12. Il ballo di casa Lahey
Reina uscì sul balcone chiudendosi l'anta alle spalle, guardò Nate per un secondo per poi sedersi sul pavimento.
«Che cosa sei tu?» domandò guardando il ragazzo.
Nate, che era li a seguire con lo sguardo ogni movimento della ragazza, ridacchiò appena quando lei non lo invitò ad entrare così fece un passo indietro poggiandosi con il sedere contro la ringhiera e portandosi le mani nelle tasche dei pantaloni: «Un vampiro... non credo che per te sarà difficile crederci visto che sei una strega e i tuoi amici sono dei lupi mannari!»
La ragazza lo guardò stringendo le labbra, il modo in cui parlava Nate la irritava.
Aveva un modo tutto suo, parlava in modo pacato e ad ogni parola seguiva un sorriso quasi malizioso.
«Che cosa ci fai qui, Nathaniel?» chiese la ragazza quasi stufa.
«Mi piace il modo in cui dici il mio nome» disse lui sorridendo ed avvicinandosi alla ragazza.
Lei si alzò di scatto spostandosi a lato del ragazzo, per poi poggiare il palmo della mano sul pomello della finestra ed aprirla ma si sentì fermare dalla mano di lui.
«Senti io potrei aiutarti...» d'improvviso il tono di Nate era cambiato, quasi sincero, il sorriso spacciato sul suo viso era sparito, guardando la ragazza intensamente.
Reina alzò lo sguardo su di lui liberandosi dalla sua presa, sospirò per poi avvicinarsi.
A quella poca distanza che rimaneva ad entrambi, Nate accennò un sorriso riportando le mani in tasca.
«Io non mi fido di te» sussurrò a denti stretti lei per poi entrare velocemente in camera chiudendo a chiave l'anta della finestra e tirando le tende.
Si avvicinò al comodino accendendo la lampada che era sulla superficie, si girò di nuovo verso la finestra notando che il ragazzo non era più lì e, quindi, prese a spogliarsi indossando poi un qualcosa di comodo.
Si accomodò al centro del letto portando il portatile sulle gambe, lo accese per poi cliccare su google e digitare 'vampiri':
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I vampiri sono cadaveri viventi che discendono da una famiglia vissuta al tempo dei Vichinghi: gli originali.
Sopravvivono bevendo sangue di altre creature, che sia umano che animale.
Hanno sensi più sviluppati degli esseri umani, emozioni più forti e sono dotati di numerosi poteri, come la superforza, la supervelocità, le emozioni amplificate, la capacità di spegnere le proprie emozioni, il soggiogamento delle persone (tranne le streghe), la manipolazione dei sogni e la guarigione istantanea.
Sono, inoltre, immortali, ma questo non impedisce che abbiano dei punti deboli: possono morire se esposti alla luce del sole, decapitati, bruciati, morsi da un licantropo, se gli viene strappato il cuore, se trafitti al cuore dal legno, se la loro essenza vitale viene prosciugata da una magia particolarmente potente o se sottoposti a una magia di enorme portata.
Risultano indeboliti se feriti dal legno in altri punti del corpo o se entrano in contatto con la verbena, la quale li ustiona.
Anche il sole è molto pericoloso in quanto ustiona la loro pelle, ma hanno ovviato a questo problema tramite anelli solari.
I vampiri possono entrare nelle case altrui solo se invitati da qualcuno che ci abita.
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A quelle ultime parole lette, Reina accigliò le sopracciglia alzando lo sguardo verso la finestra.
Ricordò, per un secondo, le parole di Nate: "Non mi inviti ad entrare?"
Ma anche altre parole fecero spazio nella sua mente: "Tuo padre mi ha invitato ad entrare" dette da Isaac, la sera che se lo ritrovò in un angolo buio della stanza.
Sospirò riabbassando lo sguardo sullo schermo del computer per poi continuare la sua lettura:
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Affinchè un essere umano si trasformi in vampiro, è necessario che muoia entro 24 ore dalla consumazione del sangue di uno di questi non-morti. Dopo la morte, il corpo si risveglia in uno stato di transizione e, per completare la trasformazione, bisogna bere del sangue umano.
La forza dei vampiri è determinata dalla loro età: più sono vecchi e più sono forti.
I vampiri possono assumere un volto più spaventoso di quello umano quando si nutrono o quando sono intrisi di brama di sangue o rabbia (ma possono farlo anche di loro spontanea volontà): le vene intorno agli occhi si gonfiano, diventano più scure e visibili, gli occhi si iniettano di sangue e i canini diventano appuntiti.
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***
«Vampiri?» domandò Richard dopo aver preso il computer dal letto della figlia.
La sera prima Reina si era addormentata mentre leggeva vari articoli sui vampiri avvistati in diverse parti del mondo.
