Why?
" La vita è un libro io sto con te per un altro capitolo, per quanto possa restare in pericolo sei il mio veleno ed insieme l' antidoto."
"Perché proprio te?"
Abigail, ormai sbronza, non riusciva a concludere una frase senza ridere e, tra l'altro, ciò che diceva era anche poco comprensibile. "Io cosa?"
Salvatore, invece, stava fin troppo bene.
"Perché mi sono innamorata di te? Insomma, tu sei vecchio" scoppiò a ridere e il ragazzo affiancò a lei la guardò male "Cioè no, non sei vecchio, però rispetto a me sì, capisci?" continuò.
"Sì, capisco" rispose incerto "Come farai a tornare a casa? Non ti reggi nemmeno in piedi"
Lei gli mise le braccia attorno al collo iniziando a lasciargli dei piccoli baci in tutto il viso.
"Resto qui con te, io ti amo"
"Tu non mi ami, Abby"
Mise il broncio, un po' come fanno i bambini quando dici che non vuoi comprare il gelato, e disse
"Sì che ti amo, io non sono come mia madre"
"Com'è tua madre?"
"Lei è stronza, non ti amava, è una puttana, ti ha sempre preso in giro" rispose "Io la odio sai? Ha sempre preferito Alan a me, non mi prendeva mai il gelato da piccola, però a mio fratello sì"
Salvatore annuì, probabilmente non l'aveva nemmeno ascoltata altrimenti si sarebbe incazzato visto come aveva parlato di Aurora.
"Tu me lo prenderesti il gelato?" gli chiese abbracciandolo come farebbe, appunto, una bambina.
"Di sicuro non alle due di notte"
"Uffa"
"Ascolta" iniziò a parlare staccandosela di dosso, visto che era ancora abbracciata "Io adesso ti accompagno a casa, tu non devi dire a nessuno che sei stata qui, okay?"
Lei lo riabbracciò, accoccolandosi sul suo petto.
"Ma io voglio stare con te"
Sospirò "Non puoi stare qui"
Alzò lo sguardo, senza sciogliere l'abbraccio e sussurrò "Ti prego"
Subito, lui, non rispose si limitava a guardarla.
Non poteva permettere che quella ragazza si affezionasse troppo, oltre a non piacergli era anche una cosa illegale visto che lei era ancora minorenne.
Non poteva nemmeno mandarla a casa ubriaca perché, si sa, la maggior parte degli ubriachi non mente quindi avrebbe svelato che era a casa di Salvatore e lui aveva promesso ad Aurora che non avrebbe più rivisto Abigail in cambio, però, loro due dovevano vedersi di tanto in tanto e, infatti, si sarebbero visti il giorno dopo.
"Va bene, Abby, puoi restare qui"
Sorrise e lo strinse ringraziandolo e, per la prima volta, l'abbraccio venne ricambiato.
La mattina seguente, quando Abigail si sveglió, non ricordava assolutamente nulla.
Aprì gli occhi lentamente ma li richiuse subito dopo poiché venne colpita da un forte mal di testa.
Si rese conto anche che non era da sola nel letto, che pensava essere il letto di casa sua.
Aveva una persona accanto che la abbracciava, che la teneva stretta a se.
Si mosse leggermente cercando di voltarsi, voleva capire chi aveva accanto.
Appena riuscì a girarsi aprì lentamente gli occhi e, quando capì chi era quel ragazzo, sorrise istintivamente.
Non sapeva perché era lì ma ne era felice.
Si strinse a lui stando attenta a non svegliarlo, appoggiò la testa sul suo petto e chiuse gli occhi cercando di ignorare il mal di testa e la nausea che iniziava a salire.
Rimase ad ascoltare i battiti regolari del suo cuore, era un suono bellissimo e allo stesso tempo triste.
Abigail aveva sempre pensato che i battiti del cuore fossero tristi perché tutto dipendeva da loro, potevano fermarsi da un momento all'altro e portarti via la persona più importante della tua vita.
Una cosa così piccola e all'apparenza insignificante associata al sentimento dell'amore, uno dei sentimenti indispensabili alla vita di chiunque, poteva farti perdere la ragione del tuo sorriso, della tua vita, in un battito di ciglia.
Salvatore, ad un certo punto, si mosse e lei pregò che non si fosse svegliato: stava maledettamente bene tra le sue braccia.
