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36: A new era

-Ningguang..ha appena sacrificato la sua casa per salvare la città. Non credevo che l'avrebbe mai fatto.-,mormorò Zhongli, osservando l'intera scena da lontano con espressione sorpresa. Il suo tono di voce aveva una traccia di dispiacere, quasi si sentisse in colpa per averla portata a quel gesto.

La preziosa Jade Chamber era caduta su Osial soltanto da pochi istanti, ma aveva generato un impatto talmente forte da bloccare, finalmente, l'attacco del mostro marino.

Grazie ai materiali sacri con cui era stata realizzata, la Jade Chamber era riuscita ad avere la meglio su Osial, atterrendolo. Il mostro, vedendosi crollare addosso il leggendario edificio volante, era stato costretto a fermarsi. Le sue ultime forze erano state usate per fuggire e rifugiarsi nelle profondità dell'oceano, scivolando nelle profondi crepe che quella caduta aveva provocato. 

La sua forma d'acqua aveva come perso consistenza, facendosi più liquida e più facile da sfuggire ai suoi nemici. Era quasi come se Osial si fosse sciolto di colpo, prima di ritornare da dov'era venuto.

-E'..morto?-,domandò Childe, con gli occhi sgranati. 

Anche se l'ultima cosa che voleva fare in quel momento era parlare con Zhongli, la gravità della situazione lo aveva costretto a farlo. Liyue sembrava una polveriera a cielo aperto, dopo l'operazione improvvisa messa in atto da Ningguang e i danni causati da Osial. 

Era un miracolo che nessuno avesse perso la vita, e che la maggior parte dei combattenti che avevano provato ad affrontare Osial fossero riusciti a rifugiarsi nelle retrovie. Ningguang era stata ben attenta a far spostare tutti, prima di compiere una mossa tanto drastica.

-No, non è morto. Ucciderlo non è così semplice. E' un crudele dio millenario, e neanche l'intervento di Ningguang può avere un simile potere.-,rispose Zhongli, incrociando le braccia al petto. Parlava con un tono di voce coinvolto, e sembrava piuttosto teso, a giudicare dal temore che gli scuoteva le mani. -Fortunatamente, però, l'ha indebolito e reso inoffensivo. Ora è di nuovo relegato alle profondità dell'oceano e non farà più male agli umani per diverso tempo. Anche per anni.-

Aveva una strana espressione sul volto, a metà tra il sollevato e l'inquieto. Forse era felice che la situazione si fosse risolta in qualche modo, ma ancora preoccupato dall'arrivo improvviso di Osial. O almeno, così Childe ipotizzava, anche se non ne era più sicuro: ormai, non era più sicuro di riuscire a leggere Zhongli. 

Se non era riuscito neanche a comprendere che fosse un dio, che stesse cercando di capire da lui delle informazioni sulla Tsaritsa e che stesse progettando qualcosa con Signora tenendolo all'oscuro, ormai dubitava anche di comprendere le sue emozioni, realizzò, sentendo una fitta dolorosa al petto. Si sentiva tremendamente deluso e stordito, e la cosa peggiore di tutte era non avere neanche il tempo di metabolizzarlo. L'intera situazione lo costringeva a prestare attenzione a tutto ciò che non riguardava le proprie emozioni. 

Tutto ciò che sentiva lui, in quel momento, era secondario: c'era di mezzo una sopravvissuta per un pelo dalla distruzione, e Zhongli che aveva fatto uno strano contratto con Signora, di cui Childe non conosceva ancora completamente le clausole.

 -Credevo che la Tsaritsa avesse un popolo fedele, completamente devoto alla sua terra e al suo Archon.-,commentò Signora, lo sguardo fisso su Ningguang e il resto degli abitanti che riusciva a scorgere: Keqing, Ganyu, Xiao, Beidou e diversi soldati millelith.

Sembrava sinceramente colpita, anche se nella sua voce c'era il suo caratteristico distacco che Childe non aveva mai compreso fino in fondo. Possibile che non fosse rimasta scossa da ciò a cui aveva appena assistito? Le cose non erano neanche andate secondo i suoi piani: a quanto pareva, lei e Zhongli si erano aspettati che Osial arrivasse un altro giorno.

