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Old friend.

Salvatore avrebbe voluto andare subito dalla sua ragazza, ma era passato troppo poco tempo dall'operazione e questo gli impediva di muoversi.

Lui la conosceva bene, poteva solo immaginare la paura che c'era nella sua mente in quel momento.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per poterle stare accanto, tenerle la mano e dirle che andava tutto bene, ma non poteva far aprire la ferita e rischiare di nuovo.

Decise che, per una volta, poteva dar retta a quell'infermiera che, a quanto pare, aveva un bel rapporto con Abigail.
Lei gli aveva consigliato di riposarsi e così fece, o almeno ci provò.

Chiuse gli occhi sperando di addormentarsi, ma la sua mente gli fece ricordare che quando sarebbe uscito dall'ospedale Matt lo avrebbe fatto tornare a 'lavoro' e non sapeva come liberarsene.

Stava per perdere Abigail, Antonella e la sua vita per spacciare, doveva assolutamente trovare una soluzione.

Continuò a girarsi e rigirarsi nel letto e dopo una buona ora e mezza riuscì finalmente ad addormentarsi.

Abigail nel frattempo aveva ricevuto varie visite di controllo, chiaramente erano andate tutte bene.

“Allora Abigail, adesso facciamo un'ecografia, solo per sicurezza” la informò il medico iniziando a metterle quel gel freddo e bluastro sulla pancia.

Era la sua prima ecografia, ed era senza Salvatore.

Cercò di non pensarci troppo e di auto convincersi che lui stava bene, che il bambino, o bambina, stava bene e che presto sarebbero stati di nuovo insieme.

“Ecco, vedi quella macchiolina?” chiese indicandola sullo schermo.

La ragazza rispose con un flebile “Si”

“È il tuo bambino e sta bene”

Un sorriso spontaneo si formò sulle sue labbra.

Dopo pochi minuti iniziò a pulirla, le sorrise per rassicurarla e disse
“State entrambi benissimo, puoi andare”

Non se lo fece ripetere due volte, si sistemò i vestiti e uscì dalla stanza, ringraziando il medico.

Camminava per i corridoi a passo svelto, guardandosi attorno e cercando Salvatore, aveva un estremo bisogno di sapere come stava.

La grandezza di quell'ospedale era immensa, pieno si stanze, corridoi, strani macchinari di cui lei ignorava l'utilità.
Mentre continuava a vagare si rese conto che il suo stomaco, o forse il suo bambino, avevano bisogno di cibo.

Sospirò, doveva mangiare prima di tornare da Salvatore.

A pochi passi da lei c'era un distributore automatico, si avvicinò, inserì la moneta e digitó il numero collegato alla fila degli M&M's.

Si chinò per raccoglierli, ma sentì un leggero dolore al basso ventre, rimase ferma facendo uscire un leggero gemito di dolore dalle sue labbra.

Una mano si avvicinò a lei, prese il pacchetto di M&M's porgendoglielo.

La ragazza alzò lo sguardo per vedere di chi si trattasse.

“Che cosa ci fai tu qui?” disse acidamente.

“Anche io sono felice di vederti” roteò gli occhi.

“Io non sono felice!”

Lui ignorò la sua risposta.

“Come mai sei sparita? Salvatore ti ha impedito di vedere i tuoi vecchi amici?” pronunciò il nome del suo ragazzo con un tono di odio.

“Io non sono sparita, non voglio più avere a che fare con te e Salvatore non c'entra nulla, Thomas

La squadrò da capo a piede soffermandosi sulla mano di lei ferma sulla sua pancia.

“Sei incinta” affermò e poi continuò “Immagino che tuo padre non lo sappia”

Abigail rimase in silenzio, lui sorrise maliziosamente.

“Sarà felice di sapere che diventerà nonno”

“Non me ne frega un cazzo di cosa penserà mio padre, non voglio abortire, voglio che questo bambino nasca e anche Salvatore lo vuole, fatti i cazzi tuoi e pensa alla tua vita.
Credi che sarebbe contento mio padre se gli dicessi che hai cercato di violentarmi?!” alzò leggermente il tono di voce, lui rimase impassibile.

“È passato un anno, perché dovrebbe crederti?”

Abigail sbuffò, non aveva paura di lui.

“Ti preferivo quando eri uno sfigato pauroso” non gli diede il tempo per rispondere e si incamminò mangiando i suoi M&M's.

Dopo qualche minuto di camminata, e una ventina di cioccolatini colorati mangiati, entrò nella stanza di Salvatore.

Il 'bip bip' regolare dei macchinari arrivò subito alle sue orecchie, lo guardò notando che stava dormendo e sembrava piuttosto tranquillo.

Gli accarezzò i capelli sorridendo, gli lasciò un bacio sulla fronte e sussurrò
“Ciao amore”

Rimase li a coccolarlo mentre dormiva, ogni tanto lui mugolava o muoveva leggermente la testa facendogli credere di essere sveglio, ma probabilmente stava solo apprezzando le sue carezze.

Il sole era calato già da qualche ora, erano circa le dieci di sera e anche lei iniziava a sentire gli occhi pesanti per via della stanchezza.

Si alzò dalla sedia posizionata vicino al letto e si avvicinò alla finestra guardando le stelle e accarezzandosi la pancia.

“Hai visto macchiolina? Il tuo papà è forte, spero che sarai anche tu forte come lui” parlava a bassa voce per non svegliare Salvatore.

“Non vedo l'ora di averti con me, così conoscerai la tua sorellina, anche se lei non sa ancora della tua esistenza”

Sorrideva mentre pronunciava quelle parole.

“Buonanotte macchiolina”

Si risedette sulla sedia, appoggiò la testa sul letto di Salvatore, gli accarezzò i capelli un'ultima volta prima di addormentarsi e diede la buonanotte anche a lui.

“Buonanotte amore”

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