Capitolo 18
Caleb
Siamo andati in camera sua, Camelia ha avvertito tutti della lettera che ci ha lasciato. La legge a gran voce, e quando arriva al mio nome, d'istinto sposto lo sguardo sul piumone del letto.
Mi avvicino con cautela, quasi con paura e quello che vedo, mi fa solo strabuzzare gli occhi.
'Oh, quella è la maglia che ha comprato l'altro giorno. Ha il tuo numero sopra' interviene Silvia ridestandomi dal trance.
Afferro deciso l'indumento e quando la stringo tra le mani, sento il suono stridulo della carta: deve esserci un messaggio all'interno scritto solo per me.
'È terribile quello che le hanno fatto' dice Blaze portandosi una mano tra i capelli.
'Non possiamo nemmeno risalire al colpevole, dalle foto non si capisce in che luogo siano state scattate. Chi le ha fatte, sa usare molto bene photoshop' continua il discorso l'occhialuto stringendo i pugni.
'È ingiusto, mia sorella sarebbe dovuta partire con noi domani mattina, invece se n'è andata, e non voglio neanche immaginare come stia!' Urla il surfista, non riuscendo a mantenere la calma: da quando lo conosco, non l'ho mai visto così arrabbiato.
'Ho provato anche a chiamarla, risulta irraggiungibile. Maledizione!' Esclama Shawn Froste, prendendo a calci la sedia al lato della scrivania.
Quei quattro, a differenza mia, sono diventati proprio grandi amici della mocciosa.
Esco di scatto attraversando il corridoio, troppi ricordi e troppi rimorsi iniziano ad affollarsi nella mia testa, ma soprattutto, riesco a percepire il sangue pompare più veloce nelle vene del cuore.
Cosa mi sta succedendo?
Porto la maglietta di calcio al naso, odora di lei.
Non resisto un secondo di più, scappo nel mio dormitorio, e estraggo quel dannato pezzo di carta.
"Hai vinto"
Due semplici parole.
Due lettere che bruciano sulla mia pelle.
E un solo significato: dovrebbe farmi spuntare il sorriso, ed invece, mi fa solo chiudere gli occhi frustrato.
Per la prima volta in vita mia, non sono entusiasta del risultato ottenuto.
Sblocco lo schermo del cellulare, tantissimi commenti perversi si fanno spazio sotto i due post. Provo a cercare il suo profilo Instagram -sicuramente intasato anch'esso- ma l'unica cosa che esce scritto, è che risulta essere inesistente.
Ha cancellato tutto, e ha chiuso ogni contatto con il mondo.
Diana
Ho mollato, mi sono lasciata questa brutta faccenda alle spalle.
Scappare dalle situazioni complicate è una mia specialità, infondo anche anni fa, ho fatto la stessa cosa con mia sorella.
Ed ora, mi trovo su un aereo diretto all'aeroporto di Venezia, con il telefono spento, pronta per ricominciare.
L'unica cosa che ho fatto prima di estraniarmi dalla realtà, è stato avvisare la mia migliore amica del rientro a casa, e disconnettere tutti i miei profili social.
Non posso ancora credere che l'abbia fatto davvero.
Sapevo fosse un ragazzo con molti problemi, l'ha confermato anche il signor Hillman, ma non pensavo arrivasse a tanto.
Mi ha umiliata nel peggiore dei modi, o almeno, nel "peggiore dei modi" con cui si possa far del male psicologico ad una donna.
A che scopo, ma soprattutto, perché?
Caleb
Mi rendo conto per la prima volta, di aver preso una delle decisioni più stupide della mia vita.
Non solo rischio seriamente la denuncia da parte di Diana, ma le ho anche fatto subire una delle cose più squallide della vita.
Leggere quei commenti, mi ha fatto riflettere: quando le ho postate, non ho pensato minimamente a questo.
E faccio fatica ad ammetterlo a me stesso, ma il solo pensiero, che l'hanno vista in questo modo -quando quel privilegio, lo avevo avuto solo io- mi provoca un grosso fastidio.
E me ne sono reso conto solo ora.
Non sono tagliato nel capire i sentimenti delle altre persone, figurarsi i miei.