Sussultò alla voce del padre ed alzò subito la testa dal cuscino, notando Richard che teneva in mano il portatile.
Lei sospirò mettendosi a sedere sul letto per poi passarsi una mano tra i capelli: «Si è una ricerca per la scuola...»
Non sapeva perchè gli aveva mentito;
Richard era a conoscenza che sua figlia fosse una strega, ma Reina non voleva che venisse a scoprire di ciò che esisteva davvero in quella città.
«Come ti senti?» domandò Richard porgendole la tazza di caffè.
«Bene» rispose sussurrando la ragazza mentre prendeva la tazza dalle mani del padre.
Richard, non sapendo cosa dire, le sorrise per poi avviarsi fuori la stanza ma si bloccò non appena Reina lo chiamò.
«Papà...»
«Sì?» domandò lui girandosi verso di lei.
«Ti voglio bene» rispose ella con un sorriso, con gli occhi puntati sul padre.
«Anche io te ne voglio Reina, vestiti, ti accompagno io a scuola!» sorrise Richard per poi uscire dalla stanza.
Reina si alzò dal letto sorridendo per poi andare verso l'armadio e tirare fuori una gonna vintage color nocciola, una camicia bianca e un maglioncino smanicato molto semplice.
Si vestì per poi pettinare più e più volte i suoi capelli lunghi e lisci.
Era una bella giornata a Beacon Hills, il sole splendeva con qualche nuvola sparsa in cielo, Reina si sentiva rilassata ma ancora scossa dal giorno prima.
Scese al piano di sotto dopo aver indossato delle francesine color nero ed un cappottino leggero.
Sorrise al padre che la stava aspettando al piano di sotto, per poi lasciare la casa con lui.
Salirono entrambi in macchina e Reina poggiò sulle sue ginocchia la borsa per poi mettersi la cintura.
«Verrai con Stiles stasera al ballo?» domandò Richard una volta aver fatto partire la macchina.
Reina alzò un sopracciglio girando lo sguardo verso il padre: «Quale ballo?»
«Isaac da una festa tranquilla stasera, ha preso una casa a cinque isolati da qui, è nuovo in città ed ha organizzato questa cosa per fare nuove conoscenze... io vado con Melissa» spiegò lui tenendo lo sguardo fisso sulla strada.
«C'è qualcosa tra te e Melissa?» domandò schietta la ragazza, ma sorrise subito dopo notando lo sguardo imbarazzato del padre.
«Ma quello è Chris Argent?» domandò Richard una volta svoltato l'angolo della scuola.
Egli si fermò di fianco questa grande macchina nera per poi abbassare il finestrino e sorridere: «Vecchio strampalato di un Argent... tu cosa ci fai qui?»
«Richard Wood?! Da quanto tempo...» disse l'uomo sorridendo con le mani nelle tasche del cappotto.
Reina osservò l'uomo che si avvicinava a passo lento verso la macchina e gli sorrise non appena egli aveva rivolto uno sguardo alla ragazza.
Capì che quell'uomo era il padre di Allison non appena la vide scendere dalla macchina e, ovviamente, dal cognome.
Reina, scese anche lei dall'auto del padre, per poi raggiungere l'amica ed incamminarsi all'entrata di scuola.
«Carino tuo padre» ridacchiando disse Reina all'amica.
«Dai smettila!» rispose lei imbarazzata e portandosi una ciocca dietro l'orecchio.
«Che ne dite, voi due, di saltare le lezioni ed andare a comprare un vestito per stasera?» domandò Lydia sorridendo, spuntando dal nulla e posizionandosi al loro fianco.
«Sei impazzita? Mio padre mi ammazza...» sbottò Allison fermandosi davanti al suo armadietto.
«Andiamo... meritiamo una piccola pausa, sopratutto Reina» sorrise Lydia colpendo di poco Reina che era ferma al suo fianco.
Ma lei era persa nei suoi pensieri a guardare Stiles che parlava con un ragazzo che, di spalle, sembrava essere Nathaniel.
Senza esitare, si avvicinò a loro velocemente e, con sorriso quasi irritato, si fermò tra i due: «Cosa ci fai qui Nathaniel?»
«Son venuto ad iscrivere Luna e stavo chiedendo delle informazioni a Stiles» rispose con tono tranquillo Nate mentre girò lo sguardo su Reina. «Qualcuno, oltre Isaac, deve pur controllare la nostra streghetta» concluse per poi allontanarsi dai due ragazzi.
Reina lo seguì con lo sguardo per poi guardare il sole che splendeva tra le tendine delle finestre e rispostare, subito dopo, lo sguardo su Nate il quale era scomparso nel nulla.
Sospirò girandosi verso Stiles e gli sorrise appena: «Non hai risposto alle mie chiamate in queste ultime ore».
«Ho avuto da fare con Scott» rispose lui quasi inpassivo.
