Cortina
Dammi del fumo
Per celare
La luce
Contundente.
Donami acqua
Per lenire,
Cristallina voce
Che clemente
Copra le mie grida.
Cuore mio,
Non nato
Per crogiolarti al sole,
Imbevuto
D'addio
E domato
Dal dolore,
Non sei muto...
Ma ascoltarti fa male.
*
SPAZIO DELL'AUTRICE
*
Non si trascorre le giornate pensando alla prossima poesia. Dubito che un poeta l'abbia mai fatto, quantomeno.
Semplicemente, come i giorni si susseguono e le foglie lasciano gli alberi, come la vita sorprende, ferisce, infiamma e talvolta delude, le parole rimangono incastrate in un luogo dove si sentono al sicuro. Purtroppo il cuore può contenere sino a un certo, ma ascoltarlo e concedersi di provare ciò che si ha soppresso è come cogliere e stringere forte un ramo spinato.
Ed ecco che sorge una poesia, la diga si rompe in modo controllato e si comincia a scorgere la rosa sull'estremità di cui quel ramo.
Non voglio spiegare ciò che ho scritto, perché non posso farlo con altre parole. Non so neppure se qualcuno mai leggerà "Cortina", ma se lo farete, e in questo momento anche la vostra diga si costella di crepe, saprete che non siete soli.
Vi voglio un gran bene,
Fiore del deserto
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