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18. Il ritorno di Fred e George


- Harry Potter! Signore! Harry Potter! -

Un elfo domestico dal naso appunta e che indossava calzini spaiati e un copriteiera sulla testa entrò caracollando nella Sala Comune dei Grifondoro. Sotto lo sguardo perplesso degli studenti raggiunse il Bambino Sopravvissuto e lo strattonò per un braccio.

- Signore, Dobby ha qualcosa da farle vedere! – squittì.

Ariana alzò impercettibilmente lo sguardo dal lunghissimo tema che stava scrivendo, seduta al tavolo di mogano. Harry sembrava imbarazzato, così preseDobby e lo portò nel suo dormitorio, seguito da Ron ed Hermione.

Il piano aveva funzionato. Ariana non poteva aspettare che Harry arrivasse a trovare l'Horcrux nascosto nelle cucine, perché sembrava dovesse essere una cosa troppo lunga. Così era scesa nei sotterranei e aveva chiesto a uno degli elfi domestici di fargli un favore.

Per sua immensa fortuna, aveva incontrato Dobby, che sembrava provare per Harry Potter un affetto che travalicava l'adorazione. Gli aveva detto di portare il Bambino Sopravvissuto nelle cucine e mostrargli lo strano elmo: naturalmente, non doveva sapere che c'era di mezzo Ariana. L'elfo, quando aveva sentito che c'era in gioco la vita di Harry, aveva giurato che dalla sua bocca non sarebbe uscito niente su di lei.

Dopo mezz'ora, vide Dobby e il Trio uscire dalla Sala Comune diretti alle cucine. Terminò il tema e tirò un sospiro: una parte del piano aveva funzionato. Ora doveva sperare che Harry distruggesse l'Horcrux al più presto possibile.

Dopo la notizia della fuga dei Mangiamorte da Azkaban, aveva deciso di velocizzare la ricerca degli Horcrux, perché aveva paura che Voldemort potesse rendersi conto di quello che stavano facendo. Avrebbe approfittato della prossima uscita a Hogsmade per lasciare Hogwarts e andare alla ricerca del pettine di cui aveva letto qualche settimana prima.

A cena Ariana sedeva in silenzio, mangiando distrattamente le sue lasagne al forno, che le ricordavano l'Accademia Aurelius, la scuola di magia italiana. Lì c'era la più grande biblioteca d'Europa, e forse del mondo, che conteneva migliaia di libri antichi e preziosi: se avesse avuto bisogno di cercare delle informazioni, poteva anche pensare di tornarci.

Ad un certo punto Ron lasciò cadere la forchetta sul piatto, che tintinnò rumorosamente. Stava guardando verso il tavolo dei professori, sconvolto.

- Cosa c'è? – domandò Hermione, preoccupata.

Ron indicò dietro di lei, e la Caposcuola si girò. C'erano due ragazzi identici, con gli stessi capelli rossi alla Weasley e le lentiggini sul viso.

- Fred e George?! – esclamò Harry, - Cosa ci fanno qui? -

Ron si strinse nelle spalle, mentre i due gemelli li salutavano con la mano. Si misero a parlare con la McGranitt, che gli fece cenno di andare al tavolo deiGrifondoro.

Quando tutta la Sala si accorse dell'arrivo dei due, tutti i ragazzi iniziarono ad applaudire e a lanciare fischi. I gemelli salutarono il loro pubblico con aria divertita, salutando teatralmente con la mano. La McGranitt non sembrò gradire, ma c'erano Vitius e la Sprite che battevano le mani con aria sognante.

I Weasley percorsero la Sala accolti come se fossero stati due famossimi giocatori di Quidditch: alcuni studenti si alzarono e gli strinsero la mano; qualunogridò, dandogli una pacca sulle spalle: - Grandi! Grandiosi! –

- Non mi dire che hanno intenzione di riprendere la scuola – disse Ron, sovrastano le urla - Il negozio andava benissimo -

Fred e George si sedettero di fianco al rosso, con due enormi sorrisi, mentre gli applausi si estinguevano – Ehilà, fratellino. Ti ricordi ancora di noi? –

- Cosa ci fate qui? – chiese Ron.

I due sorrisero sornioni, e ammiccarono. – Te lo spieghiamo più tardi – rispose Fred, mentre George guardava Ariana, - E tu saresti, scusa? –

- Ariana Drake – rispose la ragazza, sostenendo lo sguardo indagatore dei gemelli. – Voi sareste, invece? –

- Fred e George Weasley – risposero in coro i gemelli.

Durante la cena, Hermione spiegò rapidamente ad Ariana chi erano i due, ma soprattutto come avevano abbandonato la scuola due anni prima. La loro fuga era stata talmente fenomenale che ormai era diventata un leggenda. E anche la Umbridge, la vecchia insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure doveva ricordarsi ancora di loro.

