Capitolo 1- Greta
Mi sono sempre chiesta se la su qualcuno avesse un piano, ogni volta che mi succedeva qualcosa pensavo fosse tutto progettato.
E quel giorno; quel maledetto giorno ne ho avuto la conferma.
Due parole, 13 lettere, bastarono a rovinarmi la vita.
Avevamo un legame talmente forte che neanche un uragano sarebbe riuscito a spezzarlo, stavamo sempre insieme, era come se fossimo sorelle, anzi, qualcosa di più.
Capivamo attraverso un sguardo quello che l'altra volesse dire.
Sono sempre stata dell'idea che il silenzio abbia più significati di mille parole,perché il silenzio non significa non aver niente da dire, semplicemente vuol dire che non vale la pena sprecare fiato perché sai che qualunque cosa tu dica, la situazione rimarrà sempre la stessa.
Ma in quel momento avrei dovuto dire qualcosa, avrei dovuto dire a mia mamma che ciò non sarebbe mai successo.
Ma non ci riuscì, non riuscì a dire niente, l'unica cosa che seppi fare fu quella di prendere le chiavi del mio motorino e scappare via.
Dovevo dirglielo, ma come?come potevo dire alla mia migliore amica, a mia sorella, che mi sarei dovuta trasferire? Dentro di me si era aperto qualcosa, come un buco nero, non riuscivo a respirare, a pensare, ormai il mio unico scopo era quello di sparire. Completamente.
Senza neanche accorgemene mi ritrovai davanti alla casa di Vanessa. Dovevo dirglielo, non potevo andare via senza averle dato una spiegazione. Così mi feci forza, scesi dal motorino e mi incamminai verso il portone di casa sua.
Di colpo mi fermai, non potevo, non potevo piombare a casa sua e dirgli che mi sarei dovuta trasferire.
Non sarebbe stato giusto nei suoi confronti.
Lei, non merita di soffrire in questo modo.
Abbiamo avuto tanti alti e bassi e siamo sempre riuscite a rimanere unite, ma chi ci garantisce che riusciremo a superare anche questo. Non riusciamo a stare un giorno senza vederci figuriamoci tre anni.
Ma doveva saperlo...lei aveva il diritto di sapere che non saremo più potute uscire ogni pomeriggio a passeggiare sulla spiaggia per poi andare a fare surf, che non avremo potuto più guardare i film horror e ridere per i difetti che trovavamo e che sopratutto, non avremo più potuto cantare e reciatare le nostre canzoni e film preferiti.
Io e Vanessa abbiamo sempre amato la musica e la recitazione.
Smetto di ripercorre la strada dei ricordi, spingo con violenza il tasto del campanello per almeno tre volte fino a quando il volto sorridente e solare di Vanessa non mi piomba davanti.
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