 -Ma anche il tuo popolo non scherza. Non pensavo fosse in grado di fare una cosa del genere. Devono davvero amarla, la città che hai fondato.-,aggiunse Signora, con tono serio. -Devono davvero voler onorare la tua memoria.-

-A quanto pare..la amano moltissimo.-,ammise Zhongli, con tono colpito e velato di commozione. -La Tianquan di Liyue ha mostrato un immenso coraggio e spirito di sacrifico, così  come chi l'ha seguita nella sua battaglia.-,osservò, guardando poi Signora e Childe, abbassando appena il tono di voce. -Una delle condizioni del mio contratto era che gli umani mi dimostrassero di potersela cavare anche senza il mio intervento, e così è stato. Osial non era minimamente previsto per oggi, ma hanno superato le mie aspettative, sconfiggendolo. Non sono dovuto intervenire per aiutarli neanche una volta.-

Childe storse appena il naso, di fronte a quelle parole: era confuso dal ragionamento di Zhongli, sempre più contorto: perché era arrivato a calcolare tutto in una maniera così maniacale? Perché aveva tanta paura di lasciare Liyue? E come gli era venuto in mente di donare la sua gnosis?

Che cosa aveva realmente stabilto, insieme a Signora? Doveva aver chiesto qualcosa di molto importante, in cambio, o scoperto la ragione principale perché i Fatui volevano i poteri degli altri in primo luogo.

-Questo significa che la mia Gnosis adesso è vostra.-,dichiarò Zhongli, e Signora annuì prontamente, come se stessero parlando di un qualcosa di totalmente naturale, già discusso da tempo, e non dell'essenza divina che Childe aveva cercato per mesi.

-Precisamente. In separata sede, concluderemo il contratto al riparo da occhi indiscreti. Ora desteremmo sospetti a svolgere il rituale qui, a battaglia appena conclusa.-,osservò Signora, con estrema calma.

Childe si sentì ribollire di rabbia, nell'ascoltare quel discorso, senza ancora intervenire. Si sentiva uno spettatore confuso e impotente, un intruso che osservava una situazione che si svolgeva da mesi alle sue spalle.

Probabilmente avrebbe dovuto chiedere dei chiarimenti in seguito, in un momento migliore. E lo avrebbe fatto di certo, considerato che probabilmente lui, Zhongli e Signora sarebbero dovuti spostarsi a breve. Ma non si trattenne comunque dal commentare, con un tono più sprezzante di quanto pensasse di poter utilizzare.

-Fatemi capire una cosa, voi due. Non preoccupatevi, non vi porterò via molto tempo: sarò sintetico. So che dobbiamo andare via.-,disse Childe, senza trattenere un sorriso sarcastico.  -Ricapitolando: sono stato mandato qua a Liyue per prendere la Gnosis di Rex Lapis. Ho passato mesi a sentire i discorsi su Signora su dove cercarla. Ogni giorno qui a Liyue non ha mai mancato l'occasione di ricordarmi quale fosse il mio compito.-

Signora fece per aprire bocca e replicare, ma Childe non le lasció il tempo di farlo. Era tremendamente arrabbiato con entrambi loro, e sentiva che se si fosse fermato dal parlare, non sarebbe più riuscito a riprendere. Proseguì a descrivere le loro azioni in terza persona, quasi lo aiutasse a distaccarsi da quei fatti a cui ancora faticava a dare un senso

-Durante la mia permanenza a Liyue, conosco Zhongli. Un gentiluomo molto stimato in città, che però a Signora non piace. Non sopporta che io ci passi del tempo, che io ci esca insieme, che a me Zhongli piaccia. Ma io continuo a frequentare Zhongli lo stesso, perché penso che ne valga la pena e che non ci sia nulla di male. Passiamo tante settimane insieme. Passiamo dei bei giorni. A Signora, però, continua a non andare bene.-,disse Childe, con tono quasi secco, senza negare la verità, ma imponendosi anche di non lasciare trapelare alcun trasporto in quelle parole.

Zhongli aggrottò appena la fronte, senza interromperlo, ma avendo l'aria di volerlo fare. Probabilmente voleva controbattere o aggiungere qualcosa, ma si stava trattenendo a sua volta.  Childe non poté fare a meno di squadrarlo con un'occhiata delusa, continuando.

-Soprattutto da quando Signora decide di attaccare il migliore amico di Zhongli, Xiao, dicendo che vuole farlo per avere informazioni su Rex Lapis. Anche se sospetto che lo abbia fatto anche per vendicarsi della mia uscita  con Zhongli della sera prima. Come se fossero affari suoi.-,aggiunse, non potendo fare a meno di ridere amaramente. Non riusciva ancora a credere di essere stato così stupido e ingenuo, di essersi fatto fregare non tanto da Signora, di cui non si era mai fidato, ma anche da Zhongli.

Zhongli si era alleato con una persona che non stimava Childe e che lo aveva messo in pericolo, al posto che con lui. Quel pensiero gli faceva ribollire il sangue nelle vene per la frustrazione, tanto da fargli tremare la voce. Più esponeva quei fatti, più si sentiva incredibilmente stupido ad aver rischiato la propria vita a quel modo.

