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•Capitolo 16•

Casa Fould

"Josh dov' eri?" chiede mio padre sullo stipite della porta,ancora con il completo da lavoro.

Scosto lo sguardo dal soffitto a lui,con le mani incrociate dietro la nuca.

"L'importante è che ora sono qui no?" dico freddo

"Josh potrai ingannare tua madre ma non me...dov'eri?" alzo il busto dal letto

"Ero dai Saunders contento?" giro lo sguardo per liquidarlo e si chiude la porta alle spalle. Mio padre odia essere risposto cosi,lo So troppo bene.

Sbuffo stendendomi di nuovo e non riesco a smettere di pensare alla giornata di oggi.

Non riesco a dimenticare te,stesa a terra,che in quel momento sembravi la persona più fragile del mondo mentre il respiro ti si fermava in gola.Nessuno vuole dirmi perche sei cosi,perche non vuoi che ti si metta un dito addosso.

Chiudo gli occhi per rivedere il suo sorriso,forse l'unico che ho visto ricoprirle il volto.

Sto impazzendo

«Josh!» Zoe salta sul mio letto buttandosi addosso «mi sei mancato» mi cinge le braccia dietro al collo e mi beo del suo profumo. Adoro stare con Zoe,è tutto quello do cui ho bisogno quando sto male

«Zoe non correre e saltare,ricordi?» la rimprovero con un sorriso toccandole il naso,ma ottengo l'effetto contrario,il sorriso svanisce subito e gli occhi ,se possibile,si incupiscono ancora di più. La bocca chiusa in una linea sottile e dure. Mi fa male

Pensano che non sappia,ma Zoe è sveglia,lo sa che in qualche modo non è come gli altri,le scosto i capelli dal viso mentre si accoccola sul mio petto sospirando.

«Starai bene Zoe,te lo prometto» rispondo alla sua domanda silenziosa e le carezzo la schiena mentre lei guarda un punto indefinito della stanza.

La piccola Zoe che hanno tutti amato dal primo giorno della sua vita,ora è una delle ragioni per la quale la nostra famiglia è distrutta.

Sentirmi cosi impotente,non poter fare niente per mia sorella,mi distrugge,vivere nel dubbio che potrebbe morire da un momento all'altro è devastante. Io,fratello maggiore,che dovrei proteggerla,non posso fare altro che sperare.

Il respiro caldo e regolare mi fa capire che si è addormentata e solo ora mi rendo conto della sagoma slanciata poggiata con una spalla sullo stipite della porta.

«Crystal» sussurro senza muovermi per non svegliare Zoe.

Avanza lentamente fino a sedersi sul letto

«Ero dai Sunders» rispondo alla sua domanda silenziosa

«Josh,sai che ti voglio bene e che io co sarò sempre,ma sai anche quanto è difficile per me farmi nuove amicizie,non avrei potuto sperare in un'amica migliore di Natasha e io ecco...non vorrei che un vostro litigio mettesse a repentaglio la nostra amicizia,non farle del male Josh,o lo farai anche a me » abbassa gli occhi torturandosi le mani come se avesse detto qualcosa che non va detta.

So quanto è difficile per mia sorella farsi nuove amicizie,è sempre stata timida e lo è tutt'ora,ma stranamente Natasha,nonostante il suo carattere,si è fatta voler bene da tutti.

«Possibile che tutti siate convinti del fatto che le faro del male?Io e Natasha non siamo niente,hai già dimenticato cos'è successo?Non voglio incasinarmi di nuovo Crystal» Crystal annuisce incerta e si dilegua prima che possa fermarla.

«Dannazione!» impreco sbattendo un pugno sul letto.

Carico in braccio Zoe e la porto nella sua stanzetta,poggiandola sul piumone rosa ricamato. Si aggrappa a me come se non volesse lasciarmi andare, ma riesco a scollarmela di dosso dopo poco.

Le lascio un bacio in fronte prima di dileguarmi al piano di sotto

Sussurrii risuonano per la stanza ma appena entro in sala da pranzo tra i miei genitori cala il silenzio.

Prima di parlare poso lo sguardo sull orologio che segna le 22:00 precise. Non credevo fosse passato così tanto tempo.

«Qualcosa che non va?» chiedo aprendo il frigo.

«Aspettavamo tuo fratello Kyle,è uscito subito dopo pranzo e ancora non è tornato» dice preoccupata mia madre

Mio padre guarda il vialetto deserto fuori casa scuro in volto

«deve essere punito,dannazione! Non può comportarsi cosí,ha 16 anni Danielle, non può sparire per giornate intere, ne sono bastati due di lezione»si volta verso di me e quasi vorrei prenderlo a pugni ma sono troppo impegnato a infilare il cappotto per andare a prenderlo.

