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Capitolo 27

Caleb
Manca poco per arrivare in hotel, perciò la prendo in braccio e inizio a camminare. Ho finalmente ammesso a voce alta quello che provo nei suoi confronti, tralasciando il fatto che nel frattempo, lei dormiva.
'E così io ti piaccio?' La sento parlare con voce assonnata, mentre immerge la testa nel mio collo.
'Stai delirando, te lo sei immaginata' spalanco gli occhi sentendo le gote arrossarsi, fortuna che siamo in piena notte e non può vedermi.
'Sono ubriaca, non stupida' stringe la presa sulla mia maglietta, iniziando a lasciare umidi baci dietro l'orecchio.
'Diana smettila, non sai a cosa stai andando incontro' la rimprovero provando a staccarla ma puntualmente, ricomincia.
La faccio scendere solo quando arriviamo davanti al cancello. Lo attraversiamo in completo silenzio e quando mi giro, trovandola assorta nei suoi pensieri, mi chiedo davvero cosa le passi per la testa.
La accompagno in camera tenendola per mano, é così ubriaca, che non si rende conto neanche di star sbandando.

Apro la porta e con calma, la trascino all'interno della stanza. Sembra aver capito dove siamo, dato che non perde tempo a lanciarsi sul letto.
'Ho caldo, Caleb mi aiuti a togliere i vestiti?' Domanda alzando la testa, per poi guardarmi con malizia.
Rimango immobile, e quando capisce che non la aiuterò, si alza con lentezza e inizia ad abbassarsi i pantaloncini di jeans.
Ho già assistito ad uno spettacolo del genere da parte sua: ricordo di averle detto di non aver visto niente di eccezionale.
Quanto mi sbagliavo nel provocarla in quel modo. Si sfila anche il top bianco che indossa, e sotto di esso, dello stesso colore, sbuca un reggiseno in pizzo a triangolo.
Non mi rendo neanche conto di quanto si sia avvicinata, che mi prende per la maglietta e con aggressività, mi spinge a sedere sulle lenzuola. Si posiziona a cavalcioni sul mio bacino, portando a contatto ravvicinato le nostre intimità.
'Fermati, non sai quello che stai facendo' provo ad allontanarla, ma senza curarsene, inizia a muoversi lentamente avanti ed indietro.
Inizia a lasciare umidi baci a stampo sul lobo dell'orecchio. Scende sempre di più verso l'incavo del collo, iniziando a succhiare con forza. Stringo la presa sui suoi fianchi, sto per perdere il controllo ma non devo: non è lucida.
'Non mi vuoi?' Chiede staccandosi, per ammirare il segno viola sul pallore della mia pelle.
'Tu non sai quanto, tuttavia, voglio farlo solo quando non avrai la mente offuscata dall'alcol' accarezzo la sua guancia, e con l'altra, i capelli lunghi.
Il suo respiro diventa regolare, così capisco che si è finalmente addormentata. La stendo, poggiandole il capo sul cuscino, però quando sto per andarmene sento un sussurro.
'Rimani con me...' biascica senza rendersene conto. Sorrido perché mi fa tenerezza, e dopo aver sfilato la maglietta e le scarpe, mi faccio spazio al suo fianco.
Questo non toglie che domani mattina, ne sentirà delle belle per tutto ciò che mi ha fatto passare questa notte.

Diana
Apro gli occhi, infastidita dalla luce del sole. Provo ad alzarmi per andare a chiudere le tende e dormire un altro poco, ma un braccio muscoloso attorno alla vita, non mi permette di compiere spostamenti.
Con delicatezza e senza svegliarlo, lo scosto e corro in bagno. Mi guardo allo specchio, e solo adesso, mi rendo conto di essere quasi nuda.

Cos'è successo ieri sera?

Vado subito a buttarmi sotto la doccia, ma non prima di essermi lavata i denti almeno per tre volte di fila, eliminando la terribile puzza.
I ricordi della serata iniziano a riaffiorare man mano: la testa pelata che rivela i suoi sentimenti, io che provo a portarmelo a letto, e lui che rifiuta di fare sesso, affermando di volermi solo da sobria.
Le guance si colorano di rosso, specialmente quando ritorno in camera per prendere i vestiti e lo ritrovo già sveglio.
Dalla sua espressione neutra, non capisco a cosa stia pensando. Si alza scostando il lenzuolo e con solo i pantaloni addosso, mi blocca all'angolo della scrivania.
'Ma guarda chi è già sveglia, la ragazza sfrontata di ieri sera. Non immaginavo che potessi essere così provocante lo sai? Ho fatto una fatica immane per trattenermi dal non sbatterti su questo letto' accarezza coi polpastrelli il collo, fino ad arrivare al nodo dell'asciugamano.
Mi guarda negli occhi, quasi volesse chiedermi il consenso a toglierlo; tuttavia, prendo io l'iniziativa baciandolo avidamente sulle labbra.
Mordo il suo labbro inferiore percependo i brividi lungo la sua schiena nuda.
'Se me lo lasci fare, non potrai più scappare. Sarà impossibile per me fermarmi' sussurra lasciando caldi baci sul petto, arrivando poi a giocare con il tessuto di spugna che copre il mio corpo. Non ricevendo una risposta, sento le sue dita scivolare al di sotto della stoffa, accarezza con dolcezza l'interno coscia e si muove salendo man mano, trovando il via libera anche sull'intimità non coperta dalle mutandine.
'Dopo come ti sei comportata ieri notte, dovrei lasciarti così, insoddisfatta' mentre parla, sento immergere un dito all'interno della mia apertura. Chiudo gli occhi alle prese con nuove emozioni mai provate prima, brucia leggermente, ma non è così insopportabile come credevo.
'Per non parlare di quei pantaloncini, dove si vedeva tutto il sedere...' continua la sua tortura alternando movimenti veloci, a quelli lenti.
'Ti prego, smettila' sussurro a testa alzata, in preda al piacere che mi sta facendo provare.
'Smetterla? Ho appena iniziato amore' ed il mio cuore perde un battito al suono di quel nomignolo.
Perdo definitivamente la testa quando poggia il pollice sulla parte esterna, iniziando a sfregare il tutto contemporaneamente.
Caleb è una sorpresa ogni volta: nessuno si aspetterebbe tanta passione e dolcezza nel vederlo senza conoscerlo realmente.
'Io...' sento di essere pervasa da un'ulteriore sensazione più forte di tutte le altre.
'Lasciati andare ti sentirai meglio, te lo prometto' parla con un leggero affanno, e per la prima volta, seguo il suo consiglio. Un'ondata d'aria calda mi attraversa il corpo, le gambe mi tremano, così come il clitoride.

È davvero questa la sensazione che si prova quando si raggiunge l'apice del piacere?

'Per questa volta sono stato clemente, ma non farmi più una cosa del genere. Sai che so essere molto vendicativo quando toccano qualcosa che mi appartiene' rivela guardandomi negli occhi, ed i suoi per la prima volta da quando lo conosco: non sono mai stati più vivi di così.
'Quindi io ti appartengo?' Domando leggermente imbarazzata per quanto è successo.
'Potrai non essere d'accordo, ma sei mia dal primo giorno che ti ho vista' abbasso la testa, ma sorrido. Nonostante ora mi tratti diversamente, rimarrà sempre il solito prepotente.

Ma questa situazione di incertezza: può davvero starmi bene?

Spazio Autrice
Appena posso, correggo il resto degli errori.
Comunque, credo di essere imbarazzata io per voi. Non è successo chissà quanto, ma è comunque un passo avanti.
Nonostante ciò, Diana nutre ancora dei dubbi sul suo rapporto con Caleb.
Riuscite ad indovinare il perché?
A presto, stefy❤️

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