stanotte non dormi
Alex era seduta sul letto del suo motorhome, era circondata da fogli, mappe, telemetrie e appunti raccolti durante le qualifiche di quel pomeriggio. Si era qualificata quindicesima, non era troppo soddisfatta di quanto aveva fatto, anche perché, dopo aver letto i commenti sotto alla notizia del suo esordio in moto2, si era trovata a farsi mille domande e mille paranoie per cercare di capire se fosse davvero all'altezza del compito. Tra quei fogli sparsi per la stanza, la ragazza stava impazzendo, sarebbe dovuta andare a dormire da almeno un ora, ma il suo cervello non voleva collaborare, dato che continuava a pensare agli errori che aveva fatto in quei due giorni sulla moto. Si sentiva mancare l'aria nei polmoni, il cuore le pulsava in petto, e le gambe sembravano di gelatina, tanto che dovette appoggiarsi al tavolino che usava come comodino per non cadere. All'improvviso si sentì mancare la terra da sotto ai piedi, la vista le si fece appannata, e cadde a terra con un tonfo sordo, era ancora cosciente, ma non in grado di fare un movimento per chiamare aiuto. Per sua fortuna (o sfortuna, dipende dai punti di vista) il suo motorhome era posizionato accanto a quello di Nicco, che, sveglio per ovvi motivi in compagnia di Gaia, sentì il rumore causato dalla caduta a peso morto della ragazza sul pavimento, e andò a controllare se fosse tutto a posto, trovando la ragazza a terra, che nel frattempo era riuscita a sollevarsi di poco. Gaia, su indicazione di Nicco, che non riusciva a capire come mai Cele non fosse con Alex, telefonò a Valentino, Luca e Alice, Mig e Cele, per informarli del fatto che Alex non stesse bene. Cele non rispose, e nessuno degli altri ragazzi sapeva dove fosse. Non era la prima volta che Alex aveva un attacco di panico, quindi quando i suoi amici arrivarono si era mezza ripresa, anche grazie all'aiuto di Nicco che l'aveva aiutata a sedersi sul letto e a regolarizzare il respiro. Aveva gli occhi rossi, e le mani che le tremavano "ei scricciolo" Vale si avvicinò al letto "che succede?" la ragazza riuscì a leggere sul volto dei suoi amici la preoccupazione per lei "sto bene" riuscì solo a mormorare, ma nessuno le credette.
Il giorno successivo, dopo una notte insonne, Alex si incamminò per i box, nel tentativo di calmare l'ansia che ormai da ore la tormentava, tuttavia quella passeggiata non la aiutò per nulla a calmare i nervi, e il fatto di non trovare Celestino da nessuna parte non faceva altro che aumentare il malessere della ragazza. Appena mise un piede fuori dal paddok le sembrò di riuscire finalmente a respirare, non respirare quell'aria di competizione che tanto la spaventava, tuttavia quella piccola finestra fuori dal circuito non durò tanto, dato che era arrivato il momento del warm up, e la squadra la stava cercando per sistemare le ultime cose sulla moto. I meccanici posizionarono la moto sulla quindicesima casella della griglia, e Alex li raggiunse, aveva sperato di incontrare Cele, ma le sue preghiere non erano state esaudite, difatti del ragazzo non c'era nessuna traccia. Alex si sistemò le protezioni, passò il casco ad Alice, che l'aveva raggiunta in pista con il piccolo Leonardo in braccio, e montò in sella alla moto. Sotto gli occhi aveva delle borse che avrebbero potuto fare invidia a Gucci o Louis Vuitton, ma i suoi occhi, se li si guardava, facevano paura, esprimevano tutta la determinazione che ci avrebbe messo per portare a termine quella "missione" che il team Sky le aveva affidato. Non doveva sbagliare, ed era determinata a farlo. Alice le passò il casco, ed Alex lo infilò subito, senza indugi: era pronta ad affrontare il Warm up al meglio delle sue possibilità. E così fece: recuperò cinque posizioni, e, sebbene Cele di solito avesse risultati migliori, era abbastanza soddisfatta di quanto aveva fatto. Alla gara mancava ancora qualche ora, che la ragazza avrebbe voluto passare stesa sul letto del suo motorhome, dato