Con questo, non sto dicendo che la Travis mi piaccia, però ad oggi, il solo pensiero che non la vedrò più nei dintorni a controllare ogni mia azione, mi fa stare male.
Questa volta, ho davvero esagerato.
Apro il pc, e dopo aver preso un bel respiro, decido di cancellare ogni cosa: profili, foto e segnalare tutti quei commenti.
Per sicurezza, attraverso un programma di hacker impeccabile, faccio oscurare tutti gli screen fatti con lo smartphone.
In questo modo, niente e nessuno, può più vederla. Vorrei poterla rintracciare in qualche modo, ma il mio orgoglio non me lo permette.
Devo solo lasciar perdere la faccenda, come ho sempre fatto: io vengo prima di ogni cosa.
Diana
Arrivo nel pieno pomeriggio, scendo velocemente dopo aver fatto l'applauso al pilota, e mi reco a recuperare sul nastro trasportatore la mia valigia.
'Mi sei mancata sai?' Sono girata ad aspettare il bagaglio, quando sento una voce molto conosciuta alle spalle.
'Anche tu, non puoi neanche immaginare quanto' mi volto buttandomi tra le sue braccia, averla qua con me, è abbastanza.
'Abbiamo tante cose da raccontarci, però prima vorrei presentarti il mio ragazzo' si stacca e indica un castano al suo fianco.
'Molto piacere, sono Paolo Bianchi' mi allunga la mano che stringo prontamente.
'Diana Travis. Io ti conosco, tu sei il migliore centrocampista dell'Orfeo, la squadra italiana' riesco ad individuarlo subito, grazie anche allo studio effettuato su tutte le nazionali giovanili che partecipano ai mondiali.
'Vedo che sei informata. D'altronde sei stata fino a ieri la manager dell'Inazuma Japan, giusto?' Chiede a sua volta, e probabilmente conosce tutte queste cose grazie a Morgana.
Nel tragitto verso casa, continuiamo a parlare del più e del meno, e ammetto a me stessa, che questa quotidianità mi mancava.
'Tesoro, so che non è un buon momento per te. Però volevamo chiederti se vorresti comunque partire con noi per raggiungere l'isola di Liocott' la mia amica, sembra quasi incerta nelle sue parole, probabilmente, è preoccupata di una cattiva reazione.
So essere molto aggressiva quando voglio.
'Non saprei, ho il rischio di incontrarlo e sinceramente, non voglio più vederlo' ammetto senza repliche, e ella, nonostante non sappia ancora nulla, annuisce con la testa comprensiva.
'Puoi sempre non farti vedere da questa persona, e poi per quanto ne so, alloggeremo in villaggi separati a tema delle città di provenienza' interviene nella conversazione anche il moro.
'Beh, se è così, potrei anche pensare di accettare' sussurro, e quando alzo lo sguardo per vedere il panorama, mi rendo conto che siamo già fuori casa mia.
Sembra essere passato un secolo dall'ultima volta.
'Devo scendere, però se questo è il destino scelto per me, allora vi dico si. Domani mattina ci vediamo in aeroporto, fatemi sapere l'orario' saluto entrambi con un cenno di mano, e apro il cancello arrugginito del giardino.
Entro dopo settimane nella mia amata dimora, e il primo pensiero è quello di accendere il telefono e mandare un messaggio:
"Caleb, non so se ci rivedremo ancora, ma semmai il karma non dovesse girare in nostro favore, sappi solo una cosa: non ti perdonerò mai"
Spazio Autrice
Da dove comincio?
Partendo dal presupposto che Caleb si sia in parte pentito, ma non è ancora in grado di ammettere il suo errore: cosa pensate accadrà da oggi in poi?
Diana è decisa, ora più che mai, a non perdonarlo mai più.
È stata molto dura, ma se lo merita.
Volevate la One Shot su Paolo, invece ho deciso di inserirlo all'interno della storia, ma attenzione: non è uno stupratore.
Voglio ricordare a tutte, che abbiamo creato un gruppo whatsapp, chi si volesse aggiungere, basta un messaggio in privato!
Ci vediamo presto con un altro capitolo, baci.
Stefy❤️
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