-Fatto sta che io difendo Xiao, perché non era giusto che ci rimettesse lui, e perché so quanto Zhongli gli vuole bene. Mi metto contro alla mia stessa organizzazione, rischiando di rovinarmi la carriera e la reputazione.-,aggiunse, alzando appena la voce. -E per cosa? Per scoprire che in realtà Signora sapeva già dove era la Gnosis. Così come Zhongli..Zhongli sapeva tutto, ma non mi ha detto nulla. Ha preferito allearsi con una persona che mi ha ferito, nonostante tutti i mesi di confidenza.-

Era immobile sul suo posto, con le braccia incrociate al petto, perché sapeva bene, in cuor suo, che se si fosse mosso avrebbe palesato facilmente il suo tormento interiore. Rischiava di dare un pugno a un muro per la frustrazione, ma non voleva dare quella soddisfazione alle due persone che lo avevano appena imbrogliato.

-Zhongli...a questo punto mi chiedo: cosa diavolo volevi da me? Informazioni? Soldi? Protezione? Prendermi in giro?-,Childe si sforzó di voltarsi verso l'uomo, incrociando il suo sguardo, mentre elaborava le frasi che avrebbe voluto dirgli. -Qualsiasi cosa fosse, non c'era bisogno di coinvolgermi a questo modo anche nella sfera privata. Potevamo discuterne come due normali adulti. Non c'era bisogno di farmi questo o di mentirmi così spudoratamente, per così tanto tempo.-

C'era fin troppo di cui parlare, ma con Signora di fianco, non si sentiva a suo agio ad esprimere pienamente i propri sentimenti. Non poteva però starsene zitto a subire, non dopo aver ricevuto un simile trattamento. Voleva che comprendesse come stesse, voleva essere trasparente e non nascondere quanto fosse sconcertato.

-Ti chiedo scusa, Childe. Non era minimamente mia intenzione farti soffrire, ma l'ho fatto comunque lo stesso, quindi mi dispiace. Ti ho tenuto all'oscuro sulla mia identità perché..avrebbe potuto..-, si affrettò a dire Zhongli, prima che si interrompesse, come se si fosse improvvisamente riscosso e avesse cambiato idea. Tornò in silenzio, e Childe avrebbe giurato di vedere un velo di lacrime sui suoi occhi. Lacrime che tuttavia potevano essere false come il suo comportamento fino a quel momento.

Childe avrebbe voluto con tutto sé stesso credere di aver capito male, credere che Zhongli in realtà lo amasse davvero, o che avesse avuto dei buoni motivi per giustificare le sue azioni. Ma ora Zhongli non parlava e anzi, taceva con aria colpevole, persistendo a nascondergli qualcosa. Come poteva tornare a fidarsi di lui, a quel modo?

-Sì, immagino. Grandi piani che uno stupido umano come me non può comprendere, forse.-,sorrise Childe, amaramente. -Non sforzarti troppo. Hai evitato piuttosto bene di dirmelo fino ad ora. In fondo, non sapevo neanche chi fossi realmente, Rex Lapis.-aggiunse, nuovamente sarcastico.

Sapeva bene che quello non era certo il modo di rivolgersi a un dio, specialmente un dio conosciuto e rispettato come Rex Lapis. Ma Childe non era ancora riuscito ad associare totalmente la sua figura leggendaria a Zhongli, e anche se lo avesse fatto, probabilmente non sarebbe comunque stato intimorito da lui. Che Zhongli fosse un dio o meno, aveva sbagliato e lo aveva ferito.

-Nemmeno io conoscevo la vera identità di Zhongli, fino a qualche giorno fa. E' stato lui a rivelarmela, dopo l'attacco a Xiao. Sono stata altrettanto sorpresa di venire a conoscenza di questa informazione.-, intervenne Signora, sorprendendolo e interrompendo il flusso nervoso dei suoi pensieri. -Ed è stato in quel momento che abbiamo stabilito un contratto, coinvolgendo anche Nadja.-

-Wow. Avete fatto  addirittura un patto con la Tsaritsa. A questo punto mi chiedo davvero chi altri non lo sapeva, oltre che a me.-,ribatté Childe, scrollando le spalle con una breve risata. 

La sua occhiata successiva fu puntata direttamente a Zhongli, che scrutò attentamente, senza abbassare lo sguardo. Zhongli lo guardò a sua volta, senza esitazione, nonostante sembrasse dubbioso se parlare di nuovo o meno.

-Quindi, correggimi per sbaglio, sono passati ormai due mesi da quando hai detto tutto a Signora, e nel frattempo hai continuato a frequentarmi facendo finta di niente. Perché? Vi serviva un burattino che evocasse Osial, per finire il tuo piano?-,domandò, con voce sprezzante. Per quanto sperasse di sbagliarsi, tutti gli indizi lo portavano a pensare quello. 

