Capitolo 12
«Izuku...» gemette il maggiore dopo quell'orgasmo che lo aveva prosciugato, il suo seme a sporcare il volto innocente di Izuku che con una mossa che non sapeva neanche lui da dove gli partisse, si leccò le labbra su cui era colato un po' del seme dell'altro.
Shota tremò a quella vista e si sorprese tanto quanto il minore quando si rese conto che il suo membro era di nuovo duro per Izuku che andò a leccarne la punta su cui vedeva ancora delle tracce dell'orgasmo che aveva appena travolto l'uomo.
«Fermo,» sospirò il corvino afferrando con delicatezza il minore per i capelli per fermare il nuovo assalto che gli stava per fare.
«Cosa vuole che faccia allora?» domandò il minore sollevandosi e avvicinandosi all'altro, i suoi occhi colmi di tutto il suo desiderio che si manifestava anche nei suoi gesti, soprattutto sulle mani che ingorde scorrevano sul corpo dell'uomo tastandone i muscoli.
Il maggiore preso dal bisogno di avere quel ragazzo, lo afferrò per le cosce, sollevandolo per poi ruotare e sedersi al posto del minore.
«Voglio che ti concedi a me.» disse Shota facendo scorrere le mani per tutta la schiena del ragazzo, «Voglio assaporare questo sentimento.» e baciò quelle labbra che avevano ancora il suo sapore per poi scendere lungo la mascella, il mento, la gola che si contraeva ogni volta che il minore deglutiva a vuoto.
Il verdino gemette sotto quell'assalto così dolce e quando sentì la mano di lui infilarsi dentro i suoi pantaloni per andare a sfiorare la sua apertura, si ritrovò ad inarcare la schiena facendo scontrare il suo petto con quello del maggiore che spostò la bocca su uno dei suoi capezzoli, leccandolo e mordicchiandolo dolcemente percependo i brividi che scossero il ragazzo.
«Tutto quello che vuole.» ansimò senza contegno quando i denti del suo ex sensei morsero un po' più forte il suo bottoncino di carne, «Perché...Perché lo voglio anch'io.» e senza esitazione un dito di Shota lo penetrò fino alle nocche.
Izuku gridò e sotto quella sensazione così nuova, si lasciò cadere addosso al maggiore che cominciò a prepararlo.
Le sue mani si muovevano sicure su di lui muovendosi con gesti rotatori dentro di lui, sfiorando ogni punto che potesse farlo gemere e mentre un secondo dito lo penetrava, andando a toccare quel punto così sensibile che per poco non lo fece venire il minore una seconda volta.
A differenza del corvino, il ragazzo era ancora completamente vestito e quegli indumenti gli stavano dando un'orribile sensazione, soprattutto i pantaloni che gli tenevano costretta l'erezione che non vedeva l'ora di essere liberata.
Quando però un terzo dito entrò in lui, l'orgasmo che aveva in tutti i modi cercato di trattenere esplose facendolo cadere all'indietro per essere afferrato dal corvino prima che finisse a terra.
La chiazza con il suo seme, visibile anche attraverso i pantaloni, scatenò il maggiore che in preda al desiderio, strappò completamente gli indumenti che lo ricoprivano, lasciando esposto il suo membro ormai rilassato.
«Tutto apposto?» chiese Shota sollevandosi e mettendosi tra le gambe del verdino dopo averlo depositato sul letto sotto di sé.
«Shota...» ansimò in risposta sollevando le braccia in un chiaro invito a prenderlo tra le proprie.
L'abbraccio in cui il maggiore lo strinse, accese per l'ennesima volto il desiderio in Izuku che si ritrovò a strusciarsi su di lui.
Movimenti sinuosi risvegliarono di nuovo il corpo del ragazzo che preso da una nuova frenesia, cominciò a gemere ad un soffio dall'orecchio del maggiore.
«Non sei ancora stanco?» gli chiese muovendosi ad un ritmo simile a suo.
«Di lei...mai.» e un gemito più forte lasciò le labbra di Izuku quando il membro del corvino cominciò a penetrare il suo anello di muscoli.
Anche Shota cacciò un suono che al minore ricordò il ringhio di un'animale.
«Fa male?» chiese il maggiore quando vide il più piccolo con gli occhi serrati con forza e delle lacrime che scendevano lungo le sue tempie.
«No...no...ma...ma io non ho...non ho mai provato nulla di simile.» rispose cercando di trattenere quella gioia che lo stava sopraffacendo.
Le mani di Shota corsero subito a cancellate la scia di lacrime per poi andare a baciare quelle ancora intrappolate tra le sue ciglia, un gesto dolce che fece impazzire il cuore del minore.
«Anche per me tutto questo è nuovo...ma sono felice che sia stato tu a farmi provare questa felicità.» disse prima di cominciare a muoversi con lentezza in modo che il verdino potesse abituarsi a lui.
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