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Capitolo 20

Diana
Le mie giornate dopo quell'incontro, sono diventate monotone. Mi piace stare con gli italiani, tuttavia, credo di preferire la mia vera squadra.
Mi mancano tutti i miei compagni, e probabilmente, sono anche preoccupati per me.
In questo caso, spero che Caleb per una volta, non abbia mantenuto la promessa, dicendo a tutti che mi trovo sull'isola.
La prima partita è stata contro l'Inghilterra, sono andata a vederla allo stadio, e ho fatto il tifo per loro fino all'ultimo.
Quel pomposo capitano dei Cavalieri della Regina, non ha avuto la meglio, e sono troppo felice di questo.
Sto uscendo dal dormitorio, quando prendo la decisione più stupida di sempre.
Recupero tutti i miei vestiti e preparo la valigia: devo tornare dai miei amici.

Basta scappare, è arrivato il momento di affrontare i problemi.

Arrivo davanti al quartiere Giapponese, e mi faccio strada grazie alla mappa dell'isola che ho acquistato da un venditore ambulante.
'Forza, puoi farcela' parlo da sola infondendomi coraggio, per poi, bussare al citofono del cancello.
'Chi è?' Domanda una voce dal suono metallico, ma io la riconosco subito.
'Camelia, sono tua cugina Diana' dico, e dopo alcuni secondi di silenzio assoluto, sento diverse voci dall'altra parte.
'Ragazzi, se mi aprite, forse possiamo parlare da vicino' affermo sorridendo, anche se loro non possono vedermi.
Attraverso il lungo viale, e non faccio in tempo ad accomodarmi all'entrata della struttura, che due 'cavalli imbizzarriti' si buttano addosso abbracciandomi stretta.
'Non ci posso credere, mia sorella è tornata!' Urla Hurley al mio povero orecchio.
'Sei una stupida, eravamo così preoccupati per te' mi rimprovera Shawn tenendo salda la presa.
'Lo so, sono imperdonabile. Mi sono comportata da codarda' spiego quasi con le lacrime agli occhi.
'Chiunque al tuo posto lo avrebbe fatto' la voce rauca di Jude, mi ridesta dai cattivi pensieri.
'Il mio moscone preferito, sono così felice di rivederti!' Mi stacco dalle grinfie dei miei migliori amici, per stringere quest'ultimo.
'Ma guarda un po' chi si rivede' fa la sua entrata in scena un famoso biondino.
'Togliti quel ghigno dalla faccia brutto porcospino' lo provoco a mia volta avvicinandomi al suo corpo.
Pian piano, la stanza viene avvolta dal calore di tutti i singoli giocatori e dalle ragazze, mio zio mi ha sorriso da lontano e questo, significa che sono libera di tornare.

Mi guardo attorno e lui, non c'é.

Premo il pulsante dell'ascensore per raggiungere la mia nuova stanza, e quando le due porte si stanno per chiudere, una mano le blocca, e un pelato di mia conoscenza entra all'interno.
'Quindi alla fine sei tornata' più che una domanda, sembra un'affermazione a se stesso.
'Tranquillo, non ti darò fastidio, sarà come se non ci fossi' mi aggrappo alla presa di appoggio.
'Non posso fare finta che tu non ci sia' sento il suo sguardo scrutarmi da cima a fondo.

Non rispondo, sono troppo a disagio per farlo.

'Parlami Diana' sembra quasi disperato dal tono di voce che usa.
'Cosa vuoi che ti dica?' Domando utilizzando la sua stessa frase.
'Qualsiasi cosa, ma parlami' ribatte, ma scuoto la testa guardandolo negli occhi, ed esco da quella scatola infernale.
Tiro un sospiro di sollievo, neanche mi ero accorta di starlo trattenendo; mi scende una lacrima sulla guancia, e non posso fare a meno di pensare a tutto il male che mi ha fatto.
Mi rintano in camera, stesa sul letto e con gli occhi chiusi: troppe cose da aggiustare nella mia vita.

Sarà stata la scelta giusta quella di ritornare?

Sento bussare alla porta, e dopo un mio leggero 'avanti', sbuca da dietro di essa il nostro migliore attaccante.
'Non ho avuto modo di dirtelo, ma mi sei mancata' avanza sedendosi sul mio letto.
'Sembra strano se rispondo anche tu?' Lo guardo, e non posso non notare quanto sia affascinante.
'Solo un pò' mi prende in giro iniziando a farmi il solletico.
Mi dimeno cercando di scappare dalle sue braccia, ma è tutto inutile, così inizio ad urlare a qualcuno di venire a salvarmi.
'Se parli ancora un altro poco, giuro che ti bacio come nella partita contro la Corea' si ferma per guardare attentamente la mia reazione.
Arrossisco di botto per quello che mi ha appena detto, e sposto lo sguardo sulla parte inferiore del viso.
Sembra notarlo, perché sulla sua bocca spunta un ghigno divertito e quando sta per compiere il grande passo, la porta viene spalancata con forza.
'Blaze alzati immediatamente, devo parlare con la Travis, è urgente' uno Stonewall infuriato si avvicina al mio letto, tirando il ragazzo per le braccia.
'Ma chi ti credi di essere, toglimi le mani di dosso!' Esclama il biondo ed io, visto che non voglio succeda nulla, mi posiziono tra tutti e due.
'Axel per favore, non voglio ti succeda qualcosa' sembra notare la mia supplica, e dopo aver minacciato la testa d'ananas con lo sguardo, esce lasciandoci soli.
'Si può sapere che cazzo vuoi da me?' Lo spingo con le braccia completamente arrabbiata.
'Stai scherzando, non mi parli più e poi ti trovo a due centimetri di distanza da quello la?' Spalanco la bocca.

Mi sta davvero facendo una scenata di gelosia?

'Tu sei completamente fuori di testa... non sei il mio ragazzo, quindi posso fare quello che voglio!' Gli do le spalle, cercando di calmare il cuore che va a mille.
'Lui ti piace?' Chiede spazientito, ed io mi giro per rispondere a tono.
'E anche se fosse?' Alzo un sopracciglio quando vedo il suo volto oscurarsi.
Si avvicina spaventandomi, indietreggio fino a sbattere contro la scrivania. Mi tiene in pugno, le sue mani ai lati dei miei fianchi, e il suo ciuffo a solleticarmi la fronte.

In un attimo, le sue labbra sono sulle mie.

Il sapore di menta e tabacco invade le mie narici, provo ad allontanarlo, ma più lo faccio, più mi tiene ferma.
I denti pizzicano il mio labbro inferiore, ed io, mi arrendo al suo volere lasciandolo passare.

Probabilmente me ne pentirò, ma non ho mai provato nulla di simile.

Nulla di questo bacio può associarsi al sinonimo di dolcezza, Caleb è irruente, passionale, aggressivo.
Sta divorando la mia anima e se non faccio attenzione, mi risucchierà in un vortice d'ombra, dove l'unica via di fuga, sarà uscirne scottata e con il cuore in mille pezzi.
'Tutto questo non accadrà più' parlo ad alta voce, e senza attendere neanche una risposta, lo lascio da solo, in quelle quattro mura.

Spazio Autrice
Lo so che non ve lo aspettavate, ma ogni tanto, una gioia la concedo anche io.
Diana sembra provata dal bacio, ma nonostante questo, lo allontana ferita e ci vorrà del tempo prima che la situazione si risolva del tutto.
-Il nostro Caleb?
Finalmente si sta svegliando dal sonno!
Se tutto va bene, aggiornerò giovedì.
A presto, stefy❤️

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