Capitolo 6
Il Colonnello era perfettamente a conoscenza del momento in cui il tenente Thomas sarebbe rientrato, la cosa incuriosiva Peter, perchè in tutta questa faccenda non c'era niente di definitivo, tutto era molto teorico con nessun riscontro pratico, eppure Cannon fece affrettare il lavoro al Capitano Peter perchè entro poco tempo tutto si sarebbe realizzato.
Mentre Il capitano era intento nel suo lavoro, a controllare gli ultimi dettagli e a verificare che nessun errore ci fosse nella realizzazione dei vari reintegri, il colonnello Cannon bussa alla porta del suo ufficio.
P Prego Sig. Colonnello, come posso aiutarla?
C Sono venuto a prendere i fascicoli, è il momento.
P E' già oggi?
C Certo!
P ma io devo fare delle cose ancora!
C Mi aveva detto che avrebbe finito il lavoro in tempo!
P Certo!! L'ho finito!
C E allora cosa manca?........... Aspetti ho capito si tratta di Rachel?
P Si volevo salutarla, da quanto ho capito c'è la possibilità che lei non ricordi nulla!
C Giusto! Lasci a me i fascicoli, e vada pure da lei, le do una sola ora, cerchi di sbrigarsi, è importante che lei sia con me quando il tenente rientrerà.
P farò presto, stia tranquillo.
Lasciati i fascicoli al Colonnello, Peter si recò direttamente nella serra dove lavorava Rachel, mentre Cannon porta i fascicoli nel suo ufficio, e uno ad uno li distruggeva tutti nel trita carte, fatta eccezione per quello di Rachel.
Intanto il Capitano con il cuore in gola arrivò nel giardino, e raggiunge la serra attraversando il verde prato, contornato da aiuole di viole dai vari colori.
Cosa dire a Rachel? Peter non ne aveva assolutamente idea, forse questo saluto serviva più a lui piuttosto che a lei, visto che Rachel teoricamente non avrebbe ricordato nulla.
Per qualche minuto lui rimase sulla porta osservando la bellissima immagine di lei, voleva registrare nella sua mente tutti i particolari di quella fantastica creatura, le sue movenze, il movimento dei suoi capelli, e la grazia con cui curava i fiori.
Mentre Rachel inseriva in un vaso di terracotta un bulbo di un fiore,alcuni attrezzi le caddero a terra, lei si piegò per raccoglierli, e nel rialzarsi vide Peter sull'ingresso della serra.
R Ciao Peter!! Sei venuto a trovarmi!?
P Si, avevo voglia di vederti.
R Hai l'aria preoccupata, è successo qualcosa?
P No!! No!! Tutto a posto, volevo solo vederti.
R Sai volevo dirtelo questa sera a cena, ma visto che sei qui............
P Cosa?
R Ho passato dei momenti bellissimi in camera con te.
P Già!! Io credo che non li dimenticherò facilmente.
R Neanche io......
P Speriamo!!
R Certo!! Vorrei passare il resto della mia vita con te, non so se sarà possibile, visto le circostanze...
P Giusto, sai nella vita difficilmente si ottiene quello che si desidera, avvolte le cose che amiamo di più ce le facciamo scivolare dalle mani senza neanche accorgersene.
R Questo è vero, ma............ non ci sarà tempo o epoca che tenga, alcune cose restano dentro di te indelebili.
P E' vero................. ora devo andare, il Colonnello mi aspetta, devo sbrigare del lavoro importante, sai è molto esigente.
R Va bene, ci vediamo questa sera a cena?
P Ok!! Cercherò di esserci.
Peter si avvicinò a Rachel, la guardò negli occhi, con una mano le sfiorò il viso, e poi con un energico abbraccio strinse il dolce corpo della ragazza, i due si guardano perdendosi l'una negli occhi dell'altro, fino a che un bacio dolcemente li fece chiudere ad entrambi.gli Efilm tornarono molte volte in quei territori, a di civiltà nel mondo.
Per qualche secondo i due erano estraniati dal mondo che li circondava, e al termine di quel caldo bacio, ogni cosa tornò reale.
Peter si allontanò da lei indietreggiando di un passo lasciando scivolare le sue mani in quelle di lei, e con un semplice "ci vediamo" lui voltò le spalle e uscì dalla serra.
