4. Profumo di lavanda
Quando arriviamo in ufficio, il sole è già calato, lasciando un bagliore rossastro sulle finestre del dipartimento.
L’atmosfera sembra quasi sospesa, come se anche l’edificio fosse in attesa di risposte.
Il silenzio viene interrotto dai nostri passi nel corridoio, un suono costante e ritmico che in qualche modo mi tranquillizza.
Entro nella sala riunioni, dove Lisbon e Rigsby ci stanno già aspettando.
Lisbon ha l’aria seria, concentrata come al solito.
Rigsby si sta versando un caffè e solleva lo sguardo quando ci vede entrare, accennando un sorriso appena.
“Finalmente” esclama Lisbon, senza perdere tempo “Spero abbiate qualcosa, perché le informazioni che abbiamo trovato finora non ci danno molto.
Il fattorino non si ricorda granché dell’uomo che ha ritirato il pacco, solo che aveva uno sguardo ansioso. Nessun segno particolare, niente che ci possa aiutare a identificarlo.”
“Beh, noi abbiamo scoperto qualche dettaglio in più” rispondo, sistemandoci intorno al tavolo “Rachel, l’amica della vittima, ci ha detto che Laura aveva mostrato un interesse particolare per i profumi e gli aromi. Ultimamente aveva iniziato a usare spesso la lavanda, ma ci ha anche parlato di un’essenza dolce e misteriosa che aveva scoperto recentemente. Rachel non sapeva di più, ma mi è sembrata onesta.”
Lisbon annuisce, annotandosi l’informazione “La lavanda e i profumi… Sembra una pista strana, ma potrebbe condurci a qualcosa. E l’altro sospettato, Carl, che ci avete raccontato? L’uomo del gruppo di lettura, giusto?”
Jane si sporge in avanti, con quel solito sorrisetto da volpe “Carl è interessante. Sospetto che non ci abbia detto tutto. Laura e lui avevano litigato per qualche sciocchezza su ‘Il Grande Gatsby’. A quanto pare, Carl non ha preso bene la divergenza d’opinioni, ma dubito che possa essere questo il motivo del suo risentimento. Dev’essere… qualcos’altro.”
Lisbon lo guarda con un sopracciglio alzato “E sarebbe?”
“Ah, Teresa, lo sai che a volte è meglio lasciare spazio alla sorpresa” risponde lui, con fare misterioso.
Poi si gira verso di me e mi rivolge uno sguardo complice “T/n, sei stata molto acuta nel notare tutti quei piccoli dettagli. Davvero notevole.”
Sento il sangue che mi sale alle guance.
Sto arrossendo, ovviamente, e spero che nessuno ci faccia caso.
“Uh… sì, beh, ho solo seguito la logica,” rispondo, cercando di sembrare disinvolta “E tu sei stato d’aiuto… più o meno.”
Jane sorride, compiaciuto.
Sembra quasi divertito dal mio imbarazzo “Più o meno, eh? Mi accontento,” risponde con aria teatrale, prima di guardare il resto della squadra.
Rigsby, che osserva la scena con il suo solito sguardo da fratello protettivo, scuote la testa “La smettete voi due?”
Jane lo ignora, ovviamente, e incrocia le braccia, aspettando che qualcuno riprenda la conversazione.
Lisbon riporta l’attenzione sul caso “Quindi, ricapitoliamo. Abbiamo una donna, Laura, morta in circostanze misteriose. C’è il profumo di lavanda, un uomo misterioso che ritira un pacco e una seconda essenza che non riusciamo a identificare. E poi c’è Carl, che potrebbe avere un motivo, anche se sembra assurdo. Ci manca un quadro chiaro.”
Cho si schiarisce la voce “E non dimentichiamo il biglietto che abbiamo trovato a casa sua. Quel ‘Ti aspetto stasera, C.’ potrebbe benissimo essere un indizio.”
“Esatto,” interviene Jane, battendo le mani come se stesse per raccontare una storia avvincente “Il nostro caro ‘C’. Potrebbe essere chiunque… un amante segreto? Un amico geloso? Un conoscente con un’ossessione particolare per la lavanda?”