«Dove pensi di andare?» tuona mio padre voltandosi

«A recuperare Kyle,io invece di parlare faccio qualcosa» prendo le chiavi della macchina prima di attraversare il vialetto di ghiaia e inoltrarmi nella trafficata città. Se fossi rimasto ancoralí sarebbe andata male,Zoe si sarebbe svegliata spaventata e con il pericolo che possa sentirsi male e Crystal sarebbe dovuta andare a tranquillizzarla,la mamma si sarebbe messa a piangere ,io avrei spaccato qualcosa e il giorno dopo saremo tutti arrabbiati.

Continuo a girare per le strade finchè non svolto verso la periferia sperando vivamente che non sia lí.

Io mio cuore smette di battere quando dei rombi di moto mi arrivano all orecchio ed istintivamente mi lascio guidare da essi per raggiungere il posto.

Posti già visti,penso amaramente. E il passato mi torna in mente,come a punirmi,per aver rovinato la reputazione della famiglia e il rapporto con i miei.

Un percorso improvvisato tra queste strade deserte cattura il mio sguardo mentre la calca di persone incita per il ragazzo su cui avevano scommesso,o meglio,la moto su cui avevano scommesso.

Accosto la macchina e mi faccio spazio tra la gente losca che frequenta questi posti e sento un morso allo stomaco a pensare che io facevo parte di questa gente.

Io che salivo su quelle moto a rischiare la vita per allontanarmi dai problemi,da lei e un po da tutti.Io che sentivo l'adrenalina scorrere nelle vene appena sentivo il motore della moto rombare e al via partivamo tutti a fare lo slalom tra container ed ostacoli vari. E la sete di vittoria ci avrebbe fatto morire,vincere era più importante che uscire vivo da lí.

Osservo i guidatori delle moto ma sono troppo veloci

«Kyle!»una ragazza dai capelli color miele urla chiaramente il suo nome in preda al panico.Avrà sedici anni,e non mi sembra una tipa da corse.Lo dimostra il suo lungo jeans bianco e la camicetta rosa insieme al suo sguardo spaventato che come me prova ad intercettare Kyle tra i guidatori. Preoccupata,è il termine giusto,non che parli con mio fratello di ragazze,ma non mi ha menzionato nessuna nuova ragazza.

«Kyle!» urla a squarciagola mentre in tutto il caos vedo i suoi occhi azzurri diventare lucidi mentre la gara arriva al termine. Una lacrima le solca il viso appena fanno l'ultima curva,la più pericolosa e sussulta quando una nube di polvere chiara si innalza al passaggio delle moto di tutti i tipi.

«Il vincitore!» esclama un tipo tatuato dalla testa ai piedi che conosco bene «è Kyle!» un boato si innalza e il mio cuore perde un battuto mentre osservo Kyle increspare le labbra in un ghigno soddisfatto .

La ragazza di cui non conosco il nome attira la sua attenzione e il sorriso scompare immediatamente. Non sembra piú tanto fiero della vittoria.

Scavalco la di ringhiera fottendomene delle proteste della folla.

Kyle mi guarda dapprima impaurito e poi incazzato

«Cosa ci fai qui?» si scaglia come un furia contro di me

«Ti farei la stessa domanda fratellino» lo prendo per la maglia strattonandolo

«Non devo darti spiegazioni» osservo il suo labbro dal quale fuori esce un cerchietto di metallo mentre sfugge alla mia presa.

«Cos'è questo?» sbraito incazzato.

«Bello eh?» dice strafottente passandoci la lingua sopra.

«Quando lo vedranno mamma e papa te lo strapperanno con le loro mani»

«Correro il rischio» alza le spalle indifferente

«Nick!» prendo dalla felpa il tizio che organizza queste corse «non far entrare mio fratello in questa merda o ti faccio finire dentro» minaccio mentre lui ghigna.

«Tuo fratello ha deciso di entrare,io non costringono nessuno,dovresti saperlo Josh» dice riferendosi a qualche tempo fa

«Ti ho avvisato,lascia fuori mio fratello» ritorno da mio fratello che è fermo dietro le ringhiere.

«Torniamo a casa» annuncio deludendo i ragazzi intorno Kyle che sicuramente sono più grandi di lui,che esultano pronti a festeggiare.

Lo strattono per un braccio

«Non tornerai più qui Kyle,hai 16 anni» dico deciso.

«E chi me lo impedisce Josh?Non fotte a nessuno di me a casa,non si sono neanche accorti che uscivo» lo guardo di sbiego che con lo sguardo cerca qualcuno

«Mamma e papa erano preoccupati» sorride amaramente
«Lo sai meglio di me come funziona in quella casa» mi fissa.

