Lo amava,ormai era evidente,ma come faceva ad essere sicura,che lui fosse innamorato di lei?

Infondo,gliela aveva detto lui stesso,lui la odiava e questo sentimento,non sarebbe potuto cambiare.

Per quanto credesse alle cose stupide,Chitoge non aveva mai creduto alla famosa citazione: "dopo l'odio c'è sempre l'amore" perché se,odi una persona,la odi e basta,non puoi amarla.

Eppure si era dovuta ricredere,all'inizio, odiava davvero Raku,e ora,era arrivata addirittura ad amarlo.

Ma che poteva farci? Per quanto volesse riuscirci,riuscire a cancellare quei sentimenti, quel peso che portava al cuore,non ci riusciva,non riusciva a dimenticarsi di lui o semplicemente andare lì e confessare il suo amore,perché le parole le morivano in gola e non riusciva ad esprimersi.

Erano circa le 14:00 e Chitoge stava camminando per i corridoi,stranamente deserti,della scuola,verso l'uscita.

Con mille pensieri che le affollavano la testa,si fermò sentendo una conversazione,ma l'unica cosa che l'attirò veramente furono le voci di Raku e Shu «ehi,in fondo buon per te,sei stato accudito sul grembo della ragazza che ti piace» Chitoge si sentì mancare.

"Cosa significa?" si chiese,cercando di aver capito male «peccato che non mi ricordi niente, solo che sono svenuto» sospirò,il ragazzo dai folti capelli corvini «che spreco,se fossi stato sveglio,sarebbe stato il momento perfetto per dichiararti a lei» Chitoge sentì qualcosa spezzarsi all'altezza del petto,era questa la sensazione che si sentiva, quando ricevi una delusione amorosa? Cavoli se faceva male.

«Ma sei stupido? Come potrei confessarmi a una ragazza che mi piace fin dalle medie? Sopratutto se è Onodera?» Chitoge,sentì l'aria mancarle,nuovamente,calde lacrime minacciavano di uscirle da quegli occhi azzurri ma le ricacciò,correndo via e non volendo più sentire altro.

***

Si buttò a peso morto sul letto cominciando a piangere «dannazione perché devo essere così debole?» si chiese,cominciando ad asciugarsi le lacrime col dorso della mano;la ragazza e il ragazzo che le erano più preziosi in tutto il Giappone si piacevano,e lei non se n'era mai accorta,che stupida che era stata,come pensava che nonostante quella fosse una finta relazione si trasformasse in qualcosa di vero,di reale,un vero amore insomma.

Emise un flebile sorriso,a volte sognava troppo,però forse era pronta,pronta a lasciare Raku,il suo Raku a Onodera, forse lei se lo meritava più di lei stessa.

Sarebbe partita l'indomani per l'America,lasciandosi tutto alle spalle,avrebbe sofferto troppo e non voleva fare il terzo incomodo.

Prese il cellulare e compose il numero di sua madre «hello» quell'accento americano,tipico di sua madre,non se lo sarebbe mai dimenticata.

Era buffo «pronto mamma,sono Chitoge» le rispose lei,ovviamente,in inglese,era da un po' che non lo utilizzava e risultava un pò strano «oh,buongiorno Chitoge,dimmi» la bionda abbassò gli occhi «preparami una stanza» disse infine sospirando.

Già,era pronta.

***

«Informiamo i gentili clienti che l'aereo per New York partirà tra 5 minuti, vi preghiamo di spegnere tutti gli apparecchi elettronici e di sistemarsi, grazie» era da un po' seduta su quella sedia,vicino al finestrino,intenta a guardare la gente felice e spensierata.

C'erano famigliole,chi solo, e chi si teneva per mano.

Chitoge divenne d'un tratto triste,le sarebbe mancato tutto il Giappone, i suoi amici,la sua scuola, suo padre,addirittura anche Claude,ma più di tutti gli sarebbe mancato lui.

"Basta Chitoge,basta pensarci" sbottò,contro se stessa,cominciando a guardare il paesaggio diventare sempre più piccolo.

Era da codarda scappare in questo modo e lo sapeva,ma che poteva farci, lei era fatta così.

Sospirò,asciugandosi piccole lacrime «scusa Raku per tutte quelle volte che ti ho picchiato,per tutte quelle volte che ti ho voltato le spalle,per tutte quelle volte che,per me,hai dovuto rinunciare a Onodera,scusami per essere entrata nella tua vita e avertela stravolta,scusami se i nostri genitori ci hanno costretti a fidanzarci,ma il tuo cuore era già di qualcun'altra,scusami se sono una codarda,scusami se ho paura del buio e degli spazi piccoli,scusami per tutti quei momenti che abbiamo passato insieme,scusami per quando ero gelosa di Marika e scusami per essere stata così ottusa a non capire che, tu e Onodera vi piacevate e che io mi ero innamorata di te. So che questi pensieri non ti arriveranno mai,ma ti prego Raku,ricordati di me,ricordati di noi e ricordati del nostro falso amore» si asciugò le lacrime e salutò con una mano il Giappone e i suoi ricordi,guardando verso una nuova meta,verso la sua nuova vita.

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~Spazio Autrice~
Evviva le one-shoot tristi, no okay,seriamente,devo fare storie più ottimiste.
Va beh insomma, dopo aver riletto e riletto e ancora riletto Nisekoi mi sono sempre chiesta "ma sta povera anima,cosa ha pensato mentre sentiva la sua crush e il suo migliore amico parlare,e sopratutto cosa ha fatto?"
Quindi beh, ecco qui la mia idea,premetto che in realtà volevo farlo finire più felice ma shhh,col titolo ci stava meglio un finale sad.
Quindi boh,ecco una os su Nisekoi abbastanza triste.

Baci Castori ❤️

~Aly