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4:Lanterns And Silkflowers

Mio caro Chongyun, questa è una missione di vitale importanza, aspettiamo ancora un attimo! Vedere i Fatui da vicino migliorerà sicuramente la mia conoscenza.. e il mio prossimo romanzo sarà molto più accurato. -
La prima voce che Childe sentì non appena mise fuori dall'hotel fu quella di un giovane dai capelli blu, appostato dietro a una delle colonne insieme a un altro ragazzo poco più alto di lui, con una chioma arruffata color ghiaccio e due iridi della stessa tonalità.

Perplesso, Childe rimase per un istante a squadrarli mentre tentavano di nascondersi, uno con gli occhi sgranati per la preoccupazione, l'altro con un'espressione furba e beffarda. Cosa stavano cercando di fare? Stavano aspettando di conoscere una persona appartenente all' esercito di Snezhnaya? Probabilmente si era già sparsa la voce dell' arrivo dei Fatui in città, e persino dei ragazzini come quelli si erano incuriositi, attirati dalla novità del loro trasferimento. In fondo, non poteva biasimarli :forse anche lui al loro posto sarebbe corso a cercare più informazioni, ma probabilmente sarebbe stato più cauto, pensò cercando di trattenere una risata.

-Cercatevi una colonna un po' più spessa, la prossima volta. - disse Childe, ad alta voce, avvicinandosi ai due ragazzi. Quell con i capelli più chiari sussultó, mentre l'altro non fece una piega, limitandosi anzi a sogghignare. Childe aggrottó la fronte, leggermente preso in contropiede : forse il giovane non era ingenuo o poco attento, ma semplicemente troppo audace per curarsi del parere altrui.

-Domando scusa. Io e il mio amico Xingqiu eravamo curiosi, ma.. a fin di bene, ecco. Xingqiu è un grande artista. Fa molte ricerche per completare le sue scritture.. - si azzardó a dire il ragazzo dai capelli più chiari, tormentandosi nervosamente le mani. Childe non poté fare a meno di osservare incuriosito i suoi vestiti : sembravano quelli di una persona che si occupava di svolgere rituali sacri, al contrario di quelli di Xingqiu, dalla stoffa evidentemente pregiata. Chi erano realmente quei due, a che famiglia appartenevano? Forse erano due nobili di Liyue, motivo in più per fare attenzione alle loro parole.

-Scrivi che siamo tutti belli e simpatici, allora. E anche ricchi e intelligenti,mi raccomando. - scherzò Childe, tentando un primo approccio amichevole. In fondo, se non si contavano le prime conversazioni più formali con Ningguang e le sue attendenti, non aveva ancora avuto modo di conoscere realmente gli abitanti di quella città, e quei due ragazzi poco più giovani di lui avevano l’aria di essere sufficientemente onesti e simpatici da non fargli voltare i tacchi.
Parlare con loro poteva essere una buona occasione per scoprire qualcosa in più su Liyue e le sue tradizioni, e, perché no, per passare del tempo in maniera più piacevole. Dopo il pesante discorso che aveva intrattenuto con Signora, la sua mente reclamava una tregua, e una compagnia decisamente meno severa.

-Abbiamo visto passare i tuoi compagni, ma non hanno risposto con molto entusiasmo ai nostri saluti.- fece notare Xingqiu, accennando un piccolo ghigno. -Sei il primo che ci da corda. Come ti chiami?-, domandò, senza farsi troppi problemi, lasciando persino Childe abbastanza stupito dalla sua audacia.

-Sono il numero undici dei Fatui Harbingers, e il mio nome in codice è Childe. Ma potete anche chiamarmi Tartaglia.- recitò Childe, con la formula di rito insegnatagli dai Fatui, utilizzando i quei due appellativi con cui si presentava abitualmente al mondo esterno.

In realtà, né Childe né Tartaglia erano i suoi veri nomi: i suoi genitori l’avevano chiamato Ajak, ma era un nome che aveva relegato a una parte della propria vita privata, gelosamente celata alla maggior parte delle persone. Certo, nella sua città natale, Morepesok, dove lo conoscevano fin da bambino, potevano chiamarlo Ajak, e naturalmente anche la sua famiglia non si sarebbe mai sognata di utilizzare i suoi nomi da Fatui, ma  non appena metteva piede fuori dalla zona i cui era nato, non permetteva in alcun modo che nessuno lo conoscesse con un appellativo diverso da Childe e Tartaglia, così come non lasciava intravedere i propri lati più cortesi e apprensivi.

