Capitolo 40
Il mattino successivo quando apro gli occhi, vedo il pupazzo rosa che ho regalato a Ben quando sono andata al camposcuola a Venezia, cerco di trattenere le lacrime, lo prendo e vado da Ben.
-Che cosa significa questo? Te lo avevo regalato-
-Proprio per questo... preferisco non avere niente che abbia a che fare con te-, non rispondo e vado in camera mia a vestirmi e poi esco di casa senza fare colazione.
Arrivo a scuola e abbraccio la mia amica.
-Che succede?-, mi domanda
-Ti ricordi del pupazzo che gli avevo comprato a Venezia?-
-Si, beh?-
-Me l'ha ridato, dicendomi che preferisce non avere più niente che abbia a che fare con ciò che è stato della nostra storia-
-Ma che stronzo! E sai cosa fai tu?-
-No, cosa?-
-Glielo rimetti sul comodino con un biglietto 'sai che i regali non si ridanno indietro?'-
-Tu dici?-
-Si-, e dopo essermi sfogata e ripresa un attimo, entriamo in classe.
13:20.
Usciamo da scuola e ci raggiunge Davide -Ehi, come va?-, domanda
-Ma non eri arrabbiato con me?-
-Con te è impossibile essere arrabbiati-
-Gemma, ti sei...-sta per dire Camilla ma io le tappo la bocca,
-Niente, noi dobbiamo andare...ci vediamo domani-dico e poi la spingo via,
-Perché mi hai fermato?-, domanda quando siamo lontane
-Perché non voglio che lo sappia-
-Volevo solo avvertiti di non rifare gli stessi sbagli di prima-
-Tranquilla, non ricadrò nello stesso errore due volte-, poi ci salutiamo e ognuna prende una strada diversa.
Una volta a casa trovo solo Ben che guarda la televisione, mi ignora e cosi faccio anch'io, dopo aver lasciato lo zaino in camera vado a prendere qualcosa da mangiare, e in quel momento suonano al citofono e Ben va ad aprire
-Ciao Elena, sono contento di vederti...accomodati-. Non riesco a crederci, come può invitarla a casa nostra?
Dopo tutto quello che ci ha fatto?
Mi alzo e me ne vado in camera.
Benjamin's pov
-Ancora non avete chiarito?-, mi domanda mentre le offro qualcosa da bere
-No, e questa volta non chiariremo-
-Ah, ma non starai un pò esagerando? Infondo è stato solo un bacio-
-Ma aspetta non eri tu che mi avevi detto che avevo fatto bene a troncare la storia?-
-Si è vero, però penso che non sia stata proprio causa sua-
-Che vuoi dire?-
-Insomma Gemma è una bellissima ragazza e tutti i ragazzi le si buttano addosso-
-Si, ma non aveva nessun diritto di baciarlo-
-Non è che tu sei tanto un santo eh-
-Lo ammetto, però noi non stavamo insieme quando ho baciato un'altra-
-Va bene...sono venuta solo per informarti che a breve farete dei live-
-Okay, grazie per avermelo detto-, la accompagno alla porta e prima di uscire, -Se fossi in te ci penserai-, e poi mi dà un bacio sulla guancia e se ne va lasciandomi da solo.
Andai in camera mia e sul letto mi ritrovo Mucchino, che le avevo ridato perché non voglio avere più niente che ha a che fare con lei. C'è anche un biglietto 'lo sai che i regali non si danno mai indietro?', mi viene da sorridere, a un tratto mi squilla il telefono vedo che era mia madre, non rispondo, mi avrebbe cominciato a fare delle domande a cui non ho voglia di rispondere, l'avrei chiamata io più tardi.
Vado in salotto e trovo Gemma che guarda un film, più precisamente One day, il mio film preferito. Faccio finta di non vederla e vado dritto in cucina, ho una voglia matta di sedermi accanto a lei e di abbracciarla, di avere la sua testa appoggiata sul suo petto e le sue mani tra i miei capelli, mi viene un nodo in gola a ripensare a quei momenti, ma non mi trattengo e vado a sedermi sul divano a debita a sostanza da lei, e guardo il film anche se ogni tanto mi ritrovo a guardarla,
-Che cosa c'è?-, mi domanda ad un tratto
Merda mi ha scoperto.
-Niente-, girando la testa verso la televisione. Sento il suo sguardo addosso,
-Che c'è?-, domando
-Quanto tempo ti serve per superare quello che ti ho fatto?-
-Non lo so...-
-Beh spera solo che quando avrai superato, io sia ancora disponibile-, mi dice prima di alzarsi e andare in camera. E' come se ho ricevuto una pugnalata nel petto.
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