•Capitolo 1•
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Capitolo 1
"Natasha muoviti è tardissimo"quanto odio la gente che urla mentre dormo.
Anche se è mia madre vorrei che le si aprisse un buco sotto i piedi e sparisse finché non mi alzerò di mia spontanea volontà
Lancio un cuscino alla porta e mi alzo
, sbatto un po le palpebre per abituarmi alla luce che filtra dalle tende
Le mura dipinte di azzurro brillano sotto i raggi del sole che entrano dalla finestra
Sciacquo il viso per riprendermi,pettino l'ammasso di capelli annodati e indosso una semplice tuta nera.
Osservo per l'ultima volta,Londra dalla finestra.Da domani,al mattino,non vedrò più questa affollata strada londinese,ma Man hattan.La città degli incubi.Dei miei incubi.
Esco dalla porta e mia madre mi guarda severa con le braccia conserta pronta a rimproverarmo
«sei sempre la solita ritardataria quando imparerài a svegliarti in orario?»non so di prima mattina,dove trovano le persone tutta questa voglio di alzarsi ed essere cosi energici e pieni di vitalità.
Mi dice sempre la stessa cosa da anni e io smetto di ascoltare la familiare tarantella per fare colazione
Saluto mio padre intento a firmare vari documenti, è un grande imprenditore molto conosciuto e questo comporta molto lavoro.
Mia madre invece,non è un'imprenditrice ma passa la sua vita a disegnare vestiti e fornirli ai suoi negozi
Si è creata una sua marca,la T&S che ha fondato svariati anni fa e come attività va molto bene.
Dopo i miei molteplici rifiuti, finalmente,ha smesso di propormi di fare l'indossatrice per lei.
Non capisco perché le ragazze devono uscire con pantaloni talmente attillati che sembrano due taglie in meno di quelle che servono davvero
Finisco la mia colazione composta da cupcake e sandwich sotto lo sguardo schifato dei miei.
Eppure sono abbastanza magra, non sono una persona molto amichevole ,tendo ad allontanare le persone perché non mi va di avere a che fare con loro, non gli interessa davvero di me.
Ho 18 anni,ma ho gia ben chiare le idee in testa.O almeno spero di averle.
Ho paura della nuova casa perché i miei genitori,in particolar modo mio padre,tende a fare le cose in grande e,per quanto mi riguarda, potrei aspettarmi anche la Casa Bianca.
«Sono pronta» mia madre sbuca dalle scale vestita di tutto punto con una camicetta nera e una di quelle gonne anni 70 che arrivano al ginocchio.
È aperta con fiori colorati,ha uno chignon e un paio di tacchi neri altissimi.
Pur avendo i suoi anni ha il fisico e il carattere di una ventenne,
Ha un grande spirito di iniziativa ed è molto rispettata per l'acidità che caccia al lavoro ma se la vedessero a casa sempre a saltellare mangiando tutto il giorno le riderebbero in faccia
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"Natasha siamo arrivati scendi"il volo è stato estenuante e le ultime due ore,per fortuna,sono riuscita a chiudere occhio.
Mi trascino fini al taxi che ci porta di fronte ad una struttura imponente che non ha le sembianze di una casa «golden hitel»leggo ad alta voce.
«Stanno portando gli ultimi mobili in casa e stanno pitturando la tua camera come hai chiesto,quindi per qualche giorno staremo qui»spiega mia madre,mentre osserva con un cipiglio il catalogo che ha tra le mani.
Non sono entusiasta della notizia ma in fondo pochi giorni passano in fretta,mi dico.
«Mamma mi daranno tutto il cibo che voglio vero?»alza gli occhi al cielo ed annuisce
«Certo ho fatto assicurare a tuo padre che avessero tutte schifezze possibili ed immaginabili» non mi sembra più cosi male l'idea di stare qui per un po,nonostante la struttura grigia e nera mi sembri inquietante.
Fa una faccia seria «domani devi andare ad iscriverti a scuola e purtroppo io e tuo padre non potremo accompagnarti,quindi te la dovrai cavare da sola»mi assale un po' di terrore,il mio senso di orientamento è pessimo e mi perdo anche in un'asilo immaginiamoco in una scuola superiore.
«Si,prenderò un taxi o un autobus»un ragazzo bene vestito e dai capelli tirati perfettamente all'indietro ci guarda impassibili.