Ajak era il ragazzo gentile che viveva in un villaggio vicino al mare, che guidava i fratellini nelle foreste e gli insegnava a pescare, che rimboccava le coperte a Taucer, il più piccolo di tutti, e che raccoglieva le piante medicinali per il padre. Childe, invece, era il più giovane e spericolato degli Harbingers, quello che si buttava a capofitto nelle missioni per provare il brivido dell’adrenalina, quello che si era spinto fino a oltreoceano per arrivare a Liyue e svolgere dei compiti segreti. E quello che doveva proteggere e nascondere Ajak più di tutti quanti.

-E tu.. preferisci Childe o Tartaglia?- domandò il ragazzo di cui ancora non sapeva il nome, dai capelli più chiari, un po’ timidamente.
-Childe è più semplice da pronunciare. Vada per Childe.- rispose Childe, semplicemente, prima di domandare ciò che si stava chiedendo ormai da un paio di minuti. -Ma sbaglio o siete voi quelli che sono sbucati fuori dal nulla? Sono io che dovrei chiedervi chi siete!-

-Io sono Xinqiu, secondo figlio del capo della gilda di commercio, avido lettore e aspirante maestro delle arti marziali Guhua Clan.- si presentò uno dei due giovani, con un elegante inchino, gesto con cui Childe ebbe la conferma che appartenesse a una famiglia nobile, seguito poco dopo dall’amico, che abbozzò un sorriso più incerto.

-Io invece sono Chongyun, esorcista in servizio sui territori di Liyue.-, disse, con un cenno del capo. Childe non poté fare a meno di sorprendersi di fronte a quell’affermazione: che Xinqiu fosse un giovane di buona famiglia lo aveva intuito, ma mai avrebbe pensato che Chongyun, apparentemente a malapena diciottenne, praticasse un’arte tanto pericolosa.

-Chongyun è fantastico!-, non perse occasione di far notare Xinqiu, mentre ammorbidiva l'espressione, posando un braccio su quello dell'amico, che rilassó visibilmente la postura dapprima un po' rigida. Le labbra di Chongyun si sollevarono in un sorriso velato di gratitudine, mentre si portava una mano tra i capelli, passandosi le dita sulla nuca come per rassicurarsi.
-È in grado di condurre gli spiriti corrotti alla pace, o di liberare i luoghi infestati dai fantasmi. La sua abilità è fenomenale. - proseguì Xingqiu, con entusiasmo. Childe non poté fare a meno di notare quanto sembrasse sincero nell'elogiare l'amico, che sembrava stupito e compiaciuto al tempo stesso. Probabilmente quei due si conoscevano da parecchio tempo, e si fidavano immensamente l'uno dell'altro, o forse addirittura erano legati da un sentimento più forte dell'amicizia. Childe non poté fare a meno di chiedersi, per un istante, se qualcuno l'avrebbe mai guardato o apprezzato a quel modo.

-Non è niente di così eccezionale.. tutta la mia famiglia lo fa. Ma sì, questo è il mio mestiere, insomma. - intervenne Chongyun, con una leggera risata.
-Si impegna così tanto che purtroppo ha poco tempo libero, invece. - precisó Xingqiu, lasciando percepire una nota di rammarico in quelle parole, prima di aggiungere, più allegramente. - Ed è per questo che stavamo passeggiando in città. Vuoi unirti? Ti possiamo mostrare le piazze principali, il porto, e poi abbiamo prenotato un pranzo nel ristorante di una nostra amica, Xiangling. -
-Oggi è sabato, forse il locale sarà pieno. - osservò preoccupato Chongyun, prima che Childe potesse accettare l'invito. -Ma chiederemo a Xiangling se potrà trovarti un posto, nel caso. -
-Guidatemi pure per Liyue, allora. Fatemi strada. - rispose Childe con un sorriso, incrociando le braccia al petto.

