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No 'Inhibition' Zone (I)

Storia scritta per il 18° Italian P0rn Fest

Fandom: Qualsiasi fandom (Love and Deepspace)

Personaggi: A/B (MC/Sylus)

Prompt: "la bocca ora non ti serve per parlare"


In piedi davanti a Sylus, lo guardo fissarmi con quel suo sorriso furbo e irriverente. Pur trovandosi in ginocchio ai miei piedi, con le mani bloccate dietro la schiena da delle manette, sostiene il mio sguardo senza mostrare il minimo accenno di timore per ciò che ho in mente di fargli, sfacciato e provocatorio come sempre, forte di quel suo essere indomito per cui va tanto fiero. Oh, come mi divertirò con lui! Fremo dalla voglia di renderlo obbediente per come mi sono ripromessa, di riservargli il giusto trattamento per riuscire finalmente a domarlo.

Sorrido di rimando, giocherellando con il frustino da cavallo che ho tra le mani, e mi piego lentamente in avanti, abbassandomi al suo stesso livello per guardarlo dritto in quegli occhi rossi come il sangue e brillanti come rubini. Afferro improvvisamente il collare nero che gli circonda il collo e lo tiro verso di me, obbligandolo così ad alzare il viso per permettermi di osservarlo meglio.

«Che arroganza.» Dice, senza nemmeno provare a nascondere la nota divertita nella sua voce, sostenendo il mio sguardo con aria di sfida.

Strattono ancora una volta il choker, sporgendomi in avanti quasi fino a sfiorare il suo naso col mio, e sogghigno mostrando una sicurezza e una fermezza che mai avrei pensato di avere. Quest'uomo è capace di sconvolgermi nel profondo, di farmi provare sensazioni talmente intense da mandarmi completamente fuori controllo. Tira fuori una parte di me avida e prepotente, che desidera solo dominarlo e sottometterlo fino a distruggere quella che so essere la sua maschera di ostentata sicurezza.

Fremo impercettibilmente di fronte all'idea di piegarlo ai miei voleri, e la voglia di dar sfogo a quella parte irruenta e irrazionale che scalpita dentro di me, come un cavallo imbizzarrito, scorre come fuoco nelle mie vene, provocandomi dei piacevoli brividi in tutto il corpo. Provo a nascondere la mia eccitazione davanti a quello sguardo penetrante che sembra scrutarmi fin dentro l'anima e sbuffo una risata che risuona bassa per l'intero locale.

«Bisogna mostrare un po' di coraggio per domare un "cavallo selvaggio".» Rispondo melliflua, a pochi centimetri di distanza dalle sue labbra invitanti. Poi lascio la presa dal collare e mi allontano, prima di cedere alla tentazione di baciarlo.

«Non vedo l'ora di scoprire cos'hai in serbo per me.» Controbatte lui, sfrontato e per nulla intimidito dalla mia presa di posizione.

Mi siedo sulla sedia che si trova dietro di me e accavallo le gambe. Lo guardo in silenzio, un sorriso enigmatico sulle labbra e la mente che viaggia veloce. Idee e immagini si sovrappongono le une alle altre, dandomi svariati spunti sui possibili metodi da utilizzare per ammansirlo. Stringo involontariamente le dita guantate attorno all'impugnatura del frustino che quasi avevo dimenticato di avere tra le mani e un pensiero malizioso comincia a farsi largo con veemenza tra tutti gli altri. Osservo come rapita il pezzo di cuoio nero che pende dalla punta dell'oggetto e mi lascio sopraffare dall'eccitazione del momento. Sferzo l'aria con il frustino, proprio a pochi centimetri di distanza dal volto di Sylus, e mi godo la sua espressione sorpresa mentre schiva istintivamente il colpo, anche se non ho realmente mirato al suo viso perfetto.

«Hai paura?» Gli chiedo, sorridendo serafica, sentendomi su di giri per essere riuscita a intaccare per un attimo quella sua maschera di risolutezza e sfacciataggine.

«Ripeto: forse sono solo eccitato e non vedo davvero l'ora.» Risponde lui, con quell'aria di sfida che lo rende solo più appetibile ai miei occhi.