Nessuno lo aveva avvisato di dover evocare Osial, e lui si era ritrovato ad evocare quel mostro alla cieca. Osial, però, sembrava conoscerlo. Quindi, probabilmente, Zhongli e Signora avevano mandato lui a compiere quella missione con un particolare obiettivo.Obiettivo che neanche in quel momento avevano il coraggio di esporgli, pensò Childe, sempre più sconcertato. Si sentiva un pupazzo tra le loro mani, un capro espiatorio per la loro causa. 

Forse se ne sarebbe fatto una ragione, se fosse avvenuto tutto a Snezhnaya, tra i ranghi dei Fatui. Era abituato ai loro giochi di poteri, alla competitività di gente come Signora o al meticoloso calcolo degli altri Harbingers, spesso impegnati a tessere dei piani segreti. Ma non riusciva a comprendere come Zhongli potesse essere così.

Le immagini di quelle settimane, di quell'estate, continuavano a scorrergli prepotentemente nella mente, come per beffarsi della crudele realtà in cui ora viveva. 

Aveva passato talmente tanto tempo insieme a Zhongli. Si ricordò della prima volta che aveva incrociato il suo sguardo, quando era appena arrivato a Liyue e si era ritrovato scrutato dai suoi occhi attenti. Si ricordò della cerimonia funebre che aveva condotto, facendo un discorso così commovente che Childe era rimasto incredulo a fissarlo per diversi minuti, piangendo per le parole che aveva pronunciato.

Si ricordò del loro primo pranzo, così casuale, al Wangming restaurant, dove nessuno dei due sembrava essere stato più in grado di smettere di parlare. Childe aveva sempre pensato al loro primo incontro come a un evento fortunato, uno di quei rari e preziosi momenti in cui il destino di qualcuno si intrecciava a quello di qualcun altro straordinariamente adatto a lui. 

Che cosa c'era stato invece realmente, di casuale, in quell'incontro? Probabilmente era stato ben calcolato anche quello. Altrimenti perché Rex Lapis si sarebbe avvicinato a un Fatui? Perché avrebbe passato con lui ogni giorno, portandolo in un luogo diverso? Sulla spiaggia, nei boschi, in città e sul porto...Zhongli non aveva mai avuto paura di mostrarsi in giro con lui, e Childe aveva finito per abituarsi alla sicurezza che gli dava averlo a fianco, oltre che alla gioia di stare con qualcuno che non lo vedeva soltanto come un Harbingers, macome una persona.

Mentre le settimane erano passate e gli eventi si erano succeduti, Childe aveva svelato sempre più dettagli di sé a Zhongli, con naturalezza. E quei dettagli, probabilmente, erano stati fondamentali per il suo piano. 

Si ricordò di quando Zhongli lo aveva abbracciato per la prima volta, nella grotta, paragonandolo a una Noctilucous Jade, una pietra preziosa capace di brillare persino nell'oscurità. Si ricordò di quando lo aveva baciato per la prima volta sulla terrazza di casa sua, dopo averlo curato e accudito. Gli aveva promesso di aspettarlo anche se fosse tornato a Snezhnaya, di stare con lui nonostante le difficoltà. Che valore avevano, adesso, quelle promesse?

 -E come mai hai deciso di dare via la tua preziosa Gnosis, Rex Lapis? -,domandò di nuovo Childe, ancora più irritato dal silenzio di Zhongli.

-Ho scoperto quali sono gli ideali della vostra Tsaritsa, Nadja. E' una mia vecchia amica, e sono riuscito a mettermi in contatto con lei tramite Signora. Condividendo il suo piano, ho deciso di aiutarla, in cambio della sicurezza del mio popolo e un altro paio di condizioni.-,spiegò Zhongli, con un tono sicuro ma quasi del tutto impersonale, come se le non poco velate accuse di Childe non lo avessero turbato. Pensiero che a Childe infastidì ancora di più. Contava davvero così poco, allora?

-Congratulazioni per la buona riuscita del tuo piano, allora.-,ribatté Childe, con un sorriso tirato. -Adesso che hai ottenuto ciò che volevi, sarai contento.-

Una voce alta proveniente da un'altoparlante, tuttavia, interruppe la loro difficile conversazione senza alcun preavviso.

-POPOLO DI LIYUE!-, annunciò Ningguang, dai piani più bassi della città. La sua voce era forte e chiara, così come la sua figura: con i suoi abiti bianchi e i lunghi capelli ancora bagnati sciolti sulle spalle, sembrava quasi brillare di luce propria, nonostante la stanchezza. Si era posta su una scalinata della città, circondata da soldati, parlando con espressione decisa. L'espressione che apparteneva a una regnante che non temeva più nulla.