Mentre Chongyun e Xinqiu non persero tempo per fargli cenno di scendere delle scale, si chiese se non fosse il caso di domandargli se non avessero paura di farsi vedere in giro insieme a lui. Gli sembrava già parecchio bizzarro che non si facessero tanti problemi a rivolgersi a lui senza mostrare pregiudizi nei suoi confronti, ma che volessero addirittura portarlo a un ristorante era sorprendente. Si ritrovò tuttavia a porgli un altro quesito, pensando che fosse meglio rimandare quei dubbi a quando avrebbero avuto più confidenza.

-Fantasmi, esorcismi.. e stamattina
mi hanno salutato due tizi dell'agenzia funebre. Liyue ha una cultura vicina alla vita ultraterrena, all'esoterismo, o qualcosa del genere? - chiese, sinceramente curioso. Xinqiu annuì prontamente, mentre si avventuravano giù per la lunga scalinata che collegava una serie di piazze alla zona più bassa del porto, passando sotto a un’ampia arcata scarlatta.
-Si può dire che la nostra città, o meglio, la nostra Terra, presenta numerosi templi e zone in cui si riesce a percepire la vicinanza con l’aldilà. La presenza degli adepti, inoltre, ci avvicina alle parole e alla storia del nostro Dio, Rex Lapis. E’ stato lui a costruire la nostra capitale e tutte le montagne qui intorno, e Liyue Harbor è il cuore della nostra nazione.- spiegò Xinqiu, visibilmente contento di poter raccontare quei dettagli. Childe ascoltò interessato, mentre passeggiavano lungo il porto, ammirando le bancarelle profumate che vendevano spezie e cibo appena sfornato.

-Già. Qua ad esempio c’è il porto, da dove probabilmente sei arrivato anche tu.- aggiunse Chongyun, indicandogli i lunghi pontili che si estendevano per metri e metri di fronte a loro, le navi immerse nelle acque placide e i mercanti che scaricavano attivamente le merci. -Mentre più in alto ci sono le case, i negozi, i ristoranti e le sale da the, dove piace andare anche a me e Xinqiu.- raccontò, prima di indugiare, pensieroso. -Consulenti funebri, hai detto? Hai conosciuto Zhongli e Hu Tao?-

-Intendi una ragazzina coi codini e uno stangone vestito tutto di nero?- domandò Childe, con una breve risata. -Sì, anche loro hanno assistito al mio arrivo. Lei ci ha persino offerto delle lapidi. Una persona particolare, direi. -

-Hu Tao è una persona molto interessante. Mi piacerebbe conoscere meglio il suo punto di vista su alcune questioni della vita.- commentò allegramente Xinqiu, fermandosi poi di fronte a un carretto che vendeva chop suey fritti, ordinandone un paio da sgranocchiare durante la camminata. -E Zhongli è una persona unica, che ammiro moltissimo. Ha una conoscenza spaventosamente vasta su moltissimi argomenti: fiori, piante, storia e letteratura. Chissà che biblioteca immensa avrà in casa!-, proseguì, sospirando con tono sognante. -Ci metterei volentieri piede!-
-Hu Tao lo chiama “l’enciclopedia parlante”, in effetti.- rise leggermente Chongyun. -Ma è vero, è una persona in gamba: fare il loro mestiere non è affatto semplice, ma lui sembra sempre che sappia che cosa dire in ogni contesto.-

Childe ripensò per un istante all’uomo di cui Xinqiu e Chongyun gli stavano parlando, rammentando senza troppe difficoltà la sua espressione seria e pensierosa, il modo in cui non aveva indugiato nell'incrociare il proprio sguardo, quasi cercasse di leggerlo con una semplice occhiata.

Non avendo scambiato neppure una parola con quell'uomo, non aveva certo potuto intuire le informazioni che ora Xingqiu e Chongyun gli stavano fornendo su di lui, ma ora che le stava acquisendo, pensò che si addicessero ai suoi gesti posati ed eleganti. Sul perché un' intellettuale del suo calibro svolgesse un mestiere del genere, tuttavia, non sapeva darsi la minima risposta.

-Andiamo a fare un giro di sopra, nei giardini? - propose Xinqiu dopo qualche istante, interrompendo il suo ricordo. -I laghetti sono meravigliosi, circondati dai Silk flower. Sono I miei fiori preferiti, nonché quelli che commercia la mia famiglia. -

-Solo se mi giuri che se ne pesto uno per sbaglio non mi farete causa. - scherzó Childe, prima di interrompersi di colpo, sentendo un suono lontano frapporsi ai propri pensieri. Guardando dritto di fronte a sé, notó una serie di figure dagli abiti scuri avvicinarsi a loro seguendo la via del porto, marciando con una solenne processione. La musica che gli riempì presto le orecchie era suonata invece dalle figure che li affiancavano, un'orchestra itinerante che suonava piccoli strumenti a corda producendo una melodia lenta e malinconica.

