Chapter three
"Hai mai pensato di prenderti un periodo di riposo da tutti i salti che fai da un letto ad un altro?" i miei occhi si posano su Lindsay, pensando alle sue parole.
Oggi é stata la stessa storia di sempre: ho dovuto fare di corsa per arrivare a scuola perché non sono stata a casa mia stanotte. Inutile dire il perché.
È passata una settimana da quando l'amica di Colin, Miriam, é andata via e lo devo ammettere, mi piaceva passare il mio tempo con lei, speso in un ottimo modo. Abbiamo parlato di tutto, quando non siamo state impegnate a fare altro, sdraiate sul letto a discutere di qualsiasi argomento. È stato un bel momento, intimo, ma entrambe non siamo fatte per avere qualcuno di stabile per adesso.
"No" rispondo sinceramente. Non mi é mai passato per la testa "Perché dovrei?"
"Non lo so, forse sei più concentrata sul sesso che sulla tua vita in generale e non ti accorgi delle cose che accadono attorno a te"
"Mi accorgo delle cose che mi succedono attorno. Sentiamo, cosa non ho notato?" domando, nel momento in cui entriamo nel laboratorio di chimica, pronta ad una lezione così noiosa, che dovrò chiedere un incontro tra me e Lauren per smorzarla.
"Sono due giorni che ti chiedo del progetto di filosofia di farlo insieme ma lo dimentichi ogni volta, hai Lauren che ha una cotta per te, Evelyn e Jane che ti guardano più schifate del solito e non capisco il perché, non torni a casa tua a dormire da chissà quanti giorni, hai dimenticato di iscriverti ad uno dei club della scuola-"
"Lauren ha una cosa?" chiedo scioccata, cercando di non farmi sentire, ma sono veramente sorpresa. Non é una cosa possibile, insomma, lo saprei. "E comunque ho scelto il club di scacchi" ci giocavo un paio di anni fa e questa cosa della scommessa che abbiamo fatto io e Lindsay, ma che ho perso, é un ottimo modo per riprenderlo, gli altri club non m'importano un granché.
"Si chiama cotta, Georgia. Non te ne sei accorta? Il vostro rapporto da scopamiche ha portato ad altro" risponde Lindsay, con il suo tono da saputella che a volte utilizza solo per infastidirmi. "E solo tu potevi scegliere il club più inutile della scuola"
"Ti starai sicuramente sbagliando, non é possibile"
"Ora non fare il grande errore di chiederglielo, non ti risponderà mai. Comunque non la infastidiscono solo tutte le ragazze che ti fai, ma anche Evelyn"
"Che c'entra lei adesso?" sbotto scocciata, perché in questo periodo a quanto pare tutto va a finire a lei.
"Deve aver notato le occhiate che vi mandate, anche se lei ti odia praticamente" non posso fare a meno che dare ragione alla mia amica.
"Già" dico con tono di voce più basso, guardando il microscopio davanti a noi.
***
"Hai per caso una cotta per me?" le parole mi escono fuori senza neanche pensarci, mentre mi sto rialzando i jeans. È l'ora di pranzo e tra poco cominciano i vari club, mentre io e Lauren siamo chiuse nel solito bagno.
Lei mi guarda con un cipiglio, come a dire 'ma che cazzo stai dicendo?'.
"No. Da dove ti esce ora questa domanda?"
"Non so, mi é uscita senza pensarci" rispondo, omettendo il fatto che sia stata Lindsay a mettermi la pulce nell'orecchio e mi ha fatto venire il dubbio.
Lauren si sporge verso di me, guardandomi negli occhi, per poi baciarmi, uno semplice, non quelli passionali e insaziabili che ci diamo sempre.
"Non ho una cotta per te. Voglio tenermelo stretto questo rapporto che abbiamo" annuisco alle sue parole, non sapendo cosa realmente pensare. Decido di lasciare questi pensieri in un angolo remoto della mia mente. "Ora devo andare, ho il club di teatro di cui occuparmi" esce frettolosamente dal bagno ed io la seguo qualche secondo dopo, posizionandomi davanti al solito specchio per sistemarmi.
Le mie mani, prima sui miei capelli, si posano al lato del mio collo, percorrendolo con un dito e pensando a quando i baci di Lauren si posano su di esso. Rifletto sulla nostra regola dei succhiotti, una decisione che ho preso io per metterla in atto, perché per me sono simbolo di appartenenza ed io non sono di nessuno.
