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4 - La morte di Andrea

Esmeralda quella sera si confessò con suo padre il quale compresa la cosa sorrise e cercò di infonderle consolazione.
Esmeralda si era dimenticata della gravità di quel corridoio e per tanto non aveva immaginato nulla.

Il giorno dopo a scuola tutti la guardavano molto male, tutti tranne Matthew ed Alexis.
Loro erano gli unici che sostenevano che Esmeralda non avesse causato intenzionalmente l’incidente ma che piuttosto fosse anch’essa una vittima. Iniziarono a sorgere allora delle ipotesi tra le più variegate, da pazzi che vogliono far del male ai pazzi ai sani che si fingono pazzi per attentare alla vita della famiglia di Benito Neuron.
Tutto era fantasia e tutto realtà.
-Anche il giornalino della scuola parla di lei.- commentò irritata Alexis alla sorella più piccola.
-Perché non mi lasci andare a vedere?- chiese la ragazza. -Se ci fosse una qualsiasi cosa sotto la fiuterò.- disse la minore.
-Jennifer…- disse Alexis un po’ giù di corda. JENNIFER guardò la sorella sistemarsi per la giornata.
-Io voglio andare!- disse.
Alexis guardò sua sorella con profonda tristezza. -Fa come vuoi, ma non andare da sola.- disse in modo non entusiasta. Alexis teneva a Jennifer e lei a aveva sempre timore per lei. Nulla le sarebbe dovuto accadere. Nulla.

Il mattino seguente Jennifer si recò alla clinica e spiegò ad Esmeralda perché si trovava lì. Di fatto tutta la scuola voleva sapere ma Jennifer per non dare adito a dubbi e pettegolezzi superflui disse di voler vedere l'altra faccia della medaglia e che lei e ANDREA, la sua compagna di classe, avrebbero fatto un buon articolo per il giornalino della scuola.
Esmeralda sorrise. – Non vedo perché non si possa fare. – aggiunse poi.
Jennifer ed Andrea furono felici.
Jennifer era convinta che l'articolo per il giornalino non poteva essere una brutta idea, ma al contrario si dimostrava l'occasione per conoscere la sua compagna di classe. Da quando Esmeralda aveva messo piede in classe, Jennifer ed Andrea non avevano fatto altro che guardarla con un filino di bava alla bocca e sguardo sognante. Erano una coppia lesbica ed Esmeralda sin da che sapeva ciò non aveva lasciato ai pregiudizi altrui di farsi influenzare, ma passava volentieri il tempo con loro, in classe dopo i fatti di Tamara tutti la guardavano male.
Esmeralda approfittò dell'ora d'aria per far si che Jennifer ed Andrea potessero intervistare i pazienti più sani di mente.
Mentre Andrea intervistava Simon, Jennifer intervistava Sempai Yuno. Esmeralda sperava che dall'intervista potesse apprendere qualcosa di più sulla sua nuova mentore. Sfortuna volle che ragazza offri alla sua interlocutrice una serie di fatti che segnarono Jennifer immettendo nella mente di lei i semi di un amore folle che trovava feconde radici nel suo desiderio amoroso.
-Se sarai libera lei ti vorrà.- diceva Sempai Yuno. -Liberati delle tue catene.-

Quella sera Jennifer si allontanò con Andrea per una strada poco sorvegliata e per essa tornare a casa.
-Senti vogliamo fare sesso? Sarebbe carino visto che oggi è il nostro anniversario. Non sprechiamo questa location così dark.- disse Jennifer. Andrea era una ragazza dai capelli lisci e neri occhi tinti con una lente a contatto rossa e un amore per tutti ciò che era nero. Quella sera aveva indossato un giaccone di pelle molto lungo ed una minigonna sexy molto corta, calze a rete ad anfibi col tacco. Tutto nero. Persino il collarino con gli spuntoni era nero. L’unica nota di colore era una medaglietta in argento con una frase volgare, FUCK ME BITCH… BITCH LIKE ME, che era collegato ad un top nero a fascia che esaltava il prosperoso seno.
-Non un sacco da obitorio nello zaino ed un pugnale, sarà estremamente dark.- disse Andrea togliendosi il giacchetto mostrandosi con una pelle cadaverica.
Jennifer la accontentò proponendo di renderlo un gioco di ruolo perverso e sessuale. Sapeva che queste cose ad Andrea piacevano.
Allora Jennifer prese dei guanti e si mise il giaccone di Andrea, un giaccone che faceva passare alcun liquido all'esterno o all'interno.  Andrea prese il sacco dell'obitorio e lo aprì e vi si fece trovare in una posa sexy e vogliosa come se l'unica cosa che volesse era scoparsi la sua ragazza.
Jennifer si avvicinò e le due fecero del buon sesso macabro fino a che Jennifer non infilò l'elsa del pugnale su per la vagina della sua ragazza portandole piacere. Andrea troppo presa dal piacere non fece neanche in tempo ad accorgersi che aveva invertito il pugnale nella parete vaginale che era già pronta per l'orgasmo.
-Spogliati così sarà più realistico.- suggerì Jennifer baciando l'intimità di lei e leccandola per rilassarla.
Andrea la accontentò ancora. Amava che tra loro i giochi sessuali fossero realistici ma non appena fu nuda, Jennifer le trapassò la vagina con la lama del pugnale usando i vestiti di Andrea come scudo per non macchiarsi. I vestiti di lei erano dentro lo zaino e così sarebbe uscita pulita dalla faccenda.
Jennifer trapassò l'apparato generando una fontana di sangue e con molte altre coltellate cercava di rendere la scena il più realistica possibile come se Andrea si fosse violentata e uccisa da sola.

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