Ripenso alla ragazza di prima che ora non vedo piú

«L'hai fatta piangere» dico senza pensarci

«Una delle tante» dice sembrando disinteressato ma saetta con lo sguardo ovunque

«A me non sembra» osservo il cielo libero di qualsiasi nuvola.

«Ho solo paura che si sia cacciata nei guai» confessa preoccupato «non è tipa da questi posti» come previsto

«Ti piace?» chiedo guardandolo

«Cazzi miei» ride infilando le mani in tasca.

«Lo prendo per un si» dico guardandomi intorno.

«Non possiamo lasciarla qui» sbuffa frustrato «come le è venuto in mente di venire qui?» si passa le mani tra i capelli

«È venuta per te,sembrava preoccupata,avresti dovuto vederla,urlava il tuo nome come una forsennata» a capo chino avanza tra la folla scuotendo la testa.

«Andiamo» si avvia verso la calca di gente e mi tengo dietro di lui per non perderlo.«dove sei?» sussurra a se stesso preso dal panico.

«Bet»sussurra impercettibilmente

Come se lo avesse urlato,una massa di onde bionde fa capolinea tra la gente e la indico a Kyle che si precipita da lei,nel vero senso della parola,inizia a correre.

L'afferra bruscamente per un braccio e i miei pensieri corrono a Natasha che a quel gesto ora sarebbe a terra senza ossigeno nei polmoni.

La ragazza che da quanto ho capito si chiama Bet,si gira spaventata ma sorride imbarazzata quando vede Kyle.

La prende dal mento per guardarla negli occhi mentre le dice qualcosa che non capisco,muovendole il viso per vedere se sta bene.

Mi avvio verso di loro «ti spiace se la accompagnano a casa?» scuoto il capo e in silenzio saliamo in macchina.

Nel abitacolo risuanano solo gli scatti delle cinture mentre lascio che il motore della macchina si scaldi.

Un piccola mano si protrae verso di me.

«Io sono Bettany,ma puoi chiamarmi anche Bet» la sua pelle bianca viene macchiata dal rosso per l'imbarazzo

«Josh» dico monocorde.

«Solo io ti chiamo Bet» dice Kyle indicanomi la strada. È serio?

«Smettila Kyle» gli intima girarndosi a guardare il finestrini,infastidita dal suo comportamento possessivo. Infatti è alquanto strano.

«Bet!» sbatte la testa al vetro

«Bet il diamine Kyle,stavi correndo su una moto per una stupida gara!» urla con le lacrime agli occhi «stavo morendo dalla paura che tu cadessi!»

Arriviamo appena smette di ulrare e si catapulta verso il portone del palazzo bianco e nero che si staglia davanti ai miei occhi.

Uno sbuffo esce dalle labbra di Kyle

«Sei un coglione» dico schernendolo «ma questo non giustifica il fatto che stavi correndo,non verrai mai più qui Kyle,o denuncio tutti i tuoi amici che ti danno l'erba» sgrana a gli occhi

«Spero tu abbia capito» non risponde e andiamo verso casa in un silenzio tombale

Appena varchiamo la porta di casa lo sguardo dei nostri è puntato su Kyle

«Sto bene» annuncia prima che possano anche solo rendersi conto della sua presenza.

Lo seguo dirigendomi in stanza

«Ehy Zoe!» esclama trovandosela di fronte  «non correre così» le raccomanda come ho fatto io lo stesso pomeriggio,e il sorriso scompare alla stessa maniera.

«mi sei mancata anche tu, ora vai al letto» le da una leggera pacca sulla schiena per incitarla a camminare e lei si dirige verso la porta di legno.

«Va a dormire» gli consiglio mentre annuisce.

Prima che possa rispondere entro nella mia stanza.Sfilo le scarpe e la maglia per infilarmi sotto le coperte blu notte.

Non passa molto che il buio mi avvolga completamente

*
Casa Sunders

"Maledizione!" sbraito contro la sveglia che segna le 8:30 del mattino

Mi alzo frettolosamente inciampando nel piumone riverso a terra e mi infilo un leggins e una felpa velocemente.

Corro per le scale dando il buongiorno a Dany e Jack.

Una volta uscita percorro il vialetto e inizio a correre verso un taxi fermo sul ciglio della strada.

"Devo arrivare alla SEA sono in ritardo!" esclamò col fiatone entrando nel veicolo

Il conducente,abbastanza anziano si gira a guardarmi e mi sorride

"Certo signorina" lego i capelli in una coda alta per poi usare un'altra molla per creare un tuppo

Tramite lo specchio retrovisore della macchina vedo le lentiggini spruzzate sul naso e le guance.Sbuffo per essermi dimenticata di coprirle.

Ma alla fine non avrebbe senso,perche Josh mi ha vista come anche Crystal.

