Prologo.
Ricordate quando Sascha è rimasto all'ospedale perché doveva fare una cosa?
Bene, dimenticatelo, quella scena non è mai esistita.
Questo è il sequel alternativo di Nineteen, non c'entra assolutamente nulla con Everything I didn't say e parlerà interamente della Salgail, fatemi sapere che ne pensate :)
Erano passate esattamene due settimane, due settimane da quando Salvatore era entrato in coma e non c'erastato un solo momento in cui Abigail non fosse stata accanto a lui.
Oramai le infermiere conoscevano il suo nome, e alcune anche la loro storia.
Anche in quel momento la ragazza era seduta nella sedia vicina a quel maledetto letto e lo guardava, scrutava il movimento ritmico del suo petto e il suono costante che emetteva il macchinario che monitorava i suoi parametri vitali.
Poi posò lo sguardo sul suo braccio e sospirò.
"Sal, non ce la faccio più, sono già passate due settimane e io non riesco a vederti così, ti prego, ti prego, svegliati, ho bisogno di te, ho bisogno diaverti accanto, cazzo.
Andiamo, cosa aspetti? Non sei più il solito testardo scassa cazzo adesso?
Guarda che senza di te non c'è nessuno a controllarmi, posso fare quello che voglio, qualsiasi cosa" disse sottolineando le ultime due parole.
"Posso fare anche delle cazzate, e forse una l'ho già fatta" ammise infine abbassando lo sguardo, poi gli prese la mano e la strinse forte, una lacrima scese dai suoi occhi.
"Mi dispiace, lo so che non volevi, ma senza di te sono così fottutamente debole, non sono riuscita a resistere, è stata una tentazione troppo forte, troppo forte per me"
Ricambiò la stretta, lo faceva sempre.
Abigail era sicura che non si trattasse di una contrazione involontaria, non poteva esserlo se lo faceva così spesso.
I battiti del suo cuore iniziarono ad accelerare allarmando la ragazza.
"Salvatore...?" provò a chiamarlo, ovviamente era inutile.
Lui la sentiva, ma non poteva fare nulla per risponderle.
"Abigail"
Un'infermiera richiamò la ragazza facendola voltare.
"Cosa gli hai detto?" chiese avvicinandosi al letto ed iniziando a controllarei vari valori.
"Nulla..." rispose in un sussurro, la donna la guardò apprensiva.
"Abigail, a me va bene che tu stia qui anche fuori orario, anche perché è inutile cacciarti, non te ne vai, ma lo sai che lui ti sente devi stare attenta a ciò che dici, potrebbe fargli male.
Guarda i battiti del suo cuore, sono quasi raddoppiati, questo è stato a causa di qualcosa che hai detto.
Lui vuole svegliarsi e tu con le tue parole puoi aiutarlo, ma puoi anche danneggiarlo, sta attenta, solo questo"
Abbassò lo sguardo, si sentì in colpa.
"Mi dispiace" si scusò anche se non sapeva bene se era riferito all'infermiera,a Salvatore o a se stessa.
"Tra venti minuti c'è il cambio del turno, è meglio che tu vada, lo sai che le altre non ti vogliono fuori orario"
Annuì, era li da ore e dopotutto le serviva un po' di riposo, di distacco da quelle quattro mura bianche.
"Riposati Abigail, lui vuole vederti stare bene, ricordalo" dopo quella frase uscì dalla stanza lasciandoli nuovamente soli e in quel momento Salvatore le strinse nuovamente la mano.
"Non posso restare, lo sai"
Lei interpretò quel gesto come un 'non andartene, rimani con me' e probabilmente aveva ragione.
"Domani torno, e se riesco ti porto una cosa, una cosa che sono sicura ti piacerà" sorrise pensando a ciò che voleva fare, sarebbe piaciuto a lui e anche a lei.
Si alzò dalla sedia, avvicinò il viso al suo e gli lascio un leggero bacio a stampo sulle labbra.
"A domani"
Una volta uscita dall'ospedale tornò subito a casa, li c'era qualcuno che la aspettava.
Qualcuno di davvero molto importante per lei.
Varcò la soglia della porta, era quasi mezzanotte.
Sascha e Alan dormivano, Aurora probabilmente no.
Era preoccupata per Salvatore, faticava molto a dormire in quel periodo, i suoi pensieri l'avevano sempre vinta sul sonno e questo non le faceva bene, ma ora ad Abigail non importava.
Camminò arrivando davanti alla camera dei genitori, davanti alla porta c'era una culla.
Sorrise nel vederla.
Si avvinò e non appena fu abbastanza vicina per vedere cosa c'era al suo interno un sonoro 'gne' la fece sorridere ancora di più.
"Amore mio.." disse prendendo in braccio la piccola.
"Mi sei mancata tanto" se la accoccolò al petto e la bambina sembrava felice di vederla.
La bambina, chiaramente, era Antonella.
"Andiamo che ti racconto di papà" le diede un bacio sulla guancia poi insieme alei andò nella sua stanza, la appoggiò sul letto e, stando attenta che non cadesse, si tolse i vestiti mettendo una maglia, di Salvatore, che le faceva quasi da vestito.
Dopo di che tornò nel letto e si mise la piccola in braccio.
"Oggi mi ha stretto la mano, di nuovo" iniziò a raccontare e nel farlo presefra le dita la manina di Antonella.
"Proprio come fai sempre tu" e leisorrise, per quanto un neonato potesse sorridere.
"Sono sicura che presto si sveglierà, che tornerà insieme a noi" iniziò acullarla per farla addormentare.
"Domani ti porto da lui, così gli dici anche tu che rivuoi il tuo papà, vabene?"
Emise un leggero 'ghh', d'altronde gli unici suoni che emetteva erano 'gh, gna,e mh'
"Dormi amore, buonanotte" continuò a cullarla finché non si addormentò, la appoggio sul letto coprendola leggermente si alzò.
Aprì il cassetto del suo comodino, prese una bustina argentata.
Una maledetta bustina argentata, dentro di essa c'era la sua rovina.
C'era l'eroina.
Da un astuccio estrasse la siringa e dopo aver preparato tutto sussurrò "Scusami"e questa volta sapeva bene a chi era riferito, quelle scuse erano per salvatore.
Esattamente come faceva lui avvicinò la siringa al braccio e si iniettò quel liquido come fosse veleno, con le ultime forze rimanenti nascose tutto per nondestare sospetti e con l'effetto della droga in corpo si stese a letto aspettando di addormentarsi con le lacrime che scendevano dai suoi occhi.
Questo era il prologo, e devo dire che me lo aspettavo molto più calmo nella mia mente, hahaha.
Spero vi sia piaciuto, gli aggiornamenti non credo saranno periodici visto che prima di continuare questa vorrei comunque finire EIDS, ma come ben sapete io non rispetto mai ciò che dico.
Mi raccomando, commentate e ditemi che ne pensate, al prossimo capitolo!
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