“E quindi? Come procediamo?” domando, cercando di mantenere la calma.
Anche se le battute di Jane e il suo continuo sguardo penetrante mi destabilizzano, cerco di concentrarmi sull’indagine.
“Propongo di dividere il lavoro” decide Lisbon “Rigsby, tu e io ci occuperemo di rintracciare altri conoscenti della vittima, soprattutto quelli più recenti. Vediamo se riusciamo a trovare qualcuno che possa darci informazioni sull’essenza dolce o su ‘C’. T/n e Cho, potete parlare con Carl e fare qualche domanda in più sul loro rapporto. E Jane…” fa una pausa, guardandolo con una punta di scetticismo “Tu cerca di… fare il tuo lavoro, ma senza spaventare tutti, d’accordo?”
Jane finge di rimanere offeso “Io? Spaventare qualcuno? Teresa, non mi hai ancora capito.”
Lisbon sospira, ma lascia perdere.
Sa benissimo che Jane farà esattamente ciò che vuole.
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Dopo una breve pausa per riorganizzarci, io e Cho ci dirigiamo verso l’ufficio di Carl, un piccolo studio nella zona universitaria dove insegna.
La giornata sta per finire, e troviamo Carl che sta mettendo via dei libri in una libreria alta e traballante.
Quando ci vede entrare, il suo sguardo si illumina di sorpresa, poi di nervosismo.
“Signor Ryan” dico, mantenendo un tono professionale “Abbiamo ancora qualche domanda riguardo a Laura Morris”
Carl deglutisce e fa un passo indietro “Oh… certo. Mi dispiace, pensavo di avervi già detto tutto. Ma… sì, sono a disposizione.”
Cho è diretto come sempre “Lei e Laura eravate vicini, è corretto?”
Carl si morde il labbro, visibilmente a disagio “Eravamo… amici, sì. Ma niente di più, vi assicuro. Era una persona speciale, però… non eravamo mai stati… insomma, non avevamo una relazione.”
“Capisco” ribatto, inclinando la testa per osservarlo meglio “Allora può spiegare perché sembrava così turbata dopo quella lite durante l’incontro del gruppo di lettura?”
Carl distoglie lo sguardo, sistemandosi gli occhiali “Beh… immagino che Laura fosse delusa da me. Non volevo ferirla, ma abbiamo idee molto diverse. E lei… beh, mi ha accusato di essere troppo freddo, troppo razionale. Ma questo non significa che… che io volessi farle del male!”
Osservo Carl per un attimo, notando i piccoli segni di nervosismo: le mani che si stringono e si allargano, lo sguardo che si abbassa ripetutamente.
Potrebbe essere solo imbarazzo, oppure c’è davvero qualcosa che ci sta nascondendo.
“Signor Ryan, conosce qualcuno che potrebbe aver avuto motivi per fare del male a Laura?” chiede Cho, andando dritto al punto.
Carl sembra sorpreso dalla domanda, come se non si fosse mai posto il problema “Non… non saprei. Laura era amata da tutti. Certo, era un po’ riservata, ma non aveva nemici, almeno… credo.”
Sto per fare un’altra domanda quando sento Jane intervenire alle mie spalle.
Come al solito, è arrivato in silenzio e si è fatto strada nella conversazione senza che me ne accorgessi.
“E i profumi, Carl?” chiede con tono calmo, quasi affabile “Laura aveva recentemente scoperto una nuova essenza, no? Qualcosa di dolce, unico. Sa qualcosa a riguardo?”
Carl deglutisce ancora, e il suo viso assume un’espressione stranamente colpevole “Eh… sì, ne aveva parlato qualche volta. Diceva che… che quella fragranza le faceva sentire bene. Mi sembrava un po’ ossessionata, ad essere onesto, ma non ci ho dato peso.”
“Interessante,” mormora Jane, con un sorriso che sembra dire 'ho trovato qualcosa'
Carl sembra incapace di sostenere il suo sguardo, e abbassa di nuovo gli occhi.
