Capitolo 37
Ci voltiamo tutti verso quella voce, e quasi non mi si gela il sangue.
-Paul?-, domanda Fede
-Si sono io...come mai da queste parti? Pensavo che avessi venduto?-
-Infatti abbiamo venduto, siamo qua solo pochi giorni-
-Ma dimmi cosa combini? Ho saputo che hai formato un duo-
-Si, ci stiamo provando...per ora abbiamo fatto qualche canzone-, mentre loro stanno parlando io non riesco ancora a riprendermi.
-Tutto bene?-mi sussurra Ben, annuisco, -Conosci questo ragazzo?-chiese Ben vedendomi strana
-Paul, ti presento Ben, mio amico e socio ...-, interviene mio fratello
-Piacere mio-, dice Paul senza però togliermi gli occhi di dosso
-Vorremmo un tavolo-dice mio fratello
-Si, ce né uno là giù- e così andiamo verso il tavolo. Rivedere Paul mi ha fatto venire in mente ciò che è successo quando avevo solo 13 anni.
-Come mai lo conoscete il proprietario?-, domanda Ben dopo esserci seduti al tavolo
-Niente era un mio amico, prima che vedessimo la casa-risponde Fede.
Solo un amico, se solo sapessi fratellino..
-Che cosa ordinate?-ci domanda Paul
-La specialità della casa-risponde Fede, io ho la testa abbassata ma mi sento il suo sguardo addosso
-Sei proprio sicura che è solo un amico?-mi domanda Ben
-Certo-
-No, perché non la smette di guadarti e mi sta facendo incazzare-
-Ben cerca di trattenerti almeno questa sera-, gli dice Fede
-Vai a dirlo a quello-, poi arriva il cameriere con la portata.
-Amore, mi insegni a giocare a biliardo?-, domando a Ben dopo aver finito di mangiare
-Va bene-
-Grazie-, e cosi ci alziamo e andiamo al biliardo che è occupato da due ragazzi, -Vorremmo fare una partita-dico
-Ah okay, sapete giocare?-, domanda il più grande
-Io si-dice
-Io devo imparare-rispondo, il ragazzo mi dà la stecca, -Devi cercare di mandare in buca tutte le palline eccetto quella bianca-mi dic Ben
-Allora è facile-, mi metto in posizione pronta a iniziare quando mi ferma,
-Ehm aspetta...-, e fa vedere come si posiziona la stecca comincio a tirare e riesco subito a mettere in buca quattro palline, poi altre due e infine le altre, i due avversari non prendono mai la stecca in mano.
-Brava amore, abbiamo vinto-mi dice
-È tutto merito tuo-
-È la fortuna del principiante-borbotta uno dei ragazzi
-Grazie per avermi fatto giocare, tenete-dico riconsegnandogli la stecca e poi ritorniamo al tavolo dove per nostra sorpresa troviamo Paul, -Fate un applauso alla nuova vincitrice di biliardo-dico, Ben si siede essendo il mio posto occupato, mi siedo in braccio a lui, -Domani andiamo al centro, e ho invitato anche Paul-ci comunica Fede
-Fate come volete, domani io e Ben vogliamo stare una giornata da soli-dico
-Ma?-
-Fede mi dispiace, ma due giorni che siamo qua abbiamo fatto tutto insieme, e domani vogliamo starcene un po' per fatti nostri-dice Ben
-Okay, avete ragione andiamo noi-
-Grazie di aver capito-.
Dopo che ritorniamo in hotel, mi metto il pigiama e mi infilo sotto le coperte e poco dopo mi raggiunse anche Ben, -Abbiamo un conto in sospeso noi eh-, mi dice mettendo una mano dentro la mia maglietta
-Dai ho sonno-, ma lui fa finta di non sentirmi e si mette sopra di me, poggiando le ginocchia sul letto. Mi alza la maglietta, cominciando a baciarmi. Sospiro tirando indietro la testa.
Sento la sua mano infilarsi dentro le mie mutandine, e poi lo senti stimolare il mio clitoride.
Il giorno successivo, mentre gli altri escono, noi invece rimaniamo in albergo, -Ma dobbiamo per forza fare qualcosa? Se stiamo in albergo-
-Va bene-, e così rimaniamo tutta la mattinata nella camera di albergo, sdraiati sul letto.
Non c'è cosa più bella che stare con il proprio ragazzo distesi sul letto a darci baci, carezze senza necessariamente fare l'amore.
Verso l'una scendiamo a pranzare nella sala dell'albergo, e poi ci mettiamo fuori nella terrazza a baciarci.
Anche con le piccole cose, una giornata può passare in fretta.
Verso le 18 rientrano mio fratello e la mia amica, ma non sono soli perché c'è anche Paul con loro, ci raggiungono in terrazza -Siete stati tutto il giorno qua o siete appena tornati?-ci domanda mio fratello
-Avevamo in mente di uscire ma poi abbiamo preferito rimanere in albergo-rispondo
-Questa sera è l'ultima, volete venire con noi o restate là tutta la serata?-
-Veniamo con voi-dico, insieme alla mia amica ci andiamo a vestire in camera
-Alla fine non mi hai più detto che cosa era successo con quel Paul-mi dice
-Niente, era solo un amico di mio fratello-
-C'è altro secondo me-, alzo le spalle e vadoin bagno per lavarmi
-Camilla, puoi portarmi l'asciugamano che ho dimenticato sul letto-grido da sotto la doccia, me lo passa ma quando esco dal bagno in intimo mi ritrovo davanti Paul
-Che cosa ci fai qua?- domando coprendomi con l'asciugamano che avevo in mano
-Finalmente soli...oggi non sei venuta con noi perché c'ero io?-
-No, perché mi ero organizzata con il mio ragazzo molto prima di incontrarti-
-Non mi sarei mai aspettato di vederti cosi...diversa-
-Le persone cambiano-, noto che si stava avvicinando e io istintivamente indietreggio fino a quando non arrivo al muro, -Ora sei in trappola-, sento il suo fiato sul mio collo
-Paul, per favore io ora sto con Ben, e con lui sto bene-
-Come reagirebbe il tuo fidanzato se venisse a sapere cosa è successo tra e noi e cosa hai fatto cinque anni fa?-
-Lui non lo verrebbe mai a sapere-
-Puoi essere cambiata, ma rimani sempre ingenua...e proprio questo che mi ha fatto innamorare di te-, mentre mi dice questo le sue labbra sono a pochi centimetri dalle mie, lui rompe quella distanza e mi bacia, non so cosa mi prende e contraccambio, approfondendo il bacio e lasciando cadere l'asciugamano per terra, sento il suo braccio che mi circonda la vita e mi attira a se
-Amore, sei pronta?- la voce di Ben ci fa immediatamente dividere, e solo allora posso comprendere quello che è appena successo. La porta si apre di scatto
-Che cosa sta succedendo qua?-, domanda. Noi ci guardiamo ma non rispondiamo.
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