NEVERLAND         |    Harry's POV

La tenebrosa figura getta la sigaretta per terra e mi si avvicina di colpo.

Mi squadra lentamente e poi posa lo sguardo all'altezza del mio petto, in modo tale che non riesca a scorgere i suoi occhi.

"Chi sei?" chiedo seccato e curioso allo stesso tempo.

Un vento leggero ed improvviso mi accarezza le guance facendomi sussultare.

"Lo scoprirai presto, Harry." sussurra, tradendo un sorriso sinistro.

Il suono, emesso dall'acqua della fontana che scorre, echeggia rumorosamente nell'aria, apparentemente spezzando il silenzio di tomba che invade il parco.

Mi sento frustrato e preso in giro allo stesso tempo. Chi si crede di essere per parlarmi così?

"Stai camminando sopra una sottile fune e stai cadendo, Harry."

La sua voce è cupa, pacata ed alquanto terrificante.

Sono fermamente convinto di essere coraggioso e spavaldo e non sarà di certo un bamboccio con una veste nera ed il linguaggio enigmatico a spaventarmi.

"Non sai quanto mi dispiaccia, Harry." aggiunge con falso tono drammatico.

La flebile luce emessa dal lampione alle sue spalle diminuisce lentamente, spegnendosi a poco a poco, rendendo la notte più oscura.

La situazione mi rende sempre più nervoso e colmo di incertezze e rancore verso un qualcosa di sconosciuto.

"Il tuo orologio si fermerà tra ventiquattro ore e non ci sono batterie capaci di farlo funzionare di nuovo." afferma, svelando un altro sorriso malefico.

Stringo i pugni con forza e li porto all'altezza della bocca, mordendoli.

"Attento a con chi parli, mostriciattolo!" sbotto infuriato.

Nessuno può farmi sentire in quel modo. Nessuno.

Squadro la figura con odio ed indifferenza allo stesso tempo, scorrendo lo sguardo sulla sua veste nera che non lascia scoperti neanche gli occhi e le mani.

L'uomo ride con cattiveria e mi si avvicina maggiormente.

"Ci rivedremo presto." aggiunge, facendo dietro-front e sparendo nell'oscurità lasciandomi perplesso e pieno di parole non dette.