Pov Angi

Mi lasciai cadere sul letto stanca morta. Penso di non essere mai stata così stanca nella mia vita. Non ebbi nemmeno la forza di togliermi gli occhiali. Dalla porta entrò uno spicchio di luce, ero rimasta sveglia tutta la notte di nuovo. 

Sentii bussare alla porta e chiusi gli occhi. « Angi... » era la voce di Max «sta dormendo, lasciamola stare, non si sveglierà nemmeno se ci mettiamo ad urlare» spiegò Nate uscendo, seguito dai passi leggeri di Max. Mi addormentai con gli occhiali sul naso.

Mi svegliali giusto in tempo per il pranzo. Mi sedetti di fianco a Max e di fronte a Laurence, stando attenta a non sedermi troppo vicino a Nate. Mi aggiustai gli occhiali sul naso e sbadigliai. 

Passai il pomeriggio a leggere libri ritrovati qualche settimana prima nel magazzino del campo. Erano come dei diari in cui i semidei avevano scritto come usare i loro potere in modo che i loro fratelli potessero imparare da soli ad utilizzarli. Ero seduta sul ponte con i tre figli di Nike che giocavano a poker.

Dopo cena mi rintanai in camera e mi sedetti a gambe incrociate sul letto. chiusi gli occhi e mi concentrai. Poi un, ormai familiare, brivido freddo lungo la schiena e il buio mi avvolse. I soliti rumori strani sostituirono il rumore del mare e mi ritrovai ad inciampare fuori da un enorme grotta. il Bunker nove. Mi appoggiai all' entrata del Bunker per non cadere a faccia avanti nel prato. Rimasi lì fuori un paio di minuti per riprendermi dal viaggio ombra, non ci ero ancora abituata.

Presi un bel respiro ed entrai. Fortunatamente vidi che erano tutti lì, stavano chiacchierando, Ari leggeva e Giada sonnecchiava con la testa sulle ginocchia di Olivia mentre la figlia di Atena si arrotolava una delle ciocche della fidanzata tra le dita. Che carine.

Rimanei per un attimo nell'ombra ad osservare i miei amici sorridendo poi feci per sbaglio cadere una chiave inglese da uno dei tavoli. Che imbranata !

Tutti sobbalzarono e si girarono a guardarmi allarmati, quasi mettendo mano alle armi. Io feci un passo avanti in modo da essere ben sotto la luce delle lampade a li salutai con la mano « Ehilà ragazzi, mi sono persa qualcosa? »

Nel giro di due secondi avevo Ari che singhiozzava nella mia maglietta. La abbracciai e le accarezzai i capelli « sono qui adesso, stai tranquilla ». In pochi attimi venni circondata anche dagli altri che mi stritolarono fino a farmi quasi mancare il fiato.

Dei se mi erano mancati.

baci coniglietti coccolosi 

Lara