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3. Una nuova Grifondoro


La Sala Grande era gremita di studenti, e sommersa dalla voce di migliaia di ragazzi. Lo smistamento era appena terminato, e i nuovi membri delle casevenivano accolti con fragorosi applausi e sorrisi, anche se quest'anno erano molti meno del previsto. Forse la morte di Silente, proprio all'interno della scuola, aveva spinto molti genitori a non mandare i propri figli lontano da casa, soprattutto in tempi oscuri come quelli.

Harry, Ron ed Hermione sedevano al tavolo di Grifondoro, e si guardavano intorno per capire se mancava qualcuno. Le gemelle Patil non erano tornate, e mancavano diversi studenti di Corvonero e Tassorosso. In ogni caso, Luna Lovegood spiccava inconfondibile tra i suoi compagni di casa, come al solito. Solo il tavolo di Serpeverde non aveva subito perdite, e persino Draco Malfoy sedeva tronfio al suo solito posto.

Harry provò un moto d'ira vedendo il biondo seduto tra Blaise Zabini e Pansy Parkinson, che parlava con i due in modo fitto. Con quale coraggio si rifaceva vedere a Hogwarts, dopo quello che era successo sulla Torre di Astronomia? Era fuggito insieme a Piton e ai Mangiamorte, e ora era tornato aHogwarts come se niente fosse.

Ad un tratto, la neopreside Minerva McGranitt si alzò in piedi. Sedeva al posto di Silente, e vederla al centro del tavolo degli insegnanti faceva uno strano effetto. Per tutti quel posto era sempre stato occupato da Albus Silente, che ogni volta augurava loro un buon banchetto con strane e buffe parole. Harry non fu l'unico che ricordò le parole di Silente il suo primo giorno di scuola: - Pigna, pizzicotto, manicotto, tigre -

- Bentornati, studenti - disse a voce alta la McGranitt. - Siamo felici, che nonostante gli ultimi fatti accaduti in questa scuola, siate voluti tornare comunque. Proprio per questo motivo, vogliamo che quest'anno più degli altri, siate uniti, aldilà della vostra appartenenza alle diverse case: dovrete essere uniti come studenti di un'unica scuola, come maghi e streghe che vogliono opporsi all'oscurità. E' in tempi come questi che l'unione tra di noi ci rende più forti, e che ci aiuta a vincere il male.

- Quest'anno le misure di sicurezza all'interno della scuola sono state raddoppiate, tuttavia vi chiedo di informarci di qualsiasi fatto strano o sospetto di cui siate a conoscenza. Vi invito caldamente da astenervi da comportamenti pericolosi e avventati, per la vostra incolumità e per quella dei vostri compagni - Lo sguardo della strega raggiunse il tavolo dei Grifondoro, diretto a Harry, Ron ed Hermione, - Non posso garantirvi che qui siate al sicuro da ogni pericolo, ma lo siete certamente di più che rinchiusi e isolati nelle vostre case. L'attacco dei Mangiamorte non deve minare le vostre speranze, perché insieme rimaniamo più forti. Confido nelle vostre capacità -

Harry osservò la Sala, che rimaneva nel più assoluto silenzio. Il discorso della McGranitt sembrava aver spaventato tutti, e molti si guardavano intornoallarmati. A lui però gli era piaciuto: anche lei voleva mantenere l'unità tra gli studenti, ed era la prima cosa da fare in tempi come quelli.

Quasi timorosi, i ragazzi iniziarono a battere le mani, e Harry si unì a loro. Anche i professori iniziarono ad applaudire, rivolgendo con il capo cenni di assenso alla professoressa. La McGranitt, però, alzo una mano per chiedere il silenzio.

- Vi ringrazio, ma vorrei chiedervi favore - disse, - Vi prego di alzarvi in piedi e osservare un minuto di silenzio in memoria di Albus Silente, il più grande preside che Hogwarts abbia mai avuto -

Tutti gli studenti si alzarono in piedi senza esitazioni. Harry guardò in direzione di Malfoy, e lo vide fissare il piatto vuoto mentre si alzava. Hermioneaveva gli occhi lucidi, e Ron stringeva i pugni.

La Sala Grande fu invasa da un silenzio irreale, che premeva nelle orecchie di Harry come un tappo. Mentre i secondi passavano, i ricordi che aveva del preside si susseguirono nella sua mente, rapidi ma dolorosi. Silente non c'era più; non gli avrebbe mai più fatto da guida. Ora era veramente da solo nella lotta contro Voldemort.

Un forte applauso ruppe il silenzio, seguito subito da altri scrosci di mani. In breve, nella Sala risuonò un fragore assordante. Tutti applaudivano:Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e anche i Serpeverde. Tutti rendevano omaggio al più grande mago di tutti i tempi.

L'applauso durò diversi minuti, finché la McGranitt non batté con un cucchiaino su un bicchiere, richiamando l'attenzione degli studenti.

- Ho un'ultima comunicazione da farvi - disse, - Vorrei che diate il benvenuto alla vostra nuova professoressa di Difesa contro le Arti Oscure, DoreenTrollope -. Con un cenno della mano indicò una donna allampanata e sorridente, seduta qualche posto più in là alla sua destra, e tutta la Sala proruppe in un educato applauso. – Inoltre - continuò la professoressa, - Quest'anno si aggiungerà a noi una studentessa venuta da lontano per frequentare l'ultimo anno di istruzione magica nella nostra scuola, e che farà parte dei Grifondoro. Date il benvenuto ad Ariana Drake -

Ariana si fece avanti e si posizionò di fianco al tavolo degli insegnanti, mentre la McGranitt annunciava il suo arrivo. Aveva sperato fino all'ultimo di evitare un ingresso così teatrale, ma la McGranitt aveva tutta l'intenzione di non farla passare inosservata. Rimase in piedi, facendo un cenno del capo per ringraziare tutti coloro che avevano applaudito al suo ingresso. Mentre la preside diceva qualche parola per spiegare il suo arrivo, Ariana osservò attentamente la Sala Grande, e il suo sguardo individuò coloro di cui tanto aveva sentito parlare.

Capelli scuri, occhi verdi e cicatrice sulla fronte, Harry Potter sedeva all'estremità del tavolo di Grifondoro e la guardava distrattamente. Di fianco a lui RonWeasley, capelli rossi e un mare di lentiggini, l'amico fidato del Bambino Sopravvissuto. Ed Hermione Granger, crespi capelli castani e sguardo intelligente, la ragazza più in gamba di Hogwarts.

Gli occhi di Ariana si spostarono al tavolo dei Serpeverde, dove il biondo Draco Malfoy sedeva altezzoso, insospettabile membro dell'Ordine della Fenice. Anche se lei non ne faceva parte, conosceva alla perfezione ogni suo membro... e Malfoy era certamente il più controverso, anche se si era dimostrato uno dei più utili.

Il suo arrivo sembrava aver distratto tutta la scuola dai dolorosi ricordi del preside e della battaglia avvenuta fra le mura della scuola poco tempo prima. Gli studenti la guardano curiosi, e lei cercava di rimanere assolutamente impassibile.

- Prego, va pure a sederti tra i tuoi nuovi compagni del settimo anno - disse la McGranitt.

Ariana si diresse verso il tavolo dei Grifondoro, sentendosi lo sguardo di tutta la sala addosso, mentre questo scoppiava in un fragoroso applauso. Si sedette di fianco a un ragazzo dai capelli color sabbia, vicino a Hermione Granger.

- Ora, vi auguro buon appetito - disse la McGranitt, e si sedette. Il cibo comparve magicamente nei piatti, e tutta la Sala risuonò di tintinnì di forchette e coltelli.

Ariana si mise comoda, e vide la ragazza riccia sporgersi verso di lei con la mano tesa.

- Io sono Hermione Granger - disse subito la Grifondoro, - Sono la Caposcuola, e se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiedere -

- Grazie - disse Ariana, per nulla sorpresa dalla disponibilità della ragazza. Guardò verso Harry Potter e Ron Weasley, sicura che si sarebbero presentati.

- Immagino tu conosca già Harry Potter - continuò Hermione, - Mentre lui è Ron Weasley -

Ariana sorrise, mentre le venivano presentati tutti gli altri Grifondoro. Intanto, tutto il tavolo era immerso in rumorose conversazioni.

- Da quale scuola arrivi? - domandò Hermione, servendosi di patate bollite.

- Da Bauxbatons - rispose Ariana. Era un pizzico di tutta la verità, ed era il massimo che poteva dire.

- Strano, non hai l'accento francese - disse Ron, con la bocca piena di pasticcio di rognone.

- Ron! - sbottò Hermione, scandalizzata.

Ariana sorrise divertita. - Infatti non sono francese - disse, - Ho sempre vissuto a Londra. Mi sono trasferita in Francia solo quando ho iniziato ad andare a scuola -

- Davvero? - Hermione sembrava molto interessata. - Anche lì gli studenti sono divisi in case? -

Ariana iniziò a descrivere Bauxbatons e le sue regole, ma ogni tanto gettava qualche occhiata a Harry Potter, che sembrava di poche parole. Era evidente che non era contento di essere tornato a Hogwarts.

La cena finì, e gli studenti furono invitati ad avviarsi verso i loro dormitori. Hermione si offrì di fare ad Ariana da cicerone.

- Fai attenzione alle scale, perché si spostano, e alcune hanno gradini finti, come questa. L'entrata del nostro dormitorio è chiusa da un quadro, che ti farà entrare solo se conosci la parola d'ordine -

- Lo so - disse Ariana, - Ho letto storia di Hogwarts -

Hermione la guardò meravigliata, e Ron e Harry con lei. - Visto Ron? - disse Hermione, - Non sono l'unica che ha letto Storia di Hogwarts! -

Arrivati in Sala Comune la nuova Grifondoro fece conoscenza con Ginny Weasley, la sorella di Ron. Con piacere, si rese conto che lei ed Hermione erano entrambe ragazze simpatiche, e si rivelarono più disponibili del previsto. Scambiò qualche parola, esprimendo la sua ammirazione nei confronti della scuola, quando fu costretta a bloccarsi.

Un grido di puro terrore proruppe all'improvviso da chissà quale bocca, e una ragazza bionda pesantemente truccata scese di corsa dalla scala circolare che portava ai dormitori femminili.

- Di chi è quel coso enorme?! – gridò.

Ariana capì subito a cosa si riferiva: imboccò di corsa le scale e trovò Argo seduto ai piedi del suo letto, le orecchie tese e il corpo immobile. Quando la videla saltò addosso facendole le feste.

Hermione, Ginny e la bionda arrivarono trenta secondi più tardi, spaventate.

- E'Argo, il mio cane – disse Ariana, tenendo il dobermann per il collare, nonostante sapesse che non si sarebbe mosso fino a un suo ordine.

- Ma... E' gigantesco! Morde? – disse la bionda, terrorizzata.

- No, è innocuo – rispose Ariana, - Non vi farà assolutamente nulla –

Le tre ragazze fissarono il cane preoccupate, poi la Caposcuola disse: - Non potresti tenere un cane. Qui sono ammessi solo gatti, rospi o gufi –

- Ho un permesso speciale della McGranitt – spiegò Ariana, estraendo dalla tasca un foglio di pergamena che porse alla Caposcuola.

Hermione lo lesse, poi alzò lo sguardo e sorrise. – Bene, allora è il benvenuto. Spero solo che Grattastinchi non si faccia vedere -

Ariana la guardò senza capire.

- E' il mio gatto – spiegò Hermione.

- Oh, non ti preoccupare. Argo non lo toccherà – la rassicurò Ariana, dando una pacca sulla testa del cane. – E' abituato a vivere con altri animali -

Le tre sembrarono un po' più tranquille, e Ariana guardò la bionda, presentandosi.

- Lavanda Brown – rispose l'altra, stringendole la mano, poi si voltò verso Hermione e disse: - Calì non è tornata -

- Lo so – disse Hermione – Mi dispiace –

Le tre iniziarono a disfare i bagagli, mentre Ginny scendeva di sotto per andare nel dormitorio del sesto anno. Ariana si guardò intorno, soddisfatta. La stanza circolare era arredata in rosso e oro, e il suo letto era proprio vicino alla finestra, come piaceva a lei. Ordinò ad Argo di non toccare Grattastinchi, che in quel momento passava di lì, poi si mise il pigiama e si infilò sotto le coperte.

Un'ora dopo sentiva il respiro regolare delle sue compagne, che dormivano beate. Lei, come ogni notte, faticava a prendere sonno, e fissava attraverso ilbuio il soffitto del letto a baldacchino.

Alla fine era arrivata a Hogwarts. La parte più difficile del suo compito stava per iniziare: aiutare Harry Potter a trovare gli Horcrux.

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