Capitolo 15
Diana
In un attimo, mi ritrovo stesa sul rosso, con le sue mani poggiate attorno i fianchi: il bastardo, l'ha fatto di proposito.
Non faccio in tempo a rispondergli male, che un paio di braccia, mi alzano da quella posizione e vengo tirata indietro.
'Hai finito di dare fastidio?' Spalanco gli occhi al suono di quella voce così familiare, mi sta davvero difendendo?
Parla colui, che è il primo a rompere costantemente le mie povere ovaie.
'Oh non ti scaldare, ci stavamo solo divertendo, vero bellezza?' Mi provoca il tulipano con un ghigno sulle labbra.
'Io ti ammazzo!' Provo a staccarmi dalla presa del pelato, ma più cerco di scappare, più mi stringe a se.
'Stai calma, non ne vale la pena' mi dice in un orecchio quest'ultimo.
'Caleb portala via, qua ci pensiamo noi' provo ad oppormi alla decisione del capitano, ma è tutto inutile, dato che la testa d'ananas, mi sta già trascinando altrove.
'Quel brutto pervertito del cazzo, lasciami, lo devo fare fuori!' Urlo per strada, attirando gli sguardi delle persone sulle nostre figure.
'Certo che picchi duro eh?' Domanda lui, ignorando completamente i miei desideri.
'Non sai nulla di me' rispondo, provando a calmare i bollenti spiriti.
'Dove stiamo andando?' Chiedo alla mia nuova guida turistica, che non accenna a lasciarmi la mano, per paura, che possa fuggire.
'Mi rispondi?' Insisto dopo alcuni minuti di silenzio tombale.
'Sai che sei proprio fastidiosa?' Si gira per fulminarmi con lo sguardo, tuttavia, non mi spaventa per niente.
'E tu, lo sai che mi fai ridere?' Sorrido divertita per prenderlo in giro.
Volta il capo irritato, ed io, mi arrendo al suo brutto carattere lasciandolo stare.
Prendiamo un pullman quasi completamente vuoto, e solo quando ci accomodiamo, finalmente stacca la presa.
'Ma a proposito, che ci facevate in centro?' Mi giro puntandogli il dito contro, dato che, ho già capito tutto.
'Un giro tra ragazzi, esattamente come voi' mi guarda, senza lasciare trapelare nessuna emozione.
'Certo, e guarda caso, vi trovavate proprio nello stesso luogo nostro?' alzo un sopracciglio in attesa di sapere la verità, che sicuramente, conoscendo il personaggio sedutomi accanto, non avrò mai.
'Coincidenza' spiega, voltandosi verso il finestrino dove si scorge il mare.
'Prevedibile, e dimmi una cosa, da quando tu esci con i tuoi "compagni" di squadra?' Mi alzo dal mio posto, decisa nello scendere alla prossima fermata.
'Dove stai andando?' Balza in piedi a sua volta, evitando -come sempre- le mie richieste.
'Scendo alla prossima, ho voglia di andare in spiaggia' faccio un cenno di mano indicando le onde, che si abbattono sulla riva.
Prenoto la discesa, e apro lo sportello scendendo le scale.
Il sole cocente, colpisce subito il mio viso, già un po' abbronzato dall'uscita segreta con il surfista.
'Si può sapere il perché sei voluta venire nel posto, che più odio al mondo?' Il mio "amico" di viaggio si tocca la fronte calda, tirando su un grosso sbuffo.
'Potevi benissimo restartene sul bus, o tornare al campo' gli faccio presente che aveva diverse alternative da poter scegliere.
'Senti mocciosa, non voglio assolutamente essere rotto il cazzo dal tuo fidanzato ancora una volta, solo perché ti ho lasciata da qualche parte, e tu, hai un pessimo senso dell'orientamento' spiega inacidito, iniziando a camminare velocemente davanti a me.
'Quando la smetterai di fare lo stronzo e l'egoista?' Gli urlo dietro, afferrando il suo braccio per poterlo guardare negli occhi.