Childe non impiegó troppo tempo a realizzare che quel corteo stava portando una bara, e che davangi ad esso ci fossero Hu Tao e Zhongli, entrambi con un'espressione seria e rispettosa. Persino Hu Tao si era levata dal viso la consueta espressione scherzosa, e, con le mani strette a un vaso dorato, avanzava solennemente per la città, puntando alla scalinata, probabilmente decisa a salire nella piazza principale.
Zhongli, dal canto suo, aveva gli occhi dotati velati da una patina malinconica, e teneva a propria volta un vaso dalla tinta scarlatta, marciando con la stessa decisione. Childe non poté fare a meno di sgranare gli occhi, realizzando di essere a un passo dall'assistere a una delle loro cerimonie funebre.

-Non era domani che..- sussurró Xingqiu, a bassa voce, prima che Chongyun gli posasse con premura una mano sulla spalla.
-Forse la famiglia ha preferito anticipare. Il sabato era il suo giorno preferito. Te la senti di andare? - domandò, con una dolcezza che gli ammorbidì i colori freddi degli occhi, facendo tremare appena Xinqiu.
-Certo. Dobbiamo dirgli addio. - asserì, prima di voltarsi verso Childe, mentre Hu Tao e Zhongli guidavano la processione nel piano superiore della capitale.

-È un problema se interrompiamo il tour? Purtroppo, un mercante che conoscevo è venuto a mancare. Si dirà addio in una delle piazze di sopra. - domandó, gentilmente.
-No, certo che no. -, rispose Childe, per la prima volta abbandonando il tono spensierato e scherzoso. Non conosceva il defunto, ma comprendeva che la sua perdita stesse ferendo chi aveva avuto modo di stargli più vicino. - Vi accompagnerò anch'io, allora. -

*****

In mezzo a una piazza costruita in pietra chiara, spezzata dalle fresche acque delle fontane e circondata dai fiori, giaceva una tomba, la stessa che Hu Tao e Zhongli avevano condotto fino a quel luogo. Un attento corteo si era già affollato di fronte ad essa, quando Chongyun, Xinqiu e Childe giunsero a destinazione. Zhongli e Hu Tao stavano fermi, in piedi, davanti ad essa, la schiena girata verso il pubblico e le mani giunte in preghiera. Fu Zhongli il primo a voltarsi, le mani ancora strette al vaso, e a rivolgersi al pubblico.
L'oro dei suoi occhi aveva la stessa tonalità delle striature luminose dei suoi abiti, piccoli bagliore di luce a risaltare contrastanti con l'oscurità dei suoi capelli e della sua giacca.
-Nei giorni in cui sono giunto a Liyue Harbor, osservandola da distanza e giungendo dal porto, la prima cosa che ho ammirato sono state le sue luci. Mille e mille luci mi hanno accolto qui,in questa città, come un mare di stelle.- cominciò a narrare Zhongli, con una voce lenta e pacata, che sorprese Childe. Era la prima volta che lo sentiva effettivamente parlare, e il suo tono non era distaccato o saccente come avrebbe potuto suggerire il suo aspetto, quanto più sinceramente partecipe e coinvolto. Restó in attento ascolto, curioso di come volesse proseguire il discorso.

