5. Sostanze pericolose
Mentre io e Cho ci muoviamo per le strade della città alla ricerca di qualsiasi posto che possa vendere o anche solo conoscere quell’essenza misteriosa, non riesco a smettere di pensare al modo in cui Jane ha interrogato Carl.
Ha quel talento inquietante nel far crollare le persone senza alzare un sopracciglio, come se le sue parole fossero una lama affilata nascosta dietro un sorriso disarmante.
“Dove pensi che andrà Jane?” chiedo a Cho, cercando di spezzare il silenzio.
“Dove di solito trova qualcosa che ci sfugge” risponde senza distogliere lo sguardo dalla strada.
La risposta mi fa sorridere: è proprio da Jane sparire per "fare un giro" e tornare con la soluzione perfetta in mano, facendoci sentire tutti un po’ inutili.
Appena entrati in uno di quei negozi che vendono candele profumate, oli essenziali e chincaglierie varie, vengo subito colpita dall’odore intenso di lavanda, che non aiuta affatto la concentrazione.
Al banco, la commessa ha un’aria trasognata e un po’ vaga, persa nel suo mondo fatto di infusi e profumi esotici.
Mi avvicino, cercando di mantenere un tono professionale, anche se sono quasi certa che non sarà semplice ottenere informazioni utili qui.
“Salve, stiamo cercando informazioni su una fragranza particolare” dico mentre lei ci fissa come se fossimo alieni “Una specie di essenza dolce, unica… forse qualcosa di esotico, o raro.”
La commessa annuisce, ma il suo sguardo è perso “Dolce e unica… sì, certo, ne abbiamo parecchie di queste… Potrei suggerirvi qualcosa al bergamotto, o forse al gelsomino?”
Cho scuote la testa e, con la pazienza di un santo, ripete la domanda, ma con parole più semplici.
Dopo qualche minuto di descrizioni e di altre risposte vaghe, capisco che qui non troveremo nulla.
Fuori dal negozio, respiro a pieni polmoni l’aria fresca “Riesci a credere che questa gente passi tutto il giorno circondata da quella roba?”
Cho mi guarda, alzando un sopracciglio “Pensavo ti piacesse tutto questo genere di cose.”
Scuoto la testa, ridendo “Non fraintendermi, Cho. Amo l’idea di un buon profumo o di una bella candela, ma sono più per il rock and roll, libri che mi tengano sveglia di notte e film vecchi e sarcastici. Niente incenso per me, grazie”
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Di ritorno in ufficio, Jane è già lì.
Si è sistemato in sala riunioni, seduto a gambe incrociate sul tavolo, con l’aria di chi ha appena scoperto un segreto inconfessabile.
“Non mi dire” gli dico avvicinandomi “hai trovato qualcosa durante il tuo ‘giro in città’?”
Jane sorride, ma è quel tipo di sorriso che ti fa venir voglia di prenderlo a cuscinate “T/n, T/n… non posso mica rivelare subito tutto il mio repertorio. Lasciamo un po’ di suspense, no?”
Lisbon entra nella stanza e, vedendo Jane sul tavolo, si ferma e sospira “Jane, puoi comportarti normalmente almeno una volta?”
Lui la guarda con la consueta noncuranza “Cos’è la normalità, Lisbon?”
Rigsby e Cho entrano poco dopo, e in un attimo siamo tutti lì, come pezzi di un puzzle, pronti a trovare la soluzione finale.
“Allora” comincia Lisbon, con lo sguardo severo e determinato “cosa abbiamo scoperto? Abbiamo l’essenza misteriosa, Carl che sembra nascondere qualcosa e Laura, che potrebbe avere lasciato indizi in giro per il suo giro di conoscenze.”
Jane si schiarisce la voce, attirando la nostra attenzione “In realtà, credo di avere già un sospettato.”
Tutti lo fissiamo, sbalorditi, ma non troppo sorpresi: è il classico colpo di scena alla Jane.
“È Carl, vero?” domando, quasi certa della risposta.
Jane scuote la testa “No, non è così semplice. Carl nasconde qualcosa, ma non è lui l’assassino. Tuttavia, qualcuno che lui conosce molto bene, una persona con cui ha condiviso un passato oscuro e che aveva ogni motivo per avvicinarsi a Laura… quello è il nostro uomo.”
Lisbon si incupisce, perplessa “Spiegati meglio.”
“Carl aveva un ex socio, qualcuno che ha sempre giocato nell’ombra. Un certo Matthew, ossessionato dalle fragranze e con un vecchio conto in sospeso con Carl. Ho scoperto che ha seguito Carl negli ultimi mesi, spiandolo e, probabilmente, incontrando Laura attraverso di lui. Quando Laura ha iniziato a essere interessata alla nuova essenza, è entrata nel radar di Matthew. Lui le ha fatto credere che fosse un semplice commerciante di essenze, ma in realtà, aveva ben altri progetti.”
Mi sento un po’ stordita, come sempre quando Jane arriva con queste connessioni assurde che a nessun altro sarebbero mai venute in mente.
Mi lancio in un’ultima domanda.
“E perché avrebbe ucciso Laura?”
Jane mi guarda, con uno sguardo che è quasi compassionevole “Perché Laura aveva scoperto che l’essenza conteneva una sostanza pericolosa, una sostanza che stava usando per testare le reazioni umane a quella particolare fragranza. Una follia, certo, ma per lui era una sorta di esperimento, qualcosa che lo affascinava. Laura era solo un mezzo… fino a quando non ha scoperto la verità.”
Restiamo tutti in silenzio, cercando di metabolizzare la sua spiegazione.
Alla fine, Lisbon annuisce “Bene. Ora che sappiamo chi cercare, andiamo a prenderlo.”
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Alla fine della giornata, siamo tutti sfiniti, ma Jane è ancora lì, appoggiato al muro con quel sorriso enigmatico.
Quando incrocio il suo sguardo, non posso fare a meno di scuotere la testa, tra il divertito e l’esasperato.
“Non finisci mai di stupirmi, sai?” ammetto, cercando di mascherare l’ammirazione con un tono ironico.
Cerco di nascondere un sorriso.
Rigsby mi lancia un’occhiata e fa finta di non vedere niente.
Cho, come al solito, guarda altrove, ma sono sicura che non gli è sfuggito nulla.
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