Scuoto la testa, cercando di scacciare via il pensiero, dirigendomi al piano di sopra della scuola, in una delle aule in cui si tiene il club di scacchi.
Quando entro, trovo ovviamente pochi partecipanti, quattro o cinque, e tra questi i miei occhi si soffermano sulla figura di Evelyn.
"Georgia, mancavi solo tu" dice Lucy, la presidentessa del club. "Hai detto che sai come si gioca, puoi fare coppia con Evelyn e cominciare" vedo un sussulto da parte della bionda, ma si ricompone presto, distogliendo lo sguardo da me e posizionando perfettamente le pedine all'interno del loro quadrato.
Mi vado a sedere davanti a lei, che non osa alzare minimamente lo sguardo. Avendo lei le pedine bianche, comincia con la prima mossa, spostando un pedone e premendo il pulsante dell'aggeggio che sembra una sveglia. Mi muovo anch'io allo stesso modo ed attendo la sua mossa.
"Smettila" dice ad un tratto. Non so da dove se ne sia uscita, dato che stavolta non ho fatto o detto nulla, ma vorrei comunque cercare di capire.
"Di fare cosa?" muovo un altro pedone e premo il pulsante.
"Non ti sei mai minimamente avvicinata al club di scacchi ed ora ti sei addirittura iscritta. A che gioco stai giocando?"
I suoi occhi azzurri si puntano nei miei, lasciandomi come sempre spiazzata dalla freddezza che riescono ad esprimere, ma cerco di non darlo a vedere.
"A scacchi" rispondo, facendole alzare gli occhi al cielo. "E comunque ho perso una scommessa con Lindsay e mi dovevo iscrivere per forza ad un club. Gli altri non m'interessano, non voglio essere coinvolta in spettacoli o altro, quindi mi sono iscritta a questo. Sai che mi piacciono gli scacchi" la sua facciata fredda cade per un secondo, facendomi vedere quanto sia spiazzata dalla mia ultima frase.
Sposto il cavallo dal suo posto, che viene prontamente mangiato dalla regina bianca di Evelyn.
"Merda" mormoro senza volerlo e lei fa un piccolo sorriso, qualcosa che non vedevo da tanto con me intorno.
"Hai sempre sbagliato ad usare la pedina del cavallo"
"C'eri sempre tu pronta a mangiartelo con quella dannata regina" sospiro, sorprendendomi a notare come siamo riuscite ad avere una conversazione normale.
Non voglio tirare troppo la corda, perché so che é facile farla tornare a chiudersi nel suo guscio, quindi evito di dire altro.
"È vero che piaci a Lauren?" la sua domanda mi spiazza e quasi mi strozzo con la mia stessa saliva.
"Come fai a dirlo?"
"Ho sentito te e Lindsay parlarne mentre passavo per andarmi a sedere. Scommetto che gliel'hai chiesto" sorrido internamente, pensando a come riesca ancora a conoscermi meglio di chiunque altro.
"Ha risposto di no. Ne sono sollevata, sarebbe stato tutto difficile altrimenti"
Non so neanch'io come, ma finalemente riesco a mangiare la regina di Evelyn con la mia. Rimane un attimo immobile per la mia mossa, per poi riprendere il gioco.
"È sbagliato"
"Tu credi sia sbagliata io"
Vedo come ritorna la sua facciata fredda e distaccata, qualcosa con cui ho dovuto imparare a convivere col tempo.
"Infatti. Non approvo queste cose lesbiche, ma so che avresti lo stesso problema se fosse stato con un maschio. Hai paura di legarti e di non riuscire a sentirti più libera. Ed é sbagliato"
Non rispondo, concentrandomi sul gioco, ignorando volontariamente le sue parole.
Prima di fare la mia ultima mossa, la guardo negli occhi.
"Beh, anche tu hai paura. Ed é sbagliato"
E faccio scaccomatto, lasciandola sola davanti ad una sedia vuota.
HOLAAAA
Tecnicamente è giovedì ma praticamente non ce ne frega, facciamo che finta che non sia in ritardo di mezz'ora.
Allora, io adoro le loro interazioni, non fanno un cazzo ed è proprio questa la cosa che mi piace, va bene, sono strana.
Ma a voi piace il personaggio di Georgia? Troppo libertina? No, perché io ho timore a descrivere la sua libertà. E di Evelyn? Cosa ne pensate, più o meno? Lauren ha veramente una cotta per Georgia? Lo scopriremo presto.
Alla prossima,
Kisses
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