-Se Liyue brilla a questo modo, tuttavia, lo dobbiamo a chi la lascia splendere: ai suoi abitanti, a chi la mantiene viva, a chi la alimenta con il suo calore. Zhang Shun era uno di questi.- proseguì, con tono quasi affettuoso, prima che si voltasse Hu Tao. La giovane lo affiancó, e, con un tono simile, estrasse dal vaso una collana di perle marine, proseguendo il discorso del collega.
-Zhang Shun giró tra gli oceani così tante volte che imparó a conoscere i venti ad occhi chiusi. Ogni gioiello che commercia a a Liyue Harbor era frutto della sua fatica o delle sue avventure. Con i suoi guadagni, aiutó e assunse molti assistenti, dando vita a un'impresa commerciale e sconfiggendo la povertà dei bisognosi. - narró Hu Tao, prima di chinarsi a deporre la collana sulla sua tomba, con un gesto cauto e rispettoso, accendendo poco dopo una pira di incenso.
-Quando accendiamo una lanterna, la guardiamo volare in cielo finché non scompare. Inevitabilmente, sappiamo che prima o poi si spegnerà.- continuó Zhongli, immergendo poi una mano nel vaso ed estraendone dei fiori rosa, i famosi Silk Flowers. - Ma la accendiamo ugualmente, perché il momento che ricorderemo per sempre è quello in cui le abbiamo dato vita, calore e luce e l'abbiamo lasciata libera.-, aggiunse, accennando un sorriso nostalgico. - E così è anche per le persone di Liyue Harbor. Ricordiamo la loro vita con gioia, e le lasciamo volare via consapevoli che stanno raggiungendo un luogo più alto. Zhan andrà in pace, ma brillerà come un sigillo d'oro nei nostri cuori per sempre.-

Childe realizzó soltanto dopo qualche istante di aver trattenuto il fiato, ipnotizzato da quel rito così caloroso, lasciando che il profumo dellincenso e la sua nebbia lo avvolgessero come un abbraccio rassicurante. A Snezhnaya, quando aveva perso dei compagni o delle persone care, c'erano state lacrime calde contro a volti congelati dal freddo, un silenzio cupo a scavargli fino in fondo all'anima, e un rispettoso ma solitario addio alla persona perduta.

Zhongli, invece, in quel momento dischiuse la mano sulla tomba del defunto con la stessa delicatezza che avrebbe impiegato per dare un ultima carezza di addio, lasciando piovere su di essa una delicata e profumata pioggia di Silk Flowers. La musica intorno a loro tornó a suonare, Xingqiu si rifugió per un istante contro al braccio protettivo di Chongyun, entrambi con le lacrime agli occhi, e Childe si ritrovó a sbattere le palpebre, percependo le ciglia leggermente umide. Per un istante, una consapevolezza lo avvolse: nonostante fosse lì soltanto da poche ore, sapeva già che avrebbe dimenticato a fatica Liyue Harbor.

-Lavorava con mio padre.- spiegó Xingqiu a Childe, dopo qualche istante. -Ogni tanto veniva a cena da noi a portare dei regali. Era anziano ed era in pensione da molto tempo, ma era una figura importante per noi.-
-Mi dispiace molto. Ti porgo le mie condoglianze.- replicó Childe, totalmente sincero.
-Andiamo pure a pranzo insieme. Mi distrarrà un pochino.- convenne Xingqiu, abbozzando un sorriso.

-Signorino Xingqiu, le porgo anche io le mie condoglianze. -
Una voce premurosa fece voltare Childe e gli altri due ragazzi, che si ritrovarono di fronte alla figura alta e composta di Zhongli, che chinó appena il capo in segno di saluto. -Le raccomando anche io di prendere un buon pasto caldo: si conceda di essere gentile con sé stesso, soprattutto nei momenti più oscuri. Sono certo che lo desidererebbe anche lui. -, disse, gentilmente, prima di posare lo sguardo su Chongyun e Childe. Childe si aspettó di trovare disapprovazione nel suo sguardo, o quantomeno sospetto, ma Zhongli si limitó a un'occhiata semplicemente più sorpresa. Forse aveva notato, dalla propria espressione, quanto stesse mostrando rispetto in quell'occasione: non si sarebbe stupito, a giudicare da come Zhongli sembrasse osservare acutamente ogni cosa e persona.

-Ringrazio anche voi per esserci presentati.- disse Zhongli, dopo qualche istante, per poi rivolgersi a Childe. - Childe, dico bene?- domandó, cordialmente. -Si prenda anche lei un momento di riposo dal viaggio, se possibile. Adesso andrò a parlare con la famiglia di Zhang Shun. Passate una buona giornata.-
Senza aggiungere altro, Zhongli si congedò con un breve inchino, il lungo cappotto scuro a svolazzargli attorno mentre si spostava con passo rapido. A Childe risuonavano ancora in testa le sue parole, il suo discorso, e la sua premura.

Su una cosa di certo Xingqiu non si era sbagliato : Zhongli era una persona davvero unica.

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