'E poi, Sharp non è il mio ragazzo!' Chiarisco una volta per tutte, questa sua strana idea.
'E lui lo sa? Comunque, io sono fatto in questo modo, e poi, non sono cose che ti riguardano' osservo il cielo rattristita dalla sua risposta, ma subito dopo, parte dalle mie labbra una risata ironica.
'Si certo, peccato che io, anni fa, ero esattamente come te. E a causa del tuo stesso comportamento, ho perso una delle persone più importanti della mia vita' rivelo qualcosa sul mio passato, per la prima volta ad un completo estraneo.
'Ti auguro di non provare mai quello che ho provato io, credimi non ne hai la minima idea' lo lascio andare per abbassarmi e togliere le scarpe.
Il contatto dei miei piedi con i granelli bollenti, mi provoca un'immediata sensazione di sollievo.
Il mare è in assoluto, uno dei luoghi che preferisco: mi spoglierei volentieri, ma la compagnia, non è come quella dell'altra volta, e non posso assolutamente rischiare di essere fotografata ancora.
Sento il suo sguardo penetrarmi nelle ossa, e non capisco a cosa stia pensando; probabilmente, a quello che gli ho appena raccontato.
'Chi era?' Dopo interminabili minuti, finalmente ascolto la sua voce.
'Mia sorella' chiudo gli occhi, e ricaccio indietro le lacrime che stavano per uscire.
Improvvisamente sento quel luogo troppo stretto, ed inoltre, la presenza del castano non aiuta per niente.
Maledizione a me, e alla mia lingua lunga.
'Dovremmo andare' mi ridesta dai pensieri con un tono di voce, leggermente più gentile del solito.
Annuisco senza neanche guardarlo in faccia, parlare di un mio trascorso, ha portato alla luce vecchi ricordi che avevo intenzione di eliminare dalla mente.
Decidiamo poi, di avviarci a piedi, per non aspettare un'intera ora sotto al sole.
'Finalmente vi ho trovati, sono tutti in pensiero' si avvicina la figura di Axel, che con quelle ciocche azzurre ha acquistato ancora più fascino.
'Esistono i cellulari Blaze' risponde l'antipatico al mio fianco, che appare leggermente infastidito dalla sua presenza.
'Lo so, ma preferisco utilizzare un metodo poco più antico, non offenderti Caleb' lo risponde con lo stesso tono il biondo, che si avvicina per vedere se sto bene.
'Che ti ha fatto, hai gli occhi lucidi!' Esclama, pensando che la colpa, sia del diretto interessato.
'Mi è entrata un po' di sabbia negli' occhi, lui non ha fatto niente, sto bene' poggio una mano sulla sua spalla per farlo calmare.
'Sarà meglio, ora andiamo a casa, ci stanno aspettando tutti. Ah dimenticavo, Celia mi ha detto di riferirti che ha lei le tue buste' tiro un sospiro di sollievo, dato che alla fine, per fare un dispetto ai Fire Dragon, ho acquistato la maglia della Raimon da indossare per la prossima partita.
'Comunque porcospino, il celeste ti dona' rido toccandogli una ciocca di capelli piena di gelatina.
La conversazione tra noi due va avanti, ridiamo e scherziamo insieme, sotto l'occhio attento di uno sguardo carico di disprezzo.
"Che sicuramente, non avrebbe portato a nulla di buono"
Spazio Autrice
Questo capitolo lo dedico alla nostra amata Dea -straight_chlorine_, spero ti piaccia!🥰
Comunque, tornando a noi, una piccola verità sul passato di Diana è stata appena svelata, ma la storia è ancora molto lunga.
SPOILER: vi avviso che nei prossimi, avverrà qualcosa che probabilmente nessuna si aspetta.
- Perché Axel è andato a cercarli?
- Caleb lo avrà capito, che non è normale il suo comportamento?
Soprattutto se prima dice di odiarla e poi, se la difende geloso?
L'ultima frase è tra le virgolette, perché è detta al passato da un narratore esterno, spero si sia capito.
A presto!
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