Purtroppo, però, lui era sveglio e, forse, lo era da molto.
"Come stai?" chiese ad Abby, lei non rispose, si limitò ad annuire perché la nausea stava peggiorando.
"Ti viene da vomitare?" annuì di nuovo.
Lui sciolse l'abbraccio costringendola a staccarsi da lui e si alzò dal letto.
"Non ho intenzione di farmi vomitare addosso" era tornato il solito stronzo.
Lei si sedette sul letto sistemandosi i capelli con la mano, cercò il telefono con lo sguardo e appena lo individuò sul comodino si allungò per prenderlo e controllare l'ora: le 9:47.
"Io dovevo andare a scuola, dovevo"
"E a me che cazzo me ne frega?"
Abigail sbuffò e disse "Bipolare di merda" lui la guardò "Stai già meglio, quindi puoi andare"
Si alzò anche lei dal letto, era già vestita dalla sera prima, e si avvicinò a lui.
"Io vado via, però tu me lo dai un bacio?" la baciò e, dopo poco, lei tornò a casa sua.
Venne tempestata di domande da sua madre che, preoccupata, chiedeva dove fosse stata quella notte.
Salvatore però, prima che lei se ne andasse, le aveva detto di non dire nulla e lei non si era inventata nessuna scusa.
"Non sono cazzi tuoi, mamma" la liquidò con questa frase e si chiuse nella sua stanza, come al solito.
Quel pomeriggio Aurora si trovava nello stesso posto dove si trovava la figlia la mattina, entrambe lo stavano tenendo nascosto a tutti.
"Perché, l'altro giorno, mi hai baciato?" le chiese lui, lei si morse il labbro.
Perché lo aveva baciato? In realtà nemmeno lei lo sapeva esattamente, ne aveva bisogno e lo aveva fatto.
Eppure era sposata, perché aveva bisogno di baciare un altro?
"Non lo so" rispose abbassando lo sguardo.
"Immaginavo" ribatté freddamente.
Lo guardò allontanarsi da lei e il suo sguardo venne catturato da un oggetto in particolare.
Un oggetto dalla quale lei era terrorizzata.
"C-cos'è quella?" iniziò a balbettare impaurita, lui seguì il suo sguardo per capire a cosa si riferisse e si formò il panico nel suo volto: lei non doveva saperlo.
"Niente, è di Giulia" si affrettò a trovare una scusa credibile e sperò di esserci riuscito.
Aurora si avvicino insicura a lui "Fammi vedere il braccio"
Salvatore non rispose, non si mosse.
Lei avvicinò la mano a quella del ragazzo, prese la manica della felpa e la alzò delicatamente scorgendo dei piccoli lividi vicino alla vena.
Li sfiorò con le dita e lo guardò incredula, con gli occhi lucidi.
"Mi dispiace" disse lui.
"Perché lo fai?"
"Non lo so, non ricordo perché ho iniziato" invece se lo ricordava perché aveva iniziato, semplicemente non voleva farla soffrire.
Lei lo abbracciò stringendolo forte, le lacrime iniziarono ad uscirle dagli occhi.
Aveva paura che quello sarebbe potuto essere il loro ultimo abbraccio.
Aveva paura di perderlo.
Aveva paura che, un giorno, una stupida dipendenza l'avrebbe portato nuovamente via da lei e, questa volta, per sempre.
Hey disagiati
Allora, si so che Anima ha letto Beside you (anche perché se non me ne fossi accorta sarei deficiente) quindi smettete di dirlo in ogni commento, grasias.
Poi, vi ringrazio per i commentini positivi che ho ricevuto e mandiamo a fanculo quelli sotto al video di Anima perché di essere chiamata 'Malata, bimbaminchia piena crisi ormonale' non ne ho voglia.
Se qualcuno di voi ha delle fanficion e ha paura di continuarle fottetevene di tutti, continuate per quelli che la seguono e che amano quello che fate, non lasciatevi abbattere da un branco di idioti.
Il video di Anima era bellissimo, ho riso un casino quindi non prendetevela con lui (riferimentiapersoneocosepuramentecasuali)
Detto questo sparisco, perché ho fame e devo andare a mangiare.
Ciaone (non ho riletto, se ci sono errori ditelo plz)
</3
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro