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Capitolo 31

Diana
Capire di essere innamorata é strano. Non hai delle precise emozioni a cui fare riferimento, sembra tutto così astratto. Nessuno sa cosa significhi veramente.
I grandi filosofi del passato, hanno provato a spiegarlo, ma non ci sono mai riusciti. Semplicemente lo capisci, non ne puoi fare più a meno.
Caleb é emozione travolgente, ma anche vento di burrasca: ce ne ho messo di tempo per capirlo, ma ora é tutto chiaro. Quando ho accettato l'incarico di coordinatrice della squadra, non avrei mai pensato ad un simile cambiamento.
Tuttavia, non è il momento di pensarci. Dopo quanto abbiamo scoperto sul complotto di Zoolan, l'incidente del signor Hillman e la semifinale da disputare, non ho tempo per queste cose.
La tensione che si percepisce, raggiunge livelli inesorabili. Ho provato a far calmare le acque, ma sono tutti molto agitati, e inoltre, prevale la paura di fallire.
È pomeriggio inoltrato quando sento bussare fuori la porta. Dopo aver ricevuto un consenso dalle mie labbra, vedo sbucare da dietro il ragazzo che ormai ha rubato il mio cuore.
'Di solito non ti fai scrupoli nello bussare, mi devo preoccupare?' Chiedo alzando il busto dal materasso, mentre gli sorrido dolcemente.
'Sono qui per un motivo serio, quindi non interrompermi. Già è difficile così' si avvicina al letto, e dopo aver tirato un lungo sospiro, si accomoda al mio fianco.
'Non ti ho mai visto così serio, sicuro di stare bene?' Porto una mano sulla sua fronte per controllargli la febbre. Osservo lo sguardo leggermente lucido, gli occhi azzurri risplendono anche nella penombra della camera. Stringe la mano lasciata libera e con l'altra, mi accarezza il viso.
'Non sono molto bravo con le parole, ma oggi sono qui... davanti a nessun altro se non te, per chiederti ancora di uscire. Ammetto che l'ultima volta ero molto agitato, e non ho molto tenuto conto della galanteria, perciò permettimi di rimediare' dice abbassando il capo.
'Guardami, altrimenti non ti rispondo' stringe il lenzuolo del letto in un pugno, e finalmente posso ritornare ad osservarlo.
'Non pensavo che il mitico Caleb Stonewall potesse imbarazzarsi in questo modo' prova a scostarsi irritato, ma in un attimo lo spingo all'indietro e assaggio -come ormai d'abitudine- la sua bocca.
'Se non lo avessi capito, il mio è un si' gli faccio un un'occhiolino, per poi alzarmi da quella posizione leggermente ambigua.
'Non sono l'unico ad essere arrossito' stringe tra il pollice e l'indice le mie guance.
Se uno sguardo potesse uccidere, in questo momento, sarebbe morto sul colpo: se c'è una cosa che non sopporto é essere messa alle strette. Lui lo sa, l'ha capito. Proprio per questo si diverte a darmi fastidio, soprattutto se é appena stato sfiorato un suo punto debole.
'Quando la smetterai di giocare sporco?' Mi allontano di qualche passo solo per veder spuntare in viso, un sorriso malizioso.
'Ci vediamo sta sera, tesoro' evita elegantemente di dare una risposta, e dopo avermi lasciato un bacio in fronte, esce dalla stanza. Strabuzzo gli occhi, mi ha appena chiamata tesoro.

Oppure me lo sono immaginata?

Corro in bagno a prepararmi per l'uscita, ma non prima di aver letto un suo messaggio.

-Passo a prenderti verso le otto, questa volta, da pure sfogo alla tua voglia di farmi eccitare.

Sorrido per l'emoji del sorrisetto perverso alla fine della frase e senza perdere altro tempo, mi immergo sotto il getto della doccia.
L'acqua tiepida non basta a sciogliere i nervi saldi dei muscoli. Non é la prima volta che usciamo insieme, ma ho come l'impressione che questa, sia la più importante. Chiudo gli occhi, immaginandolo nelle mie stesse condizioni: e conoscendolo almeno un po', credo sia pure messo peggio.

Caleb
Dovrei essere in ansia per la semifinale che disputeremo domani, ma in realtà il mio solo ed unico pensiero é Diana. Le ho chiesto di uscire, e questa volta intendo fare le cose per bene. Ammetto di desiderare anche altro, ma aspetterò il momento giusto, aspetterò che sia pronta.
La voglio tutta mia, l'ho capito quando ho avuto paura di perderla sul serio, soprattutto dopo la cattiva bravata che commisi.
La fortuna però é dalla mia parte, non solo mi ha perdonato, ma le piaccio davvero.
Arrivo fuori la sua stanza e mi affretto bussare.
Apre la porta, e sono semplicemente senza parole: sfrontata, esuberante ed estremamente femminile, sono gli aggettivi perfetti per descriverla.
'Non puoi capire quanto tu sia bella' deglutisco rumorosamente, osservandola dalla testa ai piedi.
'È la prima volta che me lo dici' sussurra intimidita, ed ha ragione. Da oggi in poi, glielo ricorderò più spesso.
'Tuttavia, l'ho sempre pensato. Fin dalla prima volta che ti sei spogliata davanti a me' stringo la sua mano per paura che possa scappare via.
'Non ricordarmelo, è stato estremamente imbarazzante. Riesci a tirar fuori la parte peggiore di me' dice girando il viso dall'altra parte per non essere ammirata.
'La parte peggiore? Io la definirei spudorata' rido alla mia stessa battuta, soprattutto dopo aver visto le sue sopracciglia aggrottarsi, e le labbra mettere su una smorfia buffissima.
'Smettila immediatamente di prendermi in giro, altrimenti col cazzo che ti faccio un'altra volta assistere ai miei fantastici spettacoli!' Esclama quasi urlando, e nel frattempo, mi prende a schiaffi sul petto.
'Oh tesoro, sarei felice di assistere ancora, questa volta a tuo rischio e pericolo però' mi avvicino provocatore, facendola indietreggiare.
'Che cosa intendi?' Ferma il mio passo con entrambe le mani. È stata per tanti anni abituata a fare l'adulta, e davanti ad una situazione così semplice, si perde in un bicchier d'acqua.
'Se ti spogliassi ancora come la prima volta, nessuno mi tratterrebbe dal prenderti di spalle contro l'armadio' la sua bocca spalancata, è asciutta di saliva per mancanza di parole, e mi invoglia a buttarmi a capofitto sulle labbra colorate di rosso.
Non abbiamo percorso nemmeno pochi metri dal nostro hotel, che stiamo già buttando la serata all'aria, per baciarci contro un muro, come due adolescenti in preda agli ormoni.
Il suo dolce profumo mi manda in estati.
'Questi conserviamoli per dopo, dove mi porti?' Si stacca facendo però combaciare le nostre fronti.
'Hai ragione, ti ho promesso un appuntamento. Ed io mantengo sempre le mie promesse' annuisce lasciandomi in balia degli ormoni.

Diana
La serata non potrebbe essere più romantica. Ho visto un lato del carattere di Cal che non credevo possibile: la dolcezza nell'utilizzo delle parole, la premura in dei piccoli gesti -come quello di scostare la sedia per farmi sedere- mi lasciano letteralmente senza parole.
Dopo la cena all'italiana, consigliata da Paolo, ci ritroviamo a passeggiare per le strade della città, sotto le luci soffuse dei lampioni.
Le strade, specialmente a quest'ora della notte, sono deserte. La cosa positiva, è che si può sentire il dolce canto dei grilli, e se ascoltiamo bene, anche il suono delle onde del mare.
'Sei agitato per domani? Ho saputo di quanto è successo, i brasiliani non potranno giocare pulito, perciò state attenti' lo metto in guardia, poggiando la testa sulla sua spalla.
'Non sono io ad esserlo, amo giocare duro, dovresti saperlo. Il problema è dei ragazzi, specialmente di Mark, lo conosci, non riesce ad accettare una cosa del genere' risponde rivelando forse, per la prima volta, le sue preoccupazioni.
'Non stare corrucciato, il capitano saprà dare il meglio di se' lo rincuoro sperando di averlo convinto almeno un poco.
'Indosserai la mia maglia?' Chiede fermandosi in mezzo alla strada.
'Certo, sarò lì per te domani' mi immergo tra le sue braccia, e non esiste posto migliore in cui vorrei essere.
'Certo che sarai lì per me, sei la mia ragazza, non puoi di certo sostenere Sharp o quel porcospino di Balze!' Stringe la presa irritato dai suoi stessi cattivi pensieri. Mentre io, sono immobile. Troppo sconvolta per dar peso alla sua inutile gelosia.
'Da quando sono la tua ragazza?' Balbetto, alzando la testa per guardare il mare nel suo sguardo.
'Semplice, da quando mi hai risposto che anche io ti piacevo' sorrido nell'incavo del suo collo. Nonostante tutto, rimarrà sempre il solito prepotente, che invece di chiedere le cose, le da per scontate. Infondo però, a me sta bene così.
'Grazie per avermelo chiesto eh!' Gli pizzico un fianco facendolo sussultare.
'Ho già abbassato la mia autostima per tante cose, non lo farò anche per quello!' risponde quasi seccato, ed io abbasso la testa leggermente sconfortata.
Pensavo l'avessimo superata la fase del "rispondo male".
'Mi dispiace non me ne sono reso conto. Però Diana sopportami, sto cercando di migliorare questo lato del mio carattere' mi stringe al suo petto con entrambe le braccia.
'Non rimanerci male piccola' scuoto la testa, ormai sono abituata al suo modo di fare.
'Non saresti tu' chiudo il discorso, lasciando che l'amore, prenda il sopravvento sulle altre emozioni.

Dopo una lunga camminata, nessuno di tutti e due ha intenzione di lasciare andare l'altro. Siamo davanti alla mia camera, e tutto ciò che voglio: è fare l'amore con lui.
'Entra con me' propongo annusando il dolce profumo che si è spruzzato sulle clavicole.
'Se lo faccio, non potrò più fermarmi. Non hai nemmeno idea di quanto ti desidero' le sue mani stringono i miei glutei, mentre succhia con forza una parte del collo.
'Prima però devo dirti una cosa importante. Non so come potrai prenderla, ma devo togliermi questo peso' mi stacco, massaggiando coi polpastrelli la parte dolente.
'Caleb, io sono follemente, irrimediabilmente, con tutto il mio cuore, innamorata di te. E se questa sera decido di donarti il mio cuore, per favore, prenditene cura' lo sguardo è lucido, il corpo in fiamme, e le gambe non mi reggono in piedi dalla paura di un rifiuto.
'Ho bisogno di dirtelo, e tu mi devi ascoltare. Ti ho amata da quando ti ho conosciuta, ma non ho permesso a me stesso di sentirlo veramente, fino ad oggi. Guardavo sempre avanti, prendevo decisioni per paura. Oggi grazie a te, a quello che ho imparato, ogni scelta che ho compiuto è stata diversa, e la mia vita... è completamente cambiata. Ho imparato che facendo così, si vive pienamente. Non ha importanza se ti restano cinque minuti o cinquant'anni. Diana, se non fosse stato per te... sei il mio amore, l'unico che merita di essere vissuto' una lacrima solitaria scende sulla mia guancia, e questa volta, non è per la delusione, o per la rabbia. Questa volta è per l'emozione più travolgente di tutte: la felicità.

Spazio Autrice
Si, so che molte di voi se lo stanno domandando, ma il prossimo sarà il decisivo. Ci saranno fuochi e fiamme, e non vedo l'ora di scriverlo. Mi scuso se trovate qualche errore, poi lo ricontrollo.
-Sono dell'opinione che quando si è innamorati, l'orgoglio ed il brutto carattere, si debbano mettere da parte, soprattutto per il bene della tua metà. Così ho preferito immaginare un Caleb, che a piccoli passi, sta cercando di migliorare: almeno per la ragazza che ama.
Ce ne abbiamo messo di tempo, e prometto che i saluti strappa lacrime, li rimandiamo all'epilogo!
Non sono ancora pronta a lasciarli andare, ad un certo punto, fai fatica a distaccartene.
Spero che quello che ho scritto, vi abbia strappato un sorriso di conforto.
Noi ci vediamo al prossimo ed ultimo capitolo.
La vostra S.

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