capitolo 3
Dopo un quarto d'ora scarso sentii il mio nome, dimenticai tutto, ricordando solo il motivo perché fossi lì.
Era incredibile. Quest'anno i professori del banco di canto erano cinque: la storica Grazia Di Michele, il temibile Rudy Zerbi, l' affascinante Carlo Di Francesco e due nuovi. Uno lo conoscevo, era il cantante Fabrizio Moro, che non ascoltavo volentieri ma pensavo scrivesse delle bellissime canzoni e avesse stile. L'altro non lo conoscevo, si chiamava Alex Braga, mi incuriosiva particolarmente, aveva l'aspetto del poeta e di chi rifletteva molto.
Dunque Zerbi disse:
"Comincia pure da Hey Jude, Isabella"
Finalmente avevo l'occasione di cantare davanti a persone che avevano anni di esperienza alle spalle.
"Interessante... Ora facci sentire Il mio canto libero" disse Moro.
Arrivata circa a metà della seconda strofa mi voltai un attimo, notando che dietro all'entrata c'era Alessio che mi guardava, con alle spalle gli altri componenti della band. E così, quasi per istinto, iniziai a cantare quella storica canzone d'amore ad un ragazzo appena conosciuto, ma che sembrava mi conoscesse da una vita.
Anche questa interpretazione del brano andò bene, rimasi solo un po' perplessa quando Carlo disse:
"Ma stavi dedicando la canzone al cantante dei Dear Jack lì dietro o pensavi alle lasagne della nonna?"
E lì partì la risata generale.
Ok, come inizio non era dei migliori a livello sociale, ma per quanto riguarda quello artistico ero fiera di me.
Quella sera tornai in albergo distrutta, raccontando tutto ad Ale.
"Hai capito lei che si fa già il morosino il primo giorno? "
Gli tirai un cuscino in piena faccia, dicendogli di smettersela.
Il giorno dopo girammo per Roma come due matti, un po' come facevamo a Viserba quando eravamo ragazzini.
Mi sarebbe arrivata una chiamata dagli studi nel caso mi avessero ammesso, e devo dire che a distrarmi dall' ansia c'era stato solo il mio mare e la mia amata città.
22:36, 27 Agosto, ricevo una chiamata dal prefisso 06. ROMA.
Risposi nel panico più totale, mentre mi facevano le congratulazioni per l'ammissione ad Amici e mi davano alcuni dati da segnare. Dopo aver attaccato andai da mia mamma gridando per tutta la casa, e ci abbracciammo trasmettendoci una delle emozioni mai provate finora. Tutti erano fieri di me, io per prima. Ora si incominciava a fare sul serio.
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