Mi metto dei leggins e una maglia nera. Ad un funerale non si va mai vestiti con colori vivaci, ma se si potesse non lo farei, non riesco a mettermi dei vestiti colorati quando non sono felice. Metto la protesi con un po' di fatica e poi esco dalla camera.
"Andiamo?" chiede Carlo appena mi vede.
"Si" rispondo e insieme a sua mamma saliamo in macchina. Accostiamo davanti ad un fioraio e prendiamo un mazzo di fiori ciascuno, io uno di rose bianche e lui uno di tulipani gialli. Risaliamo in macchina e dopo poco accostiamo vicino alla chiesa. Entriamo e andiamo nei posti in seconda fila, dietro ai genitori di Luca. Dopo poco la bara entra in chiesa e sua mamma comincia a piangere, senza fermarsi mai un secondo.
"Luca non è stato solo un amico, è stato un fratello" dice Carlo all'altare. "Abbiamo affrontato il cancro insieme e io, anche grazie a lui, sono riuscito a sconfiggerlo. Lui ora mi ha lasciato e  mi sento come se io non l'avessi aiutato, come lui ha fatto con me. Ma in fondo lui non ci lascerà mai" dice e guarda per qualche secondo me, "perché Luca è entrato nei nostri cuori e rimarrá lì"
Carlo ritorna verso di me e l'abbraccio, quando ci stacchiamo abbiamo entrambi due lacrime che ci rigano il viso.

Odio i cimiteri, ma in questo momento sento come se una parte di me fosse in questo posto. Tutti se ne sono andati, compreso Carlo, e io sono rimasta qui, non voglio lasciarlo da solo.
"Sai" dico, "io domani verrò dimessa e anche Carlo" tocco la sua foto sulla lapide con una mano. "Entrambi pensiamo che tu ci abbia aiutato. Sei sempre stato positivo, non hai mai mollato. Vorrei che anche tu domani uscissi insieme a noi, mi sarebbe piaciuto tenerti per mano. Almeno potrò venirti a trovare tutti i giorni senza che qualche dottore me lo impedisca, non trovi? Mi immagino già la dottoressa Angela che mi sgrida quando cerco di uscire dall'ospedale di nascosto" dico e accenno un sorriso. "Saresti fiero di me. Io ora vado, ci vediamo domani Luca, va bene?" bacio la sua foto e poi lo saluto con la mano. Esco del cimitero e poi vado alla fermata dell'autobus, aspetto per qualche minuto e poi arriva. Trovo un posto libero e mi siedo. Da domani inizierà un'altra vita, sono ansiosa.

"Allora tesoro, sei pronta?" chiede mia mamma.
"Si" rispondo e prendo la borsa con i vestiti in mano.
"Dalla a me" dice riferendosi alla borsa e poi la prende.
Usciamo dalla camera e andiamo all'entrata dove trovo Carlo con i suoi genitori e i genitori di Luca. Sua mamma mi viene in contro con una busta in mano, "ciao" dice.
"Ciao"
"Ecco, tieni, ho pensato che ti avrebbe fatto piacere averli" dice e mi passa la busta. "Sono un po' di cose sue"
"Oh, grazie!" mi siedo su una sedia e poi apro la busta. Dentro ci sono due delle sue maglie: una rossa e una blu, le sue preferite, dal momento che le usava sempre. Poi tiro fuori un'altra busta di carta più piccola, la apro e trovo dentro parecchie sue foto, alcune di quando era piccolo, altre all'età delle elementari e altre ancora di poco tempo fa.
"Grazie mille" dico a sua mamma e mi sorride.
"È un piacere" dice, "allora ci si vede" ci salutiamo e poi se ne va via.
Rimetto tutto nella busta e poi mi avvicino a mamma che sta parlando con la dottoressa Angela.
"Aurora, siamo felici di esser riusciti a farti guarire" dice Angela.
"La ringrazio molto"
"Grazie a te per non aver mai mollato. Arrivederci" si allontana e poi mi avvicino a Carlo.
"Allora, ci siamo?" chiede e annuisco.
Ci avviciniamo all'uscita, un passo alla volta, sempre più vicini alla fine di questa fase della nostra vita.
Mettiamo i piedi fuori dall'ospedale e ci guardiamo sorridendo. In questo momento dovrei essere con Luca, ma in fondo lui è qui con me, non mi ha mai lasciata, e penso che anch'io non lo lascerò mai. Lui é stato il mio primo amore, e forse anche l'unica persona che ameró veramente.

FINE

E anche questa storia è giunta al suo termine, spero che vi sia piaciuta molto. Ci vedremo con altre storie, ciao❤