che era particolarmente provata, dopo una notte insonne; ma le stelle avevano altri piani per lei, difatti venne chiamata da una giornalista per un'intervista. Le domande che la giornalista pose ad Alex erano domande di qualsiasi genere, da "come ti senti sulla moto?" a "ma cosa mangi a colazione?" fin ad arrivare ad un "ma quindi tu e Celestino state assieme?" al che, Alex, che oramai era consapevole della piega che stava assumendo l'intervista, rispose con un monosillabico "si" la giornalista parve avere avuto l'illuminazione, tramite bigliettino anonimo passatole dal cameramen, e chiese "ma quindi, se tu e Cele state assieme, è vero che lui ti ha chiesto di sostituirlo solo perché sei la sua ragazza?" Alex divenne bordeaux: nessuno le aveva mai detto una cosa simile in faccia, certo aveva letto gli articoli sulle pagine di gossip, ma nessuno le aveva mai spiattellato in faccia che fosse una puttana, perché quello era il messaggio che si intuiva da quello che la giornalista le aveva chiesto. "allora...?" la giornalista era impaziente, e Alex non sapeva cosa rispondere "per prima cosa penso che lei debba farsi gli affari suoi" quella voce, che la ragazza conosceva fin troppo bene, arrivò da un pilota che stava svolgendo le sue interviste alle spalle di Alex "e poi, la decisione del sostituto di Cele è stata presa dal team al completo" Alex si voltò verso la voce e sorrise. Quel ragazzo l'aveva salvata da una domanda a cui non sarebbe stata in grado di rispondere "grazie Marco" sussurrò la ragazza, rivolta al suo salvatore "figurati Alex" la ragazza gli sorrise e poi tornò a rivolgere la sua attenzione alla giornalista, che però aveva perso interesse per l'intervista, dato che la sua domanda era stata aggirata dalla ragazza.
Mancavano ormai poche decine di minuti all'inizio della gara, Alex stava camminando avanti e indietro per il box, stava cercando di memorizzare le traiettorie, ma l'ansia giocava brutti scherzi, all'improvviso due mani le si posarono sulle spalle "calmati, se continui così rischi di fare un buco nel pavimento" "Cele..." Alex si tuffò tra le braccia del suo ragazzo "...ho paura Cele" "me lo hai detto tu una volta, pensa a dare del tuo meglio, e non preoccuparti del resto, sono sicuro che ce la farai" la ragazza strinse forte Cele tra le braccia "grazie Cele, ma se..." non riuscì a finire la frase, perché le labbra del ragazzo si posarono sulle sue "con i se e i ma non si arriva da nessuna parte, ora vai in pista, e fai vedere quanto vali" Alex sorrise, si sentiva meglio di prima, era determinata a fare del suo meglio, e quello avrebbe fatto. Si diresse verso la griglia di partenza, dove i meccanici avevano sistemato la sua numero 17, e si sedette sulla moto, guardava avanti, aveva almeno dieci moto da superare, e, a meno di vedere incidenti tra i primi dieci, non sarebbe stato un compito facile, ma lei era sicura di essere in grado di farcela. Cele le passò il casco "in bocca al lupo" "viva il lupo" Alex era pronta a partire, voleva dimostrare al mondo che lei era lì perché quel posto lo meritava. Appena le moto scattarono dal via, Alex cercò di non perdere posizioni, e ci riuscì. Tutto andò liscio fino a circa metà gara, quando Nicco venne sbalzato dalla moto e finì nella ghiaia, trascinandosi dietro anche altri quattro piloti. Questo fece sì che Alex si ritrovasse in settima posizione, quattro posizioni avanti a lei c'era Marco, e lei sarebbe voluta andare a prenderlo, ma evitò di fare cazzate e tagliò il traguardo in sesta posizione, dato che a pochi metri dalla fine era riuscita a chiudere un sorpasso sul pilota che le era davanti. Appena scese dalla moto, la ragazza si trovò sommersa dai meccanici, nonostante tutto quella sensazione le piaceva parecchio, anche se non capiva il perché di tutto quell'entusiasmo. Cele era rimasto i un angolo del Box, ad osservare, avrebbe parlato con Alex più tardi, dato che ora era sommersa dai meccanici e