capitolo 9
Arrivai in un parco vicino con il fiatone, aveva iniziato a piovere, era come se tutte le emozioni che stavo provando si stessero sfogando nel tempo.
Mi rifugiai sotto un albero, a piangere. Ad un certo punto vidi una moto, Alessio mi aveva trovata, e piano piano, come se mentre mi raggiungeva stesse riflettendo, venne da me, mi si sedette accanto fissandomi, mentre io non avevo il coraggio di guardando negli occhi. Continuavo a tenere lo sguardo basso, piangevo, non riuscivo a smettere.
Poi sentii la mano di Alex accarezzarmi la guancia, e il suo dito che asciugava una lacrima che stava scendendo. Mi porse la mano, e mi alzai.
Lo guardai in faccia, era bellissimo. Il suo ciuffo castano bagnato mi faceva battere il cuore. Era stanco, lo si leggeva nei suoi occhi.
Mi prese tra le sue braccia, e io mi appoggiai al suo petto. E poi, quasi sussurando, disse:
"Cosa c'è? Che succede?"
"Non lo so, voglio stare con te, ma se non pensassi più alla scuola? E se i fan iniziassero a venirmi contro?"
"Ci sarei io a progetterti da tutto e da tutti", rispose.
"Ho paura, voglio essere tua"
"Tu sei già mia", avvicinandosi al mio viso.
"Io ti aspetterò, ti aspetterò come si aspettano i messaggi importanti, come si aspetta l'estate, come si aspetta la persona che ami, dammi solo la certezza che un giorno sarai mia per sempre".
Lo lasciai fare, e lentamente, quasi per farci battere il cuore sempre più forte, le sue labbra baciarono le mie. Finalmente.
Era successo, e ora non volevo più smettere. Non lasciai più le sue labbra, e ribaciai quel sorriso. Lui mi prese i fianchi e mi strinse a sè, intanto gli misi le mani attorno al collo, accarezzandogli i capelli dietro. Poi sentii la sua lingua che si intrecciava dolcemente con la mia, sembrava mi volesse divorare. Ora ero sua, ne ero convinta. Lo amavo, ora più che mai.
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