Dopo qualche secondo di silenzio, decido che abbiamo ottenuto abbastanza per oggi.
Saluto Carl e, insieme a Cho e Jane, ci dirigiamo verso l’uscita.
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Mentre camminiamo per tornare all’auto, Jane ha un’espressione compiaciuta sul volto.
“Cosa c’è?” chiedo, lanciandogli uno sguardo curioso.
“Oh, niente, T/n,” risponde, ma c’è un luccichio nei suoi occhi “Solo che Carl… sembra nascondere molto più di quanto voglia ammettere. E tu, invece, sei stata straordinaria nel cogliere il disagio. Davvero, T/n, hai un talento speciale per scovare i dettagli che mettono le persone a disagio. Carl era a un passo dal crollo totale.”
Credo mi stia prendendo in giro.
Jane mi lancia uno sguardo ironico e apprezzativo che mi fa arrossire “Grazie, immagino…” mormoro.
Abbasso lo sguardo e mi passo una mano sulla fronte, fingendo di concentrarmi sulla prossima mossa da fare per il caso.
Nel tragitto verso l'auto, Cho ci osserva con il suo solito sguardo imperscrutabile, e per un attimo penso che anche lui si sia accorto di come Jane riesca a destabilizzarmi.
Ma Cho, da bravo agente stoico, non fa una piega e mantiene l’attenzione sul caso.
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Rientrati in ufficio, ci sistemiamo di nuovo in sala riunioni per confrontarci con Lisbon e Rigsby, che nel frattempo hanno trovato qualche altra informazione sulla vittima e sul suo giro di conoscenze.
“Allora,” comincia Lisbon, scrutandoci tutti “dobbiamo fare il punto, perché stiamo perdendo tempo prezioso. Rigsby e io abbiamo raccolto informazioni dai conoscenti recenti della vittima. Sembra che Laura avesse una certa passione per i profumi, ma questo non basta a spiegare perché qualcuno possa averla voluta morta.”
“Sì, ma forse quel particolare profumo ha più rilevanza di quanto pensassimo,” interviene Jane con uno sguardo sornione “Carl ha menzionato questa ‘nuova essenza’ di cui Laura sembrava ossessionata. Eppure, appena abbiamo toccato l’argomento, è diventato visibilmente nervoso.”
“Davvero?” domanda Lisbon, per nulla sorpresa che Jane abbia fatto saltare i nervi a qualcuno.
“Certo,” prosegue lui “Mi chiedo cosa possa esserci di così segreto dietro un semplice profumo.”
Lisbon sospira, scettica “Bene, ma cosa proponi, allora? Dobbiamo trovare un collegamento tra Carl e questa essenza, altrimenti rimane solo un uomo nervoso che potrebbe semplicemente avere dei rimorsi di coscienza per qualche vecchio litigio.”
“Ecco” intervengo io, sforzandomi di sembrare pratica “Potremmo indagare sul tipo di fragranze che Laura utilizzava. Magari ci sono tracce della stessa essenza in altri luoghi o tra le sue cose.”
“Un’ottima idea, T/n” risponde Jane, con quello sguardo che mi fa capire di avere la sua approvazione — il che è sempre un po’ imbarazzante, visto che tutti in ufficio ormai ci conoscono troppo bene.
E, come previsto, Rigsby non si fa scappare l’occasione per intervenire.
“Cerca di non distrarti troppo, ok? Dobbiamo risolvere un caso qui.”
Jane lo ignora, e io cerco di mantenere la professionalità, ma non posso fare a meno di lanciare un’occhiata a Lisbon, che alza un sopracciglio, trattenendo un sorriso e si schiarisce la voce, riportando l’attenzione su di sé “Allora, facciamo così: io e Rigsby andremo a parlare con altri membri del gruppo di lettura. Cho, tu e T/n provate a vedere se riusciamo a rintracciare il luogo in cui Laura ha scoperto questa essenza. Magari possiamo ottenere qualche informazione in più. E Jane-”
“Oh, io troverò un modo per rendermi utile, non preoccuparti” risponde lui con il solito sorriso disarmante "Andrò a fare un giro in città"
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