Appena di fronte ai miei occhi si staglia il grosso edificio dall'insegna nera marcata S.E.A lascio una banconota sul sedile catapultandomi fuori dal taxi dopo aver salutato l'uomo

"Non si preoccupi,il suo ragazzo l'ha aspettata" indica Josh poggiato sul cancello

"Non è il mio ragazzo" dico imbarazzata prima di lasciarmi l'auto gialla alle spalle

"Ciao" mormoro passando vicino a Josh che mi osserva senza dir niente

Per fortuna non è ancora suonata e posso salutare Crystal,mi stupisco anche solo di essermi preoccupata per un saluto.

Provo a cercarla tra la massa di studenti che non mi permette di vedere ma da lontano intercetto la sua figura slanciata e mi avvio verso di lei

"Natasha" esclama abbracciandomi,turbata dal gesto improvviso non ricambio e aspetto che lei sciolga l'abbraccio.

Si stacca imbarazzata

"Ciao Crystal, dov'è Jack?" alza le spalle girando lo sguardo

"Va tutto bene tra di voi?" chiedo dubbiosa

"Non è il momento giusto Natasha" dice riferendosi a qualcosa che non capisco

"Non esiste un momento in amore Crystal,capita e basta,non puoi decidere un momento in cui innamorarti,altrimenti non sarebbe un sentimento vero" alza lo sguardo sorridendomi lievemente

"Non hai mai amato nessuno?" mi chiede curiosa

"Non ho mai avuto il bisogno di legarmi cosi tanto a qualcuno da dipendere da esso" spiego sentendo la campanella suonare.

E non so perché ora sto pensando a te,che mi hai sgretolata in un solo istante tra le tua mani che avrei desiderato soltanto stringermi e portarmi via da tutto questo.

Mi dirigo verso economia trovando un posto al secondo banco.

Mormoro un buongiorno al professore,intento a leggere qualcosa sul registro.

"Oggi ho delle buone notizie per voi ragazzi,riguardo allo stage,l'azienda è disposta ad accoglierci,purtroppo non posso portarvi tutto" un coro di disapprovazione si innalza"ed avendo molte quinte potrò portarne pochi per classe,quindi datevi da fare perché porterò i più responsabili e studiosi"caccio i libri dalla borsa poco interessata all'argomento

Il professore inizia a spiegare il calcolo dei dati di guadagno e perdita in uno specifico arco di tempo di un'impresa ma riesco a prendere appunti solo per meta lezione,perche il resto era incomprensibile

"Spero che il concetto sia chiaro" annuncia quasi alla fine della lezione

Chiarissimo!

Il tempo che raccolgo il materiale che la campanella inizia a suonare interrottamente annunciando la fine della lezione.

Mi avvio verso la seconda lezione,letteratura inglese precisamente,e in un'istante mi trovo con il culo per terra

I libri del ragazzo di fronte che non ho ancora visto soni sparsi per terra

"O mio Dio,scusami,io non ti avevo visto" vengo interrotta"Natasha sono io"alzo lo sguardo su Josh che mi guarda preoccupato

Mi allontano di scatto dal suo naso che quasi sfiora il mio

"Stai bene?" chiede guardando il mio viso

"Si,io ero distratta,ora devo andare a lezione" mi cinge il polso ma subito mi lascia

"Dobbiamo parlare" dice indicando me e poi lui

"Non ora Josh" dico osservando la classe ancora vuota

"Vieni oggi a casa mia" dice aspettandosi una mia risposta del genere

Il mio petto viene scosso da una risata"cosa ti fa pensare che verro a casa tua?Sei a corto di scopate Fould?"

"Ma perché pensi sempre male!?" esclama frustrato "voglio solo parlarti"

"Non c'è niente di cui parlare" sentetizio alzando le spalle

"Non fare così Natasha" mi punta l'indice contro"non mi inganni,sai meglio di me di cosa dobbiamo parlare"

"Dobbiamo?" chiedo "cos'è un obbligo?Non ho niente di cui parlare"

"Voglio parlarti okay?Per favore per una volta puoi darmi ascolto?" chiede alzando gli occhi al cielo

"Tu mandami l'indirizzo,vedrò cosa fare"sa meglio di me che andro a parlare con lui e annuisce soddisfatto proseguendo verso la sua lezione

Dove non è mai arrivato nessuno,ti stai facendo strada lentamente tu

💋💋💋💋
Ecco il nuovo capitolo,e scusate di nuovo il ritardo ma in queste settimane non ho avuto molto tempo e mi dispiace

Provero ad essere più puntuale,per farmi perdonare l'ho pubblicato un giorno prima

Kyle e Zoe,rispettivamente fratello e sorella di Josh,avete conosciuto in questo capitolo.

Non li sottovalutate sono una parte importante della storia

Lasciate🌟🌟🌟 e a Martedì

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