dalle sue amiche, che l'avevano raggiunta e stavano urlando come pazze. Alex non capiva il motivo di quell'euforia da parte di tutti "ma sono arrivata solo sesta..." "e allora?!? Era la tua prima gara...E SEI ARRIVATA SESTA" "ok..." "eddai goditela un po' " qualcuno le passò una bottiglia di un qualche alcoolico strano, da cui la ragazza prese un lungo sorso. Nonostante tutto era felice di quel risultato, ma era anche stanchissima, e avrebbe voluto volentieri saltare le interviste per buttarsi nel letto a dormire, magari abbracciata a Cele; e invece non poteva saltare le interviste, quindi si diresse verso la "gabbia" dove i giornalisti stavano aspettando solo lei. Per fortuna i giornalisti furono clementi con lei, e dopo appena un ora stava camminando verso il suo motorhome, ma venne fermata da una voce "Alex" "Marco..." "complimenti per la gara, davvero, sei stata grande" la ragazza lo guardò con un sopracciglio alzato, la stava prendendo per il culo o era cambiato sul serio? "grazie per stamattina comunque..." "figurati, te lo dovevo, dopo quello che ho fatto" "sai vero che non basterà quello per farti perdonare?" "mi stupirei se tu riuscissi a perdonarmi dopotutto...è tutta colpa mia" una lacrima rigò il volto del ragazzo, e Alex lo abbracciò "facciamo che non ci pensiamo più?" "amici?" "proviamoci" Celestino osservò la scenetta con un'espressione disgustata in volto, non sapeva cosa si stessero dicendo, ma il fatto che Alex avesse abbracciato Marco non gli andava giù, lei era stata male per giorni a causa sua, e ora bastavano un paio di parole per buttarsi tutto alle spalle? Cele non sapeva cosa pensare della situazione che si era venuta a creare, tuttavia decise che si sarebbe fidato della sua ragazza, e che le avrebbe chiesto spiegazioni più avanti. Era talmente immerso nei suoi pensieri che neanche si era accorto che Alex si era sentita male, se ne accorse quando Marco lo chiamò, con Alex svenuta tra le braccia. Al ragazzo prese un colpo, e insieme a Bez decise di portarla alla clinica, dove etichettarono il mancamento della ragazza come un calo di zuccheri, e la spedirono in pronto soccorso per un controllo. Cele avvisò i ragazzi che stava andando in ospedale per Alex, e in meno di dieci minuti tutti erano seduti nella piccola sala d'attesa fuori dalla stanza dove stavano visitando la loro amica.
Quando Alex si svegliò si trovò in una stanza con le pareti bianche e blu, e con quattro persone che stavano trafficando con flebo, macchinari e cose strane attaccate al suo corpo, quando il dottore si accorse che si era svegliata cacciò le infermiere dalla stanza e si mise a parlare con Alex "cosa ci faccio qui?" era stata la prima domanda che la ragazza aveva posto al medico "diciamo che sei svenuta, e ti hanno portata qui per dei controlli" "e...?" la ragazza era ansiosa di sapere il suo stato di saluta, dato che era la prima volta che sveniva "diciamo che non potresti stare meglio" "e allora perché sono svenuta? È stato un calo di pressione come al solito?" "si, ma c'è di più" Alex era sulle spine "in che senso c'è di più?" non riusciva a capire, insomma, stava bene no? Glielo aveva detto il dottore, e allora perché era svenuta? Il medico le passò una cartelletta, la ragazza non stava capendo, ma cosa stava succedendo? Aprì la cartelletta e ci trovò dentro delle foto, delle foto che lei conosceva bene, erano delle ecografie. Delle lacrime iniziarono a rigarle le guance "io...s-sono...?" "si, sei incinta, di un mese circa" la ragazza stava sorridendo "io settimana prossima dovrei correre un gran premio...potrò farlo lo stesso nonostante questo piccolino?" "si certo, sia tu che lui siete sani come un pesce, quindi non ci sono problemi, però dopo la gara torna qui a fare un controllo, così siamo certi che il piccolino sta bene" "va bene, grazie" "di nulla, qui fuori ci sono i tuoi amici, credo, cosa faccio? Li faccio entrare?" "si grazie, ma non dica loro del bambino, la