Il suo sguardo era cupo e le sue parole erano nette, non aveva sorriso neanche per un secondo da quando Reina era arrivata.
Sembrava essere distaccato, cercava in tutti i modi di evitare lo sguardo della ragazza guardando qualsiasi persona passare al loro fianco.
«Stasera vieni con me alla festa di Isaac?» domandò Reina evitando i modi del ragazzo.
«Vado con Luna» rispose schietto Stiles.
Reina sgranò gli occhi alla sua risposta stringendo al proprio petto i libri che aveva in mano.
«Scusami? Neanche la conosci...» disse la ragazza con tono inorridito.
«Mi ha chiesto di andare con lei e le ho detto va bene» continuò lui con disinvoltura.
«Va bene? Va bene Stiles? E non hai pensato a me in quel momento?» domandò lei alzando di poco il tono della voce.
Lui fece spallucce scuotendo la testa per poi allontanarsi da lei.
La ragazza schiuse le labbra all'atteggiamento del ragazzo, per poi girarsi e raggiungere le sue amiche a passo svelto: «Andiamo a prendere il vestito per stasera» disse senza fermarsi ed uscire direttamente dalla scuola.
Ma fece un qualcosa di inaspettato, visto che, non appena mise piede fuori la scuola, le porte si chiusero velocemente facendole sbattere contro i visi di Lydia ed Allison, le quali la stavano seguendo.
***
«Ci credete? Ha detto va bene... va bene?» disse Reina in preda al panico mentre raggiungeva a passo svelto il negozio di abbigliamento.
«Ricordami di picchiarla una volta che si è calmata» sussurrò Lydia ad Allison, cercando di tenere il passo di Reina.
Le ragazze entrarono nel negozio e Reina, con il sangue che le ribolliva in corpo, iniziò a guardare vari vestiti.
Quella giornata iniziò col piede sbagliato, da una parte, ormai, non aveva voglia di andare a quel ballo ma dall'altra voleva andare, solo per vedere cosa avrebbe fatto Luna con Stiles.
Prese un vestito lungo bianco con degli strass oro, sorrise nel vedere quanto fosse bello per poi andare verso i camerini.
Allison e Lydia erano già lì che provavano vari abiti: Allison provava un vestito lungo semplice color blu mentre Lydia indossava un vestito di raso color viola, molto vistoso.
Reina si cambiò provando il suo abito ed una volta uscita dal camerino, guardò le sue amiche con sguardo triste: «Come mi sta?»
Le ragazze rimasero a bocca aperta nel guardare la loro amica con quel vestito, le ricadeva perfettamente.
«Non mi va di venire...» sussurrò abbassando lo sguardo ed avvicinandosi lentamente allo specchio sperando di non cadere con quella gonna.
«E invece tu verrai perchè Allison sarà con Scott e Liam con Hayden» replicò Lydia sedendosi su un divanetto presente nel camerino.
«Non riesco a capirlo: un giorno prima è contento di stare con me, l'altro ancora non riesce a guardarmi neanche in faccia ed accetta di andare al ballo con una pazza che non conosce nemmeno» disse Reina tutto d'un fiato poi, come se le si fosse accesa la lampadina, alzò lo sguardo sulle sue amiche. «Nathaniel è un vampiro!»
«E quindi?» domandò spaesata Allison.
«Ieri sera lessi un qualcosa sui vampiri, tipo... che possono soggiogare gli umani, far fare loro cose che non vogliono» disse Reina gesticolando nervosamente con le mani.
«Non ti seguo!» esclamò Lydia guardando l'amica confusa.
«Pensateci... Nathaniel è venuto a scuola stamattina e, guarda caso, parlava proprio con Stiles... lo ha soggiogato» la sua voce era quasi un lamento per via delle amiche che non seguivano il suo ragionamento ma poi, Lydia si alzò di scatto dalla poltrona guardando l'amica: «Lo ha convinto ad uscire con Luna contro la sua volontà!»
Reina sventolò le braccia in aria sussurrando un 'finalmente'.
***
Il sole calò presto sulla cittadina, Reina e le sue amiche finivano di prepararsi per il ballo a casa Wood, in attesa che Scott passasse a prenderle.
«E dove la troviamo della verbena?» domandò Allison intenta a leggere dei fogli stampati di Reina.
«Potrei chiedere a Deaton, lui sa tutto!» esclamò Reina passandosi del rossetto rosso sulle labbra.
«Ragazze, Scott è di sotto» disse Richard dietro la porta della stanza di Reina.
Velocemente, le ragazze presero le ultime cose per poi scendere al piano di sotto e raggiungere la macchina di Scott.
Le grandi gonne di Lydia e Reina, sedute nei sedili posteriori dell'auto, non permettevano al ragazzo di vedere dallo specchietto retrovisore.
