5 - Le erbacce vanno estirpate
Tutti giornali parlavano della morte della giovane studentessa ritenuta suicida a causa delle ferite riportate e del fatto che la giovane studentessa potesse essere collegata la spedizione misteriosa di un manufatto che secondo alcuni archeologi risultasse di natura mistico-satanica.
Come al solito i giornali sparlavano dei fatti accaduti.
Non appena la notizia fu giunta alle orecchie di Jennifer, la ragazza sembrò molto turbata perché lei ed Andrea erano fidanzate.
Passarono pochi giorni ed il lutto di Jennifer sembrava solo un ricordo passato, un ricordo di quelli che vorresti sparissero subito, o meglio ancora non fossero mai esistiti.
Frequentemente Jennifer sembrava trovare sollievo nel fatto che Esmeralda le per mettesse di parlare liberamente dei suoi sentimenti e che la stessa Jennifer che aveva ucciso la stessa ragazza ora non aveva coraggio di rivelare i suoi veri sentimenti alla sua nuova fiamma tenendo così per se il segreto più grande della sua vita. Sempai Yuno meditava queste cose nel silenzio della sua cella e nel suo cuore.
Quella stessa sera, il padre di Esmeralda ricette nel suo studio una donna misteriosa, dai capelli rosa come un fiore di ciliegio e gli occhi del colore delle castagne. La donna sembrava molto arrabbiata con il dottore che in modo suo non dimostrava alcun cenno di pentimento o rammarico verso la persona che aveva davanti a se.
-Te lo ripeto ancora una volta Elisabeth, lei non saprà nulla né di me ne di te.- ripeteva più volte il dottore.
-Io non credo.- replicò la donna.
Gli incontri tra Neuron e la signora erano frequenti eppure nessuno sapeva nulla di Elisabeth.
Ne lo staff ne i pazienti. Ne vivi ne morti.
Solo l’usciere personale del primario lo sapeva.
Esmeralda più volte aveva espresso il desiderio di essere informata su chi fosse quella donna.
Yuno solamente conosceva la verità su Elisabeth perché in eccezionali rapporti con l'unico che conosceva tale segreto. Nessuno all’infuori di loro sapeva.
Nemmeno Neuron sapeva che Yuno sapesse.
Esmeralda più volte aveva coraggio il desiderio di essere informata su chi fosse quella donna. Neuorn aveva più volte riferito alla figlia che Elisabeth era solo una collega di lavoro ma che non avrebbe mai sostituito sua madre. Ed ogni volta che usciva l’argomento Elisabeth e che Benito chiamava in causa la sua defunta moglie, Esmeralda non poteva fare a meno di chiedersi che voleva dire avere una madre.
Eppure non sapeva perché ma quella donna gli era famigliare.
Esmeralda ne parlò con Yuno Sempai.
Yuno liquidò velocemente la domanda. Era chiaro che la donna non doveva essere negli interessi della sua allieva.
Quella sera a casa il dottore e sua figlia non sembravano avere molto appetito.
-Papà la prof di scienze vorrebbe che facessi una lezione di neurologia in settimana. Pensa che possa insegnare qualcosa di buono alla classe.- disse Esmeralda.
-Farò in modo di organizzare qualcosa. Avvisa il mio stagista Samuel e appena avrete le autorizzazioni firmate organizziamo.- disse l'uomo. -La struttura ha bisogno di un po’ di buona pubblicità dopo l'incidente di Riki e Tamara…- aggiunse.
-Papà, posso sapere una cosa?- chiese Esmeralda approfittando della situazione e prendendo il coraggio a due mani. -Ieri ho visto una certa Yuno, ma non c'è scritto il suo nome sulla porta della sua cella. Cosa vuol dire?- chiese Esmeralda.
I pensieri di Esmeralda erano negli ultimi due giorni solo per Jennifer, Yuno e Matthew.
L'indomani Esmeralda incontrò SAMUEL COBALTICUS, lo stagista personale del dottor Neuron che procedette a fare le autorizzazioni sulla lezione in struttura.
Quel pomeriggio era passato anche Matthew per il giornalino della parrocchia vicina ed intervistò Samuel che sembrava nutrire un particolare interesse per il giovane e per il suo articolo sui falsi miti degli ospedali psichiatrici. Nel cuore di Esmeralda una strana sensazione iniziava a sorgere nei confronti di Samuel e del suo interesse.
Esmeralda non riusciva a non esserne gelosa.
Quel pomeriggio si recò puntuale da Yuno e la interrogò sulla faccenda. Yuno sorrise.
-L'erbaccia va estirpata in modo o nell’altro. Se lui ti è di ostacolo lascia sia il tuo cuore a parlarti.- si limitò a dire Yuno nel congedare l'allieva. Ed il giorno dopo Esmeralda aveva architettato tutto.
Il giorno seguente al suo ultimo colloquio con la sua Magistra, Esmeralda era sempre più dell'idea che si sarebbe liberata di Samuel. Prese della benzina ed altro materiale infiammabili e vi immerse la divisa del ragazzo cambiando le medicine che il ragazzo prendeva con altre che il padre dava ai suoi pazienti più soli. Il ragazzo lavorò come nulla fosse, ma nulla. Samuel non venne meno nella sua solita vitalità.
Esmeralda lo guardava lavorare e notare come il ragazzo assumesse i suoi farmaci con regolarità costante, chiedendosi quando gli psicofarmaci avrebbero dovuto fare effetto.
Il tempo passava.
Esmeralda decise di agire di persona. Prese e invitò lo stagista presso l'obitorio. Gli psicofarmaci iniziarono a sortire l'effetto desiderato. Samuel arrivato nella stanza aveva la faccia febbricitante e il corpo tremante come una foglia al vento.
-Stenditi.- gli disse Esmeralda facendolo stendere sul lettino vicino alla fornace.
-Sono molto assonnato oggi.- disse Samuel con uno sbadiglio.
-Sarà la primavera.- controbattè lei. -Lascia ti massaggi la schiena. Ti sentirai meglio.- disse Esmeralda prendendo dell’alcool puro. -Userò l'olio che uso per papà.- aggiunse mettendo il liquido sulla schiena di lui dopo avergli fatto togliere la divisa.
In obitorio non c’erano telecamere e Samuel avrebbe dovuto staccare da almeno un'ora, ma come al solito egli si era trattenuto ben oltre il suo orario.
-Grazie. Ma tu non dovresti essere a casa?- chiese lui con poca voce.
-Ero di passaggio e sono passata a salutare Simon. Sai è sempre molto carino con me.- commentò Esmeralda.
-Vorrei fosse un ragazzo normale, sareste un bella coppia.- disse Samuel sbagliando ancora. Esmeralda prese dei guanti e lì indossò.
-Dici?- chiese lei mentre lui si addormentò. Samuel sbagliò una terza volta e si addormentò. Sembrava un bambino a cui avevano appena cambiato il pannolino. Esmeralda fece girare il lettino e lo unse con l'alcool puro e tirò entrambi nella fornace. Poi prese degli scarponi che erano abbandonati fuori e lo fece sembrare un incidente realistico. La coscienza di Esmeralda le diceva che aveva sbagliato ma in cuor suo Esmeralda si sentiva soddisfatta. Aveva tolto un po’ di quelle erbacce di cui parlò il giorno prima Yuno Sempai.
Le avrebbe usato ogni metodo per estirpare le erbacce.
Ogni erbaccia con un metodo diverso.
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