Le sue parole hanno la potenza di farmi rabbrividire, provocando una violenta scarica di eccitazione che sento percorrermi da capo a piedi come un fulmine, andando poi a concentrarsi in un punto ben preciso del mio corpo. Sento il cuore cominciare a martellarmi frenetico nel petto, mentre un piacevole e intenso calore inizia a infiammare il mio basso ventre, portandomi a stringere le cosce di riflesso.

Guidata dall'impulso di alimentare il piacere che sento scorrere come lava liquida nelle mie vene, incitata dalle sue parole che risuonano nelle mie orecchie come una dolce melodia e memore della deliziosa reazione avuta poco prima, stringo nuovamente il frustino nella mano, facendo crepitare il tessuto di pelle del guanto che la riveste. Allungo il braccio in direzione del viso di Sylus e sfioro lentamente la sua guancia liscia con la punta del frustino; poi, sorridendo maliziosamente, comincio a colpirlo lievemente.

I leggeri schiocchi riecheggiano nella stanza, uniti ai mugolii sommessi che sfuggono al suo controllo ogni volta che lo colpisco. Un'altra scarica di eccitazione mi attraversa, facendomi sospirare in risposta. Lo guardo intensamente, facendo vagare lo sguardo dal suo volto al petto muscoloso che intravedo da sotto la camicia bianca lievemente sbottonata. Allontano il frustino dalla sua guancia e lo appoggio contro il suo ventre, poco sopra il bordo dei pantaloni neri che indossa. Esercito una lieve pressione e comincio a far scorrere la punta di cuoio dell'oggetto lungo il suo addome, seguendo la linea dritta e perfetta dei bottoni argentati cuciti sul gilet che gli fascia il busto.

Con mio immenso e deliziato stupore, Sylus si lascia andare in una cacofonia di ansimi e gemiti sconnessi. Il suono roco della sua voce penetra nelle mie orecchie e infiamma ogni singola terminazione nervosa del mio già più che fremente corpo. Ansimo a mia volta, quasi in risposta a quel dolce richiamo, mentre avverto la familiare quanto inequivocabile sensazione di bagnato tra le gambe. Eccitata come non mai, con il piacere che fa pulsare la mia intimità e mi attorciglia le viscere, fremo e mi mordo il labbro inferiore. Continuo a far vagare la punta del frustino sul petto di Sylus fino a raggiungere lo sterno nudo e le clavicole, spingendomi poi alla base del collo decorato dal choker nero.

Ipnotizzata dal modo in cui si alza e si abbassa il suo petto dai muscoli ben delineati, deglutisco a vuoto, sentendo i pensieri farsi inconsistenti e il desiderio diventare sempre più profondo e impellente. Ho ancora voglia di domare Sylus, di impormi su di lui finché non mi chiederà scusa per il tiro mancino che mi ha giocato quella mattina al ranch, chiamandomi "mia Regina", come ha promesso di fare nel caso avessi vinto la nostra scommessa; ma adesso, più di tutto, sento la voglia sempre più crescente di dominarlo e farlo mio, di approfittare della situazione e decretare la mia predominanza su di lui. Il solo fatto di essere riuscita a farlo gemere ai miei piedi, evidentemente eccitato dalla situazione e dal modo in cui lo sto trattando, non fa altro che rendermi ancora più smaniosa di giocare con lui.

«Come pensi debba rispondere a questo tuo flirt senza alcuno scopo?»

La sua domanda improvvisa mi strappa con forza dal vortice di pensieri impuri, famelici e allettanti in cui mi ero persa, riportandomi bruscamente alla realtà. Deglutisco rumorosamente, cercando di tenere a bada il desiderio di saltargli addosso per impossessarmi di quelle labbra piegate all'insù dal sorrisino irriverente che gli si è dipinto sul viso. Lo fisso intensamente e, senza rispondere alla sua domanda provocatoria, riporto il frustino sul suo volto. Appoggio la punta di cuoio contro il suo mento e lo costringo a reclinare la testa all'indietro, dandomi così modo di poterlo osservare per bene.

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