capitolo 2
La fila era allucinante, alcuni dicevano che stavano provando per la terza volta, altri che sarebbero entrati di sicuro. E poi vidi quell' insegna. "AMICI". Quante volte avevo visto quella scritta in tv. Avevo solo 19 anni, ma sapevo bene cosa volevo fare nella vita.
Ad un certo punto un ragazzo si avvicinò a noi consegnandoci dei fogli, dicendo che dovevamo compilarli. Io mi ero girata per cercare una penna, e ovviamente, goffa come sono, per voltarmi andai a sbattere contro qualcuno. Chiesi scusa, e solo dopo aver alzato lo sguardo avevo notato un ragazzo con un ciuffo castano, dilatatori su entrambi i lobi, e un piercing sul labbro inferiore sorridermi con due occhi da Bambi.
"Perdonami, ogni volta sempre la stessa storia"
"Figurati" ,rispose lui, "E' la prima volta che sento raccontare di una bellissima ragazza che va a sbattere contro uno stralunato come me"
Io , imbarazzata, ricambiai allo straordinario sorriso ricevuto.
"Io sono Alessio, e tu bellissima come ti chiami? "
"Isabella, piacere"
Caspita. Ero arrivata con il massimo della concentrazione, e adesso l'avevo persa a causa di uno splendido ragazzo.
"Quasi dimenticavo.... Hai una penna per caso?"
"Sì certo, tieni"
Mentre mi passava la penna notai un particolare tatuaggio sul suo polso destro.
"E quello?", chiesi.
"Oh giusto non ti ho ancora detto che ci faccio qui. Ho 21 anni e sono il leader di una band. Ci chiamiamo Dear Jack e facciamo un genere pop rock.
Il nostro nome deriva dal nostro eroe dell' infanzia, Jack Skeletron, il protagonista del film di Tim Burton 'Nightmate before Christmas', così me lo sono tatuato".
Wow, cantante, stralunato, e un tantino infantile come me.
"E tu hai qualche tatuaggio?", mi chiese.
Così, quasi spontaneamente, girai il braccio destro e li mostrai un infinito con un piccolo cuore e una piccola nota.
"Che significa? "
"Vedi, è semplice. Io vivo in mondi di infiniti, quelli più importanti sono quello della musica e dell'amore", dissi io.
"Se non c'è musica non c'è amore, se non c'è amore non c'è musica".
"E' bellissimo", mi rispose.
E così iniziammo a parlare. Scoprii che era viterbese, più precisamente di Tarquinia, e che fin da piccolo ha sempre dedicato la sua vita alla musica.
Dopo circa un'ora sentii:
"Bernabei e i Dear Jack, avanti"
Alessio disse che era giunto il suo momento, e che avrebbe avuto piacere se ci fossimo risentiti.
Così, prima di entrare in sala, mi lasciò il suo biglietto da visita, e mi saluto stampandomi un bacio a fior di labbra. Porca miseria, pensai.
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