Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

6

-Cami!Cosa ci  fai qui?

Il grosso signore sbuca fuori dalla cucina, appoggiando i gomiti sul bancone di marmo.

Come suo solito, ha i capelli grigiastri legati in un codino che sbuca dal cappello bianco insudiciato.

Sorrido irrigidita e con lo sguardo indico Travis affianco a me.

-Oh, capisco...accomodatevi.

Travis mi guarda confuso e poi accenna un sorriso, ci sediamo:

-Così qui ti conoscono tutti.-afferma divertito.

Annuisco, abbassando lo sguardo sul menù,  anche se so benissimo cosa prendere.

-Insomma, tra i mille pub del Michigan, dovevi scegliere  proprio  quello in cui lavora mia sorella.-Dico scherzosamente.

-Avresti dovuto specificarlo. Tanto mi pare di aver capito che tua sorella non lavora oggi, no? Che problema c'è?

Non ribatto,  aspettando che arrivi il ragazzo rossiccio che dall'altra parte del bancone si sta avvicinando velocemente.

-Camiiii!- esclama divertito,  infilando taccuino e penna nella tasca della divisa.

-Tom, lui e Travis.- dico indicandolo con il capo.

Si scambiano un saluto amichevole,  quella solita cosa tra maschi che onestamente non so fare, tra mezzi abbracci e pacche sulle spalle .

-Vi conoscete?- chiedo confusa.

-Certo, eravamo amici a scuola.-risponde entusiasta Tom.

-Poi questo stronzo ci abbandonato.-scherza Travis spintonando Tom.

Le lentiggini gli incorniciano il naso piccolo e schiacciato, particolare che lo fa sembrare più giovane di quanto non sia.

Ovviamente ci siamo conosciuti qui al pub, per merito di mia sorella che diceva che stavano molto bene insieme.

Per fortuna il sentimento amoroso in cui Tay tanto sperava non era condiviso da nessuno dei due. Così siamo rimasti amici.

Gli occhi scuri mi scrutano mentre ordino. Travis fa lo stesso.

-Allora, che mi racconti?- chiede mentre il cameriere si allontana, quasi saltellando.

-Seriamente? "Che mi racconti è la tua frase migliore?- rispondo ridendo.

-Beh allora... madame cosa vuole gentilmente raccontarmi della sua soave vita? -Dice con fare poetico.

-Già è meglio- Scoppiamo a ridere entrambi.

Mi raddrizzo sulla sedia e comincio a  parlare della mia situazione attuale, tra studio e genitori, quando Tom si ripresenta per l'ennesima volta al nostro tavolo:

-Tutto apposto?- dice con un sorriso a trentasette denti.

-No, ci stai importunando.-dico scherzosamente -esigo che ci venga cambiato cameriere.- Continuo, con fare altezzoso, alzando una mano.

Nel frattempo con la coda dell'occhio mi godo la vista di Travis, che sta sorridendo scompigliandosi i capelli scuri con la mano.

-No non puoi farlo, Cami!- Risponde divertito ma anche infastidito Tom.

-Oh sì che posso.

Si rassegna e si allontana scuotendo la testa in disapprovo.

Mentre allungo il braccio per chiamare un altro cameriere si avvicina una ragazza.

Una nuova cameriera, visto che porta il grembiule rosso slacciato dietro la testa, sopra un'anonima maglietta nera.

Con un caschetto biondo scapigliato ad incorniciarle il viso, sembra davvero giovane.

Si blocca un secondo, alla nostra vista, (o perlomeno a quella di Travis, credo) ma poi continua a camminare goffamente e ci raggiunge:

-Cosa posso fare?- chiede a bassa voce.

-Quel cameriere è davvero pessimo!-scherzo indicando Tom che con sguardo perfido ci guarda dal bancone.

La ragazza sorride :

-Tom, è un macello quando c'è qualcuno ce conosce.-Dice scuotendo la testa.

Rido, porgendole la mano:

-Piacere...

-Cami- finisce la frase per me stringendomi la mano-Sono Alice, il "capo mi ha parlato di te appena sei entrata".

Solo ora mi rendo conto che ha un'accento terribilmente italiano.

-Solo Greg.-le sorrido mentre torno a Travis.

(...)

Il ritorno in moto è alquanto rilassante, sta volta no

Non penso QUASI per niente al fatto che un camion potrebbe letteralmente schiacciarci, o che potremmo cadere rovinosamente per via di una buca o che per schivare un cane potremmo volare via e farci ritrovare a metri di distanza praticamente in pezzi.

Ma, oltre ai miei pensieri sulle morti violente i moto, mi godo il paesaggio, e penso al fatto che abbiamo parlato ben poco sta sera, specialmente Travis che ha  parlato poco di sé e soprattutto sulla famiglia.

Insomma, tutto sommato la serata è passata troppo velocemente, è stata fantastica e non ho smesso un momento di ridere.

Però non so ancora quasi niente di lui.

Arriviamo e mi slaccio il casco, scendo e ringrazio Travis per la serata, abbracciandolo rigidamente per l'imbarazzo.

Salgo le tre scalette davanti alla casa,  mi ferma:

-Aspetta.- mi blocca per un braccio come il primo giorno di scuola: l'altro ieri in effetti.-Facciamo una passeggiata, non voglio che finisca così presto.

Sfilo la chiave dalla serratura e lo seguo, mentre ancora mi tiene per il braccio.


Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro