Pigiama party e incubi vari
Pov Ari
Quei giorni erano tristi. Ovviamente ero felice di rivedere i miei amici. ma senza Angi il campo non era più lo stesso. i miei amici cercavano di distrarmi in tutti i modi ma sempre più spesso mi rintanavo nella mia piccola biblioteca nel bosco con una grossa tazza di cioccolata calda e la sua giacca. Quando Angi aveva visto che mi piaceva mi aveva detto di tenerla, da quel giorno la mettevo non appena avevo nostalgia di casa. Lei mi chiamava tramite messaggio Iride quasi ogni sera, ma non era la stessa cosa.
Quella sera Luca ( benedetto ragazzo ) aveva deciso di fare un pigiama party nella casa sull'albero. Io ero arrivata per prima ma avevo visto arrivare Ashley e avevo deciso di passare dalla biblioteca per lasciare un pò di tempo ai due fidanzati da soli prima della serata in compagnia. Sapevo che gli altri sarebbero arrivati dopo una mezz'ora quindi affondai nella poltrona rossa con una tazza fumante di cioccolata calda che le driadi mi avevano gentilmente portato.
Venni riportata alla realtà dalla fine della mia tazza di cioccolata, controllai l'orologio ed ero ancora in tempo per arrivare prima degli altri se prendevo qualche scorciatoia. Ovviamente arrivai prima degli altri. «Ari»
«hm» mi girai a guardare Luca
«hai la bocca sporca di cioccolata?» ridacchiò lui
Mi pulii velocemente la bocca con la manica della felpa arrossendo di botto.
Prima di andare a dormire slegai la bandana e legai in una treccia i capelli per evitare di arrivare alla mattina dopo con i capelli talmente annodati da far invidia ad un nido di uccelli.
Quella notte stranamente non sognai, magari era perché tutti i ricordi che rivedevo proiettati nelle palpebre tutto i giorno tutto il giorno avevano stancato il mio cervello talmente tanto da lasciarmi dormire in pace.
Venni svegliata nel bel mezzo della notte dalle urla terrorizzate di Olivia. Mi alzai a sedere di scatto e sbattei gli occhi parecchie volte prima di mettere a fuoco la scena che avevo davanti: Eve disorientata quanto me, Aurora tra le braccia di Antonio, Luca che teneva la mano di Ashley, Sol e Eric che si stringevano la mano sotto le coperte, Cassie in un angolo accanto al fratello, Agata che si faceva strada in quel groviglio di sacchi a pelo e coperte per raggiungere la sua migliore amica e Olivia terrorizzata con Giada che la abbracciava da dietro.
«Sto bene, davvero non c'è bisogno che vi preoccupiate, era solo un incubo» cercò di calmarci Olivia
«non era "solo un incubo" perché ci hai svegliato tutti. Ti va di parlarne?» Giada annuì alle parole di Eric. Olivia scosse la testa.
ma giada non si arrese «facciamo un gioco. ognuno di noi racconterà un suo incubo. così staremo meglio tutti.» poi ci guardò male tutti sfidandoci a dire qualcosa
Olivia iniziò a raccontare e Giada la abbracciò da lì alla colazione. Quando poi toccò a me, sbiancai. Aurora si preoccupò da morire e fece per venirmi incontro ma la fermai con un gesto della mano «Tranquilla, sto bene» Lei mi squadrò da cime a fondo e mi scrutò pure l'anima da quanto intensamente mi guardava. Alla fine si sedette di nuovo sulle ginocchia di Antonio ma mi obbligò a sedermi accanto a lei. Iniziai a raccontare l'incubo che avevo fatto proprio la notte precedente, svegliando Lee per le urla.
Mi trovavo in una stanza piccola, una cabina di una nave supposi.
Le pareti bianche e i pavimenti freddi non erano per nulla accoglienti. sentii un senso di inquietudine viscerale che svanì solo per un attimo quando vidi Angi entrare dalla porta della cabina. Feci per correrle incontro ma il corpo non rispondeva, Lei alzò il viso e il senso di inquietudine tornò più prepotente di prima, aveva gli occhi completamente neri e un sorriso che farebbe impallidire Joker. «Angi... » la chiamai con voce flebile. Lei iniziò a parlare mala sua voce aveva un sottofondo che mi fece dubitare di star ascoltando lei «come puoi anche solo pensare che io possa ricambiarti? » io mi gelai sul posto.
Angi sparì e al suo posto apparvero i miei amici e di nuovo lei svenuti sul pavimento, morti, Nate era in piedi appoggiato al muro dal lato opposto a dove stavo io. «è colpa tua, sai?» indicò i nostri, MIEI, amici. quando vide che io non risposi si avvicinò ghignando «non lo sapevi, vero?»
Dovetti fermarmi per singhiozzare, Aurora mi abbracciò e, non ricordo come, finii seduta sulle sue ginocchia. Antonio si lamentò, Aurora lo zittì con un brusco «Taci Amore» ma io mi scusai con il figlio di Ares e mi sedetti in un angolo, venendo subito raggiunta da Cassie che mi abbracciò senza dire nulla.
787 parole, sono molto prud di me stessa
Baci coniglietti coccolosi
Lara
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