Ariana sapeva che i due facevano parte dell'Ordine, e quindi si rese conto che molto probabilmente erano stati mandati lì per tenere d'occhio la scuola, visto la fuga di Mangiamorte.

Con la scusa di voler terminare gli studi interrotti troppo precocemente, i gemelli furono alloggiati nella Torre di Grifondoro, insieme agli altri ragazzi. In più, la McGranitt concesse loro di seguire le lezioni con gli studenti del settimo anno, ma Fred e George diedero subito segno di non essere molto interessati: già dopo mezz'ora di Trasfigurazioni avevano iniziato a perdere la concentrazione, divagando su chissà quali ricordi.

Scoprì presto che i gemelli avevano una fama del tutto meritata: nel giro di qualche giorno, iniziarono a vedersi per la scuola prodotti del loro negozio, che smerciavano agli studenti in chissà che modo, e che non riuscivano a rimanere mezza giornata senza cacciarsi nei guai. Se la McGranitt non avesse saputo che erano dell'Ordine, molto probabilmente li avrebbe espulsi già lo stesso pomeriggio in cui erano arrivati.

Due giorni dopo Ariana riprese le sue uscite notturne: voleva controllare che l'Horcrux non fosse più al suo posto. Si alzò appena le sue compagne si furono addormentate, tranne Hermione che era fuori per pattugliare i corridoi.

Come al solito, percorse la strada fino alle cucine scalza, un'ombra che si muoveva appena visibile. Quando infilò la testa dentro il forno, con sollievo scoprì che non c'era nessun elmo. Uscì con il cuore un po' più leggero, e si accorse che poco più avanti c'erano due persone.

Camminavano spalla contro spalla, le bacchette illuminate. Erano i gemelli Weasley, che come lei aveva previsto pattugliavano i corridoi. Si nascose in un'aula vuota e attese che passassero.

- Ti ricordi qui? – stava dicendo Fred. – Abbiamo fatto quello scherzo al primo anno a quello stupito di Antony Clarke... Che risate -

- Già, ma la migliore è stata quella volta che... -

Sulle labbra di Ariana si disegnò un sorriso, e quando fu sicura che non ci fosse più pericolo uscì allo scoperto. Tornò sulle scale, pensando a dove andare a cercare quando sarebbe uscita da Hogwarts, quella domenica, quando sentì di nuovo i passi di due persone.

"Ma come fanno a essere così veloci?" si domandò.

Le voci però non erano le stesse. Parlavano troppo piano per riuscire a cogliere le parole, ma Ariana si incuriosì. Risalì di un piano, e in lontananza vide di chi si trattava.

Una era Hermione, mentre l'altro... era Draco Malfoy. Per un momento però di essersi sbagliata, ma i capelli biondi del Serpeverde erano inconfondibili. Le davano le spalle, e si stavano dirigendo verso la Stanza delle Necessità. Parlavano fitto fitto, e ciò che la stupì era che non stavano litigando.

Decise di seguirli, finché non vide che si fermavano davanti a una parete spoglia e vuota. Draco camminò avanti e indietro per qualche minuto, finché non comparì una porta. Il Serpeverde l'aprì e disse: - Avanti, entra –

Hermione non se lo fece ripetere due volte, ed entrò nella stanza. Si chiusero la porta alle spalle, mentre Ariana si fiondava li davanti. Appoggiò l'orecchio sul legno, ma come previsto non riuscì a sentire nulla. Draco aveva chiesto una stanza protetta dagli spioni.

"E così te la fai con Malfoy, Hermione" si ritrovò a pensare Ariana, quasi infastidita, "Non pensavo fosse il tuo tipo".

Un secondo più tardi si pentì di aver pensato una cosa del genere: forse non era così. Forse... Cosa diavolo stavano facendo lì dentro? Perché Hermioneaveva incontrato Malfoy? E soprattutto, perché non c'era disprezzo sul suo viso?

Ariana si appoggiò contro la parete, con un sospiro. Voleva veramente sapere cosa stavano facendo? Quello che magari si stavano dicendo?

"Non ti deve interessare" si disse, "Tu devi controllare Harry, non quello che fa Malfoy. Tornatene a letto".

Ariana rimase immobile, combattuta. Poteva tentare un incantesimo, ma non era sicura funzionasse. La Stanza era protetta, al momento. E se stavano in realtà tramando contro Harry? E se Hermione fosse una doppiogiochista, e Malfoy un finto buono?

Era inutile continuare a farsi quelle domande, se non aveva il coraggio di cercare le risposte. Saldò la presa sulla bacchetta, e mormorò: - Aurisolus –

Appoggiò nuovamente l'orecchio sulla porta, ma non sentì nulla. Sconfitta, si staccò dal legno e guardò la soglia che non poteva varcare. Poteva continuare a rimanere lì in attesa che uscissero, ma sarebbe servito a qualcosa?

Hermione era una strega intelligente, molto probabilmente Malfoy le stava solo dicendo che anche lui era dell'Ordine... Harry non lo sapeva ancora, ma lei poteva averlo sospettato. In effetti, il comportamento del Serpeverde era un po' strano, visto dalla prospettiva di chi pensava che stesse dalla parte diVoldemort. Magari Hermione gli stava chiedendo spiegazioni.

"Ariana, tornatene a letto. Subito.".

La ragazza si staccò dal muro e tornò nel suo dormitorio, senza sapere se aveva fatto la cosa giusta.

ASSALTO ALLA VAN HOVENBARGEN

Questa notte si è verificato un altro assalto ad una scuola di magia: questa volta l'obiettivo è stata la Van Hovenbargen, accademia tedesca situata in Germania, nei pressi di Berlino.

I Mangiamorte, guidati da Lucius Malfoy, si sono introdotti nell'istituto gettando nel panico gli studenti. Quattro di loro sono stati uccisi, insieme a tre professori e al Preside della scuola.

Non è noto cosa volessero i Mangiamorte, ma è chiaro che stessero cercando qualcosa definita da loro "la Chimera", e che pare non abbiano trovato. Prima di fuggire, hanno sequestrato quattro studenti chiedendo loro informazioni riguardo alla cosa che stavano cercando. Quando non hanno ottenuto risultati, hanno ucciso i quattro e hanno poi esplorato la scuola, distruggendo mezzo edificio.

L'ennesimo attacco alle scuole di magia ha portato l'attenzione del Ministero su Hogwarts, che viene considerato uno dei prossimi obiettivi di Colui Che Non Deve Essere Nominato. Il Ministro, esso stesso ora sotto scorta, ha garantito che verrà mandato un contingente al più presto, per mettere sotto adeguata sicurezza l'istituto.

L'Ordine della Fenice, intanto, assicura che a Hogwarts ci sono già alcuni dei suoi componenti...


"Qui c'è qualcosa che non va..." pensò Ariana, il giornale in mano, seduta a colazione, "Perché proprio le scuole? Se Voldemort voleva Harry, perché non attaccava direttamente Hogwarts?".

In effetti, però, il Signore Oscuro non aveva mai attaccato di persona, se non ad Azkaban... Tutte le volte che aveva preso di mira una scuola aveva mandato i Mangiamorte... Aveva paura di qualcosa?

No, non era possibile. Forse quello che stavano cercando i suoi seguaci, quella "Chimera", non era poi così importante, altrimenti si sarebbe mosso lui stesso di persona.

"Chimera"

Ariana cercò nella sua testa informazioni che la riguardassero. Molto probabilmente si trattava di un Horcrux, però Silente non ne aveva mai parlato. Forse non ne era a conoscenza...

Guardò le espressioni preoccupate di Fred e George, Harry, Ron ed Hermione. Anche loro iniziavano seriamente ad avere paura.

- Vado in biblioteca – disse Ariana, alzandosi, - Ci vediamo dopo -

Raggiunse rapidamente la biblioteca, ed essendo sabato mattina era quasi vuota. Si scelse un tavolo vicino a una finestra e iniziò la sua ricerca.

Sfogliò libri su libri, volumi su volumi, ma non trovò informazioni riguardo ad oggetti raffiguranti chimere appartenuti o collegati ai fondatori diHogwarts. Cercò in "Storia di Hogwarts", per vedere se trovava qualche accenno, ma fu inutile.

Se Voldemort stava cercando la Chimera, significava che non sapeva dove si trovasse... Forse era stata spostata nel corso degli anni... Doveva trattarsi di qualcosa che aveva a che fare con le scuole, visto che rappresentavano al momento i suoi obiettivi principali...

Cercò in tutti i libri che parlavano di statue o arazzi che nel corso degli anni le scuole di magia potevano essersi scambiate. Ad un certo punto, trovò menzionato in un libro vecchissimo un piccolo torneo che era stato fatto alla Van Hovenbargen, il sui vincitore aveva ricevuto una coppa con una chimera intarsiata sopra.

Con un po' di speranza, Ariana continuò a leggere la pagina, per scoprire che poi il trofeo era stato distrutto in un incendio della scuola più di cinquant'anni prima.

Con uno sbuffo rimise il libro al suo posto. La biblioteca di Hogwarts non era abbastanza fornita; forse all'Accademia Aurelius aveva la possibilità di trovare qualcosa.

Camminò tra gli scaffali della biblioteca come un'anima in pena, sotto lo sguardo assassino di Madama Pince, finché non vide Draco Malfoy entrare, vagando con lo sguardo nel locale.

- Buongiorno – le disse, avvicinandosi.

- Buongiorno – rispose lei, senza guardarlo. Aveva puntato un enorme libro dalla copertina nera con le borchie dorate, in alto sullo scaffale.

Si allungò per prenderlo, ma si rese conto di non arrivarci. Stava per tirare fuori la bacchetta quando Malfoy lo prese al posto suo e glielo porse.

- Grazie -

Draco si strinse nelle spalle e la seguì al tavolo.

- Hai letto la notizia, immagino – disse il biondo.

Ariana aprì il volumone e passò in rassegna l'indice. Annuì.

- C'era anche tuo padre – disse, senza essere minacciosa, - Credi che attaccheranno Hogwarts? -

Gli fece cenno di non rispondere subito e prese la bacchetta. – Muffliato –

- Non ne ho idea – rispose Draco, - Ma credo che presto o tardi verranno anche qui. Penso che vorrà ammazzarmi con le sue mani, visto che ho smesso di servire il Signore Oscuro -

Ariana lo guardò in faccia, e con stupore notò che non c'era traccia di pausa sul suo viso. Era serio, conscio di tutto quello che stava rischiando, ma o non temeva suo padre, oppure non lo dava a vedere.

- Tu per caso sai qualcosa di una certa "Chimera"? – chiese.

Draco pensò un momento prima di rispondere. – Bé, a parte sapere che si tratta di un animale fantastico, incrocio tra leone, capra e serpente, non so altro. Tu cosa pensi sia? –

- Non lo so. Potrebbe essere una specie di arma... - disse, sfogliando il libro. "O un Horcrux", pensò.

Si accorse che Draco la stava guardando, e si infastidì. Voleva chiedergli che cosa era successo quella notte con Hermione, ma il suo orgoglio le disse di stare zitta. Non poteva ammettere che lo aveva seguito... O che, magari, poteva apparire (e non era assolutamente vero) un filino gelosa...

- Credi sia una cosa importante? – domandò, - Deve aver dato l'incarico a tuo padre, visto che lui guidava l'attacco -

Lo scrutò senza farsi notare, per vedere la sua reazione. Dopotutto, Lucius era stato ad Azkaban fino a quel momento: poteva essere un incarico di poco conto, visto che Voldemort aveva cominciato a considerare i Malfoy degli inaffidabili (e anche traditori...).

- Il Signore Oscuro potrebbe considerare questa missione un modo per far riscattare mio padre – rispose Draco, - Ma ne dubito... -

Ariana rimase in silenzio, assorta nel libro. Sentiva lo sguardo del biondo addosso, e la cosa la infastidiva. – La finisci di fissarmi? – mormorò, senza staccare gli occhi dal volume.

- Sto parlando con te, dove devo guardare? – ribatté Draco, - Cosa stai cercando? -

Ariana chiuse di scatto il libro, visto che non c'era nulla che le interessava. Si stampò un bel sorriso e disse: - Niente. Volevo togliermi una curiosità –

Si alzò per riportare il tomo al suo posto, seguita dagli occhi del Serpeverde. Con un rapido gesto della bacchetta, gli mostrò che era benissimo in grado di prendere e rimettere a posto i libri senza il suo aiuto. Raccolse la borsa e si avviò verso l'uscita.

- Domani vieni a Hogsmade? – chiese il biondo, seguendola.

- No – rispose Ariana.

- E perché? –

- Non devo certo spiegare le ragioni delle mie scelte a te – ribatté Ariana, sapendo di apparire un po' scortese.

Il Serpeverde sembrò divertito dalla sua reazione distaccata. – D'accordo. Appuntamento con qualcuno? Magari di Tassorosso? –

- No, e tu? – rispose secca Ariana, camminando giù per la scala che portava a pranzo.

- Mah, a dir la verità, forse sì – rispose Draco, ghignando.

"Da immaginare" pensò Ariana.

- Bene, allora buona giornata -

E sparì diretta alla Sala Grande.

Hermione, Ron ed Harry erano seduti di fronte ai gemelli Fred e George, tutti con un'aria preoccupata. La guardarono avvicinarsi, parlando tra di loro.

- Manderanno qualcun altro, allora? – chiese Ron, - Lupin, magari? -

- Abbiamo scritto alla mamma, prima – disse Fred, - Per dirle che qui al momento è tutto a posto, ma non ci crederà, anche se è la verità. Con tutti queiMangiamorte in giro, credo che verrà addirittura Moody, a scuola –

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