-Come avrete notato, finalmente ora siamo in salvo. La mia casa, la Jade Chamber, è stata sacrificata per una giusta causa. Non mi pento della mia scelta: almeno, adesso non siamo più in pericolo.-,disse, prima di inspirare profondamente, lasciando trapelare una nota di rabbia dalla voce. -Siamo stati però sottoposti a un grande scontro. Per questo motivo, chiedo immediato soccorso per i feriti, e invito tutti a recarsi nei giardini dietro alla Northland Bank per un'assemblea generale! Non ci sono morti, fortunatamente, ma in seguito al terribile attacco appena avvenuto nella nostra capitale, sarà necessario comunicare i futuri provvedimenti e individuare i colpevoli dell'evocazione di Osial. Non possiamo chiudere gli occhi di fronte a un simile evento.-

-Hmm..dobbiamo capire se partecipare o meno. Non recarci sarebbe sospetto, ma recarci potrebbe attirare l'attenzione su di noi.-,commentò Signora, pensierosa. Non si era di certo aspettata che Ningguang risolvesse le cose a quel modo, né si era preparata all'arrivo di Osial quel giorno.

-Inoltre, voglio raccomandare tutti i cittadini di fare attenzione all'organizzazione dei Fatui.-,proseguì Ningguang, facendo trasalire Childe. Il suo tono era freddo e perfettamente controllato, e non sembrava affatto quello di una persona che aveva appena perso la sua gigantesca casa. Anche se Ningguang era sicuramente ferita, non stava facendo trapelare alcuna debolezza.  

-Nel caso qualcuno di voi Fatui mi stesse ascoltando: non vi serve scappare. Ora come ora, la città di Liyue continuerà a essere protetta dagli Adepti, e i suoi confini sono blindati per voi. Ci sono soldati e guardie per tutta la città, e siete in una posizione sospetta. Se non volete avere ulteriori problemi e avete la coscienza pulita, vi consiglio caldamente di presentarvi all'assemblea.-,affermò Ningguang, con calma glaciale.

-...che cosa?-,domandò Childe, non riuscendo a nascondere un'espressione preoccupata. Come faceva Ningguang a essere giunta a quella conclusione? L'aveva visto? In quel caso, sarebbe stato in guai estremi.

-Osial stesso mi ha dato motivo di farmi pensare che i Fatui c'entrino qualcosa in tutto questo. E ho avuto conferma dalle truppe di aver visto oggi diversi Fatui aggirarsi per Liyue, principalmente in territori sacri.-,proseguì, facendo sussultare Childe. Li avevano scoperti. E se qualcuno lo avesse individuato come l'uomo che era entrato nella Golden House, per lui sarebbe stato un disastro.

-Vi aspetto tutti in piazza entro tempi brevi. Il futuro e la sicurezza della città di Liyue verranno ulteriormente discussi e protetti.-,concluse Ningguang, con tono fiero, prima di lasciar trasparire una nota vagamente malinconica, ma al contempo decisa. -Siamo rimasti senza il nostro amato Archon, e di conseguenza, siamo diventati più vulnerabili, preda di un dio nemico che credevamo sigillato. Ma vulnerabili non significa deboli. Vulnerabili non significa perdenti.-,affermò, alzando ulteriormente la voce. 

-Cittadini di Liyue! Se tornerà Osial, costruirò un'altra Jade Chamber. Se tornerà qualcun altro, troveremo un'altra soluzione. Noi umani abbiamo la capacità di farci valere, e di portare avanti con orgoglio l'eredità di Rex Lapis! Siamo abbastanza forti e uniti da tenere in piedi Liyue! E lo faremo!-

Uno scroscio di applausi seguì il discorso di Ningguang, riempiendo le mura e le strade della città di quel suono orgoglioso, del battito felice di mani rassicurate e incoraggiate, di speranza viva e tangibile, di orgoglio.

Childe, invece, percepì quegli applausi come tanti piccoli colpi di coltello, impietosi e sempre più crudeli alle sue spalli. Proprio come quelli che aveva ricevuto poco prima da Zhongli e Signora.

Gli abitanti di Liyue e persino i Fatui iniziarono a scendere in piazza, raggiungendo Ningguang. Childe esitò per un istante, cercando lo sguardo di Signora.

-Dobbiamo andare giù, Tartaglia. Facciamo finta di niente, mentre pensiamo a una soluzione. Fino a prova contraria, eravamo in banca a lavorare.-,disse la donna, stringendosi appena nelle spalle. 

Non sembrava spaventata né turbata, mentre Childe lo era, eccome. Avevano appena messo la loro organizzazione sotto a una pessima luce: come poteva stare così calma e composta? Nadja non sarebbe stata certo felice di aver scatenato la rabbia di Ningguang, figura celebre e influente in tutta Teyvat. I Fatui non vantavano già una buona fama, ma essere coinvolti nell'evocazione di un dio millenario e crudele andava oltre ogni limite che avessero mai superato.

E lui, purtroppo, era proprio colui che aveva evocato Osial, anche se inconsapevolmente.

-Troverò una soluzione al più presto per scagionarvi. Osial non doveva comparire oggi, e questo non doveva accadere. Devo comprendere quello che è successo, e perché l'intervento di Childe lo abbia fatto apparire.-,osservò Zhongli, pensieroso. Sembrava reamente perplesso, ma Childe era troppo furioso con lui per credergli.

-Signora, a proposito, posso chiederti se Tartaglia può raggiungerti dopo? Vorrei scambiare due parole con lui.-,aggiunse l'uomo, sorprendendo Childe. -Non lo farò tardare. Andremo in piazza subito dopo di te.-

-Tartaglia può fare quello che vuole. Non è mio figlio. Come mi disse durante una delle nostre discussioni davanti a te, è un adulto conseziente. Dovresti chiederlo a lui, vista la vostra situazione.-,ribatté Signora, prima di scrollare appena le spalle e rivolgergli un breve cenno di saluto. -Ci vediamo dopo per riparlare del contratto, Morax.-

Negli ultimi tempi, a Childe era sembrato che Signora e Zhongli stessero andando un po' più d'accordo, e ora che li vedeva parlare insieme, in maniera così scherzosa, comprese quale fosse la ragione. Si erano parlati per molto più tempo, a sua insaputa.

Fu comunque sorpreso della risposta di Signora, che lo innervosì meno del solito: quella era forse la prima volta che gli dimostrava di dover far prendere in considerazione la sua opinione, senza cercare di sovrastare le sue parole.

Zhongli annuì con espressione seria, prima di rivolgersi a Childe.

-A te..va bene?-,gli domandò, incrociando il suo sguardo con evidente fatica. Childe si sentì stringere il petto in una morsa dolorosa, sforzandosi di non evitarlo per l'ennesima volta.

Si sentiva come se i suoi polmoni avessero smesso di funzionare, trattenendogli il respiro. Guardare Zhongli faceva così male. Solitamente, trovava conforto e familiarità nel suo sguardo, passava minuti interi a perdersi nelle sue iridi dorate. Aveva imparato a leggere facilmente gioia, tristezza, paura, gratitudine e sollievo nei suoi  occhi, mentre ora, tutto ciò che guardava di Zhongli gli sembrava così tristemente difficile da decifrare. 

Aveva il terrore che ogni parte di lui che osservava, ora, non fosse autentica.

-Come vuoi. Basta che fai in fretta. Non vorrei arrivare troppo tardi di fronte all'assemblea che stanno per fare giù. Sai, quella in cui rischio di venire buttato fuori a calci in culo dalla tua nazione perché tu e Signora avete deciso di non dirmi che stavo evocando un mostro ancestrale.-,ribatté, con tono ironico.

Il volto di Zhongli sembrò triste, e Childe provò un misto di senso di colpa e soddisfazione al tempo stesso. 

In cuor suo, stava detestando discutere con Zhongli. Non erano mai arrivati a ferirsi a vicenda, non avevano mai litigato prima di quel momento. Ora che i suoi sentimenti erano in subbuglio, Childe non stava capendo più nulla. Era strano ferire la persona che amava di rimando, ma era ancora più strano sapere che era stato proprio Zhongli a ferirlo di più.

-Non ti ruberò molto tempo.-,gli promise Zhongli, senza irritarsi con lui, prima di rivolgere a Signora un cenno di saluto con la mano. -Certo. A dopo.-

***

Non appena Signora si fu allontanata di qualche passo, Childe si ritrovò a guardare Zhongli di nuovo, serrando inevitabilmente la mascella in un'espressione tesa e irritata.  L'atmosfera si era fatta ancora più tesa e pesante, ora che erano rimasti soli.

Il trambusto della città sotto di loro sembrava quasi un ronzio lontano, distante. 

Childe sentiva freddo in tutto il corpo, non soltanto per via delle basse temperature della sera che stava ormai avanzando, o per tutta l'acqua che aveva preso. Si sentiva semplicemente congelare fino all'anima: era stanco, sconvolto e terribilmente nervoso. Ogni sentimento negativo si stava accavallando nella sua mente con estrema prepotenza, e aveva bisogno più che mai di restare solo a riflettere. 

Non era il momento di farlo, però. Voleva ancora parlare con Zhongli. Voleva sentire che cosa aveva da dirgli, ma al tempo stesso ne aveva il terrore. Aveva paura che Zhongli potesse ammettere di essere stato con lui soltanto per seguire il suo piano. Anche se, in cuor suo, era già consapevole di quell'eventualità, era tremendamente dolorosa soltanto considerarla.

Nonostante tutto, amava ancora Zhongli. Ma, in quel momento, non lo comprendeva, e non era neppure sicuro che esistesse davvero la persona a cui si era legato.

-Grazie per avermi concesso il tuo ascolto.-,iniziò Zhongli, il tono quasi formale contrastante con il suo viso, così palesemente agitato. -Ajax, mi dispiace. Non era nei piani che accadesse. Tu non eri nei miei piani.-

-Che cosa vuoi dire?-,rispose Childe, senza girarci troppo intorno. -Non sapevi chi ero? E soprattutto, si può sapere quali diavolo sono i tuoi piani? -

-Ho deciso di prendere delle sembianze umane dopo tanti secoli perché ho scoperto che voi Fatui eravate in città. Ero un caro amico della vostra Tsaritsa, Nadja. Volevo comprendere che cosa avesse in mente, e perché si fosse allontanata da me. Volevo conoscere meglio la vostra organizzazione.-,ammise, cercando di parlare più in fretta, forse per far risparmiare tempo a Childe. -E volevo..volevo provare a vivere come un umano, per una volta. Anche se forse..-

-Quindi ti sei avvicinato a me per avere informazioni sui Fatui. Capisco. Ora comprendo il tuo interesse per la mia patria, la mia famiglia, la Tsaritsa..-,ribattè Childe, con tono secco. -E per me.-

-..sarò onesto con te. All'inizio volevo avere più informazioni e fare quattro chiacchiere, sì.-,ammise Zhongli, facendo sentire a Childe una fitta di dispiacere. -Ma poi ho iniziato..mi sono trovato bene a parlarti. Mi piaceva davvero vederti e passare del tempo con te, Childe.-

-Così tanto che poi, quando hai avuto abbastanza informazioni su cosa stessimo cercando, ti sei messo d'accordo con Signora per svolgere i vostri piani, e non con me.-,rispose Childe, cercando di non lasciarsi imbrogliare dalle sue parole. -Mettendo me in un casino tremendo. Non dicendomi chi eri.-

Zhongli era tremendamente bravo a ingannarlo. Ne aveva avuto prova. Avrebbe voluto credergli, ma doveva imporsi di stare attento, quella volta.

-Santo cielo, Zhongli...no, Morax, Rex Lapis..-,sospirò Childe, scuotendo il capo. -...tu sei..quante bugie mi hai detto? Quanti anni hai? Tutte quelle cose che mi hai raccontato su di te.. erano tutte false?-

-Alcune erano vere, le ho...ricontestualizzate. E, per quanto stupido possa suonare, Ajax, io adoravo non essere guardato soltanto come Rex Lapis. Sono stato più me stesso con te di quanto tu possa maginare.-,provò a dire Zhongli, prima che Childe sospirasse, sempre più irritato. 

-Ma ti rendi conto di cosa significa? Forse per te è normale mentire così tanto e giocare con me, alla fine sono soltanto un umano...ma pensavo di contare qualcosa in più. Pensavo che..-,mormorò, frustrato, prima di interrompersi. -Perché Signora e non me? Mi hai escluso dal tuo piano. Vi servivo proprio io per evocare Osial?-

-Non era previsto che comparisse oggi. Doveva evocarlo Signora, coi vostri sigilli. E il motivo per cui non ho chiesto aiuto a te o ti ho tenuto all'oscuro...non posso dirtelo, per il momento.-,affermò Zhongli, facendosi improvvisamente più serio. -E' parte del mio contratto.-

-Capisco.-,rispose Childe, con una risata amara. -Il contratto. Sei il dio dei contratti. Sono sacri. Io...mi chiedo cosa c'entro, con tutta questa roba, a questo punto.-,aggiunse, alzando poi inevitabilmente la voce. -Non capisci? Sono incazzato con te. Ti ho detto tutto di me. Ti ho seguito. E ora...mi avete messo entrambi in pericolo. Non mi avete detto cos'erano quei sigilli. Non mi hai nemmeno detto chi eri. Io...verrò sempre dopo i contratti, vero?-

-Lo so. Non ho scuse.-,disse Zhongli, stringendosi appena nelle spalle. Sembrava sincero, ma lo era sembrato anche tutti i mesi precedenti, dopotutto. -Forse spiegazioni, che però ora non posso darti. Anche se adesso non capisci tutto e..non posso dirtelo, però, sappi che mi dispiace tanto di averti ferito. Mi dispiace.-

-Sai cosa, Zhongli? Neanche io sono un santo.-,affermò Childe, dopo qualche istante di silenzio. Avrebbe voluto accettare quelle scuse, ma buona parte della sua conversazione era così vaga e indecifrabile da confonderlo ulteriormente. -E avrei potuto anche capire che tu volessi nascondere la tua identità, o avere informazioni, o persino...persino creare un piano pericoloso a mia insaputa. Ma..fingere di amarmi? Di stare con me?-,mormorò, sentendo che in quell'istante stava tornando visibilmente vulnerabile, e non supportandolo. 

