Capitolo 16
Diana
È il giorno della partita contro i Fire Dragon, alla fine, il destino, ha voluto sceglierli come nostri sfidanti.
Prima di salire sul pullman, ho indossato la maglia dell'Inazuma acquistata in settimana, tuttavia, sono costretta a mettere una felpa leggera da sopra: a preoccuparmi, è il numero otto dietro di essa.
Il numero di Caleb, l'unico disponibile.
Mio fratello è partito due giorni fa, ed ora, sono completamente sola: non ho più la mia metà qua con me.
Osservo i posti disponibili, e visto che non ho la minima voglia di parlare con Jude, vado a sedermi accanto al silenzioso biondino.
Appoggio la testa allo schienale, e prendo un forte respiro.
'Sei sicura di stare bene?' Domanda il porcospino al mio fianco, poggiandomi una mano sulla fronte.
'Sì, sono solo stanca' sorrido lievemente in risposta, per poi sentire vibrare il cellulare.
È il pelato, che come al solito, mi chiede di andare a sedermi vicino a lui.
Lo ignoro totalmente, e senza neanche chiedere il permesso all'attaccante, appoggio la testa sulla sua spalla.
Quest'ultimo non dice nulla, perciò chiudo gli occhi, e lascio che il sonno prenda il sopravvento su di me.
Vengo svegliata un'ora dopo, da una voce dolce che mi accarezza i capelli: sorrido spontaneamente aprendo le palpebre.
'Sono stato comodo come cuscino?' Mi sposta una ciocca di capelli caduta sul viso.
'Si dai, come Goku "Made in China" funzioni bene' lo prendo in giro, mentre ricevo da parte sua, un pugno sul braccio.
'Grazie, mi serviva un po' di leggerezza' lo osservo per bene, ed effettivamente, sembra esserci qualcosa che non va.
'Questa volta sono io a chiederlo a te, sei sicuro che vada tutto bene?' Mi avvicino al suo viso accarezzandogli una guancia, tutto sotto l'occhio attento e stizzito di Stonewall.
Ho disubbidito ad un suo comando, sarà sicuramente arrabbiato.
'Si, devo solo rimanere concentrato e portare la mia squadra ai mondiali' dice poco sicuro, ma non insisto ulteriormente, dopotutto, non sono affari miei.
Scendo, e tutti insieme, ci rechiamo prima in spogliatoio e poi sul campo, dove a breve comincerà la finale del girone.
Il mister annuncia la formazione e ancora una volta, esclude la testa d'ananas dai titolari, lasciandolo in panchina.
Stringe i pugni arrabbiato con se stesso, ed un po', mi dispiace vederlo in questo stato.
'Ma guarda chi si rivede, ciao bellezza' sento una voce familiare alle mie spalle.
'Sparisci dalla mia vista' lo fulmino con lo sguardo, senza neanche salutarlo.
'Oh avanti, così ferisci i miei sentimenti. Almeno un bacio porta fortuna potresti darmelo' mi provoca avvicinandosi, ma proprio quando sto per parlare, una mano mi tira indietro e in un attimo, sento delle labbra calde appoggiarsi sulle mie.
'Mi dispiace Claude, ma lei è il mio portafortuna, trovatene un'altra' sbarro gli occhi al suono di quelle parole.
Axel, mi ha appena baciata davanti a tutti.
Mi guardo attorno, e noto tutti i nostri amici, immobilizzati da quanto è appena successo. Non so perché, ma il mio sguardo va a posarsi sul centrocampista: inespressivo, è l'unico aggettivo che mi viene in mente.
Cosa mi aspettavo, una scenata di gelosia?
Scuoto la testa, e vado a sedermi di fianco alle ragazze senza aprire bocca. Non ho voglia di parlare di quanto accaduto.
Il match finalmente ha inizio. Il capitano Mark è stato lasciato in panchina, anche se non capisco il perché.
Nel primo tempo, a causa di una tecnica micidiale del nemico, molti giocatori, tra cui Shawn, Jordan e Jude si infortunano. Quest'ultimo sembra non essere grave, tuttavia lo zio, per il momento, ha preferito farlo uscire dal campo.
I primi quarantacinque minuti si concludono in pareggio, e nonostante ciò, la gara sembra essere a favore dei dragoni; inoltre, il nostro migliore attaccante, è su un altro pianeta.
