Prologo
"Rimango immobile a terra, cercando di capire cosa è successo. Provo ad alzarmi, ma invano, perché un dolore lancinante allo stomaco mi impedisce ogni movimento.
Guardo davanti a me e vedo una macchina accartocciata su se stessa.
Ma quella...è l'auto di mia madre!
Provo ad urlare, ma la voce mi si blocca in gola, impedendomi anche di respirare.
Tutto intorno a me è una macchia indistinta, piena di colori che, in questo momento, per me, sono solo bianco e nero.
Riesco a vedere solo lei, che adesso giace sotto la portiera della macchina, con una ferita che non smette di sgorgare sangue. La pioggia si infrange sul suolo, creando una specie di tintinnio ritmico, mentre si mischia alle mie lacrime.
No, non può essere vero.
Mi alzo ignorando il dolore insopportabile, che inizia ad espandersi in tutto il colpo, rendendomi sempre più debole ad ogni passo e ad ogni respiro.
Inizio a zoppicare velocemente, così da andarle in soccorso, accorciando il tempo che ci impiegherei ad andare piano.
Non può lasciarmi così, non può cancellare tutti i bei momenti passati insieme, non può cancellare tutto l'affetto che provo nei suoi confronti.
"Mamma" urlo, sperando di avere un segno da parte sua, per farmi sapere che è ancora rimasta una piccola parte di vita nel suo corpo.
Niente.
La forza di andare avanti e nel credere che tutto questo è solo un frainteso e che lei è ancora viva svaniscono, scivolano via come la pioggia che, dalla mia pelle, scende, per poi eliminarsi del tutto al contatto con l'asfalto.
La depressione inizia a farsi spazio, facendomi cedere le gambe.
Appoggio la testa su quel cuscino fatto di ghiaia e di acqua, mentre cerco di convincermi che lei sta dormendo."
Apro gli occhi di scatto.
Mi metto a sedere e mi passo una mano fra i capelli, per cercare di calmarmi.
Ho il respiro irregolare e sono tutta sudata.
Era un incubo. Quell'incubo che si ripresenta ogni notte, invadendo i miei sogni.
Da quando lei non c'è più, la notte non mi lascia un attimo di tregua.
Prendo la prima foto che vedo di mia madre, e la stringo forte al petto.
"Perché mi hai lasciata? Perché? " sussurro, anche se so che non avrò mai una risposta.
Le lacrime iniziano a solcarmi il viso e, silenziosamente, apro la porta della mia stanza per andare in quella di mio fratello, Matt.
Mi intrufolo nel suo letto, e lui, appena si accorge che sono io, mi abbraccia e mi accarezza i capelli dolcemente.
Allora, questa è la mia seconda storia. Spero che il prologo vi piaccia, anche se è un po' corto, ma vi prometto che i capitoli saranno più lunghi.
Volevo ringraziare carlottacaruso79 che mi sta aiutando a revisionare la mia storia "Una scommessa diventata amore". Vi chiedo di andare a leggere le sue storie e anche quella di lalettricedoro. Con questo è tutto. Voglio tanti voti e commenti eh!
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