Rachel per qualche istante rimase immobile sulla sua posizione cercando di assaporare l'ultima sensazione rimasta sulle sue labbra di quel fantastico bacio.
Il tempo stava per scadere e il Colonnello Cannon aspettava Peter davanti la porta del corridoio che portava all'astronave ritrovata nel sito archeologico.
Peter col fiatone, arrivò all'appuntamento con il Colonnello.
C Appena in tempo, dobbiamo muoverci!!
Intanto entrarono nel corridoio e a passo veloce raggiunsero l'ascensore.
P Signor Colonnello, come fa ad essere sicuro che il tenente rientri ora.
C Ho fatto dei miei calcoli.
P Ed ora cosa dobbiamo fare?
C Dobbiamo entrare nell'astronave, è l'unica struttura immune a certi campi di forza generati dall'anomalia.
P E quindi?
C .........E quindi!! Rimanendo all'interno dell'astronave quando rientra il tenente, il campo di forza generato per il rientro, non colpirà l'interno della navicella, e noi avremmo coscienza di tutto quello che è successo fino ad ora e di quello che succederà dopo!
P E gli altri??
C L'avevo avvertita, alcuni non ricorderanno nulla, altri solo dei flash come un ricordo vago di un sogno fatto chissà quando.
P Questo si chiama rubare una parte della loro vita!!
C No!! Questo si chiama "sicurezza nazionale", anzi visto il contesto, "sicurezza mondiale".
Intanto mentre il loro parlare continuava, raggiunsero la navicella.
C Dottore!! (rivolgendosi ad uno dei specialisti che si trovavano nel laboratorio) Mi apre l'accesso alla navicella? Devo far vedere una cosa la capitano.
D Certo!! Apro subito.
Con la solita leva azionò la porta dell'hangar e accese le luci all'interno.
I due ufficiali velocemente entrarono all'interno della navicella, e chiusero il portellone della stessa.
I ricercatori all'esterno rimasero incuriositi da tutta questa fretta si guardavano intorno chiedendosi cosa stesse accadendo.
D1 Non avranno, per caso, trovato il modo di farla volare??
D2 Non credo, è difficile, sono anni che ci lavoriamo sopra e non si è accesa mai neanche una lampadina.
Dopo qualche minuto, dal cielo sopra il sito, un raggio di energia concentrata lo colpiva, e al contatto, questa forma di energia si espanse in modo circolare avvolgendo tutto il centro con una grande bolla luminosa.
Per tutti gli occupanti fatta eccezione per i due ufficiali, ci fu appena il tempo di realizzare cosa stesse accadendo, che la luce si spense e ognuno di loro non ricordava più niente, cadendo in un sonno profondo.
All'interno del fascio di energia viaggiavano Thomas, Simon e Antuky, che si ritrovarono nell'hangar proprio davanti la vecchia navicella.
Tutti e tre si guardarono intorno, e Thomas si rese conto che tutti i tecnici all'interno del laboratorio erano riversi a terra.
T Cos'è successo?!
S Siamo arrivati sulla terra!
T Si questo l'ho capito. Conosco questo posto. Mi chiedevo cosa fosse successo alle persone, sono tutti a terra.
S Stanno dormendo
T Dormendo!?
S Sai, il nostro raggio di trasporto sviluppa una forte energia, che qualsiasi forma di vita ne viene a contatto ne rimane tramortito.
T E per quanto tempo rimarranno così?
S Per qualche ora...... tranquillo non ricorderanno nulla, neanche di essere mai stati qui.
T Ma quando si sveglieranno si chiederanno cosa ci fanno in questa struttura?
S Quando si sveglieranno, non sapranno neanche di esserci entrati mai in questa struttura, rimanderemo tutte le persone interessate dall'anomalia al momento in cui il tutto per loro è iniziato, così non si accorgeranno di nulla.
T E i tecnici del laboratorio?
S Verranno impiegati nei loro vecchi laboratori di appartenenza.
A Ora basta parlare!! Thomas apri il portellone della navicella.
T Io?!
S Si! Tu! Questa è la stessa navicella che hai fatto schiantare, l'ha recuperata il Colonnello Cannon qualche anno fa del tempo terrestre.
T Cavolo!! Qui la situazione si fa sempre più ingarbugliata.
Questa è la navicella con qui siamo andati sulla terra?
S Certo!!
T Io partecipavo alle operazioni di questo laboratorio e non avevo mai visto questa navicella!!
S E' ovvio!! Non eri ancora partito per Nibiro!
T Giusto!!
Il tenente con il palmo della mano toccò la carlinga della navicella, che si accese di colpo riconoscendo il dna di Thomas.
All'interno il Colonnello era in attesa di tutto questo, mentre Peter rimase sbalorditivamente impaurito dall'accensione del velivolo.
P Caspita!! Colonnello qui si è acceso tutto!!
C bene!!
P Bene!?
C si! Bene!! Vuol dire che il tenente è rientrato.
Neanche il tempo di finire la frase che l'astronave si mise in posizione verticale e aprii il portellone.
Il Colonnello invitò il Capitano a scendere, e quando uscì fuori dalla navicella si accorse che questa si era messa in posizione verticale e sovrastava l'interno dell'hangar.
S Ben trovato Capitano Peter!
P E lei chi è?!
S Mi chiamo Simon, ed ho accompagnato il tenente Thomas in questo fantastico viaggio, mentre lui è Antuky, un incaricato dai governanti di Nibiro, per compiere questa missione.
P Qual missione? E cos'è Nibiro?
C (mentre scendeva) Niente panico Capitano! Per la missione avrà tempo di istruirsi sui dettagli, mentre per quanto riguarda Nibiro è un pianeta di un universo parallelo. Loro ci seguono dagli albori della nostra civiltà
T Ma!... Colonnello, lei sapeva tutto?!
C Secondo lei il loro contatto sulla Terra chi poteva essere se non qualcuno all'interno della commissione di questo gruppo di ricerca.
T Quindi lei è uno di loro?
C Non proprio, io sono ne più ne meno quello che è il Signor Simon.............. un incrocio, un ibrido, qualcuno di cui fidarsi su questo pianeta.
T Ma allora perché il mio incarico non lo hanno dato direttamente a lei, visto che sapeva già tutto?
C Si immagina lei un ufficiale degli Stati Uniti che si presenta alla commissione di governo e asserisce di essere per metà alieno?!
T Già!! La rinchiuderebbero subito.
C Tutto doveva crescere pian piano, i nostri servizi segreti sanno di questa operazione di ricerca e ne conoscono gli sviluppi, l'hanno seguita passo passo, ora loro saranno pronti ad ascoltarti, gli abbiamo preparato la mente a questo tipo di evento.
T E ora che si fa?
C Ora si devono riportare tutte queste persone al loro tempo, poi penseremo al resto.
Capitano Peter, accompagni il tenente nella sua stanza, intanto io mi organizzo per il lavoro!
Peter eseguì l'ordine accompagnando il tenente nel suo alloggio, naturalmente questa era una scusa per allontanare i due ufficiali dalla postazione.
S Cosa facciamo adesso?
C Dobbiamo riportare tutta questa gente alla loro epoca, tranne Rachel, lei deve seguire il programma organizzato dal capitano, naturalmente ho apportato una piccola modifica.
S Perfetto!! Dovremmo far salire tutti in questa navicella, li posizioneremo nelle capsule dove erano collocati in stand-by i cyborg, e uno ad uno li riporteremo a casa.
Al ritorno dei due ufficiali, tutti cominciarono a lavorare per riportare a casa tutte le persone interessate dall'anomalia, ognuna di loro fu messa nella capsula dove di solito si ricaricavano i cyborg, Simon si prese cura della fase del sonno di tutti gli interessati, applicando una macchina semicircolare da una tempia all'altra che stimolava alcune funzioni del cervello in fase di sonno.
Peter si prese personalmente cura di Rachel, gli diede un ultimo bacio prima di chiudere la capsula.
Simon gli si avvicinò..........
S Starà bene.
P Sicuramente, ma non la potrò mai rivedere.
S Lo so, tutto questo è ingiusto, ma doveva andare così, ci sono delle cose che non devono e non possono essere modificate.
P Immagino.
A Ora dobbiamo andare, bisogna riportare tutti a casa prima che finisca l'effetto.
T Ma non possiamo riaddormentarli, se necessario?
A Il vostro cervello non sopporterebbe troppo questo stimolo del sonno, potrebbero non svegliarsi più
C Allora Tenente Thomas, grazie per la collaborazione, all'interno del mio ufficio troverà un plico che la riguarda, ci sono le istruzioni per il nuovo impiego, naturalmente dopo che avrà spiegato alla commissione del governo come sono realmente andate le cose!
T E lei pensa che mi crederanno?!
C Certo!! Nel plico c'è una registrazione digitale di tutto quello che le è accaduto, dall'inizio alla fine.
T Va bene.
C Capitano Peter, lei ci dovrà seguire, la riportiamo a casa.
P Nella mia epoca?
C Pressappoco.
Il Colonnello Cannon invitò tutti ad entrare all'interno dell'astronave, che subito dopo si predispose per il decollo, aspettando che il tetto del sito si aprisse e la lasciasse volare.
Il tenente Thomas rimane fuori a guardare i compagni di avventura partire per una nuova destinazione, che fondamentalmente rimane sempre la stessa, la Terra, ma con tante fermate in tante epoche diverse.
Il ronzio vibrante, emanato dalla navicella, aumentava e non appena il soffitto del sito si aprì, il velivolo schizzò via verso il cielo ad una velocità incredibile, nel giro di un secondo era sparita dalla vista.
Thomas prima che tutte le guardie si svegliassero, raggiunse l'ufficio del colonnello e all'interno della scrivania trovò un plico, con su scritto "per il tenente Thomas", si mise seduto, lentamente aprì la busta e trovò un fascicolo ed una sorta di lettore piccolissimo con un supporto apparentemente digitale, non aveva cavi ne fessure da aprire per inserire le batterie, c'era solo un tasto al centro di questo strano oggetto.
Thomas spinse il tasto, e da una piccola fessura la macchina cominciò a proiettare una sorta ologramma, il filmato era quello della visita del tenente su Nibiro.
Thomas lo spense subito, aveva paura che nel frattempo qualche guardia si fosse svegliata, ripose lo strano lettore, nel plico, poi cominciò a leggere il fascicolo.
Dopo qualche pagina, la sua mente era confusa, la sua espressione era quella dell'incredulità, qualcosa lo stava turbando, di colpo chiuse il fascicolo, pose le sue mani sul proprio viso, le fece scivolare giù, e l'ansia per quello che avrebbe dovuto raccontare era crescente.
Non aveva terminato di leggere il fascicolo, l'avrebbe fatto più tardi quando era sicuro che nessuno lo vedesse, e neanche aveva visto tutta la registrazione, ma era sicuro che far capire tutto quello che stava accadendo usando la prova del filmato, era niente in confronto quello che il fascicolo gli imponeva di dover svelare.
Intanto sulla navicella l'operazione che prevedeva di riportare tutti nella propria epoca procedeva velocemente erano rimasti Rachel e Peter.
P Dobbiamo riportare Rachel a casa!
C Certo ma per una questione di comodità sbarchiamo prima lei.
P E Rachel!?
C Stia tranquillo!!! Rachel torna a casa sua dopo di lei.
P Ma lei non deve tornare a casa sua!!
C Certo che no! Lei l'ha destinata nella città di Manchester!
P Si giusto!
C Stia tranquillo, andrà tutto bene, adesso è ora di scendere
Si ricordi capitano, lei farà parte di un progetto molto importante, segua sempre il suo istinto.
I due ufficiali si salutarono militarmente, e dopo Peter salì su di una piattaforma, le pareti gli si chiusero intorno, e alla loro riapertura, il capitano era scomparso, mandato giù sulla Terra esattamente in acqua durante la seconda guerra mondiale, vicino ad una nave d'appoggio alleata.
Venne avvistato presto e poi riportato a bordo.
Dopo qualche mese la guerra finì definitivamente, e il Capitano Peter, pluridecorato, tornò nel suo paese d'origine.
Negli anni che seguirono, Peter riuscì ad entrare all'interno del pentagono lavorando a vari progetti top secret.