Ci misero poco ad arrivare a casa di Isaac, per tutto il viaggio, le ragazze non fecero altro che prendere in giro Scott ed il suo elegante vestito.
«Sembra un pinguino!» esclamò Reina scoppiando, subito dopo, a ridere con le sue amiche.
«Non ti conviene prendermi in giro» disse Scott scendendo dalla macchina e facendo notare i suoi occhi rosso fuoco, verso Reina.
«Ma magari a te non conviene minacciarla» ridacchiando disse Allison mentre scendeva dalla macchina.
Reina fece lo stesso per poi girarsi verso casa di Isaac: era una grande villa con un piccolo giardino sul davanti, era piena di luci decorative con una fontana di cemento al centro dello spiazzale.
I ragazzi si avviarono al suo interno, molte persone vi erano nei dintorni, tutti vestiti elegantemente.
Reina cercava con lo sguardo Stiles e sorrise non appena lo vide scendere le scale... seguito da Luna!
«Ho bisogno di bere!» esclamò Reina prendendo in mano la gonna ed incamminandosi, senza una meta, per la casa.
C'erano vari ragazzi con delle giacche bianche che servivano del prosecco sopra un vassoio d'argento, lei ne prese uno sorseggiandolo poco dopo.
«Non essere nervosa» disse Scott avvicinandosi all'amica.
«Proveresti lo stesso se fosse Allison» esclamò la ragazza con nervosismo.
«Lo ammetto... ti va di ballare?» domandò porgendole la mano.
Lei annuì prendendogliela e raggiungendo poi la piccola pista da ballo.
Scott poggiò una mano sul fianco di Reina e con l'altra prese la sua mano, stendendo di lato il braccio, lei fece lo stesso e l'altra mano libera la poggiò su una sua spalla.
I due iniziarono a danzare lentamente sulle note di To build a home, Reina si lasciò trasportare da quella canzone che tanto amava.
Poggiò la testa sull'altra spalla di Scott e chiuse gli occhi respirando il suo profumo: «Sei un bellissimo pinguino».
Scott ridacchiò alle sue parole poggiando la guancia sulla nuca della ragazza chiudendo anche lui gli occhi.
«Ho paura Scott!» sussurrò lei.
Lui non rispose ma strinse di più a se la piccola ragazza.
La serata era ormai iniziata, le persone presero a ballare sulle canzoni che passavano lentamente ma in pista, non si erano ancora visti Stiles e Luna.
«Posso rubarti per un pò la dama?» disse una voce tranquilla di fianco a loro.
Scott alzò la testa e strinse le labbra guardando Nathaniel che porgeva una mano: «No!»
«Scott, tranquillo, va bene!» disse la ragazza in modo pacato.
Scott si allontanò senza replicare e Nathaniel prese il suo posto, dopo averle fatto un dolce bacia mano, iniziando poi a ballare con la ragazza.
Lui sorrideva guardando ogni suo lineamento: «Sei bellissima con questo vestito!»
Lei non rispose, evitava il suo sguardo ma ballava lentamente con lui.
«Tu e i tuoi amici vi muovete in branco?» domandò Nate alzando la testa della ragazza, dopo aver posato due dita sotto il suo mento.
Lei lo guardò negli occhi mordendosi per un secondo il labbro inferiore: «Come fate tu e i tuoi amici?»
«Touchè» disse il ragazzo facendole fare una giravolta per poi riprenderla con le mani, facendole poggiare la schiena al proprio petto.
Ora, la canzone che rimbombava in quella casa, era I am only one dei We are the fallen.
Nate poggiò il mento sulla spalla della ragazza mentre entrambi ballavano lentamente sulle note di quella canzone, lei inarcò di lato la testa stringendo le mani del ragazzo e chiudendo gli occhi.
Sentiva il respiro di lui sul proprio collo e le sue labbra che sfioravano delicatamente la pelle bianca della ragazza.
Un brivido le passò lungo la spina dorsale quando il ragazzo le afferrò i fianchi: «Riesco a sentire il tuo battito che aumenta ad ogni mio contatto» sussurrò lui all'orecchio della ragazza.
Lei sussultò riaprendo gli occhi e girandosi velocemente verso di lui, ricomponendosi, deglutì guardandolo quasi con il fiatone per poi lasciargli la mano, che ancora teneva, ed allontanarsi da lì.
Salì al piano di sopra con il fiato in gola cercando disperatamente un bagno, iniziò a sentire molto caldo in quel momento, sentiva il cuore batterle a mille, la testa girarle e un pianto era pronto a manifestarsi, ma tutto ciò scomparí non appena aprì una delle tante porte e ritrovarsi di fronte Luna e Stiles baciarsi.
Per quanto lei era a conoscenza di cosa aveva fatto Nathaniel, le cadde il mondo addosso.
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