«Porto le borse in camera signora Towson»mia madre sempre con quel suo sguardo serio gli porge le borse e gli rivolge un sorriso cordiale.
«Queste tre borse nere e questa valigia azzurra mettetele nella camera di mia figlia e queste altre nella camera affianco che è la nostra»
Il ragazzo se ne va,portando via le nostre borse, e mio padre arriva
«Quanto tempo ci hai messo?»non mi ero accorta dell'assenza di mio padre ma lo sbuffo infastidito di mia madre mi fa capire che forse abbiamo atteso più tempo di quanto immaginassi.
"Una chiamata importante tesoro" mio padre è sempre al lavoro,però ogni minuto del suo tempo libero rca di passarlo con noi.
«Forza vai nella tua stanza» mi da una piccola spinta mia madre costringendomi ad entrare e noto le solite mura grigie opache e un letto matrimoniale coperto da un lenzuolo nero e cuscini bianchi.
È bello ma senza vita,è come ogni hotel di lusso del pianeta,non capisco perché si ostinino tanto a usare il nero e il grigio,odio il grigio.
Metto a posto le valigie godendomi il silenzio che regna nella stanza.
Noto una quantità industriale di miei vestiti disegnati da mia madre tentando di convincermi a fare una sfilata o andare ad un'evento con lei e papa.
I panni che davvero uso sono tute,felpe e jeans e paragonandoli ai vestiti mai usati sono molti di meno.
Appena finisco guardo l'orologio e in quell'istante mia madre mi chiama.«Natasha dobbiamo cenare,sbrighiamoci»
Indosso le prime cose che trovo nell'armadio e scendo in fretta e furia per la fame.
«Ecco i piatti del giorno signore e signora Sunders»appena ci sedia mo si avvicina un cameriere
«Ovviamente io sono invisibile» il cameriere mi guarda sbigottito ,mia madre è rossa dall'imbarazzo e mio padre dal suo sguardo non sembra molto contento della mia ironia.
«Ci scusi»mi ammonisce mio padre
Mi viene servito un piatto con un'insalatina e quasi rido, per fortuna il cameriere se n'è andato.
«Scherziamo?»chiedo incredula,sotto lo sguardo dei miei che mi supplicano di non esagerare.Attiro l'attenzione del primo cameriere che vedo nella sala.
Il ragazzo imbarazzato si avvicina
«Potresti portarmi una coppa di gelato alla vaniglia,con caramello?..ah e due cucchiai» mi guarda incredulo
Che vuole?il mio povero stomaco ha subito un viaggio senza mangiare e ora vuole vendetta , guardo mia madre che mi guarda con adorazione e un po' di severità nello sguardo.
Non può' far vedere alla sala di un hotel che si addolcisce per un po' di gelato,immagino che poi i suoi colleghi le portino gelato per non farsi licenziare.
Come sei simpatica oggi vedo che diventi sempre più piccola...
Vabbè lasciamo stare la mia coscienza che sbuca in situazioni a caso dicendo cose senza senso.
Io sono ciò che pensi quindi se tu dici che dico cose senza senso è perché il tuo cervello è collegato a me stupida!
Come ti alteri!Stai tranquilla...
Ovviamente è normale che io parli con me stessa...lasciamo stare...
«Ecco a lei signorina»mia madre afferra subito un cucchiaino e facciamo una linea nel mezzo per vedere chi lo mangia più velocemente.
Ovviamente chi finisce prima inizia a mangiare quello dell'altro,e ovviamente finisco prima io,contribuendo a terminare anche la meta di mia madre.
Iniziamo a parlare e mi accorgo dell'ora solo quando non riesco più a trattenere uno sbadiglio.
«io vado a dormire,buonanotte»arrivo con il grande ascensore,non avevo la forza di percorrere quattro piani di scale quindi mi è sembrata l'alternativa migliore.
Mi basta sfiorare il cuscino per addormentarmi
💋💋💋💋
Ecco il primo capitolo!Non lasciatevi convincere da questa "introduzione" dalla quale sembra che Natasha abbia una vita perfetta.Nulla è come sembra e se continuate a leggere lo scoprirete.
Lasciate 🌟🌟🌟 e al prossimo capitolo!
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