo la serata tra chiacchiere e risate. Prendevamo in giro le ragazze vestite male e facevamo gli occhi dolci ai loro fidanzati. Era tutto così divertente.
Ad un certo punto un biondino niente male si avvicinò ad Evelyn e le mise una mano sulla schiena. Lei non si ritrasse, anzi, gli fece un sorriso sexy e cominciò a flirtare con lui. Io osservavo di sottecchi la mia amica che sapeva veramente quello che stava facendo. Dopo nemmeno cinque minuti lo prese per mano e lo condusse verso i bagni. Prima di sparire oltre l'angolo mi mimò che avrebbe fatto presto e sarebbe tornata da me.
Io non me la presi perché mi aveva lasciata lì, stavo ancora finendo il mio primo Long Island. Non avevo tutta questa voglia di bere quella sera. Stavo cercando di concentrarmi sulle bottiglie davanti a me, quando mi sorpresi a pensare a Tyler. Mi chiedevo cosa stesse facendo in quel momento, e se prima o poi si sarebbe fidato abbastanza di me da dirmi tutta la verità. Dovevo fargli credere che io sarei rimasta nonostante tutto, per farlo parlare.
-Del vino rosso per me e un altro Long Island per la ragazza.- Sentii quelle parole distanti. Stavo ancora pensando alla faccenda di Tyler, e solo quando il barista mi mise davanti il cocktail tornai alla realtà.
Mi voltai curiosa di sapere chi me lo stava offrendo, e il mio cuore fece una capriola quando lo riconobbi. Era lo sconosciuto della caffetteria. Quello bello da morire.
-Non lo bevi?- Mi chiese lui gentile, notando che tenevo il bicchiere tra le mani senza accennare ad avvicinarlo alla bocca.
Ero rimasta di nuovo incantata a guardarlo. -Sì, certo.- Risposi io cercando di riprendermi, e mandando giù un lungo sorso.
-Cosa fai qui tutta sola?- Non sembrava solo curioso, c'era un accenno di preoccupazione nella sua voce, ma forse era solo impressione mia. Certo. Doveva essere così per forza.
-Ero qui con la mia amica, ma lei...-
-È andata via con un ragazzo?- Terminò la mia frase intuendo cosa fosse successo.
-Indovinato.- Gli risposi semplicemente.
-Beh. Non avrebbe dovuto lasciarti sola. Non è un comportamento lodevole.-
-Oh no.- Lo interruppi io, stava andando a parare in una cosa che non era assolutamente vicina alla verità. -Lei è una brava ragazza. Non voleva essere scortese o che so io. E poi so cavarmela da sola. Non sono una bambina.-
Lui mi sorrise, lo stesso sorriso che avevo visto quella stessa mattina. Si voltò un attimo e suoi capelli neri mi sembrarono in ordine per una volta, ma quando tornò a guardarmi dovetti ricredermi. -Lo immaginavo. In fondo sei una ragazza forte e capace di tutto, vero?-
Io non riuscii a seguire il suo discorso e lo guardai interrogativa.
Stava per spiegarsi meglio, quando vide qualcuno alle mie spalle. Mi voltai a guardare e riuscii a scorgere Evelyn, stava salutando il suo "amico", prima di tornare da me.
-Credo che sia arrivato il momento di levare le tende. Ci si vede in giro Sarah.-
Stava già andando via, quando io mi alzai e gli corsi dietro, e lo fermai. -Aspetta. Non so nemmeno il tuo nome.-
-Sì che lo sai.-
Si voltò e spari senza darmi nessuna spiegazione, mi lasciò sola, con un grande interrogativo. Come facevo a sapere il suo nome se nemmeno lo conoscevo?
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Salve gentee:)
Sono tornata, con un ritardo enorme, questo è vero, ma adesso sono qui. Mi scuso immensamente, ma questa volta la colpa non è mia, il capitolo era già pronto da un po', ma ho avuto problemi con la connessione.
Okay, adesso basta, oggi sono un po' stanca, quindi non mi va di scrivere altro, se vi va fatemi sapere se vi è piaciuto, e alla prossima.
Ps. almeno volevo farvi gli auguri di buona Pasqua, anche se un po' in ritardo.:)
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