'Nel secondo tempo entrerà Caleb' annuncia l'allenatore, ed io, la trovo la scelta più giusta da fare.
'Ma lui non ha mai giocato con la squadra, perché vuole rischiare proprio ora?' Il moscone, non comprende una scelta così azzardata.
'Sarà il vostro jolly, nessuno lo conosce' ribatto io, senza curarmi degli sguardi di sorpresa, posati ancora una volta su di me.
'Finalmente, non stavo più nella pelle' si pavoneggia il diretto interessato ed io, abbassando la testa, sorrido felice di essere stata utile.
'Adesso finalmente si ragiona. Il più forte si nutre del più debole, è questa la legge della giungla' spiega camminando, per poi, oltrepassare la linea bianca di gioco.
Il secondo ha inizio, ma tutto sembra andare per il verso opposto a quello sperato. Questi idioti, sembrano non fidarsi del nuovo regista, che invece, sta dando il tutto per tutto.
'Perché fa così?' Evans lo sguarda quasi con compassione.
'Ma che ha quello che non va?' Afferma il rasta, toccandosi nervosamente la divisa.
'Chiunque abbia una grande forza di volontà, può diventare forte. Tuttavia, spesso la volontà non basta a portarlo sulla strada giusta' la voce anziana di Hillman si intromette nella conversazione.
'Mi avete tutti chiesto per quale motivo, io lo abbia selezionato. Dovete sapere che la sua ossessione per il potere, ha una motivazione bene precisa: quando era piccolo, suo padre fu costretto ad assumersi tutti gli errori del suo principale, e lasciare il proprio lavoro. Da quel giorno iniziò la persecuzione da parte dei creditori, e così, la sua famiglia andò in crisi e si sgretolò. Purtroppo, egli interpretò in maniera distorta le parole della madre sul prendersi una rivincita, e quest'ultima non capendo la situazione, incolpava il marito' spiegò a tutti noi.
Chiudo gli occhi al suono di quelle parole, come può un bambino, sopportare tutto questo?
'Si convinse che conquistare il potere, e raggiungere i massimi livelli, fosse l'unico modo per proteggere se stesso. Poi anni dopo, cercò di ingraziarsi Dark della Royal Academy, ma fu un totale fallimento. Finché un giorno lo incontrai, e mi resi subito conto, che era dotato di un enorme talento' concluse il suo monologo e nel frattempo, stringevo i miei capelli dalla rabbia.
'La ringrazio, mi ha fatto capire qualcosa in più sulla sua persona' a rispondere se la sentì solo l'occhialuto, io ero troppo sconvolta per farlo.
Il gioco va avanti e ad un certo punto, dopo l'entrata in campo del capitano e di Jude, mi alzo dal mio posto, decisa di quello che sto per fare.
'Nathan, Jack e tutti voi, volete vincere?' Urlo dal bordo campo.
'Si certo, ma...' risponde il primo che ho nominato, indicando con la coda dell'occhio il problema, che nel frattempo, sbuffava infastidito.
'Ma cosa? È quello che si sta impegnando di più, e sta cercando con le sue parole, di tirar fuori il meglio da ognuno di voi!' Non ci vedo più dalla rabbia, dopo quello che ho sentito, ci vorrebbe solo un miracolo per non prenderli a schiaffi.
'Diana ha ragione, dovete metterci più impegno. Solo quando riuscirete a prendere un suo passaggio, capirete cosa intende dire' mi da sostegno il nostro portiere.
'Su ora calmati' l'allenatore poggia una mano sulla mia spalla, e mi intima con lo sguardo, di tornare al mio posto.
La partita continua, e finalmente dopo un perfetto gioco di centrocampo tra i due rivali storici, e soprattutto, lo sblocco del nostro Blaze, riusciamo a portare a casa la vittoria.
Spazio Autrice
Mi sono resa conto, che il capitolo veniva troppo lungo, quindi ho dovuto tagliarlo in due parti. Nel prossimo ci sarà finalmente il tanto atteso colpo di scena!
-Quale sarà?
Mi dispiace lasciarvi sempre con un punto di domanda, ma spero comunque che vi piaccia.
SPOILER: vi ricordo che nonostante la vittoria, il nostro protagonista maschile, è veramente arrabbiato con la nostra DIANA.
A presto!
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