prego, glielo dirò io" "non ci sono problemi, allora ci vediamo domani per i controlli Alexandra" "arrivederci dottore" Alex aveva deciso che non avrebbe detto nulla ai suoi amici del bambino, o meglio, glielo avrebbe detto dopo la gara di domenica, perché aveva paura che le avrebbero impedito di correre, ma lei voleva correre, sapeva di potercela fare. Nascose la cartelletta bianca in un cassetto del comodino, e si sistemò meglio sul cuscino, aveva il cellulare in mano, e quando i ragazzi entrarono nella stanza, e a vederla sorridente e tranquilla tirarono un sospiro di sollievo. Dopo i solito convenevoli quali "rimettiti presto" e "ci hai fatto prendere un colpo" se ne andarono tutti, dato che era ormai concluso l'orario delle visite, restò con lei solo Celestino, che si sedete accanto alla ragazza "la prossima volta avvisa prima di svenire" "idiota, come faccio ad avvisarti prima di svenire?" "ah non lo so, ma non provare mai più a farmi prendere un colpo del genere" "non dipende da me..." "seh seh certo" "ora spiegami come facevo a sapere che sarei svenuta..." "ah boh" i due scoppiarono a ridere, si guardarono e sorrisero "ora siamo pari, tu hai fatto prendere un inferto a me e io uno a te" disse Alex ridendo "e sarebbe una cosa positiva?" "beh...diciamo..." Cele sbadigliò e Alex gli sorrise "dormi, ne hai bisogno" lui appoggiò la testa al materasso della ragazza "solo se dormi anche tu" "idiota torna al motorhome, qui è scomodo dormire" "è escluso che torno al circuito, non ti lascio sola" "uff e va bene..." "comunque complimenti per oggi, sei stata grande" Alex sorrise, e posò un bacio sulla testa di Cele che si era addormentato. Poco dopo la ragazza lo seguì tra le braccia di Morfeo.
La mattina successiva la ragazza si svegliò di buon umore, con Cele di fianco che stava ancora dormendo, decise però di lasciarlo dormire, dato che, la ragazza ne era sicura, si era svegliato diverse volte per controllare che lei stesse bene. Dopo che il dottore le firmò il documento per dimetterla, lei gli scompigliò i capelli "amore, svegliati, dobbiamo tornare a casa" "ancora cinque minuti, mamma" Alex era convinta che quell'appellativo era uscito dalle labbra del moro in maniera inconsapevole, ma perse comunque un battito quando si sentì chiamare così, dato che di lì a otto mesi, sarebbe stato tutto realtà "muoviti dormiglione" "uffa va bene" Cele si alzò controvoglia, e quando vide Alex, in piedi, pronta per andare sorrise, le prese la mano e la baciò "ok, ora possiamo andare" disse intrecciando le sue dita con quelle di Alex e incamminandosi verso il circuito. Si fermarono a fare colazione in un bar, e poi andarono a svegliare i ragazzi, che stavano ancora dormento beati nei loro letti. Alex, con Gaia, Alice e il piccolo Leonardo si diresse verso la cucina, dove i ragazzi stavano facendo colazione prima di una giornata in palestra, e sorrise, nel vedere tutti i suoi amici riuniti in un solo luogo, insomma, aveva trovato una bellissima famiglia, e voleva un mondo di bene a tutti loro. Guardò Cele negli occhi e sorrise, gli altri ancora non lo sapevano, ma la loro storia stava per essere stravolta, ed era questo quello che la ragazza amava di quella vita: l'imprevedibilità degli eventi, e la consapevolezza che, qualsiasi cosa fosse successa, l'avrebbero affrontata assieme con il sorriso, e soprattutto senza mai pentirsi di quello che si faceva. La ragazza si appoggiò allo stipite della porta e scattò una foto, che poi sarebbe finita incorniciata su un muro dell'Accademy. Ad interrompere le riflessioni di Alex fu Valentino "Alex, devo parlarti" lei lo seguì fuori dalla porta, fino al suo ufficio, senza sapere che avrebbe dovuto prendere la decisione più importante della sua vita, di lì a poco.
Buonsalve gente, eccomi tornata con un nuovo capitolo, spero possa piacervi, oramai mancano davvero pochi capitoli alla fine. Baci
Al🌻
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