Non voleva piangere davanti a lui di nuovo, ma le lacrime gli affiorarono inevitabilmente agli occhi, mentre cercava di rivolgergli uno sguardo sprezzante, alzando la voce. -Potevi farne a meno. Potevi davvero evitare di fingere una cosa del genere. Io a te ci tenevo!-,esclamò, sentendo le proprie parole tremare di rabbia. -Ci tenevo davvero tanto. Il problema non è che tu non sia Zhongli. Il problema è stato pensare di non dirmi assolutamente nulla di nulla e prendermi per il culo in questo modo.- 

Zhongli ammutuolì per un istante, mentre Childe si era già voltato. Voleva andarsene il prima possibile, scendere in città e sfogarsi da solo. Era indeciso se tirare un pugno a un muro per la frustrazione, piangere fino a non sentirsi più le palpebre o chiudersi in camera, evitando l'assemblea. 

Forse era meglio che si prendesse qualche momento da solo, prima di presentarsi in città così sconvolto. Era così furioso che stare vicino a Zhongli lo faceva sentire come se una corrente elettrica lo stesse costantemente pungendo, portandolo vicino a un'esplosione. Non voleva urlargli contro ulteriormente, né fargli del male. Voleva soltanto allontanarsi da lui e dalle sue bugie, in quel momento.

-Ajax. Io..lo so che non mi crederai, lo so.-,disse Zhongli, rincorrendolo per un istante, mentre Childe se ne stava andando senza salutarlo. Lo raggiunse in un paio di passi, ma Childe non si fermò ad aspettarlo. -Ti ho detto delle bugie per settimane.  Ma non ho finto quello che provo per te.-

Childe strinse i denti, evitando il suo sguardo, tirando dritto verso la città. Il cuore gli martellava forte nel petto, desideroso di credere a quelle parole, ma la mente lo supplicava di non lasciarsi ferire ulteriormente.

Aveva dato tutto, a Zhongli. Difeso lui, i suoi amici, raccontato ogni parte di sé, condiviso gioia e dolore. E in cambio, aveva ricevuto tutte quelle menzogne. Cosa impediva a Zhongli di mentirgli di nuovo? Forse gli serviva qualche altro vantaggio.

-Io sono innamorato di te. Non era calcolato, non era programmato, non pensavo neanche che ti avrei mai incontrato, che mi sarei affezionato a te, che tu diventassi così importante, ma è successo. Io ti amo, Ajax. Ti amo. Non ti ho mai mentito su questo. Non ti prenderei mai in giro su questo.-,affermò Zhongli, il tono così serio da far provare a Childe un dolore che non credeva di poter sentire. Aveva sognato per tanto tempo di sentirsi rivolgere delle parole del genere, ma di certo non si era aspettato di udirle in quel contesto.

-Hai ragione, infatti. Io...non ti credo. Sono stanco, Rex Lapis. Sono davvero stanco. Ho chiuso con tutti i tuoi giochini.-, affermò, con voce spezzata, incrociando il suo sguardo per un'ultima volta. Gli diede le spalle appena in tempo per non mostrargli gli occhi lucidi e le lacrime che gli scivolarono sulle guance, il respiro affaticato e spezzato. 

Per tanto tempo, aveva sognato di rispondere "anche io", a un'affermazione così importante. 

Ora, invece, si trovava completamente solo, per nulla preparato ad affrontare la rabbia di Ningguang e dell'intera città di Liyue, in collera con la sua organizzazione. E per nulla pronto a pensare di dover affrontare le prossime ore lontano da Zhongli.

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COMMENTO DELL'AUTORE

O meglio, commento del tizio che tra un po' fracasserete di botte, AHAHAH

rAGAZZI, MI DISPIACE. GIURO CHE MI DISPIACE. Lo so che non sembra, visto che l'ho scritto io e ho il totale controllo di questa storia, ma...ho sentito dolore anche io. :') Purtroppo era necessario per la trama, e sapevo che sarei dovuto arrivare a questo tremendo punto di collisione, come annunciato dal prologo. 

Breve consolazione: ora la trama andrà avanti su una linea temporale che avrete visto all'inizio! Quindi, di certo questo non sarà il modo in cui i due nostri figlioli chiuderanno le loro interazioni, non sono così cattivo ;))

Spero che l'angst sia stato credibile e che, nonostante tutto, sia stato emozionante e scorrevole da leggere. 

Ci ho messo una vita a scrivere questa parte e mi scuso tremendamente per il ritardo, mi sono successe alcune cose non troppo belle nella vita reale e spero di stare presto meglio

V aspetto al prossimo update, e tenete d'occhio abche scottish blend, che sta per finire <33

Un abbraccio e una buona settimana,

Skylar 

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