La bellissima Rachel non fu spedita a Manchester. Lei si risvegliò su di una nave che dall'Inghilterra partiva alla volta dell'America, portando con se un grande carico di persone speranzose di trovare miglior vita dall'altra parte dell'oceano.
Rachel si svegliò con la consapevolezza di essere la Signora Elisabeth Red, e di aver perso suo marito, Peter durante il viaggio.
Si trasferì in America, perché il volere del suo consorte era quello di attraversare il grande mare e trovare fortuna, non che in Inghilterra loro vivessero di stenti, anzi, erano ricchi proprietari, ma la sua voglia di voler sempre crescere, lo portava ad azzardare sempre un passo in più.
Elisabeth si stabilì in America, comprando terreni e allevando mucche e cavalli, mentre suo figlio, avuto dall'unione di una sola notte con Peter, cresceva forte.
A metà degli anni sessanta...........................
Il Colonnello Peter Red, si trovava in un posto non precisato sulle colline italiane, era lì che guardava il panorama, di tanto in tanto guardava l'orologio, forse non voleva far tardi ad un appuntamento, o forse l'appuntamento era proprio in quel posto, e qualcuno era in ritardo.
Certo il luogo non era il classico posto dove incontrarsi, però era evidente che qualcuno doveva arrivare.
Dopo poco, una leggera brezza sfiorava le fronde degli alberi, il vento muoveva le nubi folte ma no minacciose di pioggia, Peter alzò la testa il suo sguardo era fisso su di loro e la sua attesa fu premiata quando dalle nubi un aereo bimotore uscì ad alta velocità, e dopo qualche virata riuscì a mettersi nella giusta posizione per atterrare.
Peter si avvicinò all'aereo aspettando che il pilota scendesse, e mentre le pale dei motori rallentavano fino a fermarsi, il portellone si aprì ed un uomo scese dal velivolo.
Peter gli si avvicinò,
P Buonasera! Il Signor Matteo Reggia?
M Certo! E lei chi è?
P Sono il Colonnello Peter Red, la stavamo aspettando.
M Stavamo aspettando?! Io vedo solo lei!
P Ha avuto problemi con il suo aereo?
M Certo la strumentazione è impazzita, poi........
P ................ Poi si è trovato, in un luogo che non conosce, ha girato l'aereo è rientrato nelle nubi ed è arrivato qui!
M ......... Si!! Giusto! Ma qui dove siamo?
P Siamo sempre in Italia.
M bene!!
P Ma negli anni sessanta.
M Che vuol dire anni sessanta!
P Vuol dire che lei questa mattina si è svegliato negli anni novanta e stasera dormirà negli anni sessanta.
Allungando un braccio gli indicò uno spazio nel mezzo del prato, Matteo guardò in quella direzione, e di colpo apparve una forte luce che apri una porta nel mezzo del nulla, Peter si avvicinò all'uscio invitò Matteo ad entrare, lui pur timoroso lo segue, non conosceva Peter, ma era consapevole che quell'ufficiale sapeva molte cose di lui.
Attraversando la porta i due si ritrovarono nel sito militare costruito per la gestione dell'anomalia.
Nel nostro presente, Thomas indossata l'alta uniforme, sedeva fuori dell'ufficio della commissione che doveva analizzare il filmato e i documenti lasciati dal colonnello Cannon.
L'ansia per l'attesa era crescente, ma non dovette aspettare molto, la grande porta si aprì un ufficiale lo invitò ad entrare, i due si salutano militarmente e poi si stringono la mano.
Il Tenente Thomas entrò nella stanza si guardò intorno, le pareti erano ricoperte di cartine delle varie nazioni della Terra e al centro della sala un lungo tavolo con seduti tanti alti ufficiali pronti ad ascoltarlo.
La porta si chiuse dietro di lui, e il coraggio accompagnava i passi del tenente fino al suo posto.
Tirò fuori il supporto digitale che il Colonnello Cannon gli aveva lasciato, e senza conferire parola, lo azionò e l'ologramma cominciò a narrare.
Come la commissione poteva reagire, Thomas lo avrebbe scoperto alla fine della proiezione, ma quello che lo preoccupava, era il dover relazionare i contenuto del plico.
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